Viaggi lunghi in elettrico? “In Belgio con la Tesla Model 3”

Viaggi lunghi in elettrico? Si possono fare, soprattutto se guidi una Tesla, come ci raccontano Rudy ed Elena, con una minuziosa cronaca della gita in Belgio.                

                  di Rudy Van de Walle & Elena Gariboldi

“Si possono facilmente fare lunghe distanze a velocità sostenuta con l’elettrica? La risposta è sì e il racconto del nostro viaggio lo dimostra. Dobbiamo ammettere che le Tesla offrono sia batterie di una certa capienza (75kWh per il Modello 3 LR) sia un’efficienza al top delle elettriche. E che i SuperCharger sono un vantaggio enorme a confronto di altri sistemi di ricariche. Questo è uno dei motivi per cui non mi sarà facile rinunciare a Tesla se dovessi cambiare vettura“.

viaggi lunghi in elettrico
Lo stato della ricarica sul display della Tesla Model 3 di Rudy e Elena.

Viaggi lunghi in elettrico: si parte col 92% di batteria (da fotovoltaico)

Il nostro viaggio di andata l’abbiamo diviso su due giornate, per poter visitare una mostra nel bellissimo museo Beyeler a Basilea. Il mattino della partenza da Burago di Molgora (MB) la batteria della Tesla Modello 3 Long Range era carica al 92%, grazie al nostro impianto voltaico. Il navigatore ci fa attraversare la Svizzera, passando dal Gottardo (via Chiasso) fino a Basilea. Dopo il casello di Como, troviamo ormai il solito traffico dovuto ai lavori. Arrivando al Gottardo con lo stato della batteria al 32%, non ci fermiamo perché il percorso successivo è soprattutto in discesa e perciò il consumo sarà limitato. Proseguiamo fino al SuperCharger Tesla (noi “Teslari” lo abbreviamo come SuC) di Beckenried sul bellissimo lago dei Quattro Cantoni. All’arrivo dopo 3:12 ore di viaggio, la batteria segnala 20%. Percorsi 243 km con un consumo di 197 Wh/km. Sarà il percorso con il consumo maggiore, dovuto al passaggio delle Alpi.

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Passi da un Supercharger all’altro, consumo 191 Wh/km

Dopo una pausa di 28 minuti, per rifocillarci con un buon caffè presso l’albergo Seerausch, ripartiamo con la batteria al 80%. La seconda ricarica viene data dal navigatore a Pratteln – Basilea, dove arriviamo poco dopo un’ora di strada e con traffico sostenuto. Il SuC è ubicato nel parcheggio di un albergo. Arriviamo con la batteria al 49% e carichiamo fino a 73% in 12 minuti. Km cumulativi percorsi 352, consumo medio di 194 Wh/km.Proseguiamo per il museo lasciando l’auto nel parcheggio della stazione ferroviaria e prendiamo il tram. Dopo l’interessante visita con una grande retrospettiva su Goya, proseguiamo per la destinazione della sera in un hotel nella pittoresca Kaysersberg, in Alsazia. Per evitare lunghe code in autostrada a Mulhouse, il navigatore mi fa passare davanti ad un SuC, dove approfitto per fare un “rabbocco” veloce. Arriviamo con il 51% e carichiamo fino al 70% in 11 minuti. Km cumulativi percorsi 413, consumo di 191 Wh/km. Continuiamo fino alla destinazione della serata.

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Ricarica partendo dal 15% in 35 minuti: impressionante la potenza erogata.

Arrivo a Gand: percorsi 1.025 km con €63,46

Il giorno successivo ripartiamo da Kaysersberg con la batteria al 51% verso Nancy, facendo una strada interna piuttosto che l’autostrada. Passiamo da Baccarat, dove decidiamo di fermarci per visitare il museo della famosa fabbrica del cristallo. A Nancy la batteria è al 16% e carichiamo fino al 70% in 20 minuti. Km cumulativi percorsi 592 con un consumo di 190 Wh/km. L’ultima tappa prevista dal navigatore è ad Arlon, in Belgio, presso un SuC che dispone di ben 30 colonnine sul parcheggio di un bell’albergo. Ne approfittiamo per un ristoro durante la sosta di 33 minuti e portiamo la batteria al 93%, visto che l’ultimo tratto sarà lungo fino alla destinazione di Gand. Km cumulativi percorsi 744, consumo di 186 Wh/km. All’arrivo a Gand la batteria segnala 16% con 1.025 km percorsi, consumo medio di 182 Wh/km. Da qualche mese l’albergo dispone di 4 caricatori Tipo 2 per gli ospiti. Per le varie ricariche con SuC Tesla sul percorso, ho pagato in totale € 63,46 per 187 kWh consumati. Cioè € 6,19 centesimi al km. Sarebbe un costo medio di €0,34/kWh – tenuto conto che sono partito con la batteria al 92% fatta col voltaico di casa. Il costo del kWh con i SuC Tesla varia tra i 40 a 47 cent.

