Eccoci in viaggio di lavoro con Ivan, l’elettroscettico che abbiano scarrozzato per due giorni in auto elettrica (una Volvo EX30 Extended Range) tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia, onorando così una scommessa maturata tra le righe del nostro blog a commento di questo articolo.
Tutto comincia il 15 maggio scorso quando Ivan Stefanetto (DS il suo nick) scrive: «Quando sarò pensionato o……fossilizzato passerò alla bev». La replica di Vaielettrico: «Sinceramente, lei ci sembra già fossilizzato». Da qui lo scambio di post, mail e telefonate maturato nella sfida (non impossibile) del 4/5 giugno scorso, che documentiamo nel video qui sotto. Si è conclusa con un successo parziale: viaggio di lavoro tranquillo e senza intoppi, ma i dubbi del nostro passeggero speciale non siamo riusciti e dissiparli del tutto.
Ivan è un tecnico specializzato del Gruppo CGT (macchine off road e generazione di potenza) che conta 32 sedi in Italia e alcune all’estero. Come addetto alla sicurezza in rappresentanza dei lavoratori Ivan deve visitarle tutte almeno 2 volte all’anno. Quindi si avventura spesso in tour de force da oltre mille chilometri in due giorni, frammezzati da più riunioni di 3/4 ore ciascuna: impresa impossibile, ritiene, con un’auto elettrica.
Una sfida maturata tra le righe del nostro blog
Aveva scritto infatti: «Arrivo parcheggio entro e comincio la chiacchierata con i colleghi. Finito risalgo in macchina e via, nessuna pianificazione, se devo cenare o pernottare guardo i luoghi che mi piacciono e non quelli che piacciono all’auto, tengo l’andatura che voglio e necessito. E la volta del rifornimento investo 3/4 minuti , anche qui dove capita, non elemosino qualche centesimo in più o in meno». E nel post successivo aveva portato l’esempio dell’ultima trasferta Torino-Padova-Ancona-Torino:
Perchè, la prossima volta, non provare a rifare lo stesso itinerario in auto elettrica, gli abbiamo proposto? Ecco la risposta a stretto giro:
Due giorni in viaggio di lavoro fra Verona e Udine con la Volvo EX30 Extended Range
L’occasione arriva martedì 4 giugno. Stavolta il viaggio di lavoro è leggermente diverso. Ivan partirà sempre da Torino, dove vive e ha la sede di lavoro. Avrà una riunione nella filiale di Sommacampagna, in provincia di Verona, e una la mattina successiva in quella di Buttrio (Udine). Rientro a Torino la sera del 5. Affare fatto.
Volvo Car ci concede in prova una EX30 Extended Range (capacità della batteria 69 kWh, motore posteriore da 272 CV per 476 km di autonomia WLTP e potenza massima di ricarica in DC di 153 kW). Prezzo a partire da 41 mila euro, ma si trovano in pronta consegna anche 36 mila.
Prima della sfida abbiamo già percorso 980 km e non abbiamo alcun dubbio sull’esito. Anche rispettando l’ultima richiesta di Ivan (velocità da codice, 130 km/h fissi) sappiamo di poter percorrere tranquillamente almeno 300/350 km fra una ricarica HPC e l’altra. Quando Ivan ci comunica che dovremo partire da Sommacampagna anzichè da Torino – per motivi personali lui dovrà arrivare a Verona con un giorno d’anticipo – ogni dubbio svanisce definitivamente: sono appena 239 km e potremo percorrerli senza soste intermedie.
Le tappe, i consumi, i tempi, le ricariche
Il 4 giugno partiamo da Bologna in tutta calma, verso mezzogiorno, e ci presentiamo all’appuntamento in perfetto orario, alle 14.30, proprio mentre Ivan saluta i colleghi al termine della sua riunione. Resettiamo il display di bordo, carichiamo il suo bagaglio e ripartiamo alle 14.50. La batteria segna 89% grazie al rabbocco fatto in precedenza all’autostazione Povegliano Est dell’Autobrennero, al mitico prezzo di 0,43 euro/kWh.

Due ore e mezzo dopo entriamo nel cortile dell’agriturismo Al Rol, nella frazione di Soleschiano, una ventina di chilometri a sud di Buttrio, dove Ivan ci ha prenotato la camera. Abbiamo percorso in totale 274,2 km (circa l’80% in autostrada) alla media oraria di 70,8 km/h e un consumo medio di 19 kWh/100 km.
Fra la serata, in cerca di un ristorante aperto, e la mattina seguente, mentre Ivan è di nuovo in riunione, noi gironzoliamo per la campagna friulana. Visitiamo Cividale del Friuli, World Heritage Centre UNESCO e ne approfittiamo per una ricarica alla stazione HPC Atlante di Corno di Rosazzo (49,38 kWh in 34 minuti, spendendo 36,98 euro).

Ci teniamo lo spazio per un’altra ricarica al ritorno anche per dimostrare a Ivan quanto sia semplice e veloce.
Recuperato alle 14 il nostro special guest, infatti, ci fermiamo alla stazione Ionity di Bagnaria Arsa, prima di riprendere l’A4 Torino Trieste: 16 minuti di sosta, 19,74 kWh in batteria, importo di 11,25 euro. Qualche minuto prima delle 17 siamo di nuovo davanti alle filiale CGT di Sommacampagna per congedarci da Ivan che riparte alla volta di Torino a bordo della sua amata Toyota Yaris Cross full Hybrid.
Viaggio di lavoro in auto elettrica: il bilancio di una sfida vinta a metà. Ma giudicate voi

Il display di bordo ci dice che abbiamo percorso in tutto 698,2 km alla media di 75,6 km/h. Il consumo è inchiodato a 19 kWh/100 km. Nelle due sessioni abbiamo ricaricato in totale 69,12 kWh (costo 48,23 euro) a cui dobbiamo aggiungere i circa 60 kWh che avevamo in batteria arrivando all’appuntamento.
Lungo il viaggio di ritorno, con l’acceleratore fisso a 130 km/h come promesso, abbiamo tempestato Ivan di domande. Lui ha fatto altrettanto. L’abbiamo conquistato all’auto a batterie? Giudicate voi.
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Un buon test, l’unico “inconveniente ” è che il lettore, se non avesse avuto una persona che riforniva l’auto mentre lui era in riunione, avrebbe dovuto impiegare circa 90 minuti per rifornirsi dei 130kw consumati….che su 700 km è davvero tanto per uno che lavora.
C’è ancora molta strada da fare dal punto di vista dei tempi di rifornimento che purtroppo spesso non si riescono ad ottimizzare
Lei sbaglia clamorosamente i conti. Si informi meglio su: capacità delle batterie, tempi di ricarica e modalità di ricarica. Parlare di quello che non si conosce espone al rischio di fare gran brutte figure.
Sul display centrale è una questione di abitudine… Certo le prime volte devi cercare i comandi e ti distrae ma solo perché non sai dove sono. Quando la possiedi e non la noleggi soltanto, diventa naturale trovare i comandi senza guardare o magari con comandi vocali. E’ praticamente tutto automatico quindi c’è poco da distrarsi: fanali, abbaglianti, tergicristalli e con il cruise control adattivo pure la coda diventa rilassante.