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Vigneti a strapiombo? Al lavoro i droni

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drone

Arrivano i droni sui vigneti a strapiombo. Pur di coltivare la vite e produrre il vino l’uomo non si è risparmiato sudore e fatica. Basti pensare ai vigneti liguri delle Cinque Terre, quasi a strapiombo sul mare. I tempi sono cambiati e per gestire al meglio gli impianti e garantire la sicurezza dei lavoratori vengono in aiuto i droni. Sono stati, infatti, sperimentati per irrorare le foglie delle viti. 

Meno chimica e più sicurezza per i lavoratori

drone cinque terre
Drone durante il test nelle Cinque Terre

Il primo test è stato realizzato quest’estate nelle superfici vitate dell’Azienda Agricola Capellini Luciano di Volastra dove hanno volato i droni pilotati dai tecnici della società Eurodrone e alla presenza della protezione civile di Acqui Terme. “Riteniamo che i droni e altri mezzi meccanici di precisione e di nuova tecnologia possano essere un valido strumento per migliorare la sicurezza degli operatori agricoli in questi territori particolarmente impervi“.

Sono le parole del presidente provinciale Coldiretti di La Spezia, Sara Baccelli, e del direttore provinciale di Genova e La Spezia, Paolo Campocci. Oltre alla sicurezza si punta sulla sostenibilità ambientale e come sottolineano i dirigenti dell’associazione degli imprenditori agricoli si riduce l’uso di prodotti fitosanitari. Meno chimica e più salute.

Dalla pianura ai territori più impervi

il drone a terra come si vede i vigneti si trovano in luoghi impervi

L’utilizzo dei droni in pianura non fa notizia ormai è una pratica frequente. C’è da lavorare invece per le zone agricole più impegnative per l’agricoltore come sottolineano da Coldiretti commentando il test nelle Cinque Terre: “Si deve trovare applicazione non soltanto in appezzamenti pianeggianti, ma anche nelle nostre piccole, eroiche e preziosissime produzioni agricole, tanto apprezzate in tutto il mondo“.

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L’Azienda Agricola Capellini Luciano di Volastra dove si è svolto il test

La riduzione della chimica e delle emissioni, i droni hanno il motore elettrico, ha l’obiettivo di valorizzare i prodotti della terra. Non solo biologico. “Questo lavoro ha come obiettivo di realizzare un’agricoltura di pregio e un percorso di ricerca che offra il minimo impatto ambientale e la maggior sicurezza possibili per chi opera in questi luoghi“. Sostenibilità ambientale e sociale: “Soprattutto in territori come questi, dove la conformazione naturale del terreno mette spesso a rischio l’incolumità degli operatori“.

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