viaggi lunghi in elettricoViaggi lunghi in elettrico: il ritorno fatto in giornata

Vorrei soprattutto sottolineare che il viaggio di ritorno è stato fatto in giornata. Mi sono posto l’obiettivo di mettermi al limite massimo della velocità consentita su tutto il percorso per poter fare il viaggio in tempi brevi. E avere dati sia sul tempo che sul consumo della vettura. Ho deciso di utilizzare unicamente le autostrade tranne per recarci presso i SuC, di solito a poca distanza dai caselli. Ho impostato il controllo della velocità a +5 km/h sopra i limiti consentiti, per rimanere nelle tolleranze dei controlli autovelox. In Belgio, come in Svizzera è di 120 km/h, invece in Lussemburgo e Francia è come in Italia a 130 km/h. Partenza da Gand con poco traffico . La batteria è al 96% e il navigatore mi fa ripassare da Arlon dopo 259 km, con una velocità media di circa 115 km/h, consumo medio di 209 Wh/km. Arrivo con 14% nella batteria.

Pause con rabbocchi nei Supercharger dei centri commerciali

Come di consuetudine con le elettriche, una volta superato il 75% della batteria, la potenza di ricarica rallenta progressivamente. Decido di non aspettare oltre, ma di proseguire e fare un “rabbocco” molto breve a Metz, in Francia quando lo stato di carica della batteria sarà sceso. Arriviamo al SuC di Metz presso un grande centro commerciale. La batteria indica 58%. La sosta sarà di appena 8 minuti, il livello risale al 75%. In questo modo potrò sostenere il massimo di velocità consentito per raggiungere il SuC a Sud di Strasburgo, dove arriviamo dopo 1:29 ore di strada ad una media di 122 km/h. Il consumo medio dalla partenza è di 209 Wh/km, con cumulativo di 516 km percorsi. Carichiamo per 33 minuti fino all‘87%. Ne approfittiamo per una pausa pranzo. Ripartiamo e il navigatore consiglia di nuovo il SuC di Beckenried, già visitato all’andata. Ci arriviamo contraffico intenso e lunghe code a Basilea.

Viaggi lunghi in elettrico: impieghi poco di più, spendi molto di meno

A Beckenried lo stato della batteria indica il 12% dopo avere percorso 250 km da Strasburgo in 3:05 ore alla velocità media di 81 km/h (c’era traffico!). Il consumo medio  è di 206 Wh per un totale di 765 km. Prima della salita delle Alpi! A Beckenried porto la batteria all’80% in 31 minuti. Ripartiamo con destinazione casa, finalmente con traffico molto leggero sia in Svizzera che in Italia. Arriviamo a destinazione con la batteria al 13%. La media sull’ultimo tratto è stata di 99 km/h, tenendo conto dei limiti di velocità prima e dopo il tunnel del Gottardo. Il percorso completo della giornata è stato di 1011 km percorsi in 11:43 ore,  incluse 4 ricariche per complessivi 97 minuti. Dunque la velocità senza le soste è stata di 107,7 km/h, consumo medio su tutto il percorso 200 Wh/km per un costo ai SuC di € 61,53, tenendo conto della ricarica gratuita in hotel in partenza dal Belgio. Togliendo le code a Basilea, potresti fare quel percorso in circa 11:20 ore, ricariche incluse. Sono 30-40 minuti più di un’auto a combustione, ma con un costo dell’energia molto più basso. Senza contare il vantaggio per l’ambiente!“.

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Viaggi lunghi in elettrico: con l’FSD ti rilassi….

E questa è la qualità della vita a bordo con l’FSD

La vettura è dotata del “Full Self Drive” (FSD), che mi permette di rilassarmi alla guida. Devo solo tenere due dita sul volante con una leggera pressione, altrimenti il computer di bordo manderebbe un allarme visivo e acustico crescente fino a fermare l’auto. L’auto può fare i sorpassi in autonomia, dando il comando con le frecce; ovviamente il rientro nella corsia di destra si fa allo stesso modo. Sullo schermo appare la visuale del sorpasso e del rientro in corsia. Questo mi permette di godere di più del paesaggio e chiacchierare con il passeggero, sentendomi in piena sicurezza perché gestito dal computer della vettura. Ascolto musica sia dalla radio sia dall’App TuneIn che ci tiene collegati alle radio italiane o altre in giro per il mondo. E posso anche utilizzare Spotify. Il tutto perché l’auto rimane sempre collegato alla rete Tesla, con questi vantaggi.

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Visualizza commenti (49)
  1. Ottimo resoconto Rudy. Grazie. La M3 LR è il mio sogno quindi è oro quello che scrivi.
    Ho fatto recentemente un viaggio in M3 SR da Parigi a Etretat in Normandia e nessun SuC aveva un bagno. Anche contanto che l’unico in un centro commerciale era chiuso perchè di Domenica in Francia sono chiusi.
    Questo lo scrivo solo perchè, per correttezza, va detto. Anche in Italia potrei dirti che il SuC sulla Brennero a Campogalliano è vicino ad un hotel che non offre più alcun servizio ai teslari.

