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Vita difficile in elettrico: due storie

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Troppe critiche all'auto elettrica su questo sito? È il rimprovero che ci muove un lettore...

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Vita difficile in elettrico: Gianmario per un guasto alla sua Hyundai Ioniq 5, Giovanni per alcune incomprnesione nella gestione della sua Mercedes EQB. Vaielettrico risponde. Le vostre mail vanno inviate ainfo@vaielettrico.it

Vita difficile in elettricoVita difficile in elettrico (1)  “Ho un guasto alla mia Ioniq 5 e…”

“Ho una Hyundai Ioniq 5 AWD 2023 acquistata usata di 1,5 anni da una concessionaria, era la loro auto dimostrativa. A 2 anni e 9 giorni dall’imatricolazione (garanzia scaduta da 9 giorni), guasto alla centralina di ricarica ICCU. Non ricarica più in AC, solamente in DC, a una media di 40kW. In due settimane, sempre in contatto col servizio clienti Hyundai, ho chiamato 4 officine autorizzate: con le scuse più disparate, avendo capito il problema, non vogliono prenderla in carico. Una addirittura dice di avere un’auto con il problema alla ICCU: deve rimanere ferma fino all’arrivo del ricambio, non prima di novembre 2025! Con una ricerca scoprirete che sono molte Hyundai/Kia a cui senza preavviso si guasta la ICCU, spesso fermandosi sul posto (io sono relativamente fortunato). Alla fine ho preso appuntamento per il 4 marzo (oltre 3 settimane dal guasto) nella concessionaria che me l’ha venduta, non ha potuto rifiutarsi. Ho l’elettricità gratis a casa, ora devo pagare le ricariche in DC (finora mai effettuate). In sostituzione, non so per quanto, sono previste solo auto endotermiche, carburante a spese del cliente. Ecco il vero problema delle auto elettriche“. Gianmario Da Vià

Vita difficile in elettricoVita difficile in elettrico (2) Tre problemi pratici con la Mercedes EQB

“Vorrei informazioni sulla mia Mercedes EQB 350, acquistata a marzo 2024. Innanzi tutto, nonostante continue telefonate al rivenditore, non riesco a capire come mai una ricarica full, indicata alla vendita 440 km, non si ricarica oltre i 340 km, ben 100 km di differenza. Seconda domanda: insieme all’auto ho acquistato la card per ia ricarica dell’auto. In autostrada, nell’ultimo viaggio fatto, non mi faceva ricaricare. Ho dovuto scaricare un’altra app, altrimente sarei rimasto a terra. Terzo quesito: avevo fatto richiesta ad Arera di passare il contatore da 3 a 6 kw in modo gratuito nella fascia f3. Ma, udite udite, la wall box, acquistata dalla Mercedes, non rientra tra quelle riconosciute da Arera. il servizio Assistenza Mercedes fa spallucce e non mi dà risposte esaustive. Spero che ci sia qualcuno che possa aiutarmiGiovanni Siano

Vita difficile in elettrico

Serve più vicinanza al cliente…

Risposta. Si tratta di due casi diversi, che però conducono a un’unica riflessione. Ovvero: chi passa all’auto elettrica spesso affronta tematiche sconosciute, sia che si tratti di affidabilità, sia di problemi pratici come quelli in cui si è trovato Giovanni. Servirebbe da parte delle Case un’assistenza particolare. Venendo alla mail di Gianmario, a noi risulta che lo scorso anno la Ioniq 5 sia stata oggetto di una  campagna di richiamo (41D033) per aggiornamento software e/o sostituzione dell’ICCU (Integrated Charge Control Unit). Non sappiamo se si tratta proprio dello stesso problema, ma è meglio informarsi. Quanto alle lamentele del lettore con la EQB, purtroppo inizialmente è capitato a tutti di restare delusi dal calo di autonomia in inverno, segnato anche sul display. E di ritrovarsi con card che non riescono a far partire la ricarica. Poi ci si fa l’occhio, si trovano i rimedi e non ci si pensa più. Quanto al fatto che la wall-box Mercedes non rientri nella sperimentazione Arera, la lamentela ci sembra comprensibile: bisognerebbe rimediare.

