Viaggi vacanze/2 Da Nantes a Torino; 1.046 km in giornata con la ID.3

Viaggi vacanze, ovvero i racconti dei nostri lettori in viaggio con l’auto elettrica fuori dalla propria comfort zone. Dopo Gianlorenzo,  è oggi Bruno a condividere,  di tutta la sua vacanza in Francia, solo il viaggio di ritorno da Nantes a Torino: 1.046 km filati in un solo giorno. Per raccontare il vostro di viaggio scrivete a info@vaielettrico.it.

                                        di Bruno Deroma

Nel periodo pasquale, mia moglie ed io, abbiamo trascorso le festività da nostro figlio, residente a Nantes, sull’estuario della Loira, a circa 45 km in linea d’aria dalla costa atlantica della Francia.

Per raggiungere la nostra destinazione siamo partiti da Torino a bordo della nostra VW ID.3, con batteria da 58 kWh, prendendo il viaggio come occasione turistica, quindi spezzando il viaggio e fermandoci una notte lungo il tragitto per visitare Clermont-Ferrand.

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La VW ID.3 di Bruno

Al termine dei giorni di vacanza, la mattina del 22 aprile, anziché organizzare il nostro rientro nuovamente in due tappe, con l’idea originale di visitare Lione, viste previsioni meteo del giorno successivo non propizie per dedicarci alla visita della città, abbiamo deciso di affrontare il viaggio di rientro in un’unica giornata, pur non avendo mai avuto occasione di cimentarci in un viaggio di tale lunghezza con la nostra autovettura.

Procurati dei sandwiches con la classica baguette, alle 09:00 siamo partiti alla volta di Torino, con una tratta preventivata di circa 1.000 km.

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L’ultima ricarica alla stazione Ionity del Frejus

Viaggi Vacanze/ Due abbonamenti in tasca: We Charge by Elli per la ricarica e ABRP per la programmazione

Prima di raccontare questa esperienza, premetto che eravamo partiti da casa con un abbonamento mensile We Charge Plus VW by Elli (costo di 17,99 €/mese) ed un abbonamento mensile ABRP Premium (costo mensile 4,99 €/mese).

Ciò mi ha consentito l’accesso a diversi provider per la ricarica elettrica garantito da Elli per i clienti VW, pur ad un costo mensile quasi da furto, e di utilizzare l’applicazione A Better Route Planner direttamente sull’infotainment dell’auto, fruendo delle previsioni meteo in tempo reale lungo il percorso programmato e delle info sul traffico sempre in tempo reale.

Cronistoria del viaggio, ricarica per ricarica

Alla partenza, impostata la destinazione finale, ABRP ha proposto 5 soste di ricarica, tutte su rete Ionity, sulla quale posso utilizzare la modalità Plug & Charge per l’autenticazione e la gestione della ricarica. Ottimo!

Non sto a dilungarmi sulle diverse tratte del viaggio e della loro durata, di cui allego la tabella con le fatture addebitatemi – contemplano l’energia ricaricata presso ciascun punto ed il tempo impiegato – se non per segnalare l’unica e vera disavventura in cui siamo incappati.

Primo tragitto e prima sosta abbastanza in linea col programma indicato da ABRP con solo qualche minuto di ricarica in più per via del tempo speso ai servizi ed al punto di ristoro, solo disturbata durante il percorso per via di scrosci di pioggia, anche piuttosto intensi. Al proposito rammento che i percorsi autostradali francesi sono sottoposti al limite di velocità a 110 km/h quando interessati dalla pioggia.

Anche il secondo tragitto intervallato, nella prima parte, da qualche acquazzone poi il sole; dopo la zona di Vierzon, il navigatore di ABRP ci indica di uscire dall’autostrada A71.

Una “storta” da ABRP mi fa perdere un’ora

Ritenendo che il sistema di navigazione abbia le sue buone ragioni per indicarci l’uscita, ci avviamo (troppo) fiduciosamente sulla rete stradale locale. Dopo buoni 25 minuti di viaggio tra paesi della campagna, ci siamo trovati, alle 13:05, con 2 minuti di anticipo rispetto all’orario indicato da ABRP, nei pressi della stazione di ricarica Ionity dell’Aire de Bourges-Sainte Thorette.