    Diciamo che su questo fronte c’è ancora da lavorare un po’.
    Poi. Il cambio corsia mi risultava fosse anche con la versione avanzata di autopilot e non con FSD. (quelle che ho noleggiato io avevano tutte AP base.. non sono mai riuscito a testarlo mannaggia!!)

    PS. Nei viaggi si parla spesso del non dover pianificare le soste, verissimo. Ma si omette spesso di dire che converrebbe però pianificare la destinazione. Perchè arrivare a destinazione con il 10% significa che la prima cosa che bisognerà fare prima di spostarsi sarà avere la batteria carica. Quindi pianificare un hotel che offra ricarica o vicino a colonnine in strada o qualcosa del genere insomma.

    Ripeto, non sono di quelli che fa polemica. Sono solo uno che la M3 LR la vuole tantissimo ma si scontra con il dover convincere la consorte ad accettare i ‘problemi’ e le scomodità. 🙂

    1. Grazie del commento. Aggiungo alcuni punti.
      Vero che uno deve considerare l’albergo all’arrivo o assicurarsi di fare il “pieno” prima dell’arrivo.
      Piano piano si trovano alberghi più o meno attrezzate. Ma di recente, proprio durante quel viaggio in Belgio, l’albergo a Kaysersberg in Alsazia indicava sul sito booking.com che aveva la ricarica per auto elettriche. Ho voluto fare un minimo di controllo – meno male – perché ho scoperto che aveva una…presa del tutto normale. Vuol dire 3kWh massimo. Inoltre chiedeva €20 per la ricarica. Esagerato in tutti i sensi. Le ho spiegato che non è un modo di ricarica da pubblicare. Ovviamente, ho fatto una sosta ad un Supercharger prima.
      Il FSD è il massimo dell’autopilot di Tesla. Vero che in Europea non possiamo sfruttare al massimo la possibilità del sistema dovuto a forti limiti della legislazione. Ma in America, le auto attrezzate con FSD fanno molto, ma molto di più. Comunque con un aggiornamento l’anno scorso – e un cambio gratuito del computer, ho iniziato a vedere i semafori e gli STOP. Adesso l’auto con FSD acceso gestisce i semafori. Si ferma al rosso e mi da un suono quando passa al verde. Basta un piccolo colpo di acceleratore e riparte da sola. Un esempio tra tanti.

  2. Guido Baccarini: Prendo nota del fatto che lei preferisce gli obblighi alla libertà. Ognuno ha i suoi gusti.

    1. Guido Baccarini

      Stupefacente, lei è riuscito ad estrapolare con un’astrazione selettiva quello che io non riesco ad ammettere nemmeno col mio analista.

      Il mio gusto è di non rapportarmi con anonimi commentatori che in una singola frase riescono a mettere le tipiche keyword che attivano i filtri antispam ad inferenza bayesiana che la qualificherebbero come “NO-QUALCOSA”, per cui scelgo, in piena libertà, di ignorarla in futuro, almeno finchè non si ripresenterà con un nome e un cognome e metterà da parte la sua arroganza saccente.

  3. Andrea: “L’astuto, di “astuto” ha solo il nik.” Oh mio Dio, stanotte non dormirò……

  4. Sto leggendo qualche commenti dell'”Astuto”…hmmmm….
    Che dire….mi sembra ovvio che quella persona non abbia mai messi i piedi in una EV e sicuramente neanche guidato. Allora perché questi commenti senza essere al corrente da com’è questo mondo?
    Solo per creare zizanie… meglio che vada su un blog delle “stufe”….

    1. Ho guidato la Golf elettrica, la Leaf e la ID3. Se vuoi un blog dove tutti dicono quanto sia entusiasmante guidare elettrico e che nulla esiste di meglio, e che è tutto bellissimo, beh, credo che la tua idea sia piuttosto stupida, e te lo dico con rispetto. Penso che sia molto più costruttivo discutere di pregi e difetti reali delle vetture elettriche. Poi per carità, il blog non è mio, se vogliono cacciarmi hanno tutto il diritto di farlo, è casa loro, non la mia. Basta sapere ciò che si vuole.

  5. Diciamo quello che mi ha colpito di più è stato Belgio Fotovoltaico e auto elettrica, e noi qui solo tante storie e scuse per non pensare seriamente alla transazione.