– Leggi anche: “Le auto costano troppo, e troppe persone non possono più permettersele”. Così il n.1 di Renault Group, Luca De Meo

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43 COMMENTI

  1. Come segnalato a suo tempo in un commento, nel mio caso, il comportamento della concessionaria che mi ha venduto la kona 64 di fronte ad un serio problema è stato ineccepibile!

  2. Con Tesla mai avuto sti problemi, solo 1 volta il braccetto di destra faceva un po’ di rumore e in 2 ore, lasciando l’auto semplicemente parcheggiata al centro e andando via (senza parlare con nessuno), hanno risolto il problema.

    A mio avviso fareste meglio ad affidarvi ad una casa automobilistica che lavora con mezzi elettrici da sempre, come appunto Tesla, un caso contrario non sorprendetevi se l’auto starà ferma per anni e anni, è come comprare una maglietta a 2€ e lamentarti che la qualità fa pena…

  3. A mio modestissimo parere, molti problemi di gestione di nuove auto elettriche, derivano dalle scelte poco informate ed errate da parte degli acquirenti. Mi spiego meglio, se riesco.
    In caso di profonda innovazione, come il passaggio da ICE a BEV, non si può continuare a scegliere in base a fattori estetici o di fedeltà ultradecennale. Ma occorre prima informarsi dettagliatamente sulle qualità/prestazioni/assistenza del prodotto acquistato. Magari rinunciando al MI PIACE.
    In questa fase transitoria, c’è chi è partito prima e bene; e chi ha seguito dopo tempo, cercando di scimmiottare. Non sono aspetti da sottovalutare, pena pagarne il fio.
    Amen.

  4. Giusto ieri a pranzo i miei colleghi parlavano delle loro auto (SUV endotermici di grossi marchi europei) e di come qualcuno si stia “liberando” di queste vetture per problemi riscontrati in caso di guasto (mancanza di ricambi).
    Per quello che è la mia piccola esperienza queste problematiche non sono “caratteristiche” delle auto elettriche, ma riguardano un po’ tutte le vetture, dipende molto da diffusione del veicolo (ricambi per la Panda sono più facili da reperire rispetto alla Rubicon), e dalla “serietà” delle case automobilistiche.

  5. “hai acquiststo una mercedes, puoi permetterti di pagare l’aumento del contatore da solo” è già stato scritto?

  6. saranno i 30 anni passati tra accettazione officina, delivery + NLT ma ho sempre pensato che l’assistenza fosse il vero “cuore” del rapporto col cliente; un bravo venditore, empatico e simpatico, può fidelizzare un cliente… ma se la vettura dà problemi (in garanzia e, soprattutto, dopo!) il rapporto con la concessionaria può peggiorare ed “incrinarsi” : la capacità di ascoltare le problematiche dei clienti, l’impegno nel risolverle -talvolta con tanto tempo e pazienza da parte di tutti ! – sono fondamentali. Purtroppo le vetture degli ultimi 30 anni si sono complicate a dismisura per la presenza di tecnologie molto complesse (non più puramente meccaniche, non si fanno più diagnosi “ad orecchio”) , soprattutto a causa di numerose centraline e sensori, cablaggi ad alta/bassa velocità etc che possono rendere molto complessa la ricerca ed individuazione di un problema, che talvolta persino con l’assistenza delle “piattaforme di simulazione” delle case non si riesce ad individuare (quando la casistica è piuttosto bassa) si rischia di cambiare componenti “per prova”.

    Anche l’atteggiamento della casa produttrice è fondamentale: la disponibilità ad accogliere tutte le problematiche senza fare ostruzionismo (allungando i tempi per la diagnosi, opponendosi a sperimentare soluzioni di ripristino proposte dalla concessionaria, procrastinando la partenza di una campagna di richiamo per motivi di budget o pensando sia un rischio d’immagine : è un boomerang ! meglio far sapere che si fanno i richiami quando i problemi sono noti al pubblico! oramai siamo nell’era dei “social” e delle comunicazioni sui blog.

