Volkswagen promette per il 2023 celle per autorazione a meno d 100 euro a kWh, il che colmerebbe il gap di prezzo fra auto elettriche e auto termiche. E il riciclo, a fine vita, del 95% delle mateie prime utilizzate.
Dare energia a un mondo che viaggia ad energia elettrica richiederà milioni di batterie: un’immensa sfida tecnologica, ambientale e industriale. Il Gruppo Volkswagen non vuol lasciare che se la giochino altri. Ecco quindi che le batterie diventano protagoniste del Power Day (come lo erano state in autunno per il Battery Day di Tesla).
Volkswagen le produrrà in partnership con la svedese Northvolt o in prima persona, coprendo il suo fabbisogno futuro di 240 GWh per la sola Europa. Le riutilizzerà nell’accumulo stazionario nella loro “seconda vita”. Le smaltirà a fine vita recuperando tutte le materie prime che le compongono. Ed entrerà, con Elli Group, nell’ecosistema elettrico, dove anche le auto saranno parte della transizione energetica verso la decarbonizzazione e le fonti rinnovabili.
La responsabilità cross-brand per questa roadmap tecnologica ricadrà su Volkswagen Group Components, guidato da Thomas Schmall. E’ stato lui a raccontare in diretta questo viaggio nel mondo nuovo, in qualità di membro del consiglio di amministrazione di Volkswagen Group for Technology e CEO di Volkswagen Group Components.
Sei Gigafactory in Europa per le celle
Entro il 2030 VW, insieme ai suoi partner, vuole creare sei fabbriche di celle in Europa, per un totale di 240 GWh. I primi due stabilimenti sono in costruzione in Svezia, a Skellefteå, e in Germania a Salzgitter. Entrambi, a regime, avranno una capacità di 40 GWh. La produzione delle celle premium sarà concetrata in Svezia nella gigafactory “Northvolt Ett”. Inizierà nel 2023.
Lo stabilimento gestito direttamente da Volkswagen a Salzgitter sarà dediato invece alle celle unificate del segmento ad alto volume e sarà avviato nel 2025. Qui VW svilupperà innovazioni nel processo, nel design e nella chimica. Entrambe le gigafactories saranno alimentate con elettricità da fonti rinnovabili. Altri due siti e rispettivi partner sono attualmente allo studio. Saranno in West Europa (Portogallo, Spagna o Francia) e in un Paese dell’Est. Gli ultimi due, ancora da individuare, andranno a coprire le esigenze dei diversi mercati.
Le nuove celle sotto i 100 euro a kWh
Volkswagen punta a una fortissima innovazione. «Miriamo a ridurre il costo e la complessità della batteria e allo stesso tempo aumentarne l’autonomia e le prestazioni» ha detto Schmall.
Il lancio della nuova cella unificata è previsto per il 2023. Nel 2030 verrà installata sull’80% dei veicoli elettrici del Gruppo. Nel segmento entry level i costi caleranno mediamente del 50%, a un livello «significativamente» inferiore a 100 euro per kWh. «Questo renderà finalmente la mobilità elettrica conveniente e la tecnologia di guida dominante» ha aggiunto Schmall.
Batterie VW a stato solido entro il 2025
Oltre ai vantaggi in termini di costi, si prevedono miglioramenti nella capacità energetica e nella rapidità di ricarica. La nuova cella unificata prismatica offre anche le migliori condizioni per il passaggio allo stato solido che Volkswagen prevede per la metà del decennio.
Batterie VW, circolarità a 360 gradi
Dopo un decennio di ricerche a Salzgitter, in Germania, Volkswagen ha messo a punto innovativi processi di riciclo delle batterie. Sono più efficienti dal punto di vista energetico e permettono di recuperare il 95% dei materiali, compresi i metalli rari fondamentali nello stoccaggio dell’elettricità, come il nichel il litio e il cobalto. L’impianto pilota è già in funzione e verrà implementato nei prossimi anni.
Le materie prime recuperate saranno «efficienti quanto quelle di prima estrazione» e rientreranno a pieno titolo nel ciclo produttivo delle nuove celle. «Vogliamo davvero utilizzare ogni grammo possibile di materiale recuperato poiché la domanda di batterie aumenta notevolmente» ha detto Mark Möller, Responsabile della Business Unit Sviluppo Tecnico e Mobilità.
Gli attuali metodi di riciclaggio delle batterie richiedono essenzialmente la fusione in un forno dell’intera miscela triturata, che recupera solo il 60% circa dei materiali. Il processo in fase di sviluppo nello stabilimento di Salzgitter utilizza invece diversi passaggi meccanici a freddo che conseonto poi la separazione dei metalli e il loro riutilizzo fino al 95%.
L’impianto può recuperare circa 110 kg di minerali degli elettrodi come litio, nichel, cobalto e manganese. Ciò posiziona Volkwagen tra i pionieri di un ciclo di materiali sostenibile e a lungo termine.
Lo stabilimento di Salzgitter è attualmente in grado di gestire circa 3.600 pacchi batterie all’anno. Verrà via via implementato per sostenere la prima ondata di pacchi batterie di ritorno, dalla metà del decennio.
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Ottime notizie sul riciclo batterie. Un sistema di tutela per l’ambiente e un vantaggio economico senza inutili sprechi di risorse. Spero che diventi modello anche per altre case costruttrici.