    1. Grazie Fabio, voglio soltanto dire che essendo di origine Belga, vivo in Italia da quasi 30 anni e mi trovo bene qua. Vero che l’Italia è ancora indietro sulla transizione confronto a tanti altri paesi europei. Ma piano piano ci arriveremo.
      E’ sempre un piacere di vedere dei bei esempi come quella della Norvegia che ha già sotterrato le auto a combustione. Le loro vendite ogni mese sono sotto il 5%. Sparite in poche parole.
      Altre nazioni sfiorano già il 20% di elettrico…. si, in Italia ci sono tanti “no-Watt” dopo i no-vax. Sembra una moda di essere “no-qualcosa” per il piacere di denigrare. Ma è solo ignoranza e come diceva il buon filosofo K.Popper… “l’ignoranza non è la mancanza di conoscenza, è rifiutare di acquisirla”. Cito spesso questa frase perché è il rifletto perfetto di una parte della popolazione.

      1. Il tuo è un non ragionamento. Facciamo che io ti prendo a sberle, tu ti lamenti e io ti dico “Eh, ma sei un no-sberla, non si può sempre dire di no”. Ma che ragionamento è ? Cero che in Norvegia sono sparite le auto ICE, sappiamo benissimo quali penalizzazioni sono state date loro, a quel punto era meglio se il governo ne vientava semplicemente la vendita (cosa che ovviamente accadrà anche sa noi). Se lei vuole vedere solo gli aspetti positivi della mobilità elettrica va benissimo, non pretenda che io non veda anceh quelli negativi però.

      2. Roberto Gallerani Guidetti

        Mi risultano cifre leggermente diverse: nel 2021 il 64,5% di vetture nuove elettriche vendute. La Norvegia ha l’obiettivo ambizioso di decarbonizzare quasi tutti i veicoli nuovi entro il 2025, e per raggiungere l’obiettivo il governo ha incentivato gli acquisti delle vetture «green» con sgravi fiscali: i veicoli «puliti» sono esenti quasi completamente da tasse e questo le rende più competitive per chi decide di acquistarle. Inoltre gli automobilisti che guidano un’auto a batteria possono godere di alcuni vantaggi come i pedaggi urbani gratuiti e la possibilità di viaggiare nelle corsie preferenziali dedicate ai mezzi pubblici. Il rovescio della medaglia è che lo Stato norvegese ha ottenuto minori entrate fiscali per 2 miliardi di euro l’anno. Non so quanto questo sia replicabile in Italia, dove le sole tasse sui carburanti per autotrazione hanno assicurato allo stato 40 miliardi di euro nel 2019 e 32 nel 2020, malgrado la pandemia da covid-19, senza considerare gli introiti legati alla tassa automobilistica e agli altri balzelli che gravano sull’auto (IPT e simili). Per questi motivi ed altri (la Norvegia ha cospicui introiti dall’estrazione di gas e petrolio dal Mare del Nord, grazie ai quali largheggiare nei benefit) l’esempio in questione non penso possa essere, purtroppo, replicabile su larga scala nei paesi europei

        1. Hai ragione e ho concluso troppo velocemente. Il punto che dovevo chiarire che le vendite di strettamente Benzina + Diesle è arrivato a quel 5%.
          Si, quelle strettamente BEV (100% elettriche) hanno sfiorato il 75% verso fine anno 2021. La differenza essendo ibride.
          Concordo che la Norvegia è in una posizione molto favorevole.
          Comunque quello che fa piacere è vedere che altre nazioni in Europa si danno da fare e la crescita del BEV è evidente e quasi raddoppia ogni anno.
          Un altro dato che mi sembra positivo che in tutta l’Europa, nel 2021, ci sono state più BEV vendute che auto Diesel a combustione. Il trend è lì e non si va più indietro. Meno male. I “no-Watt” possono urlare ma arriverà un giorno che non avranno più scelta.

          1. Roberto Gallerani Guidetti

            Veramente mi risultano dati diversi per le vendite in Europa nel 2021,
            i diesel vengono superati solo se aggiungiamo ai BEV i PHEV, che sono una cosa diversa:
            Immatricolazioni auto Europa 2021
            Alimentazione Immatricolazioni Quota percentuale del mercato

            Benzina 4.756.897 40,4%
            Ibride 2.409.495 20,5%
            diesel 2.078.022 17,7%
            Elettriche 1.218.360 10,3%
            Ibride plug-in 1.045.022 8,9%
            Metano 43.526 0,3%
            Altri carburanti alternativi 226.707 1,9%

        2. Grazie dei dati. Sei proprio molto “sul petto” come si dice.
          Probabilmente l’articolo che ho letto parlava di elettriche e in quel caso, come spesso, includono le “elettrificate” come Ibride.
          comunque, il trend è quello giusto e arriverà il momento che le BEV supereranno le vendite dei Diesel e/o benzina. Non vedo l’ora che succeda.

  6. Possiamo smetterla con questa storia dell’Autopilot? Non funziona meglio di quello di vetture concorrenti. Basta, su.

    1. Non esiste nulla di paragonabile su alcuna vettura concorrente.

      E’ una cosa completamente diversa.
      Se vuoi parlare di componenti che funzionano meglio o peggio, ok. Ma l’intero FSD Tesla è unico. Nel bene e nel male.

