Via il numero uno Audi: c’entra l’elettrico?

Via il numero uno dell’Audi, Markus Duesmann, messo alla porta e sostituito da Gernot Döllner, molto vicino al n.1 di VW Group, Oliver Blume. C’entra l’elettrico?

via il numero uno Audi
IL REGISTA – Oliver Blume, grande capo del Gruppo Volkswagen.

Via il numero uno Audi: altro siluramento dopo il grande capo Diess

A mano di un anno dalla cacciata del capo del Gruppo Volkswagen, Herbert Diess, un altro terremoto scuote il colosso tedesco. A farne le spese è il responsabile di una delle galline dalle uovo d’oro del gruppo, l’Audi. La notizia è stata data con una nota sul sito della marca di Ingolstadt: al di là dei ringraziamenti di rito, non si spiega che cosa ha portato alla cacciata di Duesmann. Che, tra l’altro, è il manager che in questi anni ha guidato l’Audi fuori dalle secche del Dieselgate, lo scandalo che aveva coinvolto il suo predecessore, Rupert Stadler. Probabile che il manager uscente, molto vicino a Diess, paghi una posizione un po’ troppo entusiastica nei confronti del passaggio all’elettrico. Posizione non molto gradita soprattutto al potente sindacato interno e, in un certo misura, a un grande azionista come la famiglia Porsche. Nei piani del n.1 uscente l’Audi avrebbe dovuto lanciare ben 10 modelli elettrici entro il 2025 e uscire dai motori termici entro il 2030. Troppa fretta? Evidentemente sì.

via il numero uno. audi
Gernot Döllner, nuovo numero uno dell’Audi.

C’è la mano del sindacato interno e della Porsche family

Secondo media tedeschi, il redde rationem avrebbe anche altri motivi. Tra questi i ritardi nello sviluppo (con Porsche) della piattaforma elettrica PPE. Ritardi che sarebbero dovuti all’ennesimo mal di software di cui soffre il Gruppo Volkswagen, in questo caso per le difficoltà incontrate dalla divisione specializzata Cariad. E poi qualche battuta a vuote accusata da Audi nelle vendite in Cina e negli Stati Uniti. Duesmann aveva assunto personalmente la gestione dell’attività in Cina, ma evidentemente non è bastato. Di tutto questo si occuperà da settembre Döllner, che ha alle spalle un ruolo da supervisore della strategia e della segreteria generale del Gruppo VW. Ma in precedenza, era stato responsabile dello sviluppo del concept in Porsche, ruolo con il quel era entrato in grande sintonia con Blume, che proprio dalla Porsche proviene.

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Visualizza commenti (13)
  1. io penso che il problema di Audi sia soprattutto nel design perché le auto elettriche proposte a parte la RS sono di un banale e di un insignificante tanto che hanno già fatto un restyling delle prime serie perché il frontale era qualcosa di imbarazzante. A questo si aggiungono i problemi software di gestione batteria autonomia e assistenza multimediale che affliggono tutto il gruppo Volkswagen e che ha causato le dimissioni del precedente boss senza che peraltro l attuale sia capace dopo un anno di venirne a capo.. l elettrico di Audi rischia l aborto e una falsa partenza simile si nota e si paga in termini di immagine. e per Audi l
    immagine è tutto visto che compete con Mercedes e Bmw che i loro compiti a casa li stanno facendo egregiamente

  2. Trovo, gusto personale, che le Audi elettriche abbiano delle linee strepitose, ma come dice Enzo qui sotto, non se le fila nessuno. Qualcosa non va nella loro comunicazione del prodotto.

    1. Leonardo (R)

      È che non sono troppo convinti.

      Sì compra un melone al banco che vende meloni, non al banco dove ti dicono l”a nostra frutta è buonissima e se vuoi abbiamo anche i meloni”.

    2. Se ci pensi, la Audi Q4 e-tron costa uguale uguale alla id.4 (entrambe 56500 euro), identiche prestazioni, autonomia, batteria. Molto più bella fuori, moltissimo più bella dentro. Eppure la id.4 vende di più. Uno smacco enorme per Audi.

      Stesso problema anche col termico. L’attuale Golf costa come l’Audi A3 (entrambe partono da 30000 euro) pur essendo moooolto più brutta (per non parlare del drammatico scivolone di Vw sui tasti fisici che invece non ha toccato Audi) eppure vende molto di più.

  3. Leggevo di recente un articolo che analizzava i nomi delle elettriche, definendoli tutti brutti e privi di anima. Dai banalissimi “Model” di Tesla, agli stupidi “ID” di VW, “EQ” di Mercedes e “i” di BMW ma Audi è stata la regina dei disastri col suo “e-tron”. Un macello totale.

    Mediaticamente i loro modelli non esistono. Nel senso che sembra non interessino a nessuno, con poche recensioni, poche prove, poco hype, pochi rumors. Audi ha diversi modelli in gamma full electric ma nessuno se ne cura, a partire dalla stampa.

