Viaggio lungo, auto elettrica piccola: il professore torna a scuola

viaggio lungo

Viaggio lungo, auto elettrica piccola:  il professore scende dalla cattedra e si mette nei  panni dell’allievo per raccontarci cosa ha imparato dalla sua esperienza sul percorso Pisa-Prà Catinat, in Piemonte, e ritorno, a bordo della sua Peugeot 208 elettrica. Lui è Massimo Ceraolo. Insegna  Electric Power Systems all’Università di Pisa ed è firma nota a tutti i lettori di Vaielettrico per gli apprezzatissimi articoli sulla tecnologia dell’auto elettrica. In questa occasione, però, ha “resettato” il suo patrimonio di conoscenze teoriche e ha provato a vivere il viaggio come lo vivrebbe un automobilista qualsiasi alla sua prima uscita dalla comfort zone quotidiana.   

Capire i veicoli elettrici/6 Il Video: Massimo Ceraolo risponde ai lettori

 

di Massimo Ceraolo

Si sa che non tutte le auto elettriche sono adatte a viaggi lunghi comodi: devono avere abbastanza autonomia e potenza di ricarica.

La mia, una Peugeot 208, ha vocazione intermedia: non proprio solo cittadina, non ideale per i viaggi lunghi. Pertanto, prima di imbarcarmi in un viaggio da Pisa a Pra’ Catinat in Piemonte, 420 km, un dislivello finale di 1500 m, ci ho pensato un po’. Ho anche fatto i compiti: mi sono procurato una card Plenitude, da aggiungere alla Enel-x che già possedevo e all’App Nextcharge che mi accompagna da anni, et voilà, se po’ fa’.

Certo, avevo nel cortile anche la rassicurante Focus ibrida a benzina, che va benissimo, è silenziosa, affidabile… ma la passione per l’elettrico e per il pizzico di avventura che questo viaggio avrebbe comportato ha avuto il sopravvento!

Rimaniamo sui si sa. Si sa che i lunghi viaggi con l’elettrico vanno pianificati. Pertanto, faccio la mia analisi con Nextcharge, vedo che ho tante possibilità di ricarica, ma poi decido di affidarmi all’App integrata con quella fornita dalla Peugeuot. Si chiama e-routes, e promette mirabilia: essendo integrata con la macchina, ne conosce in tempo reale lo stato di carica, e può prendere tutte le decisioni del caso. Rassicurante.

La partenza: e-rouotes mi dice “si può fare”

Purtroppo, non mi consente di pianificare il viaggio con il vincolo di ricaricare in autostrada (lungo il percorso ho molte possibilità), ma, pazienza, proviamo. Mi dice che all’andata devo caricare due volte; impongo di avere all’arrivo almeno il 35%, visto che nel notissimo e affollatissimo Pra’ catinat non mi aspetto di trovare molte colonnine, e addirittura pianifico il viaggio di ritorno ripartendo dalla carica che ho. E-routes dice che si può fare, solo mi dovrò fermare tre volte invece che due.

 

Viaggio lungo
Il viaggio d’andata del professor Ceraolo. In rosso le soste per la ricarica

Mi avvicino alla prima fermata,  Vignole Borbera. Viene solo un pizzico di ansia: funzioneranno le card? Funzionerà la colonnina? Vignole Borbera mi offrirà, in caso, alternative valide? Ma ho il 32%, quindi ho comunque tempo e modo di cercarmi qualcosa per un piano B. Mi trovo a 200 m dalla colonnina. La moglie la vede subito che ci scodinzola. E’ attiva, pronta, con tutte le piazzole libere! Arrivato, parcheggiato, attivata la carica con Plenitude (uno vuole sempre provare le cose nuove). Ci siamo… Ma no. ”autenticazione fallita”. Nessuna paura, ho ancora Enel x (piano B) e Nexcharge (piano C). Non occorre arrivare al C, il B funziona egregiamente. Mezz’ora di ricarica alla potenza media di circa 70 kW, durante il quale ci sta un cappuccino e gelatino e si riparte.

Via, questa e-route non è così male

Seconda tappa: Nichelino. Arrivo anche qui con poco più del 30% (chi si ricorda il numero preciso). Ma allora questo e-route lo sa che non mi deve far arrivare troppo scarico alle colonnine. Non si sa mai cosa si trova, potrebbe essere necessario andare a cercarne un’altra – secondo me la soglia minima è il 30%, penso. Sono ancora fuori autostrada.

Questa volta nessunissima ansia, ma anche nessunissimo barino all’orizzonte (pazienza, ma la qualità della vita un po’ ne risente). Anche questa volta basta poco (meno di mezz’ora), e si riparte.

Il finale del viaggio d’andata è un’apoteosi: e-routes aveva calcolato benissimo la grande impennata finale, più l’auto va sù più il SOC va giù, ma la sensazione è di totale controllo. Arrivo a un eccellente 43%. E la mia avventura escursionistica al Forte di Fenestrelle (bellissimo, ma questa è un’altra storia) può cominciare.