    Ora stanno per arrivare tanti nuovi marchi (cinesi, indiani, vietnamiti, turchi, etc) e la “partita” si giocherà sempre di più sulla creazione di una affidabile rete di assistenza nel post-vendita (puoi anche comprare l’auto su internet… ma dopo??) e sarà necessario che anche le “giovani” officine meccaniche ed elettrauto si inizino a formare e specializzare sulle vetture NEV perché in futuro le vecchi tecnologie ICE tenderanno a sparire progressivamente (per raggiunti limiti di usura, reperibilità o convenienza delle riparazioni, e soprattutto “blocchi alla circolazione” per via delle emissioni dal motore… o dai freni !

    https://www.today.it/scienze/polveri-freni-piu-pericolose-scarichi-motori.html

    So che le reti di assistenza ufficiali sono più costose dell’ “amico meccanico di fiducia” ma quando i problemi si fanno seri e le diagnosi complesse sono l’unico baluardo per avere le migliori soddisfazioni dal proprio veicolo e contro la rottamazione precoce di a causa di problematiche irrisolte: è il feedback continuo tra clienti ed officina che porta nel tempo alla individuazione di problematiche legate a componentistica, assemblaggi o tarature e SW installati.

    https://www.sicurauto.it/b2b-auto-flotte/riparazioni-auto-il-46-di-italiani-si-rivolge-alla-rete-ufficiale/

    • Concordo completamennte. L’assistenza è davvero chiave.
      E lo è in ogni settore del resto.
      Perchè è proprio quando si verifica un problema che si fidelizza il cliente. Perchè dirà “si, ho avuto un problema ma, oh, si sono prodigati e hanno risolto!”) e ti consiglierà agli altri.

  7. Io è già la seconda Hyundai Kona elettrica che compro e la garanzia come detto è di 5 anni e 8 sulle batterie e se la macchina ha ricevuto dei richiami e non li hanno fatti è colpa del concessionario e non della hyundai. Io è già la terza hyundai che compro e mi sono sempre trovato bene come assistenza ( molto più di altre marche che si fanno di nebbia ) e mi hanno sempre cambiato i pezzi difettati.

  8. Per Giovanni Mercedes EGB
    ho un problema simile, sono alla seconda vettura elettrica e questa mi fa diventate matto, si tratta di una Renault Zoe 50. Autonomia dichiarata circa 370 km con un pieno, ma il famoso “indovinometro” ne segnava sempre molti meno. Le mie cariche standard vanno dal 20% al 80% circa. Venerdì scorso ho deciso di caricare la macchina al 100% ed il display mi ha dato una autonomia di 215 km. Ho iniziato a fare i miei giri, ho dovuto andare ad accompagnare un mio amico che era senza macchina e poi ho fatto le mie commissioni. Oggi sono arrivato a 320 km senza mai caricare ed ho ancora 40 km di autonomia segnati sul display per un totale di circa 360 km. Ho scoperto che il display della vettura dice bugie, altro che i 215 km proposti all’inizio.

    • Avendo una Zoe anch’io, ho imparato da quel pezzo a guardare solo e soltanto la percentuale di carica della batteria è ad ignorare completamente quello che, molto significativamente, viene indicato come “indovinometro”.
      Se vuole vivere meglio, le consiglio di fare altrettanto.

    • Che risposta è nell articolo “ci si abitua e si trovano soluzioni facendo spallucce”? Sinceramente penso sia tutta fuffa, se spendo 50 mila euro in un auto voglio servizi, affidabilità, assistenza e tutto, ma scherziamo?

  9. Il problema è che il supporto logistico alla mobilità elettrica, al di là di quanto fornito direttamente dalle case madri, è ZERO, anzi SOTTOZERO!
    L’assistenza nelle concessionarie è approssimativa e superficiale; spesso, nelle cosiddette “officine autorizzate”, i tecnici non sanno che pesci prendere.
    Al di fuori della cerchia delle concessionarie, poi (mi riferisco al classico meccanico sotto casa), c’è il deserto assoluto.
    Per cui, devi sempre sperare che Dio te la mandi buona.
    Su Vaielettrico, però, ci si balocca con amenità tipo “le batterie allo stato solido”.
    Si parla, cioè, del futuro remoto quando, nel quotidiano, siamo messi ancora con la clava e il costume adamitico.
    Passo e chiudo.