      Posso dirti cosa rtiengo un problema:
      – Il mantenimento corsia non è attivo di base. Devi attivarlo ogni volta. (Proprietari correggetemi) Questo su altre auto non succede.
      – Il phantom braking capita… e più frequentemente che sulla mia ibrida che però è doatata di radar, che lo mitiga enormemente.
      – Si disattiva troppo facilmente. A volte chiede pressione sul volante e devi muoverlo anche un po’ perchè non basta… e si disattiva. O quando inizia a curvare e devi accompagnare il volante e lo anticipi o ritardi troppo. Anche questo ha un feeling migliore sulla mia ibrida.

      Queste sono le cose che ho notato io, poi ognuno è diverso. Detto questo, il resto è egregio. E Rudy parlava di FSD, che non ha nulla a che vedere con i “difetti” di cui sopra.

      Ma attendiamo le auto che hanno un sistema paragonabile o migliore, caro Astuto.

      1. Grazie Endyamar,
        Solo per aggiungere ai tuoi commenti.
        FSD è collegato alla navigazione ovviamente e piano piano ho visto miglioramenti sia nell’accuratezza del sistema, sia i funzionalità aumentate.
        Oggi il sistema passa tranquillamente da un autostrada all’altre in un incrocio, rallentando dove deve e ripartendo una volta sul tratto nuovo.
        Un anno fa, Tesla mi ha cambiato il computer – unità di calcolo – gratuitamente come promesso da Elon Musk. Da quel momento, l’auto gestisce i semafori e segnali STOP.
        Frena e si ferma al rosso, riparte al verde con un piccolo colpo di acceleratore dopo avermi avvertito con un suono dell’arrivo del verde.
        Sollievi un punto interessante del “phantom braking”. Vero, esiste. E’ migliorato confronto a 2 anni fa. Mi succede ancora quasi unicamente quando il sole è basso e rifletta l’ombra di un camion sulla corsia di sinistra dove mi trovo. L’FSD lo confondo con una massa come camion. Non è piacevole, ma ha il vantaggio di essere più sicuro e non mi è mai capitato con un auto attaccata dietro. Vuol dire che tutto il sistema tiene conto anche di un possibile rischio posteriore. Basta una piccola accelerazione e riparte.
        Disattivare? Si, ma solo se la curva è stretta per la velocità impostata. Se uno rispetto il limite di velocità (che normalmente l’FSD prende esclusivamente) non dovrebbe succedere. Altro…se per errore do troppo pressione al volante e fa sganciare l’FSD. E’ una questione di abitudine e prendersi “la mano” per dire.
        Comunque, la legislazione EU limita moltissimo il potenziale disponibile dell’FSD. In America, fa molto, ma molto di più. Dobbiamo aspettare che i costruttori Tedeschi siano pronti con il loro autopilot classe 3 o anche 4 e solo a quel momento faranno il lobby a Bruxelles per cambiare le regole. Pazienza…. Tesla da sola non riuscirà a piegare la commissione EU.

  7. Wow, per me è ancora decissamente allucinante. Non farei mai tutte quelle soste, oltretutto dovendo uscire dall’autostrada. COme dicono gli inglesi, It’s not my cup of tea.

    1. Prima dell’auto elettrica ho avuto una Touran a metano per 17 anni, la situazione era la stessa, dopo 300 km, uscire dall’autostrada per fare rifornimento. Sono sopravvissuto. E anche le mie figlie sono riuscite a crescere senza danni……

    2. Guido Baccarini

      Se l’auto viene usata per lavoro e si ha davvero fretta, potrebbe avere ragione, uscire dall’autostrada forse è una perdita di tempo (anche col Telepass) in presenza di traffico.

      Nell’uso tempo libero, invece, è un plus: i Supercharger sono posizionati a 1/2 km dall’uscita autostrada (a volte poche centinaia di metri) e presso un Hotel, convenzionato, con accesso H24: significa disporre di un bar di un Hotel, senza fare fila, e un bagno decente, avere una reception etc. etc. e la possibilità di fare due passi senza respirarsi aria mefitica nel frastuono.

      Storicamente sono nati fuori autostrada per la semplice ragione che quando li hanno realizzati non era permesso metterli nelle stazioni di servizio autostradali per mancanza di autorizzazione, non è stata proprio una scelta, ma una necessità. Nei primi anni i Supercharger erano gratuiti per tutte le Tesla (non solo le Model S – X) perchè Tesla non aveva ancora l’autorizzazione a VENDERE elettricità, sono diventati con tariffazione a consumo (più tempo se si lascia la macchina a carica terminata) solo da ottobre 2020.

      1. Scusi, ma lei quando viaggia con l’auto ICE ogni tanto esce dall’autostrada? No, giusto? Sa perchè? Perchè è una inutile perdita di tempo. Io mica sto dicendo che li hanno messi fuori per una scelta bizzarra: ma sta di fatto che li sono. E non mi può venire a dire che così è meglio.