Il ritorno: la discesa illude e-ruotes

viaggio lungo
Il viaggio di ritorno, con le ricariche segnate in rosso

Come è piacevole ridiscendere dalle montagne! Vai fluido, freni alle curve sapendo che invece di generare calore coi freni stai ricaricando; la batteria che invece di scaricarsi si ricarica… Dopo una ventina di minuti di quest’eden da elettro-autonauta sono a valle. Leggo 49%. Wow.

Anche e-routes a modo suo fa wow. Mi dice che ha ripianificato le ricariche: invece che alle 18.15 la prossima sarà alle 18.58. Che intelligente questo e-routes! Ha visto che, nelle condizioni in cui mi sono trovato, ho potuto ricaricare di più, et voilà (secondo francesismo dell’articolo, ma ci stava) ti aggiusto tutto. Tu, caro guidatore, non devi proprio pensare a nulla.

E scatta la marcia emergenziale

Bello viaggiare in elettrico… bello… Sì, ma e-routes avrà fatto bene i conti? Questo SOC inizia a scendere un po’ troppo. Capisco che all’arrivo non avrò 35% nemmeno 30, nemmeno 25, 20, … Ma che diavolo succede! Forse le app hanno un’anima. La mia e-route si è entusiasmata dal fatto che stavo recuperando energia in discesa più del previsto e si è fatta prendere la mano.

Parte la marcia emergenziale dell’elettro-autonauta: andare più piano. È una cosa che funziona alla grande. Andare a 100 km/h invece che a 130 km/h fa calare i consumi a vista d’occhio. La mia stima del SOC all’arrivo, nonché quella dell’autonomia residua, che stava precipitando, rallenta. Metto in atto anche la mia tecnica personale di marcia economica: lo sfruttamento della scia. Una volta stando dietro un camion mi sono convinto di aver ridotto i consumi del 20%. Non so se ho fatto bene i conti (ero in modalità turista non quella di ingegnere), ma mi sembrava proprio.

Capire i veicoli elettrici/4 Energia, consumi e velocità critica

Con la combinazione di riduzione di velocità a 100 km/h, l’uso della scia, e l’ultimo tratto leggermente impanicato a 85 km/h, arrivo felice e contento alla colonnina Plenitude di Asti col 18% Chissà cosa succedeva se continuavo a viaggiare ai miei 120 e senza sfruttare la scia. Penso sarei arrivato col 10% o forse anche meno: non il massimo della scurezza e della possibilità di attuare un qualche piano B nel caso la colonnina non fosse stata per qualche ragione utilizzabile.

Per l’ultima tappa di ricarica decido di fare a modo mio. Al diavolo la capacità delle app di scegliere per me. Vedo che c’è una Free-to-X proprio sull’autostrada, proprio dove devo passare, proprio alla distanza giusta da dove sono e dove devo arrivare, et voilà (siamo già a tre) punto Google maps sulla stazione di servizio di Sant’Ilario e non se ne parla più.

Il resto è routine: viaggio a 130 (quando la strada è libera) fino a Sant’Ilario senza pensieri, ricarica durante la cena, ripartenza all’85%, viaggio a 130 fino a Pisa, con arrivo al 26%. Il pensiero si materializza: “Ho fatto bene a non prendere la Focus.”

La lezione: bene le App, ma al guidatore l’ultima parola

Il bello dei viaggi lunghi in elettrico, soprattutto con un’auto con vocazione intermedia, è che sono sempre delle esperienze. E le esperienze ti lasciano una morale.

Se devo dire la mia, di morali, è che le App non devono strafare. Che ne possono sapere dove trovi mentre viaggi? Se ci sono code, colonnine col cavo tagliato, maleducati che le occupano. Sei solo tu, guidatore, a dovere avere sempre l’ultima parola. Tu, App che devi invece evitare di pianificare un viaggio che mi porti alla colonnina (guidando come ti avevo preventivamente comunicato, quindi fino a 120 km/h in autostrada) al 10%, a meno che non te lo chieda io.

Alla fine, mi sono divertito. Ma la prossima volta sceglierò a tavolino dove mi vorrò fermare: se possibile sempre in autostrada (così non ci si annoia durante la ricarica) se possibile arrivando a ricaricare sempre con almeno il 30% (che per me sono 100 km). Non si sa mai.

Questa volta non mi sono buttato sul tecnico, ma io sono e resto un tecnico. Per chi volesse conoscere, sempre a livello divulgativo, la tecnica dell’auto elettrica e della ricarica, può leggere il mio libro su Amazon, “Capire i veicoli elettrici – Architettura, utilizzo, impatto ambientale”.