Peccato che fossimo separati dalla stazione di ricarica dalla recinzione autostradale, mentre noi ci trovavamo in piena campagna.

Nella spiacevole condizione di trovarci persi nel nulla con la batteria abbastanza scarica, abbiamo avuto due fortune: abbiamo consumato meno del previsto (l’impostazione fornita al sistema era di giungere al punto di ricarica con il 5% di SOC) ed abbiamo caricato un 2% in più del necessario alla sosta precedente.

Dopo un poco di lamentazioni colorite all’indirizzo dei programmatori di ABRP, abbiamo cercato sul sistema dell’auto le più vicine infrastrutture di ricarica connesse al sistema We Charge. Abbiamo individuato nella città di Bourges, nel parcheggio del Carrefour, un punto gestito da Allego che abbiamo raggiunto dopo circa 20 km e 25 min di strada, attraversando Marmagne e percorrendo poi la D2076, oltretutto con un traffico abbastanza intenso nell’abitato di Bourges.

In buona sostanza, questo scherzo procuratoci da ABRP ci ha allungato il tempo di percorrenza totale di più di 55 min, tenendo conto sia del tempo perso nella ricerca del punto di ricarica più conveniente, del tempo necessario a raggiungere il medesimo e poi per ritornare in A71, e ci ha allungato il percorso di circa 40 km.

Il tempo della ricarica a Bourges è stato impiegato per recarsi all’interno del centro commerciale, fruendo dei suoi servizi, e poi consumando i sandwiches procurati al mattino.

Viaggi vacanze/ Poi tutto bene fino a casa: il bilancio finale dei miei 1,046 km in giornata, dalle 9 alle 22.25

La parte successiva del viaggio è invece proseguita senza intoppi, abbiamo cenato nell’area di sosta l’Isle-d’Abeau Sud Autoroute, sulla A43, approfittando di 30 minuti di ricarica, mentre l’ultima sosta di ricarica l’abbiamo effettuata poco prima del tunnel del Frejus, approfittando dei prezzi di ricarica Ionity francesi. Alle 22:25 siamo arrivati a casa e, scaricata l’auto e parcheggiata all’interno del box, ecco il resoconto del tragitto compiuto dal sistema di bordo dell’auto.

Percorsi in totale 1.046 km in 13h 25 min, con un’energia totale (calcolata ritornando al medesimo SOC della partenza) pari a 193,44 kWh, consumo medio effettivo con velocità regolata a 133 km/h (tranne con pioggia) pari a 18,49 kWh/100km (calcolato sull’energia ricaricata) e costo chilometrico pari a 0,071 €/km.

Se non ci fosse stato l’errore di navigazione compiuto nella seconda tappa, avremmo impiegato 12 h 30 min di cui circa 2 h 15 min per le soste (1 h 39 min di tempo di ricarica più i tempi di ingresso nell’area di sosta, il parcheggio nello stallo e la connessione del veicolo).

Di sicuro, qualcuno osserverà che due ore e un quarto spese in più del solo tempo di viaggio possano essere una enormità. La mera realtà è che sono giunto a casa per nulla affaticato nel fisico in generale, probabilmente dovuto alla possibilità di sfruttare il tempo dedicato alla ricarica dell’auto per sciogliere i muscoli, potersi muovere ed anche fare qualche esercizio e tenendo conto che il tempo dedicato alla cena (30 min) l’avrei impiegato anche con un’auto termica.

Considerazioni finali: ecco cosa ho capito sui pro e contro di un lungo viaggio in auto elettrica

A parte la pessima esperienza con ABRP (ineccepibile nella programmazione, molto meno nella navigazione), ho invece riportato a casa alcune positive esperienze:

