Viene mal di mare viaggiando su un’auto elettrica?

Viene mal di mare viaggiando su un’auto elettrica? Ancora più che a bordo di una vettura a benzina o gasolio? Luca, un lettore, segnala un articolo che sostiene questa tesi. Vaielettrico risponde. Per scriverci: info@vaielettrico.it

Viene mal di mare più che a bordo di un’auto termica? È la tesi di uno studio

viene mal di mare

“Vorrei la vostra opinione su uno studio riportato dalCorriere della Sera. L’articolo, dal titolo “Con i veicoli elettrici aumenta il mal d’auto: non è un’illusione, ci sono spiegazioni scientifiche”, sostiene che le macchine siano più fastidiose di quelle termiche. Con la seguente sintetica spiegazione: “La mancanza di rumore del motore e delle vibrazioni dei sedili non segnala al cervello l’imminente accelerazione, che non riesce così ad elaborare il movimento: ecco il perché della frequenza maggiore di fenomeni di cinetosi. Questo è chiaramente un argomento da trattare sotto l’ombrellone, non avendo di meglio da fare. E non attribuisco nessuna malafede, da parte degli autori dell’articolo, nel voler attaccare le auto elettriche. Ma lo riporto per capire, da parte di chi le usa frequentemente, se questo vi risulti. Personalmente da sempre soffro di mal d’auto (se non guido), ma con l’auto elettrica, al contrario rispetto alle tesi dell’articolo, ho trovato un giovamento, forse perché sono intrinsecamente più rilassato senza fastidiosi rumori e vibrazioni. E per Voi?“. Luca Sillari

Abbiamo più di un dubbio, ma sentiamo le espereinze dei lettori…

Risposta. La fonte dell’articolo sembra essere William Emond, uno studente di dottorato che studia la nausea in auto (cinetosi) presso l’Université de Technologie de Belfort-Montbéliard, in Francia. E la tesi è che “la maggiore incidenza della nausea nei veicoli elettrici può essere attribuita alla mancanza di esperienza pregressa, sia come conducente che come passeggero. In quanto il cervello non è in grado di stimare con precisione le forze del movimento perché si basa sull’esperienza pregressa con altri tipi di auto“. Anche in decelerazione. Se così fosse, però, non sarebbe un grande problema: dopo qualche viaggio, l’abitudine al nuovo tipo di procedere (peraltro senza rumore, vibrazioni…) risolverebbe il problema. Comunque sia: accogliamo il suggerimento di Luca, chiedendo ai lettori che usano un’elettrica da tempo se hanno rilevato questo tipo di disturbi.  Per quel che ci riguarda: problemi zero, anzi…

Visualizza commenti (39)
  1. Caprone manicheo

    Mal d’auto assolutamente no, ma mal di pancia ai petrolieri, agli stakeholders del termico ed ai giornalisti al servizio si.

  2. Complimenti al Corriere. Con questa abbiamo raschiato il fondo del barile tirando via anche un pò di legno. con tutta la fantasia non ci avrei mai pensato. Fantastico.

  3. Anch’io confermo un’ esperienza contraria a quella dell’articolo. Mio figlio di 4 anni soffre molto l’ auto e con la Nissan Qashqai a benzina che avevo prima, abbiamo avuto più di un “incidente”. Da più di un anno guido una Byd Seal e le nausee sono scomparse dal giorno uno, anche su strade di montagna. Sicuramente non c’è più il rimbalzo dovuto al cambio, in più il baricentro più basso della Seal ha eliminato il rollio della Nissan, che in curva si corica parecchio anche a basse velocità, mentre la Seal sta incollata a terra. Probabilmente quindi il miglioramento è dato più che altro da baricentro e da cambio automatico, non credo c’entri il motore. In ogni caso la nausea di mio figlio non è aumentata

  4. Panizzo Bernardo

    Non so perché ma prima con l’e-Golf mal di auto di mia figlia di 12 anni che è soggetta già dopo pochi tornanti in montagna, però con la Tesla MY non accade più, non so se il tetto panoramico possa aiutare a superare la sensazione claustrofobica e vere più visibilità dell’ambiente circostanze per le persone che stanno dietro forse questo aiuta a prevenire la nausea.

  5. Per avere un confronto onesto, si dovrebbe prendere la stessa auto, ma con diverso powertrain. Paragonare una bmw 330i con una Zoe non ha molto senso. Per il resto, a parità di accelerazione o decelerazione non vedo che differenza possa esserci.