  • LEGGI anche “Viaggio di lavoro con Ivan: in auto elettrica si può?<

    /em>” e guarda il VIDEO

 

Visualizza commenti (54)
  1. Per un anno ho percorso regolarmente il tragitto Novara–L’Aquila con una Peugeot e-208, partendo il lunedì e rientrando il venerdì, per un totale di circa 30.000 km.
    Devo dire che non è stata un’esperienza rilassante né particolarmente piacevole. È fondamentale pianificare con attenzione ogni tappa, prestare attenzione alla velocità (in genere ho viaggiato a un massimo di 130 km/h) e sperare che le colonnine di ricarica previste non siano fuori servizio o occupate (mi è capitato almeno due volte, nonostante le app le segnalassero come disponibili).

    Bisogna anche mettere in conto almeno un’ora e mezza in più di viaggio, il che significa, ad esempio, dover partire alle 4 del mattino per rispettare gli appuntamenti.
    Durante l’inverno, inoltre, ho spesso dovuto viaggiare senza riscaldamento per evitare il messaggio “anomalia trazione”, ritrovandomi alle 4.30 del mattino con la cuffia in lana, a battere i denti per il freddo e con il ghiaccio all’interno del parabrezza.

    Insomma, non è un’auto per tutti.
    Se avesse almeno il doppio della capacità della batteria, mantenendo invariati i tempi di ricarica, l’esperienza migliorerebbe sensibilmente. Ma, per come è oggi, la e-208 è un’auto adatta a tragitti medio-brevi.

  2. Se non riesce a capire , io non ci posso fare nulla . Il “me ne frego di inquinare “ è riferito al fatto che per il mio stile di vita e spostamenti , accetto di inquinare con la mia benzina euro 6 rispetto ad una elettrica . Se non lo capisce è un problema suo !

  3. De Moro Alessandro

    Viaggio spesso fra il nord dell’inghilterra e l’italia in auto. Devo dire che mi piace moltissimo mettere gli audiolibri, svuotare la mente e guidare in solitudine per ore ed ore senza pensare a niente, ma vorrei una volta provare a fare il tutto in elettrico per capire la differenza. (Dubito già da subito che potrei farmi mezza Germania ai 180 fissi di tachimentro purtroppo peró)

    1. Fosse per me, a 180 Km/h ti metterei in carcere e butterei la chiave. Ma si sa, i tedeschi sono permissivi…

  4. L’articolo è interessante, soprattutto per chi ha già un’elettrica…ma “spaventa” i neofiti sia pur non pregiudizialmente avversi.

    1. Ma per ricaricare un auto elettrica serve per forza uno smartphone?
      Non bastano i contanti? O bisogna avere una carta di credito?

  5. Premesso che non sono contro l’elettrico, manca il dato del tempo di percorrenza andata e ritorno.

  6. Il prof. Massimo ha voluto viaggiare senza uscire troppo dalla confort Zone. il 30% di batteria come soglia minima è mooolto conservatrice, ma certo, permette di cavarsela, con la sfortuna di non poter caricare mai al massimo della potenza che riceve il veicolo… se fosse al 10% o meno…
    ma in un viaggio lungo, non sai mai quello che può capitare… quindi… OK
    Sicuro la prossima volta si può tentare di scendere al 10..15% e si vedrà come tutto andrà comunque bene 🙂

    1. Mauro Testoni

      15% o meglio 40km di batteria residua, non serve di più a meno che non ci si trovi nel deserto, e una alternativa si trova. O perlomeno nella mia poca esperienza l’ho sempre trovata al centro nord. Ci sono sempre i Tesla Suc che tra l’altro hanno ottime tariffe e sempre un posto dove riposarsi nei paraggi.
      Una critica a tutti noi over 40, abbiamo una comfort zone troppo grande, torniamo ad avere qualche emozione ogni tanto…

      1. Antonio gobbo

        Emozione ogni tanto, grazie ma queste le lascio volentieri a te, dopo 35 anni passati su un auto a 40000 km all’anno su tutto il norditalia ora che sono in pensione lascio che si “divertano” gli altri …. pensa un po quanto son buono e generoso:-)

      1. 100 Euro per un viaggio da circa 430 km mi pare poco vantaggioso. Ipotizzando un consumo a benzina di 13 km Litro con la benzina a 1.7 saremmo su una spesa carburante di 55 euro. E senza patemi di carte, app e tempo in ricariche.

        1. Andata + ritorno sono 860 KM quindi 55+55 euro giusto?
          Non è tanto la spesa (io viaggio a metano quindi spenderei meno) ma il fatto di non emettere inquinanti per la strada.
          Poi concordo sulla rottura di app, card e pianificazioni peggio del metano 40 anni fa…..
          Tenere il 30% di carica residua mi sembra forse troppo prudenziale, ma è una cosa personale….

        2. Mauro Testoni

          Da laureato in statistica trovo sconvolgente come sia possibile sbagliare sempre i calcoli a sfavore dell’elettrico. A volte sono la metà i km per la benzina, a volte il doppio i costi dell’elettrico, altre la metà le rese della batteria… mai che ci si sbagli a fare un calcolo con costo alla colonnina da 0,09€/kWh!