    Le Audi elettriche che appeal possono avere oggi se confrontate con la gamma BMW elettrica? Nessuno. Audi nel 2022 ha venduto nel mondo 118,196 BEV (gli stessi numeri di Mercedes, avviatasi però in forte ritardo), BMW, che sull’elettrico è partita in ritardo e non può certo contare sulle sinergie di gruppo che invece avvantaggiano Audi, ha venduto 215,755 BEV nello stesso anno. Il doppio. E con i5, iX1 e iX3 quest’anno BMW aumenterà ancora le distanze. Cosa ha fatto Audi? Non pervenuto, ah già, quest’anno presenteranno la Q6 elettrica. Ecchissene. E stando ai numeri dei primi 6 mesi di quest’anno, anche Mercedes pare abbia superato Audi nelle vendite nel settore BEV.

    Circa l'”eccessiva convinzione” di Duesmann sull’elettrico mi permetto di dissentire, anzi, forse proprio le sue dichiarazioni di senso contrario, oltre alle cattive performance di vendita, lo hanno messo in cattiva luce. 4 mesi fa Duesmann aveva affermato che Audi non era pronta a dire addio al motore a combustione e che anzi stava lavorando su una nuova generazione di motori a combustione che avrebbe lanciato da qui al 2026. Solo nel 2026 lo sviluppo di motori a combustione sarebbe terminato, mentre lo stop alle vendite degli stessi era fissato dal 2030 in poi. Queste sue dichiarazioni hanno probabilmente messo in discussione il suo posizionamento nella transizione all’elettrico ed è probabile che gli acquirenti siano tentati di continuare a puntare sui modelli a combustione piuttosto che incentivati a passare all’elettrico.

    1. Enzo il discorso sui nome è prettamente soggettivo. Che “e-tron” sia peggio di “model” o meno è abbastanza futile.
      Se si sono vendute delle “qubo”…
      Regine in questo campo sono spesso le orientali che hanno nomi occidentali che da loro suonano esotici… ma da noi…. vogliamo parlare della “sonata”? O, per me un capolavoro di nomi brutti, della “venga”??

      Ma secondo te perchè si vende una ID4 al posto di una Q4?
      L’unica spiegazione che posso darmi è il consumo forse?
      O, più probabilmente, è nel tipo di clientela di Audi. Molto più anziana, meno prona al cambiamento. Alla fine lo sappiamo tutti che tipo di persona scende, generalmente, da un’Audi. 🙂

      1. Leonardo (R)

        Beh non sarei così offensivo nei confronti degli amanti delle Audi, ma sì, credo non sia semplice fare digerire la trazione elettrica a un proprietario di Audi.

        1. Aggiungo: a questo capolavoro se ne aggiunge un altro di 4 mesi fa. Ennesima “genialata” di Audi, la A4 sarà rinominata A5 e la A6 diventerà A7. Non indovinerete mai perché: le cifre dispari saranno destinate alle auto termiche, le pari alle elettriche. Io ho un capo bello e buono ma se qualcuno gli avesse proposto una cretinata del genere l’avrebbe fatto volare dalla finestra.

          1. caprone manicheo

            Il problema è che VW ha un elettrico che fa pietà.

            Io ho noleggiato a pagamento (caro) una Q4 50 e tron, e credetemi consumava il doppio della corrispettiva Tesla, un auto da incubo.

            Ed adesso fanno i capricci, siccome l’elettrico non lo sanno fare cercano di far sopravvivere il termico, alla faccia del clima e della salute delle persone.

            D’altra parte sono quelli del DIESELGATE, a loro interessano i profitti, il resto sono dettagli.
            Fanno parte del capitalismo feroce, la vita umana degli altri non ha valore.

  4. Leonardo (R)

    La titubanza sull’elettrico non può che trascinare verso lo stesso baratro in cui finì Nokia. I concorrenti non stanno a guardare, sanno che tutti i Paesi si sono impegnati a ridurre le emissioni più velocemente possibile e la strada oggi più veloce sono le BEV.
    Anche il sindacato dovrebbe fare molta attenzione, perché a giocare col fuoco ci si brucia e questa volta non si potrà rinfacciare tutto ai manager, anzi la rimozione dei manager troppo favorevoli alle BEV sarà un fattore determinante per il futuro.
    Intanto i marchi cinesi sfrutteranno questi ritardi per guadagnare quote di mercato. L’unica freccia che resta nell’arco di Audi è l’esclusività: al momento non vedo marchi cinesi in grado di scalfirne l’immagine in Europa, ma in Cina e in altri mercati non è scontato che non perdano importanti quote di mercato.

    1. Infatti come riportato dall’articolo in Cina e negli Stati Uniti le vendite non sono andate secondo le previsioni, non se ne rendono conto ma già il processo di erosione delle quote è iniziato e ritardare l’ingresso di nuovi modelli elettrici in questi mercati può essere un’ulteriore aggravante.
      Contenti loro di darsi la zappa sui piedi…

      1. Fares Brandoli

        La questione preoccupante, leggendo anche altre fonti, é che rischiamo di pagare anche noi gli errori della locomotiva tedesca.
        Il messaggio che fanno passare é il bivio fra impoverimento degli europei o aumento del costo del denaro, che poi significa la stessa cosa per i meno abbienti.
        Sarebbe l’avverarsi di teorie complottistiche lette in tempi recenti.
        Io speriamo che me la cavo

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