  • Viaggiare in autostrada in Francia è infinitamente meglio che in Italia. Sia per la qualità della strada sia per il modo in genere più civile in cui si muovono i mezzi. L’ampio ricorso al cruise control  fa sì che moltissimi utenti viaggino alla stessa velocità limite, rendendo inutili i sorpassi e agevolando un minor consumo energetico, se si ha l’accortezza di rimanere incolonnati, e consentendo anche un minor affaticamento alla guida.
  • Gli ADAS di dotazione, ormai quasi standard sui nuovi autoveicoli, sia termici che elettrici, sono strumenti di assistenza al guidatore che consentono veramente un contenimento dello stress alla guida, soprattutto nei lunghi tragitti, pur consentendo di mantenere elevato il livello di sicurezza attiva.
  • Il maggior tempo che, inevitabilmente, è necessario con l’uso di veicoli elettrici per consentire la ricarica durante il tragitto diviene invece fonte di migliore qualità del viaggio per conducente e passeggeri e, conseguentemente, consente anche una riduzione dell’affaticamento psichico alla guida ed un innalzamento della sicurezza.
  • Il costo di viaggio autostradale in Francia, per chi si muove con BEV, è imbarazzante al confronto dei costi di ricarica autostradale in Italia. Costo medio 0,39 €/kWh, metà che in Italia sempre che si utilizzi un abbonamento.
  • Top e flop, 5 app per ricaricare senza tessere: guarda il NUOVO VIDEO di Luca Palestini

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Visualizza commenti (31)
  1. Lo scorso Luglio sono andato a visitare i castelli della Loira con base a Tours,direi un viaggio paragonabile a quello del lettore.Premetto che sono uno che guida tranquillo sui 120 125km orari in autostrada. Sono partito alle 6 del mattino e sono arrivato alla casa intorno alle 15, dopo aver preso acqua per tutto il viaggio. Mi sono fermato 5 minuti a fare benzina a Chambery e poi 2 volte per andare in bagno e mangiare qualcosa dopo Clermont Ferrand. Guidavo solo io e sono arrivato fresco e riposato perche’ non avendo un orario da rispettare ho guidato tranquillo. Stessa storia 4 giorni dopo al ritorno, arrivando ancora piu’ fresco perche’ il viaggio l’ho fatto con il sole e ci siamo fermati una volta sola a meta’ viaggio per mangiare in un area di sosta. poi 5 minuti di nuovo a Chambery per rifare il pieno. La tratta la facevo anche con un pieno solo , ma non avevo voglia di andare a cercare un benzinaio appena arrivato. La storiella che con le elettriche ci si rilassa e con una termica ( nel mio caso ibrida) ci si stressa, fa quasi ridere. Poi ognuno faccia come crede, ci mancherebbe

  2. A me sembra un viaggio della speranza, immagina se uno ha dei figli piccoli a seguito. Per carità il protagonista dell viaggio sarà pure arrivato rilassato,non lo metto in dubbio…ma quanto raccontato è stressante per il 90% delle persone anche per come si deve districare un cristiano tra applicazioni e abbonamenti per avere un prezzo “decente”.

    1. Io sono stato “sgridato” perchè non è accettabile mettere in dubbio il relax dei protagonisti e non interessa a nessuno se soltanto leggendo il racconto mi rifiuto di credere che in prima persona sarei arrivato rilassato.
      Ho dato infine ragione a chi mi ha “ripreso” perchè in casa d’altri non si possono esprimere perplessità e la minaccia di finire nel cestino è sempre in agguato….. cosi’ è se vi pare……

        1. Scrive anche :

          A me sembra un viaggio della speranza
          quanto raccontato è stressante per il 90% delle persone……

          1. Fulvio non mette in dubbio le dichiarazioni del protagonista. Io invece sfido i lettori a dirci se un viaggio di 1.046 km con meno di 4-5 soste non sia stressante per il 99% della persone.

        2. quanto raccontato è stressante per il 90% delle persone……
          Vuol dire che con le 5 soste e le varie peripezie il viaggio anche secondo Flavio risulta comunque stressante.
          Se per i coniugi non lo è stato buon per loro.
          Per me non è accettabile fare un viaggio in questo modo.
          Poi ci si puo’ anche dare il cambio alla guida , risulta molto utile staccare per 1-2 ore .
          Ho fatto un viaggio di 1200 Km tempo fa e darsi il cambio è un toccasana, basta avere benzina o metano nel serbatoio.
          Con una elettrica questo discorso vale poco dato che per la ricarica serve tempo al momento, magari fra qualche anno ne servirà meno.

    2. lo penso anche io. 5 soste, dai su , ridicolo! Comunque l’importante che sia contento lui della sua scelta !