  7. Comprerei molto volentieri una elettrica, ma l’articolo mi conferma che, dato il deserto strutturale intorno, è una faccenda per amatori e piuttosto acculturati , oltretutto non ho la possibilità di caricare a casa. Grazie comunque per l’articolo

    1. Antonio gobbo

      Roberto concordo sono nella tua stessa situazione di non ricarica casalinga. Sinceramente l’idea di pianificare un viaggio con pure 1 o 2 soluzioni di backup non mi sembra il massimo nella vita e sicuramente mia moglie non apprezzerebbe soprattutto se alla fine fossi costretto alle soluzioni “alternative” a questo inisci il fatto che per poter avere dei prezzi non da gioielleria tj tocca uscire dall’autostrada … bhe direi che forse ad oggi la mobilità elettrica va bene pef qualcuno che ricarica da casa e fa itinerari conosciuti e sicuri, altrimenti forse i plus non pareggiano la scomodità e i costi di altre soluzioni alternative tipo il fullhybrid o il “vecchio” GPL

      1. Jean-Luc Gottardo

        Va detto però che non sempre bisogna guardare la comodità assoluta, altrimenti tante cose ancora dannose starebbero rimaste ma bisogna bilanciare i diritti in gioco e quelli alla salute e all’ ambiente sono di rango piu Alto rispetto alla comodità di non avere carte o app che poi in giro di pochissimo diventano routine.
        Il problema semmai é il costo d’acquisto visto anche che Gia il termico costa troppo soprattutto in un’economia in crollo come la nostra. Però forse andrebbe colta l’occasione per aprire settore più moderni e gestiti in modo più moderno. Se poi i governi vogliono nascondere la polvere sotto il tappeto finché non crolla beh a rimetterci saremmo tutti noi.
        Quindi per le abitudini la gente può anche svilupparsi un po’ ma serve un’ economia decente e piu strutture anche per chi non ha garage.

      2. roberto.rovero@tiscali.it

        Concordo pienamente, ritengo che molti hanno questo punto di vista, peccato perché l’elettrico merita

      3. ed anche oggi il “nostro” Antonio ha fatto il rappresentante vendite per impianti GPL

        praticamente un intervento su due pubblicizza impianti a GPL qui su Vaielettrico…. chissà quanto vale un “post”…

        1. Però ha ragione Antonio. Premesso che sono d’accordo con il Direttore sul fatto che il focus dell’articolo era sul discorso che è possibile fare il viaggio e non il suo costo. Ok. Però, detto questo allora permettetemi una osservazione. Due giorni fa ho messo benzina , il pieno. Al prezzo pagato, 1.658 € al litro avrei fatto il pieno di 50 litri con 82€. Quando ho fatto il pieno il mio computer di bordo, che è abbastanza attendibile dopo 7 anni che lo uso, mi diceva che avrei potuto fare 960 km. Mettiamo anche un uso più allegro e il climatizzatore acceso, ma 850 km si fanno di sicuro. Quindi in pratica potevo mettere benzina prima di partire, farmi la vacanza tranquillamente e tornare indietro, senza patemi d’animo, senza stare in scia ai camion, senza la card che non funziona. Le soste le potevo fare dove volevo e per quanto tempo volevo io non l’auto.
          Non è una critica alle bev ma in certi contesti sono ancora limitate e questo volere sempre minimizzare i contro non serve a niente

          1. Alessandro D.

            850 km si fanno di sicuro. Quindi in pratica potevo mettere benzina prima di partire, farmi la vacanza tranquillamente e tornare indietro, senza patemi d’animo, senza stare in scia ai camion, senza la card che non funziona. Le soste le potevo fare dove volevo e per quanto tempo volevo io non l’auto.-

            Che poi è quello che molti fanno finta di non sapere perfettamente.
            Non è “fare 800 km senza scalo”. E’ che per 800 km non ci devi nemmeno pensare, e quando ti si ripresenta il problema in 5 minuti lo risolvi.

        2. antonio gobbo

          Damiano avrei voluto risponderti ma credo che ll’AI del sistema vaielettrico mi abbia riconosciuto e mi impedisca di farlo … vabbè sara per un’altra volta … sul GPL ovviamente … quelle risposte chissà come mai non mi vengono bannate 🙂

          1. ciao @Antonio G
            in effetti son curioso…. avevo notato già da molto, molto tempo che ogni volta inserisci uno “spot” ad usare auto a GPL (sarebbe sensato in tema di riduzione di spese per chi ha una vecchia ICE e vuole spender meno viste le quotazioni del gas abbastanza stabili) però è fortemente anomalo punteggiare ogni discussione su un’auto BEV scrivendo “ma col GPL spenderei….”