  6. Ciao a tutti!
    Per esperienza personale, non ho riscontrato alcuna differenza tra auto elettrica e auto termica per quanto riguarda gli effetti della cinetosi. Certo, la guida di un’elettrica può diventare piuttosto “vivace”, con accelerazioni e frenate decisamente più brusche rispetto a un motore tradizionale, e questo può accentuare il mal d’auto. Tuttavia, se la si guida con dolcezza, il comfort per il conducente e i passeggeri è assolutamente garantito.

    Detto ciò, da un mio personalissimo “studio”, risulta che l’auto elettrica riesce a far venire il mal di pancia anche a chi rimane comodamente seduto sul divano di casa… 😄

  7. Marco Vanzetto

    Sono un felice possessore di un’auto elettrica da un mese e poso confermare per quanto valga questo studio. Mia moglie soffre il mal d’auto tranne quando guido io probabilmente perché si è abituata al mio stile di guida. Appena presa l’auto elettrica le prime settimane è tornata “sofferente” sopratutto in accelerazione e frenata rigenreativa.
    Dopo un mesetto si sta abituando e ora soffre di meno,sicuramente a breve tornerà tutto tranquillo

  8. Non mai sofferto né il mal di mare né il mal d’auto. È anche una questione di diversa sensibilità. Mia moglie al contrario spesso si è spesso lamenta come passeggero a riguardo.

  9. Permettetemi la “raffinatezza”… ma da possessore di una full electric da oltre 3 anni (Skoda Enyaq) ho maturato questa convinzione… e cioè che se fosse possibile taggare i peti “auto elettriche” troverebbero sempre qualcuno pronto a diffonderli per l’etere… pensate che mobdo sarebbe…. Ben inteso la mia polemica non è nei confronti di Vaielettrico che invece seguo da tempo con interesse..

  10. Andrea Capetta

    Salve, possessore di auto elettrica da 18 mesi e confermo che nel primo periodo effettivamente la sensazione è quella del mal d’auto, sia come guidatore che come passeggero. A distanza di mesi confermo che ci si abitua alla nuova “dimensione” ed il mal d’auto scompare. Almeno nel mio caso.

    1. No so che auto abbia guidato , io ho avuto coraa elettrica e ora c4 elettrica ( non parliamo di ammiraglie) , mia figlia di 12 anni ha smesso di soffrire l’auto , anzi le torna il mal d’auto nelle endotermiche . La mia esperienza è opposta alla tesi

  11. Nel caso della mia auto il recupero in frenata quando è molto spinto ( dipende dalla modalità di guida cosa imposti come recupero della frenata) può infastidire. Però mi capita più spesso con le auto termiche con qualche collega guidatore frustato. In conclusione credo che non ci sia grossa differenza dipende da come la si guida.

  12. Antonio Manginelli

    Cercherò di essere sintetico senza dilungarmi sulle cause scientifiche e pratiche della cinetosi “umana” perché spesso il problema riguarda anche gli animali che trasportiamo in auto (che vomitano quasi sempre senza darci un preavviso).
    La nostra gatta ha da sempre avuto questo problema nonostante il fatto che noi abbiamo adottato tutte gli accorgimenti necessari, compreso uno stile di guida sobrio e nient’affatto grintoso.
    Bene, da quando abbiamo preso una auto full elecric (Kia Niro) a quanto pare il problema sembra risolto. Carlotta (la gatta) non ha vomitato più. Ripeto, non mi dilungo con argomenti tecnici e scientifici ma credo che anche l’esperienza empirica abbia una sua importanza.
    Basta provare e verificare.
    P.S…. Guidando piano è con prudenza, ovviamente, migliora anche la sicurezza in generale e perfino l’autonomia delle batterie.
    Sono solo benefici.