        1. Guido Baccarini

          Certo che posso:
          Prima di tutto perché io ho provato entrambe le soluzioni, lei pure? Ha mai aspettato (tre donne in famiglia) 20 minuti davanti ad un bagno di un autogrill in agosto? Beh. Nei Teslacharger, in Agosto, no.
          In seconda istanza perché è una mia opinione data dall’esperienza, posso esprimerla?

          Noto che lei quando si parla di Tesla, mio personale parere, lei tende a perdere di obiettività.

          1. Non è solo il suo personale parere, posso assicurarglielo.
            L’astuto, di “astuto” ha solo il nik.

          2. Se questo è il problema posso uscire dall’autostrada per fare pipì anche con una ICE. La differenza è che con una tesla si è obbligati. Non mi sembra difficile da capire.

          3. Guido Baccarini

            a) no: i Teslacharger sono dedicati alle Tesla, lei non può andarci con una ICE e nemmeno con altre elettriche, al momento. Per cui con una ICE si dovrebbe cercare un posto in cui fare rifornimento e usufruire dei servizi, se uscisse, oppure fare due soste differenti (cosa che già avviene: prima fa la fila per fare rifornimento, poi si cerca parcheggio – non è detto ci sia – davanti ai bagni e fa la fila per andarci – tempo complessivo spesso superiore a quello che serve a me per fare le due cose in contemporanea dato che il “rifornimento” avviene durante il resto senza la mia presenza)
            b) Oggi sono obbligato per la scarsa presenza di colonnine UltraFast in autostrada. Quando ce ne saranno a sufficienza, con Tesla potrò usarle come con qualsiasi altra macchina elettrica, vedi sopra. Non sarà vero il contrario, non tutti i Teslacharger saranno aperti a tutti, rimarranno parzialmente privilegio Tesla.

            Questo è un articolo che ha nel titolo “Tesla Model 3” ed è normale che si parli degli aspetti di questa macchina nello specifico, lei sta generalizzando.
            Alcuni aspetti negativi che penalizzano le elettriche in generale non valgono per Tesla, non completamente o sono mitigati.
            Il problema più serio che ho incontrato nelle ricariche nei lunghi viaggi è che mi sono dovuto quasi sempre affrettare nella sosta perchè la carica era terminata o era sopra la soglia che mi serviva, la velocità più bassa media (sottolineo media) che io abbia mai avuto in una ricarica è stata di 75kWh ma solo perchè ho caricato fino al 96% proprio perchè ero ancora in bagno. Ho tutto documentato nella telemetria. Sono dati e fatti, non opinioni.

          4. Hai ragione, anch’io spesso devo sbrigarmi perché l’auto ha finito la ricarica prima. Con i Supercharger, come saprai sicuramente, ci possono essere delle penale lasciando l’auto dopo la ricarica sia arrivata a buon fine. Giustamente, per lasciare il posto a qualcun altro.
            Ribadisco, è molto raro per me di dovere stare in auto ad aspettare che la carica finisca.
            Semplicemente, con un elettrica è un viaggiare molto più rilassante anche senza l’autopilot se uno ce l’ha. Vero che per i non-Tesla, è molto più complicato e stressante di trovare le colonnine, avere l’App giusta e con la speranza che non è fuori uso come capita. Con i Supercharger Tesla, uno va con gli occhi chiusi – modo di dire – perché funzionano sempre ed è sempre un luogo rilassante fuori dagli autogrill. Non so più che cos’è un autogrill e ne sono felice. Un luogo stressante.

        2. Francesco SA

          Per me uscire dall’autostrada e usufruire di un Supercharger come quello di Arezzo o Modena Sud subito fuori dal casello non è una perdita di tempo. Il servizio è migliore e si risparmiano le file e la calca dell’Autogrill.
          Ci metterò 20 minuti in più sulla Roma-Milano. Che sarà mai !
          Mi fanno ridere tutti questi top managers che in autostrada hanno bisogno di soste tipo F1 ai boxes.
          Ma mi faccia(no) il piacere ! Totò dixit.

  8. Tiziano Fasolini

    Ciao Rudy e Elena,
    prima di tutto complimenti, bella avventura e bravi nella precisione dei dati raccolti.
    Personalmente ritengo Tesla un prodotto avanti almeno tre o quattro anni rispetto a tutti gli altri ma con alcune altre marche, per esempio coreane, il gap è meno marcato.
    Ho viaggiato con Ioniq 5 ed ho una Kona EV e, soprattutto con la seconda, i consumi sono molto simili se non addirittura migliori. Kona ha stravinto tutti i test di consumo nonostante un aerodinamica non favorevole rispetto alle berline, vi posso garantire che fino a 120 km/h i consumi sono davvero irrisori.
    75 kw sono molti ma significa anche maggiore peso.
    la grande differenza (rispetto a Kona) è la velocità di ricarica, altro grande aspetto e punto cruciale. Ioniq 5 e Kia EV6 caricano “a bomba” ma, haimé, le prime versioni “soffrono” delle condizioni climatiche che, in situazioni estreme, ne impediscono la massima velocità. Con l’ultimo aggiornamento software dovrebbe essere stato risolto il problema. Anche in questo, Tesla, è sempre stata più avanti.
    Complimenti e godetevi quel gioiello nei vostri viaggi!