            Qui tra l’altro il “focus” è sulla possibilità di affrontare viaggi con BEV piccole con autonomia limitata… non su quanto si spende, anche perché non sempre è un fattore determinante..
            Io con la mia ultima SUV a gasolio potevo fare anche 1100km con un pieno in autostrada (con la mia BEV solo 300 ma le soste le facevo comunque anche prima, per riposarmi e… perché mia moglie odia l’autostrada ); ogni mese spendevo 80€ di gasolio (tra 740km invernali e 960 estivi).. adesso viaggio praticamente gratis tra uso FV + Buoni Spesa per i mesi invernali (non arrivo a 100€ anno di ricariche pagate, forse meno.. ovviamente ho questa possibilità che mi son pagato con sacrifici anni fa..
            Anche risparmiare 380€ di tassa prorpietà per 4 o 5 anni (adesso non ricordo) mi fa accumulare un bel vantaggio spendibile anche alle peggiori HPC del pianeta…. così come spendere 1/3 per la manutenzione ordinaria (che faccio sempre in conc. perché voglio star tranquillo che tutto sia sempre ok).

            Anche @Ilario per altro spinge sempre sul fattore “comodità delle ICE senza pianificazione, soste lunghe, senza limiti delle attuali BEV”…
            Però trascuriamo tutti due cose drammaticamente indispensabili (e che ci faranno entrambe “pagare” un tragico conto a noi e discendenti.. per chi li ha):
            – la salute, causa ambiente tossico in cui ormai vive buona parte d’Italia (e del mondo intero)
            – l’ambiente deteriorato ed i continui fenomeni estremi di cui subiamo e subiremo periodicamente effetti sempre più drammatici (tra morti per colpi di calore, siccità e riduzione raccolti alimentari, prezzi di tutti i beni sempre più elevati, danni a case ed aziende per alluvioni, smottamenti e trombe d’aria – ne ho casi in famiglia… oltre che nella mia zona)
            Insomma… qui oltre che di tecnologia automobilistica
            si discute anche di Sopravvivenza…. certe “comodità a petrolio” uccidono.

          2. Antonio gobbo

            Damiano il mio sottolineare spesso il GPL è perchè ho 3 auto (fra poco 2 pefchè una la rottamazione a favore di una fullhybrid) e ne conosco costi e comodità (nella mia zona ci donk 4 distributori GPL), come sai nkn posso caricare a casa, perlomeno nonnmacchine che nkn siank citycar (ma ped quella mia figlia ha la sua lancia Y acquistata usata con solo 7000 km e montato il GPL col bonus a 1100 euro). Per cui niente AC economiche vicink casa = niente risparmi. Io personalmente non amo fermarmi agli autogrill e quando anche lavoravo mj fermavo 5 minuti giustonik tempo di un caffe, ma questo è una abitudine personale che non fa storia.
            Ora mia moglie (che voleva un’altra SUV a GPL) l’ho convinta a passare al fullhybrid (andare a ricaricare a una colonnjna lo aveva escluso a priori) e la mia strada figlia vuole prendersi una panda euro 5 da 7000 perchè per lei l’auto serve solo per andare al lavoro punto, in vacanza o ca a casa nostra innliguria col treno o prende l’aereo.
            Insomma alla fin fine il menovrefrattario all’elettrico sono io però come hk già scritto più volte ad oggj è per me ancora troppo scomodo e costoso e non mi da quasi nessun plus rispetto a una fullhybrid (a me dei 300 cavallj e dei 4 secondi degli 0 – 100 dj tesla non me ne frega meno di
            nulla)….. comunque non ho fretta lavmia sportage per ora fa il suo dovere … se dovesse rompersi vedremo se è quanto saranno cambiate le cose.

    2. Non c’è nessun deserto strutturale, suggerisco di usare ABRP per provare a pianificare un viaggio tipo e verificare non solo quante soste dovrebbe fare in base al veicolo che sceglie ed alla percentuale di carica residua ma anche quante colonnine ci sono lungo il percorso, scoprirà che quasi sicuramente potrà caricare senza problemi.
      Se non può caricare a casa sicuramente non è nella condizione migliore ma bisogna sempre domandarsi quante ricariche alla settimana servirebbero per coprire la sua routine quotidiana, se si fanno pochi Km al giorno è probabile che con una ricarica si possa fare tutta le settimana ma naturalmente solo lei può saperlo.

      1. Mah, aspetto miglioramenti nelle auto e nella rete di ricarica, cosa ne dice delle ibride, magari plug-in, come transizione ? Accetto suggerimenti

        1. Per i miei gusti sono ultra specifiche e non mi piacciono. Imho le soluzioni migliori sono elettrico e full Hybrid se uno non può permettersi elettrico. Nel peggiore dei casi tenere l’auto vecchia e metterla a GPL ma sul nuovo non lo considererei, fra usura, assenza del self service, risparmio ridotto perché comunque spruzza benza, si surriscalda di piu, scarsa efficienza in città ecc.
          Se puoi permetterti una ibrida plugin puoi permetterti anche una valida e in proporzione é pure più duttile.

