Via agli incentivi: solo nelle aree urbane funzionali e con rottamazione

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Arrivano gli incentivi, ma con tre paletti invalicabili: Isee, rottamazione e residenza nelle aree urbane funzionali. Tutto come previsto. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha approvato il decreto attuativo. Le modalità operative e la data di apertura della piattaforma per l’accesso agli incentivi saranno comunicate in seguito con apposito avviso sul sito istituzionale del Ministero www.mase.gov.it

Gli Ecobonus sono destinati a persone fisiche e microimprese, sono a fondo perduto, sono finanziati con 597 milioni di euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Sono anche  i più consistenti e generosi (fino a 20.000 euro per le microimprese e fino a 11.000 per i privati) mai erogati in Italia. Tuttavia potranno beneficiarne solo i residente nelle aree urbane funzionali (AUF) identificate da ISTAT: città con oltre 50.000 abitanti e relative zone di pendolarismo.

Indignati per gli incentivi solo per le città

 

Per accedere al contributo sarà inoltre obbligatoria la rottamazione di un veicolo termico fino a Euro 5. Potrà usufruire del bonus pieno di 11.000 euro chi ha un’ Isee fino a 30.000 euro e di quello ridotto di 9.000 euro chi ha un’Isee fra 30.00 e 40.000 euro. Sono ammesse all’incentivo all’0acquisto  solo auto nuove elettriche con un prezzo massimo di listino imposto dalla casa )non dal concessionario)   di 35 mila euro iva esclusa. Nel conteggio non vengono inclusi eventuali optional richiesti a pagamento. Il tetto massimo di spesa, Iva inclusa e senza optional, è dunque di 42.700 euro.

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Il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin

Pichetto: attenti all’inquinamento e alla sostenibilità sociale

«Con questo nuovo schema di incentivi – ha dichiarato il ministro Gilberto Pichetto Fratinvogliamo accelerare la transizione anche nel settore della mobilità privata e commerciale, supportando concretamente cittadini e piccole imprese nei contesti urbani più esposti all’inquinamento. Grazie al PNRR, mettiamo in campo risorse importanti per favorire la diffusione dei veicoli a zero emissioni e contribuire a città più pulite e vivibili. Il sostegno è calibrato per chi ha redditi più bassi e per le microimprese, perché la transizione deve essere sostenibile anche dal punto di vista sociale».

  • Guarda anche il VIDEO di Filippo Pagliuca

Per le microimprese che acquistano che acquistano veicoli commerciali elettrici di categoria N1 e N2, l’importo sale a 20.000 euro, entro un tetto massimo del 30% del prezzo di acquisto, nel rispetto della disciplina “de minimis”.

La gestione delle richieste sarà interamente digitale grazie a una piattaforma informatica realizzata da Sogei, che consentirà:

– La registrazione dei beneficiari
– L’iscrizione dei venditori aderenti all’iniziativa
– La generazione dei bonus da applicare come sconto diretto in fase di acquisto.

Guarda anche il VIDEO della rubrica “Il Bar Elettrico” dedicato alle polemiche suscitate dalle modalità del nuovo incentivo

Visualizza commenti (26)
  1. Penso di suggerire a Pichetto & Co un nuovo acronimo: FUA_YM =Fuck You And Your Moth..
    Caro signor ministro, ho acquistato senza il Nostro incentivo (Nostro perchè i soldi li mettiamo Noi che paghiamo le tasse) con rate in 10anni, perchè pur essendo pedsolare da 40anni verso una FUA, che peraltro non è affatto inquinata, almeno nell’aria, perchè non si può dire lo stesso di quello che sversano nelle acque, il mio Comune non rientra. Certo potei cambiare residenza e godere magari anche degli incentivi comunali addizionali, ma non vi darò questa soddisfazione; la mia auto me la pagherò da solo e pagherò anche il PNRR così come sto pagando il 110% a tutti coloro che ne hanno usufruito e ne usufruiranno, tranne io ovviamente.
    Prego!