  3. 2 abbonamenti, 5 soste di ricarica persi nella campagna si per colpa del navigatore, ma a causa delle molte soste di ricarica.
    Capiterà 2 volte all’anno, ma non é viaggiare questo, é una tribolazione. E non ditemi che sono arrivati a casa piú rilassati per la silenziosità di marcia per cortesia….
    Altro discorso uso quotidiano normale e ricarica a casa.
    Ma uno con 1 auto vorrebbe poter fare il quotidiano e anche qualche viaggio lungo senza impazzire…….

    1. Se i coniugi Deroma dichiarano di essere arrivati a casa rilassati e senza impazzire dopo 1.046 km in una sola giornata, perchè lei si ostina a non crederci? Dei commentatori da salotto non ne posiamo davvero più.

      1. Secondo me non ne potete piú di chiunque sollevi osservazioni o si mostri perplesso su qualche punto del viaggiare elettrico. Dovreste essere piú elastici e meno a senso unico…

          1. Questo lo dice lei….
            Io dico che viaggiare in questo cosí non mi farebbe sentire rilassato, non é modo secondo me.
            Se a qualcuno va bene liberissimo di farlo….

    2. Se mi è permesso, sarebbe forse il caso di chiedersi quanto costa in termini sociali quella cosa meravigliosa grazie a cui si imbarcano “1000 chilometri di autonomia in 5 minuti”. Davvero non si può accettare un piccolo sacrificio?

    1. È stato il navigatore, c’entra nulla l’auto elettrica.
      Quante auto finiscono per perdersi, come dici te? Il navigatore non fa distinzione di alimentazione.
      Hai perso un occasione.

      1. Il navigatore te lo porti da casa? Un auto elettrica è efficace solo con un navigatore decente, hai perso un occasione per tacere

        1. Sicuramente non sei te a decidere se posso tacere o meno.
          Tu, invece, hai perso un occasione per dare un contributo intelligente alla discussione per la seconda volta.

          1. Giusto, nessuno dovrebbe chiedere ad altri di tacere, nemmeno lei. Chi espone un’opinione educatamente contribuisce alla discussione anche se la sua idea non coincide con la mia, questo volere zittire gli altri non lo capisco proprio. Dal racconto letto, che finora avevo deciso di non commentare, mi pare che non siano così tutte rose e fiori. Le lamentazioni colorite fanno parte del relax? Perdersi in una campagna sconosciuta fa parte del relax? Doversi fermare obbligatoriamente per due ore e mezza fa parte del relax? Personalmente quando faccio viaggi lunghi ho l’abitudine di prevedere un pernottamento a metà strada, specialmente se si tratta dei vacanza, giusto per il relax. Però c’è una questione: con la mia Niro ibrida con un pieno al tappo, in autostrada con velocità intorno ai 120 kmh ci faccio sicuramente 800 km. Quindi, cosa che ho fatto più volte, non sono obbligato ad avere abbonamenti e tessere, a scervellarmi con app sperando poi che le colonnine funzionino, non siano occupate da abusivi, imprigionate in sagre o coi cavi mozzati. Carta di credito e qualche biglietto da 50€ in tasca e sono apposto per tutte le evenienze, un benzinaio è ovunque. In 1000 km mi fermo di sicuro 3 volte, una mezz’ora a pranzo, altre due 10 minuti per sgranchirsi le gambe ed andare in bagno : ma mi fermo dove voglio io e quando voglio io, a volte sotto un bell’ albero al fresco e non in
            autogrill, se ho fretta e non potessi perdere tempo ipoteticamente potrei anche fare una sola sosta di tre minuti ad un qualsiasi distributore e sono a posto. Senza patemi di usare condizionatore o riscaldamento. Come ho già detto posseggo già da 5 anni una bev e quando la mia attuale ibrida sarà da cambiare quasi sicuramente passerò ad un’altra bev perché il futuro sarà quello, ma fare passare dei problemi oggettivi come vantaggi come si ostina a fare qualcuno qui veramente non lo capisco. Attualmente le bev se ricaricate a casa permettono di risparmiare con un uso cittadino, però costano di più paragonando stesso modello bev e termico, hanno ( escludendo la ricarica domestica) più problemi a fare il pieno con costi non sempre economici e disavventure varie da considerare. Tutti gli anni quando vado in vacanza non devo certamente pianificare le soste e i tragitti per le necessità dell’auto, cerco solo quello che mi interessa vedere e l’auto mi ci ha sempre portato senza nessun problema. Mai e poi mai ho pianificato un tragitto pensando a dove avrei potuto mettere benzina, anzi è già successo che con il pieno fatto a casa abbiamo trascorso tutta la settimana e siamo tornati indietro. La vacanza deve essere in funzione delle mie esigenze non quelle della macchina, se a qualcuno piace diversamente nessun problema ma se altri hanno qualche perplessità inutile stupirsi più di tanto