          1. sai @Howl
            a me le auto “vecchie” fanno un po’ paura .. quelle con tanto di impianti a GAS anche peggio… anche perché di “casi” in tanti anni di lavoro in conc. ne ho visti di “arrosti” e pure occupandomi di logistica e trasferimenti auto usate su bisarche (a proposito… proprio oggi…)

            https://www.iltirreno.it/lucca/cronaca/2025/06/26/news/altopascio-bisarca-in-fiamme-traffico-bloccato-sull-a11-1.100727240

            Le auto “vecchie” sono come le persone “anziane”: più vanno avanti e più vanno controllate bene… molto bene
            (pure io ho “salvato” i miei genitori con una 2.0benz che spruzzava carburante dai tubi agli iniettori… mio padre, già abbastanza anziano… non sentiva la puzza ! ).

          2. Antonio gobbo

            Risparmio ridotto perchè spruzza benzjna, su certo ma fatte ke dovute proporzioni ancge vonbka componente benzjna è cone se andassi al posto di 0.7 ak litro a 0.8 – 0.85 e ti assicuro che im risparmio rispetto alla ricarica alle DC se non haj un box, c’è sempre e anche non poco.

        2. @Roberto
          Se fai sapere quanti km/giorno e alla settimana fai …
          Se trovi colonnine pubbliche lungo i tuoi itinerari (basta uno sguardo su gMaps per vederne abbastanza… non tutte)
          Se ci son punti di ricarica presso i supermercati dove fai la spesa (e magari ci son pure buoni-spesa convertibili in buoni ricarica)

          Se prima non si hanno chiare le condizioni d’uso della vettura è impossibile fare paragoni sensati tra le varie motorizzazioni oggi disponibili… francamente però tutte le “ibridazioni” dei motori termici son solo soluzioni temporanee ( in molti casi fanno leva su paure .. come non trovare sempre le ricariche anche a persone che andrebbero alla grande con le BEV attuali, anche se comprate usate o km0 – e ne stanno arrivando a navi intere pure dalla Cina ! fatte figurare come usati… trucco vecchio come il mondo).

          Se il “grande problema” è solo su qualche viaggio lungo ogni tanto… ti direi prendi BEV direttamente… tra due o tre anni poi ci saranno tante HPC ovunque in più (nella mia città già ben servita pure il comune ha fatto un bando per aggiungerne altre 11 !! ed oggi ho visto il primo distributore cittadino con 4 HPC TRA 180 e 300kW ! oltre alle AC22 😀)

          Concludo dicendo che tutte queste vetture ICE+Piccole batterie rischiano di trovarsi la batteria di trazione “cotta” tra qualche anno… e da quanto ho visto sul sito ” evclinic.eu ” riparare una ibrida può esser ben più costoso di una BEV….

      2. Antonio gobbo

        Non ho mai detto che normalmente si possa ricaricare, quello che ho detto è che a oggi gli.imprevisti, se pur rari, colpiscono certamente di più le colonnine di ricarica rispetto alle pompe di benzina (e si sa che la sfiga a volte vi vede benissimo) e inoltre per trovare prezzi non da gioielleria occorre uscire dalle autostrade e cercare il supercharger più vicino che pur economico che sia,soprattutto se non si ha una tesla, non fa risparmiare gran che rispetto al GPL (Damiano non me ne voglia se lo nomino ancora).
        Poi chiaramente queste sono eccezioni rispetto alla vita di tutti j giorni dove si fanno 30 – 40 km o al massimo un centinaio, ma comunque que sia se non si ricarica a casa sia cge sia una o due volte alla settimana
        piuttosto che ogni 2 giorni questo è una scomodità a dei prezzi non certo da ricarica casalinga.

        1. ammetterai però @Antonio che tutti quei bei SUV a gasolio (o altre costose berline termiche) se ne stanno molto spesso posteggiate in condomini con comodi garage o presso villette private (con o senza impianto FV) …
          Se tutti questi Signori e Signorotti passassero in gran parte ad una equivalente auto BEV sicuramente avremmo un dato italiano molto più simile alla quota degli altri paesi “simili” (o con cui ci piace paragonarci come Germania, Francia o Inghilterra); probabilmente questi Signori farebbero più “pressione mediatica” per avere anche in Italia una rete HPC diffusa omogeneamente in Italia e che sia funzionante (lasciamo per il momento il fattore costo/kWh, che per chi viaggia con certe vetture è assolutamente trascurabile).
          Questi Signori volendo potrebbero in alternativa prendere una medio piccola BEV in famiglia per uso prevalentemente urbano o peri-urbano (come quella di questo articolo, una 208 da 50kWh ) in modo da fare la gran parte degli spostamenti con auto ad inquinamento praticamente zero (comprese le polveri dei freni… che non si usan quasi mai.. e comunque solo dopo robuste decelerate del motore in fase rigenerativa);
          ci scommetti @Antonio che la % occupazione colonnine aumenterebbe (e magari anche la concorrenza sui prezzi ) ?
          Anche restando però ai costi attuali… quando questi Signori e Signorotti han risparmiato molte centinaia di euro (per non dir migliaia con le auto più grandicelle) vai tranquillo che il fattore principale è quello di trovar punti di ricarica ovunque sia possibile (vicino al lavoro, vicino alle palestre, ai ristoranti e centri commerciali) e non necessariamente super veloci proprio per poter parcheggiare e tornare dopo almeno un paio d’ore trovando l’auto carica q.b.