  2. Umberto diSanSegundo

    Tutti i commenti un po cervellotici, Ricordate che il monte premi degli incentivi è fisso quindi si devono predileggiare alcune zone in cui inquinamento e più for, Il signore di Monopoli si Goda la bella brezza che può respirare è sicuramente non ha un poveraccio di Brescia. Questi parametri mi sembrano sensati per questa tornata non sono mica il vangelo e neppure hanno lo scopo di fornire un’auto a tutti negli anni. Scritto con riconoscimento vocale

    1. Innanzitutto le FUA sono basate su un censimento di 14 anni fa, seconda cosa non tengono conto delle zone di lavoro che sono quelle che creano più traffico. Io abito a Monopoli, già ha quasi 50000 abitanti..con un impianto di produzione energia a biomassa…ti assicuro che di inquinamento ce n’è abbastanza…inoltre ogni giorno biaggio su Bari o Brindisi…per lavoro..quindi tutte città che rientrano…basterebbe introdurre la zona di lavoro e saremmo tutti d’accordo.

  3. Io proporrei a tutti i cittadini di comuni sotto i 50000 abitanti di non pagare più le tasse visto che siamo cittadini di serie B o C.. secondo i nostri governanti poco informati.. quanti pendolari ci sono dai paesini verso le grandi città??? E chi è già in città dovrebbe usare i mezzi pubblici.. bah.. 😡

  4. DanieleTomasi

    Riprendo la domanda precedente perché ora riguarda un mezzo di locomozione, la BYD Dolphin Surf che a differenza di Topolino e Ami, è un’auto elettrica o così è definita in questo articolo….
    Se la notizia è vera significa che, avendo le tre caratteristiche richieste, il costo sarebbe totalmente coperto dall’incentivo?

    1. Caro Daniele, lei è caduto nella trappola di una titolo acchiappaclic e di un testo volutamente ambiguo. Se l’avesse letto con più attenzione avrebbe capito che il prezzo “magico” di 8.000 euro per BYD Dolphin Surf è calcolato comprendendo già l’incentivo massimo di 11.000 euro (per ISEE inferiore a 30.000 euro). Il prezzo di listino è infatti di 18.990 euro per il modello base con batteria da 30 kWh (scontato di 1.000 euro con finanziamento) fino a 25.490 euro per l’allestimento Boost con batteria da 42 kWh. Dia un’occhiata a questo nostro breve Test del nostro Luca Palestini https://youtu.be/dacwPmTi-1U, molto più affidabile di tanta informazione spazzatura che circola in rete.

  5. DanieleTomasi

    Ma quindi le ibride sono escluse, solo 100% elettrica… Ora, la Topolino e la Ami stanno a 8-9000, quindi se si rientra nelle tre caratteristiche l’auto è gratis? (Scusate se la domanda è ingenua, sinceramente non capisco nulla di incentivi etc etc)

  6. Per agevolare la vendita di auto elettriche potrebbe essere utile, per chi possiede un isee superiore a quelli del bonus poter avere un credito d’imposta su 10 ann e iva agevolatai. Così l’acquirente sarà invogliato ad acquistare un’auto elettrica, il venditore dovrà fare il miglior sconto e lo stato nom dovrà eragore fondi diretti subito. Nel caso per lo stato risultasse troppo oneroso può sempre aumentare qualche tassa negli anni a venire. In questo sono sempre molto efficienti.