    • Assolutamente condivido. Più di una volta ho guardato auto che mi paiono interessanti, ad esempio le BYD ma il problema resta sempre quello: in caso di guasti o incidenti? Finora con Kia non ho avuto ne guasti ne problemi per un ricambio, uno specchietto malfunzionante arrivato nel giro di una settimana ( e sostituito in garanzia dopo quasi 5 anni). Con Renault ancora meno, con tutte le loro auto che ho avuto mai problemi e comunque i ricambi per qualche piccolo sinistro li ho avuti in pochi giorni. Se mi compro la BYD o la MG ? Gia qui non c’è nessuno che le vende, figurarsi se si ha un guasto, a piedi di sicuro.

  10. Penso che i problemi di assistenza e ricambi fanno parte delle problematiche inerenti la “novità”. Pochi mezzi in circolazione, vendite basse e circolante striminzito. Ergo pochi ricambi, poca propensione a starci dietro.

    Sul discorso di ARERA 6KW, io sono passato a 6KW, 70€/anno di differenza hanno veramente tanta importanza? Fra FV e 6KW di contratto posso accendere tutto quello che mi serve senza remore praticamente, cucino ad induzione e risparmio oltre a non avere i NOX ed i residui del gas. Non ho nemmeno la preoccupazione di dover chiudere il gas la notte ed evito 170€/anno di spese per avere il gas in casa.

    Non tornerei mai indietro manco per scherzo.

    • -Sul discorso di ARERA 6KW, io sono passato a 6KW, 70€/anno di differenza hanno veramente tanta importanza?-

      Ma infatti.
      Io è da anni che scrivo, conti alla mano, che la sperimentazione ARERA è una plateale presa per il c***.
      Per un risparmio paragonabile al biblico piatto di lenticchie, uno deve investire cifre a tre zeri per comprare una wallbox presente nei loro elenco e in più accettare che arera posso fare tutta la statistica che vuole usando i dati dei tuoi consumi.
      Ma detto questo, contenti quelli che aderiscono alla sperimentazione, contenti tutti.

        • Appunto!!!!!!!!!
          Quindi non ti stanno facendo nessun regalo!!!!

          Dovrebbero come minimo pagarti loro anche la wallbox, e tra acquisto di una wallbox connessa e installazione che ovviamente non puoi far fare a tuo cugino, solo per quello bisogna spegnere almeno duemila euro.
          Tanto loro le comprerebbero a un container per volta e mi costerebbe infinitamente meno.
          Invece loro sono dei grandissimi furboni che le indagini le fanno a spese di quelli a cui poi devono vendere il prodotto.
          La sindrome di Stoccolma non è grave, la puoi curare anche da solo, basta prenderne coscienza. ❤

          • Mi sembri fuori di testa. “Loro” chi, Arera che è una authority di regolazione? Perchè dovrebbe farti un regalo? Chi ti obbliga ad aderire alla sperimentazione? Ti sembrano troppi 2000 euro per un impianto di ricarica al top delle funzionalità, che resta a valorizzare il tuo garage? Che prodotto dovrebbe “poi vendere” Area?

          • Caspita sei proprio innamorato dei tuoi carcerieri… 😀

            1) E perchè mai dovrei pagargli io i costi (non indifferenti) per fare statistiche che poi (giustamente) si rivenderanno? Vero, nessuno mi obbliga ad aderire alla sperimentazione. Però nel momento in cui aderisci il regalo, credimi, glielo stai facendo tu. Ti sembra favorevole quello che propongono? A me sinceramente no. Anzi, a conti fatti è piuttosto sconveniente rispetto a chiedere il puro e semplice aumento del contatore senza ulteriori obblighi da arte mia. Almeno ti dicessero che ti alzano gratis il contatore a 6 kw per sempre e anche finita la sperimentazione…

            2) si, mi sembrano troppissimi 2000 euro! E penso che prima o poi vada affrontato il discorso dei costi spropositati degli strumenti per la ricarica domestica nonchè degli annessi e connessi per la messa in opera. Perchè adesso tutto sta viaggiando sulla falsariga delle automobili: i prezzi si cerca di parametrarli sugli incentivi veri o presunti. Col risultato che gli incentivi non arrivano e le cose continuano a costare il doppio o il triplo del necessario.