          Al momento lasciamo pure che la maggior spesa d’acquisto delle BEV la faccian persone che hanno le disponibilità ( di spesa e di gestione comoda)… ma facciamo anche in modo che siano tanti a capirlo…. anche che almeno quando si va in VACANZA si deve avere una mentalità da Vacanza.. non da GP F1 col cronometro 🏎️🏁
          come del resto ha fatto anche il professor Ceraolo … che una ibrida più grande in casa ce l’ha … ed ha dimostrato che poteva tranquillamente restare in garage per questa volta 😉

          1. antonio gobbo

            Damiano ciao, alla fine sono dovuto passare al PC per rispondere in quanto col cellulare, soprattutto dopo l’ultima modifica del sito, è praticamente impossibile tra tasti microscopici, correttori invasivi e impossibilità di scrollare in modo da rileggere e correggere alla fine il risultato è catastrofico.
            Come tu dici ci sono alcuni che hanno macchine “importanti” che con un po di buona volontà potrebbero avere una corrispettiva elettrica, bhe alcuni li conosco e in alcuni casi non è che siano totalmente refrattari all’elettrico, ad esempio due miei amici del club di ferromodellismo (un farmacista e un imprenditore) hanno rispettivamente una 500 elettrica (della moglie che usa per entrare a Milano nelle ZTL) e l’altro una mercedes 399 plug in … ma entrambi tengono in garage il primo un range rover e il secondo un mercedes spider a benzina …Al contrario tutti i miei ex compagni del liceo (che mediamente non sono certo nullatenenti) hanno soprattutto ibride.
            Insomma direi che contrariamente a me che ho un problema di “spazio” per non adottare una bev, forse è l’avversione alla ricarica alla colonnina e/o la paura di restare “a secco” che li frena maggiormente.
            Però alla fine non stiamo certo parlando dell’italiano medio stiamo parlando di una minoranza di professionisti che anche se adottassero le bev come dici tu ridurrebbero il GAP con i paesi europei più avanzati ma che di sicuro non basterebbero sicuramente a fare le % che la commissione europea si aspetta da noi. Alla fine torniamo sempre ai soliti discorsi, auto troppo care per l’italiano medio e ricarica spesso scomoda e costosa, se non si risolvono questi problemi la vedo dura abbandonare il 5% a cui da tempo siamo inchiodati.

    3. Mauro Testoni

      Basta con ste pugnette, come direbbe Cevoli! Lo sappiamo che poter ricaricare a casa rappresenta la condizione ottimale, ma esistono anche le colonnine aziendali, i supermercati con colonnine, tanti punti di ricarica ovunque. Aprite l’app ABRP e vedete quante sono. Smettetela di dire che da Roma a Catanzaro non c’è nulla. Magari 30 anni fa eravate uno di quelli che spendeva 2 milioni di lire per un Motorola che faceva 4 ore in standby e ora non avete 20 minuti per prendere un caffè o fare la spesa mentre ricaricate. O meglio ancora giravate a metano col 128, 200 km di autonomia con velocità massima 110km/h e 15 minuti di ricarica!
      Ci si evolve, in tutto, e per fortuna molto in fretta!

      1. hai detto bene ci si evolve, e al momento l’elettrico non è nessuna evoluzione dal punto di vista di comodità. lo potrà essere sul risparmio , lo potrà essere sul non inquinare. ma non mi sembra una grande evoluzione doversi programmare uno spostamento, cercare colonnine, avere abbonamenti, sperare che la colonnina non sia occupata, dividere i percorsi ecc… quando sarà comodo e facile come la benzina allora si che sarà una grande EVOLUZIONE. ma per ora se uno se ne frega dei consumi e di inquinare , non c’è nessuna evoluzione. calcolando che la macchina serve per andare da A a B nel modo piu comodo possibile, il resto viene dopo. E ti parlo da persona che guida spesso al 500e che è della mia ragazza, che ha comprato PER COMODITA , perchè le permette di entrare nella ZTL di roma dove lavora ed altrimenti non sarebbe mai potuta entrare in macchina, ma potendo o cambiando lavoro se ne sbarazzerebbe all’istante.