    1. No, per una serie di motivi.
      Primo, andrebbe bene soltanto per chi ha redditi alti, spesso il cittadino usufruisce già di altri bonus da detrarre e non ha altre somme da detrarre. Inoltre cosa ingiusta andrebbe ad escludere totalmente chi non ha un reddito.
      Secondo il venditore comunque lascia il suo prezzo di vendita gonfiato sapendo e pensando che tu poi potrai usufruire della detrazioni, così come avviene oggi con molti altri prodotti con possibilità di detrazione fiscale, quindi cambierebbe ben poco.
      Terzo, che è la cosa più evidente, non incentiva per niente l’acquirente, perchè la cosa che ostacola in partenza soprattutto l’acquisto di un’auto elettrica è il prezzo di partenza, prezzi che attualmente sono superstellari, inarrivabili per la stragrande maggioranza della gente. 10 anni poi sono tantissimi, davvero troppi, hai voglia prima di arrivare ad avere un tornaconto, ma inoltre dobbiamo sapere che la media italiana di cambio auto è un’auto ogni 7 anni.
      Quarto Lo Stato ha già parecchi altre spese enormi in futuro da dover sostenere, si è aggiunto ora pure il Ponte sullo Stretto. Già adesso i cittadini italiani sono molto preoccupati di tutto questo, con alta probabilità che lo Stato italiano dovrà aumentare la pressione fiscale a breve. Tutti pretendevano un abbassamento delle tasse e invece al contrario ci sarà inevitabilmente esattamente l’opposto. Quindi bocciatissima questa idea.
      —-
      Detto questo, te la do io la soluzione unica possibile: non praticare nessun incentivo statale. Considerato che questo incentivo statale andrà soltanto a benificio del concessionario e della casa costruttrice di auto.
      Già oggi le case costruttrici, dopo una politica suicida di prezzi supergonfiati con la conseguenza previdibilissima di vendite quasi a zero, iniziano a fare forti sconti sul prezzo di listino, arrivando anche fino a 8-10 mila euro. Con gli incentivi statali questi concessionari metteranno da parte gl sconti e li sostituiranno con gli incentivi statali. Quindi per l’acquirente cambierà quasi nulla. Benificio quasi zero.
      Nel giro massimo di 2-3 anni le auto elettriche a livello di prezzo saranno concorrenziali con quelle endotermiche. Non serve nessun incentivo statale, proprio perchè appunto non va in realtà all’acquirente. Molto ambito sarà invece il mercato delle auto elettriche Km0 e dell’usato che però dovrà essere supergarantito (e le garanzie pluriennali sulle batterie le dovranno per forza prevedere, altrimenti non ne venderanno anche qui nemmeno una)
      Stop quindi agli incentivi statali farlocchi, del tutto fasulli.
      Falsi incentivi statali oltrettutto discriminatori, assurdi, in questo caso perchè basati su un elenco stipulato da un decerebrato di areee urbane funzionali fatto da Eurostat addirittura nel 2011, quindi del tutto obsoleto, dove si escludono parecchi Comuni con caselli autostradali, tangenziali, superstrade, ad alto tasso di traffico, mentre incredibilmente vengono inseriti Comuni che sono quasi zone rurali, o comunque a basso traffico stradale. Quell’elenco dissennato, va completamente rivisto e aggiornato da persone capaci di intendere.

      1. Scusa Ludovico ma non hai letto bene il mio commento. Ho scritto, che fattosalvo gli incentivi per chi ha un iser basso per i restanti darei sgravi fiscali. Questo perché chi ha un isee elevato forse è meno spaventato dal prezzo iniziale ma sicuramente interessato al prezzo complessivo di un auto in tutto il suo ciclo di vita. Se oggi voiamo accellerare la conversione delle auto gli incentivi sono necessari. Sul fatto dei prezzi gonfiati causa sgravi fiscali sicuramente c’è un nesso ma la concorrenza dovrebbe in parte mitigare l effetto anche perché il concessionario in questo caso sarebbe escluso da qualsiasi procedura in tal senso. Poi anch’io penso che tra poco le auto elettriche non necessiteranno più di alcunché perché saranno convenienti a prescindere. In merito alla scelte delle aree a cui dare gli incentivi, trovo la scelta una sciocchezza.