    1. Grazie Tiziano,
      Si, la concorrenza si dà da fare ovviamente e meno male direi.
      Vorrei solo precisare alcuni punti se mi permette.
      Per me il viaggio di ritorno è stato importante per provare sia i tempi brevi ed i consumi.
      Quando per esempio vedi la media sul percorso in Francia tra Metz e Strasburgo, vuol dire che il controllo della velocità era impostato a 135 km/h. Non è poco e comunque consumi ragionevoli. Da quando ho la Tesla, ho subito impostato il computer con +5 km/h sopra il limite che viene rilevato dall’auto e questo su qualsiasi tratto di strada. Che vuol dire che in città un 55 sarebbe quasi troppo e riduco manualmente.
      Un altro aspetto che solo i “Teslari” possono condividere, è il fatto che l’auto è sempre collegata alla rete. Per me, oltre ai SuperCharger, è un vantaggio enorme che nessun altra marca ha. In senso che non si tratta di software, ma ben si di aggiornamenti di “firmware” che mi arriva regolarmente – almeno una volta al mese – e gratuitamente. Dunque il computer della vettura è sempre aggiornatissimo e uguale ad une Tesla che esce dalla fabbrica oggi o domani. Ogni volta scopro nuove funzionalità. Esempio, so già che il prossimo aggiornamenti imposterà la stima dell’autonomia tenendo conto delle condizioni meteo. Forza del vento e direzione del vento, umidità e densità dell’aria. Solo un “firmware” può aggiungere questo tipo di miglioramento. Tesla è soprattutto una società di sviluppo softwaristica, più che automobilistica. Un aspetto importantissimo per me. Scusa il lungo commento da un appassionato.

  9. Guido Baccarini

    @Elena e @Rudy, una curiosità: l’interfaccia mostrata è della versione precedente all’Holiday Update, quindi risale a Novembre 2021, versione 2021.40.x o precedenti.
    Ora siamo alla 2022.4.5.3 (la mia, ma c’è chi ha già ricevuto la 2022.8.x), sono almeno 4 mesi. E non è possibile “rifiutare” gli update, ad un certo punto li installa forzatamente, soprattutto dopo tanti mesi.
    Come mai? A quando risale il viaggio?

    1. Il viaggio è stato fatto a Novembre scorso e non abbiamo trovato il tempo per dedicarci alla sua redazione. Si, oggi il mio M3 LR è al firmnware 2022.8.2.
      L’ho preso esattamente il 15 Marzo 2019. Dunque 3 anni e sempre felice.

      1. Guido Baccarini

        Io non arrivo ad un anno ma strafelice (SR+ con LFP).
        Il difficile è quando guido qualcosa di diverso… Preistoria. Anche al cospetto di un’Audi RSQ3 con millemila pulsanti e leve.

  10. Io i sorpassi ad un computer non li lascerei mai fare..
    Che gusto c’è se guida la macchina? Io morirei di noia.

    1. Sì, a tutti piace guidare, però nei viaggi lunghi, la sera, quando piove, ecc. l’aiuto dato a questi sistemi è innegabile.
      Faccio settimanalmente viaggi a/r di più di 1000 km: purtroppo le auto aziendali ‘standard’ mi obbligano ad un’attenzione maggiore che con la Tesla e di fatto mi obbligano a fermarsi più spesso e ad arrivare stanco…..

      1. Esattamente. Tesla mi aveva “regalato” il “Full Self Drive” all’epoca quando c’era stato un cambiamento di prezzo e come compenso me l’hanno dato.
        Vero che non costa poco, ma vi assicuro che è una sicurezza men maggiore. A chi non è mai capitato di sentirsi stanco e avere gli occhi che si chiudono su percorsi lunghi? Questo FSD non lo permetterebbe perché l’auto continua il suo percorso da sola e piano piano comincia a mandare alarmi uditivi e visuali che non possono non essere percepito. C’è già stato il caso di una persona con una Tesla che ha avuto un malore…l’auto si è fermata da sola con le 4 frecce e altri hanno potuto chiamare l’ambulanza. Questo “aggeggio” mi fa evitare (€€€€€ + vita) un incidente e lo comprerò di nuovo se e quando cambierò la vettura, per un altra Tesla ovviamente. Le statistiche che Tesla pubblica in America ogni trimestre dimostrano quanto è bassissima la percentuale di incidenti confronto a chi non l’utilizza e confronto ai non-Tesla. non c’è paragone.