          2. Ilario, siamo d’accordo con il tuo discorso.
            L’esperienza di viaggio personale non è mai un parametro superpartes, quindi ognuno può solo raccontare il proprio, dal quale si possono trarre degli insegnamenti, se utili in qualche modo.
            Per quanti riguarda i lunghi viaggi, io il navigatore me lo porto sempre da casa, a partire dal Tom Tom installato sui Nokia ai tempi del symbian, perdendomi più di una volta.
            Succede ora con Maps, per esempio in Sicilia l’anno scorso con una normalissima auto ICE a noleggio, inforcando qualche mulattiera. Succederà anche sull’attuale Maps, su quale Google automotive si appoggia, installato nella mia bev.
            Quando devo partire per un viaggio di una certa entità, mi guardo l’itinerario, con le ricariche, seduto sul divano. Potrei segnarmi già le varie tappe ricaricha ed inviare il tutto all’auto, ma invece parto programmando solo la destinazione finale. Durante il tragitto mi regolo in base al consumo, il quale varia molto a seconda del traffico. Mi sono ritrovato spesso a spostare la tappa in avanti, perché i consumi erano sovrastimati. I lunghi viaggi in elettrico, non sono così rigidi alla pianificazione come si tende a credere.
            Uno tra gli ostacoli alle ricariche, è che sono difficili da individuare, se non hai il navigatore che te le indica con precisione.
            La mia idea è che dovrebbero anche installare le ricariche in ogni distributore di carburante, sempre facilmente individuabili.
            Ma quanti turisti vediamo, in giro per l’Italia con le proprie bev, senza vedere annunci di turisti scomparsi.
            Poi si, i costi iniziali e i consumi autostradali, non sono a favore delle bev.
            Medesimo discorso per le auto ICE ibride. Ho guidato una Yaris fino all’anno scorso, e i migliori consumi autostradali non hanno mai superato i 21km/L, e la Yaris è tra gli ibridi più parchi nei consumi.
            Comunque, quando mi chiedono consigli per una eventuale auto elettrica, la prima domanda che faccio è: puoi ricaricare a casa? Se si, allora ne parliamo.

  4. Non ho mai letto tante corbellerie pseudo matematiche sulla convenienza di diesel e benzina in autostrada .. piuttosto che lanciarsi in improbabili calcoli su costi chilometrici ipotizzati e fantasiosi solo per ribadire che la mia termica é meglio della tua, quello che salta agli occhi del racconto é la inaffidabilità del navigatore vw nel programmare il viaggio costringendo l autore ad affidarsi ad app di terze parti che sbagliano perché male integrate con le informazioni di bordo. L errore sulla stazione ionity poi é imperdonabile . Avendo avuto una id3 , mi ha fatto ricordare come , per andare a Cortina, il navigatore mi mandava in fuori strada che in realtà era la vecchia strada non piu in uso da 25 anni. Per quanto riguarda le ricariche, vista la loro copertura, un abbonamento a ionity o a tesla per il mese di viaggio avrebbe risolto ogni problema ad un costo irrisorio.

    1. antonio Gobbo

      Non le hai mai lette? Ma perche non vuoi leggere o perchè non sei ferrato in matematica ? Peccato perchè forse il 95% degli italiani invece questi calcoli li fa. Ma tranquillo alla fine sei fortunato con questa perequazione delle BEV troverai sempre colonnine libere nel nostro paese 🙂

  5. Ho ricaricato in Francia a prezzi equivalenti e anche a meno senza usare un’abbonamento. Quando si viaggia all’estero la cosa migliore per farsi un’idea è usare app come ChargePrice (l’equivalente internazionale di TariffeEv). Quasi 18 euro di abbonamento è un furto. Aggiungo che vista la capillarità dei Supercharger Tesla in Francia, con 9,99 di abbonamento si avrebbe avuto accesso alla tariffa più conveniente se non si volevano scaricare altre app di operatori non conosciuti.