            Detto questo, una wallbox ti valorizza un immobile tanto quanto un megatelevisore al plasma appeso al muro. E cioè zero. E sai che a queste cosine ci sto attento.
            Quello che ti alza il valore è la possibilità di far funzionare la wallbox. Quindi la casa più che la wallbox te la valorizza la canalina che dal tuo contatore va al tuo box. Quella sì che vale il prezzo del biglietto.

            3) ARERA vende se stessa. Come moltissimi enti pubblici, tra le cui primarie occupazioni c’è sempre anche quella di giustificare la propria esistenza (nonchè i propri stipendi). Anche perchè come autorità di regolazione non mi sembra che stia facendo faville.
            Almeno se guardiamo ai prezzi delle colonnine di ricarica… Non trovi?

          • Non entro nemmeno nel merito di quello che scrivi, perché oggi sragioni. MAGA ti ha dato alla testa?
            PS. nei 2.000 euro sono comprese anche i costi di adeguamento impianto, l’hai scritto tu. Il Tv color non valorizza l’appartamento perché chi vende se lo porta via. Ma l’antifurto o il condizionatore?

          • -Il Tv color non valorizza l’appartamento perché chi vende se lo porta via.-

            E la wallbox no? 😉

          • Se lo fai sei scemo: credi di poter staccare la spina e riattaccarla nel prossimo box? Dai, non fare il finto tonto

          • Sei tu che sei convinto che sia difficile o magari anche impossibile staccarla e portartela via.
            Non ti assumo nè come ragioniere addetto ai costi nè come tecnico. 😉

            Adesso vado a finire l’impianto elettrico del box (doppio) della casa nuova, ieri abbiamo fatto il rogito, si va a vivere in condominio su un piano solo (terra).
            Niente più scale.
            Ho già installato due prese industriali col loro bravo quadro, oggi tocca alle lampade che ieri non avevo voglia perchè faceva freddino e ormai sono vecchietto e acciaccato.

          • Con 300 euro in più euro ti saresti messo in garage una wall box intelligente abilitata alla sperimentazione e con cavo integrato. Invece 365 giorni all’anno ogni sera aprirai il portabagagli, svolgerai 5 metri di cavo, inserirai una presa e un connettore e ogni mattina li staccherai, e riavvolgerai il cavo per rimetterlo nel bagagliaio. Mah…

          • -Con 300 euro in più-

            dici? 😉
            Non hai la minima idea di quello che o speso allora.
            Contando anche i “carichini”.
            E ho voluto fare il signore, perchè ormai ho una certa, e ne ho preso uno da lasciare a casa attaccato al muro e uno da lasciare sempre nel mio capannone, attaccato al muro pure lui.
            Cinque prese (per altrettanti posti auto), l’impianto completo di tutte le sicurezze, già che c’ero filo da 6mmq (me ne avanzano chilometri dall’ultimo cantiere) e con gli interruttori wifi da barra DIN, i relè di appoggio e due carichini mi sono costati meno di una sola wallbox.
            Alla peggio uguale.

            Chiaro, io sò io come diceva il Marchese del Grillo.
            Capisco che uno che di mestiere fa l’avvocato o il medico possa non avere la dimestichezza per montarsi tutto quanto.

            Ma non sposta il discorso: ci stanno marciando tutti e lo stanno facendo talmente tanto che va a danno del discorso in generale.
            Finendo con l’essere più un freno che un volano.

            Poi, se come al solito non mi vuoi credere, io ti voglio bene lo stesso. 😉

          • Quanto hai pagato i “carichini”, le prese industriali, i cavi potenziati per i collegamenti, interruttori e relè? Quanto avresti speso per un installatore certificato?