  13. Giovanni Battista Dini

    Veramente la mia esperienza mi dice il contrario.
    Ma è anche vero che ho Twingo e Spring, quindi le accelerazioni brucianti te le scordi.
    Però non c’è nemmeno il tiro-rilascio delle cambiate, e in percorsi tortuosi vanno via più “lisce”.
    In ogni caso mia moglie ringrazia…

  14. Proprietario (felice) di BEV da dicembre 2024 penso che nell’articolo del corriere ci sia un fondo di verità, per esperienza personale tutti i membri della mia famiglia hanno avuto almeno un episodio di nausea, sicuramente non dovuti alla mia guida ultra tranquilla e lineare senza improvvise accelerazioni.
    Dirò di più… da sempre quando non guido soffro di nausea in auto e bus e i primi 2 mesi dall’acquisto, pur essendo alla guida avevo anch’io strane sensazioni poi risolte con l’abitudine…non ne capisco un granché ma se esistono campo magnetici nell’auto elettrica potrebbero essere loro la causa….
    Buona vita a tutti👋🏻

  15. Stefano Tomesani

    Io con le auto termiche ho sempre avuto problemi a viaggiare con mia moglie e mio figlio, sarà un caso ma da quando ho preso l’auto elettrica nessuno dei due soffre più mal d’auto; potrebbe essere anche per il cambio di tipologia di auto (questa è più piccola e alta) ma in ogni caso le cose vanno meglio.

  16. Ho appena letto il corriere ed ero accorso a segnalare, son in ritardo. Di solito caricavo colleghe la mattina presto per al lavoro, l’ auto non è super sportiva e non è nemmeno silenziosa a combustione. Le rotonde son tante i km pure, parto presto quindi senza fretta con quest’ auto alle rotonde non si ribalta e scalo ma accelero, risultato >> mal di testa e mal di vomito>> lamentele vai più piano

  17. Mia moglie si lamenta ogni tanto e soprattutto quando è seduta in posizione posteriore.
    Magari le accelerazione e le decelerazione più bruschi provocano questo fastidio.

  18. Mi sorprende che tra le varie ipotesi non ci sia una – che non è detto sia vera, la chiamo ipotesi apposta – che mi pare abbastanza lampante: il baricentro di massa basso. Dalle prime volte che ho usato delle BEV ho da subito notato che sulle irregolarità di fondo si viene un po’ più “sballottolati” (a dx e sx e avanti / dietro) e ho attribuito la cosa proprio alla distribuzione dei pesi. Un baricentro alto è svantaggioso per molti versi ma di contro induce un’inerzia che contrasta appunto le oscillazioni a frequenza più elevata (ovvero: si appoggia di più in curva ma sballottola – ovvero cambia repentinamente l’angolo di inclinazione rispetto alla strada – di meno su passaggi transitori come le irregolarità).
    Spero di essermi spiegato :}

  19. Il mal d’auto deriva da accelerazione, decelerazione, curve e stile di guida…. niente a che fare con la tecnologia del motore. Però i campi elettromagnetici in cui si è immersi all’ interno di una vettura elettrica sicuramente non aiutano.

    1. Le svelo un segreto. I campi elettromagnetici sia in abitacolo che fuori sono praticamente pari a zero. A qualsiasi frequenza.

    2. mario milanesio

      aggiungo:
      effettuata misurazione diretta con magnetometro,
      Zoe R135,
      con auto accesa
      strumento posto vicino al volante: 55 micro Tesla
      strumento vicino al display centrale: 75 microTesla

      con auto spenta 55 microTesla ovunque

      e fuori dalla macchina 45 microTesla,
      per cui credo che la carrozzeria faccia da gabbia di Faraday.
      e 45 microTesla è il valore, grossomodo, dell’intensità dei campi magnetico in cui siamo immerso.

      così, per dare qualche numero.

  20. Guido Baccarini

    Con guida da 200kW, si, di più.
    Con guida da 20kW, meno.
    Cioè: dipende, com’è ovvio.
    Ricordo uno studio che aveva concluso che cani e gatti trasportati (esenti da bias, ovviamente) preferivano le BEV.
    La mia famiglia dice che soffre meno la macchina, comunque.

  21. Come esperienza personale posso dire esattamente il contrario. Mia moglie, che soffre soprattutto nelle strade di montagna, con l’auto elettrica, grazie soprattutto al cambio automatico, non soffre per niente, dando ragione a chi afferma che la colpa è principalmente dovuta allo stile di guida che, tra elettrico e cambio non manuale, dovrebbe essere sicuramente più morbido e lineare.