          1. non te lo vorrei dire ma non è proprio la stessa cosa. Comunque il discorso che ho fatto è molto semplice, puoi capirlo ed analizzarlo oppure fare del sarcasmo spicciolo. io ho esposto il mio pensiero e perchè tengo ancora una macchina benzina che mi porta da A a B senza troppo sbattimento, che mi permette di andare in inizi sentieri a 2-300 km da casa il fine settimana fare la mia escursione e poi tornare a casa.. farmi la doccia e magari uscire a cena. senza dovermi preoccupare di fare nulla , se non una sosta di qualche minuto dal benzinaio…

          2. Antonio gobbo

            Uno può essere rispettoso dell’ambiente anche senza acquistare una BEV, io ho ristrutturato la casa in ottica green 65000 euro totali fra tetto coibentato, infissi, caldaia e fotovoltaico, avrei forse salvato maggiormente il pianeta acquistando a un prezzo simile una tesla per fare j miei 8000 km all’anno ricaricando da una colonnina la cuj energia elettrica è prodotta solo in parte da rinnovabili?
            I soldi, ammesso che uno li abbia, sono una risorsa finita per cuj occorre fare
            delle scelte e a volte la scelta di una macchina elettrica anche se non si è “inquinatori” non è certo in cima alle possibili spese.

        1. Ci sono cose peró piu urgenti di mantenere le proprie abitudini uguali per 100. Perlomeno per chi può permetterserlo.
          Poi va beh viviamo in un paese fermo da decenni sia a livello culturale che industriale e a stare fermi non si resta uguali ma ci si degrada come succede ad un corpo sempre allettato.
          Io ora non me la posso permettere ( a meno che non mi trovi lavoro Massimo che credo sia delle mie parti 😅) quindi provo a girare il piu possibile in bici e Gia li mi rompe respirare mer…a di continuo specie vicino ai diesel.

          1. Se per te non è importante mantenere le tue abitudini che ti migliorano la
            Vita e la rendono più comoda ( al momento !!!! ) non importa o non lo reputi importante è un problema tuo. Riguardo al resto che hai scritto siamo furori tema . Riguardo la
            Bici , la uso anche io , per divertimento e per piccoli spostamenti

        2. Mauro Testoni

          evoluzione di nome ma non di fatto!
          Se il tuo must è fare la minor fatica possibile in ogni cosa senza badare a cosa generi o distruggi fai parte di quella maggioranza che in Italia vive di sole lamentele.
          “L’occhio vede solo ciò che la mente è preparata a comprendere”

          1. Ma guarda , non so che dirti , onestamente non mi lamento della mia vita e dell’Italia . A differenza di quello che pensi sono “evoluto” tecnologicamente , apprezzo moltissimo la tecnologia che migliora la mia vita e cerco di usarla il più possibile . Semplicemente al momento un’auto elettrica non semplificherebbe la
            Mia vita , tutto qui, non ci vedo nulla di male ad accettare questo . Fra 3 anni, 5 anni , 10 anni , sarà diverso e la comprerò .

      2. Antonio gobbo

        Saranno come tu dici pagnotte ma io sono andato più volte sull’app a cercare qualche ricarica fattibile a prezzi “onesti”
        Bhe nella mia zona ho una AC al supermercato coop a 3 km da casa (altre alternative per ricariche notturne a distanze non maratonetiche neanche
        l’ombra) e un certo numero di DC a 065 in su (si poi ci saranno le app ma comunque sempre uno 0.55 lo paghi) il supercharger più vicino è all’uscita della A1 a 15 km (di una strada peraltro ipertraffjcata) … queste per te saranno pagnotte ma sicuramente per molti (tipo mia moglie che ha appena cambiato auto) hanno generato una risposta eloquente”col cavolo che vado a perder tempo li … se vuoi ci vai tu e io uso la tua macchina” e io ho risposto “col cavolo la macchina è tua e te la gestisci ti” al che abbiamo acquistato una fullhybrid … e temo che risposte simili siano che piaccia o meno lo standard dell’automobilista medio italiano:-).

        1. Ma infatti si parla di rispetto per l’ambiente e si pensa che comprando un’auto elettrica si sia risolto tutto . Ho casa costruita nuova, in mezzo ad un bosco , coibentata ed isolata , sono vicino Roma , ora in casa senza condizionatore ho 24 gradi . In inverno a 20 sto benissimo , magari c’è gente che la macchina elettrica che tiene 25 gradi in casa ! Ho orto , galline , alberi da frutto ed ulivi . Cerco di essere il più rispettoso possibile della natura e dell’ambiente , però mi criticano e dicono che non capisco nulla perché non ho voglia di peggiorare il mio utilizzo dell’auto ! La verità è che molti sono “fanboy” e basta .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 

Articolo Precedente

Irlanda, chiude l'ultima centrale a carbone. In Italia resteranno aperte?

Articolo Successivo

Ferrari salpa con Hypersail: la barca che vola e si alimenta da sola

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!

Iscriviti alla nostra Newsletter

Abbonati alla nostra newsletter e resta aggiornato.
Seleziona i tuoi interessi:
No spam e zero emissioni garantiti!