    2. Tiziano Fasolini

      Ciao Max,
      ti godi il panorama, soprattutto sui tratti lunghi, dritti, per me davvero noiosi. Ti stanchi molto meno. E’ tutto un altro viaggio

  11. Colpisce il pezzo “L’auto può fare i sorpassi in autonomia, dando il comando con le frecce … Questo mi permette di godere di più del paesaggio e chiacchierare con il passeggero, sentendomi in piena sicurezza perché gestito dal computer della vettura.” … che se per caso sbaglia … paf! Prudenza, mi raccomando.

    1. Guido Baccarini

      Il tasso di incidenti di Tesla con autopilot inserito è un terzo di quelle con autopilot disinserito (che a loro volta hanno un tasso di un terzo rispetto alla media USA).

  12. Amore mio, dove ti sei nascosto fino ad oggi? Tesla Model 3 Long range, viaggi a +5 km/h oltre i limiti di velocità, supercharger, consumi inferiori a 20 kWh/100 km (la Hyundai Ioniq 5 era a 28/34 col portapacchi) ….oh, queste si che sono le storie che vorrei sentire sempre. Considerando il costo al kWh di 0.435 €/kWh comprensivo di dispersione (pari dai tuoi calcoli al 17.57%) siamo a 8.7€/100 km al supercharger.

    Grazie grazie grazie per il tuo racconto, per le good news che ci hai dato sui consumi di Tesla alle “mie” velocità, alla precisione dei calcoli (fantastico il costo “effettivo” al kWh tra 0.40 e 0.47, la prima domanda che mi sarei fatto io, fantastico!).

    Questa testimonianza la stampo e la userò per convincere le persone a comprare una Model 3. Grazie!

  13. Mi sembra che il software sia ottimizzato alla perfezione per farti godere realmente il viaggio in ogni momento. Pianifica tutto la macchina e non ci sono problematiche ed é quello che realmente serve per godersi l’auto elettrica. Quello che non siamo abituati realmente noi con la macchina fossile sono le troppe soste. Sarebbe bello aree di sosta futuristiche dove godi veramente anche quando stai fermo. La cosa assurda e comunque uscire dall’autostrada per avere accesso alle Suc…

    1. Grazie Maurizio,
      Proprio nel viaggio di ritorno, ho voluto spremere al massimo, sia la velocità, sia le ricariche veloci.
      Come avrai capito, ho fatto 3 soste di una certa durata – tra 20 e 30 minuti – e una molto veloce. Spesso trovo persone che mi fanno lo stesso comento. Ma pongo sempre la stessa domanda… ma voi, non dovete mai andare in bagno, bere e/o mangiare qualcosa su una distanza di mille chilometri? e un pò di riposo ogni tanto? Per quello che ho concluso che con un auto a combustione uno avrebbe risparmiato da 30 a 40 minuti su tutto il tragitto. OK, ma alla fine, risparmio un sacco €€€ e soprattutto, non butto niente come inquinamento che per me è vitale. Poi vedo già arrivare i commenti del tipo… si ma l’energia elettrica contiene CO2 in produzione… si e no, casa mia= voltaico, e se non è il caso prelevo dalla rete con Dolomiti Energia che si dichiara 100% rinnovabile. Grazie,

    2. Ho dimenticato di commentare il fatto di uscire dell’autostrada. All’inizio lo trovavo scomodo, ma adesso vedo un lato positivo. Tutti i SuC (SuperCharger) Tesla sono sempre o presso un albergo dove si può andare in bagno e anche bere/mangiare qualcosa se necessario, piuttosto che un autogrill super trafficato. Più rilassante. Oppure i SuC sono presso un grande centro commerciale con la possibilità di un ristoro ma anche shopping se necessario.
      Poi alla fine, si tratta solo di alcuni km fuori dell’autostrada. E’ un modo per ritrovare un attimo di tranquillità e piacere di vivere ad un altro ritmo. Basta provare e uno cambia idea.
      Un esempio, il SuC di Santhià in Piemonte, è presso un albergo su un campo da Golf. Vado al bar e ritrovo un ambiente così rilassante mezzo il verde della natura. E’ molto piacevole e mi fermo sempre lì quando posso.

  14. Grazie Rudy, a fine mese vado anche io a Gent da Trento, utili indicazioni.
    In Francia, l’autostrada è ha pagamento o con vignetta?

    1. Partendo da Trento presumo che passerai dall’Austria e saprai che lì ci vuole la vignetta.
      In Svizzera, uguale… Francia come in Italia, ci sono i caselli e si paga ma…. per facilitare la vita, ho preso il Telepass Europeo che mi permette di passare i caselli in Francia, Spagna e Portogallo con il Telepass. Lo consiglio perché funziona benissimo e fa risparmiare tempo evitando code.
      In Belgio come Lussemburgo, niente pagamenti, neanche la vignetta…per ora.

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