  22. gianni barberi

    Il mal di mare è causato da una differenza di informazioni che giungono al cervello gli occhi vedono un ambiente ferlo e sensor dell’equilibrio invece il Movimento. Per evitarlo basta concentrarsi sull’orizzonte fino a vederlo fisso e orizzontale quindi tecnicamente si dice centrare il sistema di riferimento sull’orizzonte e non lo cale. Purtroppo questa semplice regola che penso fosse utilizzata da tutti i navigatori dall’antichità è stata dimenticata ai giorni nostri per cui si vedono traghetti con delle condimonitor TV, È ugualmente le automobili con sulle imporcherie e degli infoteimment o dei dischermi TV per i passeggeri Posteriori.
    Per assurdo si vendono anche mi dicine da banco cerotti pozione da Rie per un disturbo che molto semplicemente Eliminabile.
    Mi scuso con l’acqualità di questo scritto se non l’avete capito è frutto di riconoscimento vocale

  23. Luca Sillari

    Dalle risposte che avete dato posso concludere sintetizzando : il mal d’auto dipende molto da chi guida meno dalla motorizzazione dell’auto guidata. Con buona pace delle tesi estive di qualche studente in erba.

  24. Le classifico come le classiche sparate contro il nuovo che avanza… Chi ricorda gli attacchi a Frecciarossa perché l’AV dává più “mal di treno” dei vecchi e scassati regionali? Panzane a livello scientifico e intrise di tantissima soggettività… Io ad esempio ho sofferto al mio matrimonio quando invece di un auto decidemmo di usare un calesse… Il tiro poderoso dei cavalli mi aveva messo sottosopra… Ma non ho tentato di darlo diventare letteratura…

  25. Il “problema” penso sia leggermente diverso: la cinetosi si manifesta per colpa delle accelerazioni (e decelerazioni) improvvise che il cervello non riesce a ricondurre ad effettivi movimenti del corpo, questo avviene anche nei cambi di direzione di una giostra e sulle montagne russe, basti pensare ai cambi di direzione delle carrozze o al “sottosopra” di alcuni percorsi dei parchi divertimenti.
    Si soffre molto meno di cinetosi in treno proprio perché molto meno soggetto ad accelerazioni/frenate improvvise, mentre si soffre molto di più in macchina quando chi guida ha uno stile di guida molto “sportivo” con accelerazioni e frenate brusche, mentre lo si soffre meno con chi ha una guida più tranquilla (e qui parlo anche per esperienza diretta).
    La verità sta nel mezzo: chi usa tutta la potenza del motore elettrico per accelerare e frenare velocemente nel traffico avrà passeggeri più nauseati, chi usa una guida più “prudente” e usa di più le decelerazioni “controllate” nel traffico (anche per ricaricare la batteria in modo più efficiente) avrà passeggeri più felici e tranquilli.
    Il mio ragionamento non va comunque contro quanto dice l’articolo: con “rallentamento più liscio e meno brusco” bisogna comunque capire a quanti G viene assoggettato il corpo umano che sta rallentando con la macchina, più si rallenta veleggiando meno la cinetosi si presenta, altrimenti si va semplicemente ad aumentare il tempo di disagio percepito dal passeggero che soffre il mal d’auto.

  26. Non è questa la mia esperienza, che indica invece una buona soddisfazione da parte di chi ha viaggiato con me in auto (una Renault Zoe) anche sui sedili posteriori.
    In effetti, cercando un po’ in rete, si trovano svariati studi che riportano un aumento della cinetosi per i passeggeri (soprattutto posteriori) dei BEV, ma, a quanto ho potuto vedere, la maggioranza di tali studi collega il fenomeno ad un utilizzo poco avveduto, diciamo “sportivo”, dell’accelerazione e della frenata rigenerativa – specie la modalità one-pedal con livello massimo di rigenerazione – che offrono molti BEV. Tale guida “sportiva”, associata alla tipica silenziosità e assenza di vibrazioni dei BEV, fa sì che chi ‘subisce’ da passeggero la guida “sportiva” di un BEV sia meno preparato, anche inconsciamente, agli ‘strappi’ di tale stile di guida.
    Mi pare quindi di poter concludere che, più che ai BEV in sé, il problema sia da attribuire al guidatore e al suo stile di guida.
    Del resto, dato che chi oggi guida un BEV ha di solito alle spalle anni di guida di ICE, sappiamo tutti bene che anche guidare un’ICE con uno stile “sportivo” – grandi accelerazioni, bruschi cambi di direzione, grandi frenate, ecc. – ha un’influenza negativa sul mal d’auto dei passeggeri.
    In entrambi i casi, ICE o BEV, basta adottare uno stile di guida normale e alcuni altri accorgimenti (in primis, una buona areazione dell’abitacolo) per minimizzare l’insorgere di cinetosi nei propri passeggeri.
    Nella mia esperienza personale, il fatto che la mia Renault Zoe non brilli affatto in accelerazione e non abbia né una frenata rigenerativa aggressiva né una modalità one-pedal, associato al mio stile di guida del tutto “antisportivo”, potrebbe quindi spiegare la soddisfazione sempre espressa dai miei passeggeri.