  6. antonio Gobbo

    Qualche considerazione a riguardo:
    I costi (francesi) sono paragonabili considerando 15kw per 100km e alla velocità media tenuta a un buon diesel o a un GPL e qualcosa in meno dj u a toyota fullhybrid.
    Ia velocità media di 85 km/h (ho levato l’ora persa per errore del navigatore) in autostrada mi sembra un po bassina, e anche considerando un paio di soste da mezz’ora per riposarsi arriveremmo a una media di 93km/h che restano pochini.
    Terzo e ultimo appunto qui parliamo di Francia, Una simile “avventura” fatta i Italia coi prezzi delle nostre colonnine non so quanto sarebbe stato altrettanto “economica”
    Certo in elettrico poi arrivi più riposato ma quante volte all’anno la famiglia media italiana fa maratone simili 1? 2? Ha senso pensare a una BEV per tali “avventure”
    Se acquisti una BEV lo fai per l’uso quotidiano, perché ricari hi da casa, perchè la sua autonomia è mediamente compatibile coj tuoi spostamenti e la sfutti per un certo numero di km all’anno (non certo 7 – 8000 come la media italiana) in modo da ammortizzare in tempi ragionevoli il delta costo iniziale.
    Insomma sono racco ti interessanti ma sinceramente non mi aiutano certo a dissipare i dubbi e le perplessità che attualmente ancora sussistono in Italia a riguardo.

    1. Credo che il lettore volesse sottolineare la possibilità di fare maratone chilometriche, anche con un auto elettrica normale, come la id3.
      Però non mi torna un conto, ma probabile che sto sbagliando ragionamento, quindi chiedo scusa in anticipo se scrivo una fesseria.
      15kw equivalgono a circa 1,5 litri di carburante, arrotondando senza voler spaccare i decimali,
      la vedo dura fare 100 km con questo carburante.

      1. antonio Gobbo

        15 kw per 100 km a 0.39 euro a kw fanno 5.85 euro se lo rappirtiamo al cisto della benzina 1,7 euro a litro danno circa 3.5 litri che per 100 km fanno 28,8 km al litro che è il consumo di una Toyota ibrida a 90 km/h di media, se lo rapportiamo al GPL (0,7 EUTO SL LITRO) fanno 8.35 litri che per 100 km fa un consumo dic12 con un litro e a 90 km/h è un consumo assolutamente normale anxj probabilnente una macchjna recente ne fa alneno jna quindicina..
        Ti è chiaro ora il conto?

        1. Ma infatti l’autostrada vede come mezzi ideali i diesel o eventualmente il GPL (ma già meno perché più si scalda più benzina mettono alcuni sistemi). Per dire col mio gpl a 110 di media in autostrada ho consumato meno che a girare in settimana in campagna tutti i giorni. Però poi se uno l’auto la usa fuori dall’ autostrada allora la differenza si sente eccome. Che è il motivo per cui vanno le full hybrid che permettono di fare scendere i consumi senza spendere troppo di più anche perché le segmento b o hatchback segmento c elettriche attuali sono raramente concorrenziali nel prezzo. Più caleranno i prezzi, sperando si sveglino in UE, più però l’elettrico diventerà alla portata di tutti.
          Credo che la maratona dell’ articolo sia soprattutto per mostrare che è possibile anche senza una tesla. Con poi tutta l’efficienza tra urbano ed Extra urbano (sempre che uno non abbia sempre solo tangenziali a percorrenza fluida).

          1. antonio Gobbo

            Vero è che purtroppo per ora in Italia l’elettrico, oltre ai prezzi di acquisto ancora troppo alti, soffre per chi come me che non può ricaricare a casa, della mancanza di colonnine AC vicino casa per poter ricaricare la notte a prezzi “decenti” , non a caso in famiglia avevamo 3 auto a GPL e due settimane fa approfittando del bonus lombardia per la rottamazione, ho preso per mia moglie una MG ZS fullhybrid che alla fine mi è costata 20500 euro e non una BEV di fascia analoga.

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