          • Te l’ho detto: con meno di €1000 ho fatto tutto quello che ti ho detto sopra. Facciamo €800?

          • Ok, hai risparmiato 1.000 euro, ma ti ritrovi con un pasticcio. Ne è valsa la pena?

          • Il pasticcio è il tuo di box, non il mio. 😂😂😂😂
            Decisamente sì che ne valeva la pena, ho appena finito di collaudare le prime due e vanno a 16 ampere come due aerei supersonici.
            Dacia Spring all’87%.
            Domani installo la terza. Se ho voglia. 😂

            La verità e che tu vorresti tanto che io venissi a Bologna a sistemarti il tuo di box.
            Lo farai anche volentieri, ma onestamente sia un po’ troppo lontano

          • Se ci ripensi, qui c’è già il brodo di cappone per i tortellini. Poi ci racconterai tutto sulla Spring…

          • Mi permetto di spezzare una Lancia (Ypsilon) in testa ad Ale. Faccio il mio esempio. Ho comprato una WB Tesla (500€). Con un totale di 270 € di materiali ho fatto nuova linea dedicata alla ricarica (25m di tratta) + ricablato il garage che era vetusto, ricablata anche un’altra area tecnica per arrivare al garage. La WB è collegata ad una presa interbloccata 32A con interruttore dedicato. Il tutto sotto un quadro con monitoraggio assorbimento, 2 differenziali per la tratta interna ed esterna.
            Le cariche sono monitorate dalla WB alla quale accedo via app. La WB la posso eventualmente spostare svitandola dal muro e staccandone la spina. Se ha un problema posso isolarla e usare la interbloccata per il carichino.
            Il tutto per ~800 €.
            Del monitoraggio Arera non ne avrei alcun giovamento. Anche perchè dovrei usare una WB scelta da altri ad un costo di molto superiore.
            Concordo che la spesa per aderire alla “sperimentazione” sia eccessiva per i vincoli che impone.

    • Concordo.
      Di fronte alla necessità di acquistare una wallbox fra quelle consigliate e che fosse dotata di connettività propria 4G/5G (non essendo possibile portare nel box di pertinenza la connessione Internet che ho nell’appartamento), fatti due conti sono passato direttamente ai 6 kWh e buonanotte al secchio.

      • Eh… Peccato che in molti garage (soprattutto gli interrati delle nuove case) il segnale mobile non arriva e a quel punto uno che fa? 😅
        In ogni caso, se la corrente del garage è sul tuo contatore, con una powerline dovresti portare la connessione di casa senza grossi problemi, al massimo perdi qualcosa di velocità

        • Ci avevo pensato, ma poi, visto che la gestione della ricarica è fattibilissima anche dall’app dell’auto senza necessità di interagire con la wallbox, ho scelto di acquistare una wallbox senza connettività (Silla Prisma Basic, che godeva anche di uno sconto 10% per i lettori di Vaielettrico 😊) e di lasciar perdere powerline e compagnia bella. Sono ormai 3 anni che ricarico così, e funziona tutto benissimo.

  11. Anche la wallbox proposta da Tesla non fa parte di quelle approvate per la sperimentazione Arera. È colpa di Tesla o Mercedes? Non credo proprio. Io prima di acquistare mi sono informata rispetto alla sperimentazione visto che l’elenco delle wallbox approvate è disponibile sul loro sito e ho acquistato una wallbox compatibile. Il problema è che Arera non aggiunge quelle mancanti e non si capisce e il motivo.

    • magari è Mercedes che non ha presentato tutta la documentazione necessaria a farsi approvare da ARERA la propria wallbox?

      comunque è sempre meglio scegliersi la propria, in base alle caratteristiche attuali o future dell’impianto (con presenza di pannelli FV, accumulo, WIFI etc); non sempre le wallbox proposte dalle case hanno le migliori caratteristiche od un buono rapporto costi/funzionalità.

  12. Il problema per Hyundai – Kia è noto, riguarda
    vetture costruite tra il 17/11/2021 e il 30/05/2023.
    Il problema è la carenza di ricambi che devono arrivare dal magazzino europeo di Francoforte e parte ne sia sfornito.

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