    1. concordo pienamente sia con te, Eugenio, che con Mario e Daniele qui sotto…
      Non è “colpa” della vettura in se quanto piuttosto della maggior “imprevedibilità” della guida Se il conducente ha uno stile sportiveggiante ed approfitta delle doti di accelerazione e tenuta…. visto che appunto i passeggeri non riescono ad anticipare i movimenti seguendo i notevoli rumori delle auto termiche (magari su super berline di gamma alta ICE avrebbero gli stessi inconvenienti per la maggior insonorizzazione).
      Anche il passo generalmente molto lungo delle vetture BEV può sfavorire i passeggeri posteriori, che magari possono essere ulteriormente distratti da schermi di intrattenimento o altro.
      Mia madre ha 86 anni e nei quasi 3 che la “scarrozzo” con la BEV non ha mai manifestato problemi (neppure quando “spippola” sul cellulare come le teenagers 😂 o quando si addormenta per il troppo silenzio ).

      La moglie invece confermo che si lamenta di più (ogni tanto) perché mi concedo qualche sorpassino in stile “motociclistico” in alcune occasioni (ma li il problema non è il mal di mare… ma i miei orecchi ), visto che i 218CV si sentono abbastanza, pur non essendo una BEV sportiva… ( che per altro uso sempre in mod. Confort e mai in Sport ).

      1. Aggiungo che anche amici con le ibride, probabilmente il continuo passaggio motore ice-bev , “lamentano” in parte le stesse sensazioni (sempre come passeggero si intende).

        1. Nelle ibride il passaggio è decisamente soft e non si sente. Parlo di full Hybrid. Invece sarebbe da capire e chiedo alla vostra community, il comportamento dinamico tra una BEV One pedal e una che rigenera con più veleggiò. Spero di essermi spiegato. L’entrata in curva se si sta veleggiando, con solo il recupero energetico soft, genera un po’ una sensazione di stacco tra la trasmissione (mi si passi il termine, tra il fornire o recuperare energia) e il moto della vettura, causando qualche situazione di possibile nausea. Ma credo che la causa vera sia nello stile di guida, non nel mezzo e neppure nell’insonorizzazione, altrimenti avremmo auto di altissima gamma a combustione che provocano mal d’ auto peggio delle utilitarie rumorose.

      2. Ivan Bernardi

        Confermo l’esperienza di Damiano. BEV da 265 CV, normalmente guida standard, qualche volta sportiva anche con moglie e figli. Le prima volte, le forti accelerazioni inaspettate creavano un senso diffuso di nausea tra i passeggeri. Col tempo ho diminuito le guida sportive quando ho passeggeri e nessuno si è più lamentato: sarà l’effetto abitudine o la guida più dolce?

    2. mario milanesio

      stessa auto di EDavolio, Zoe R135.
      mia madre soffre di mal d’auto da sempre, su qualunque auto, utilitaria o SUV che sia, recente o datata, benzina o diesel. con qualunque autista, me compreso.

      meno una: la mia Zoe. mai una lamentela, in città in autostrada o su per i tornanti verso il colle di Tenda

  27. Secondo me dipende dall’accelerazione maggiore. Se uno non “dosa” adeguatamente il pedale o seleziona una modalità meno sportiva, può essere fastidio per i passeggeri. L’ho sperimentato sulla mia Model 3 andando come passeggero.

  28. Confermo, a mia moglie (ma anche a mia figlia) effetttivamente dà più fastidio la guida “elettrica” rispetto alla nostra ice, soprattutto come passeggera. Per limitare la minimo il fastidio metto frenata rigenarativa a 1 (su una scala da 1 a 4) ed evito accuratamente le riprese, sempre graduali e “lente”. Stesse sensazioni riportate anche da amici con le BEV. Interessante lo studio in questione che conferma i miei sospetti.

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