  7. Il credito di imposta non è proponibile soprattutto in caso di ISEE bassa, perché il soggetto potrebbe essere “incapiente” (come me, ad esempio, dipendente con solo prima casa e figlio a carico), cioè non ha IRPEF da scaricare.

    1. Per essere considerato incapiente dovresti avere un reddito inferiore a Euro 8.000 oppure così tante detrazioni (ristrutturazioni ed ecobonus in primis) da coprire tutta l’IRPEF. Il figlio a carico non ha alcun impatto fiscale, fino a 21 anni di età c’è l’assegno unico universale (non da oggi, da tre anni!)

  8. Salutatemi il ministro e le sue aree funzionali, vi mostrerei quello che mi fa vedere il sito dell’agenzia delle entrate, non c’è mai un centesimo dei tanti soldi che pago per le tasse per un servizio del quale io usufruisca. Lo sapete dove dovete andare no? Scusate se non vi accompagno.

  9. Vivo in pianura padana, ho isee sotto i 30 mila ma sono fuori area funzionale. Maledetti.
    Ma poi perché utilizzare un censimento ISTAT del 2011??? Di 14 anni fa???
    “Ma sono del mestiere questi?”

  10. Sto a Monopoli, 48000 abitanti nel 2024. Sarà esclusa per 2000 abitanti ? dobbiamo produrre più inquinanti per averre il bonus ?

  11. A chi ha un ISEE sufficientemente basso per accedere agli incentivi massimi e si compra un’auto da 42000 euro io un controllino fiscale lo farei.

    1. Tutti fissati con i 42000 della Tesla.
      Primo: Isee basso non significa reddito basso. Chi ha un mutuo abbatte le giacenze e il valore della prima casa e risulta a isee molto più basso di chi ha casa di proprietà già pagata
      Secondo: Ci sono ottime macchine tra i 19 e i 25 mila euro…il che le porterebbe tra gli 8 e i 14 mila euro…e magari saranno comprate a rate…

        1. — Spring – 27 KWh
          — T03 – 37 KWh
          — BYD Surf base – 30 KWh

          poi salendo un poco di prezzo
          — BYD Surf — 43 KWh
          — e-C3 allestimento base – 44 KWh

          salendo ancora un po di prezzo
          — Inster con batteria base – 42 KWh
          — Inster con batteria LR – 49 KWh

  12. Ho una macchina del 2011 Diesel, ho un ISEE sotto i 30.000 euro e ho un impianto fotovoltaico (e voi direte: sti….i), aspetto secondo me estremamente significativo….ma vivo in un piccolo comune in Toscana.
    In conclusione mi terrò la vecchia auto ancora per anni probabilmente, oppure tra un po’ di tempo dovrò acquistare una nuova auto a combustione, probabilmente cinese, perché sarà l’unica che mi potrò permettere.
    Morale della favola? L’energia che produco finisce in rete a vantaggio quasi esclusivo dei grandi distributori!!
    Avanti così!!

    1. Compri un’auto elettrica, anche senza incentivi oppure usata. Utilizzando per ricaricarla l’energia che produce e oggi regala ai grandi produttori recupererà in pochi anni l’importo del mancato incentivo. Faccia due conti e ci darà ragione

  13. Tutta la pianura Padana è inquinata, l’inquinamento mica si ferma a Cinisello Balsamo o Rho….
    Ennesima occasione sprecata. Unico risvolto positivo è che probabilmente gli incentivi dureranno più di 8 ore questa volta.

  14. Il 55% della popolazione italiana vive in una City o nella sua FUA secondo Istat. Queste sono anche le aree più inquinate e quindi più bisognose di alleggerire l’impatto dei trasporti sull’inquinamento locale. Per di più sono anche coloro che hanno ISEE più basso che tendono a mantenere per tanto anni l’auto vecchia perché i prezzi del nuovo sono improponibili.
    Questo provvedimento potrebbe anche avere senso. Dal punto di vista della erogazione però io propenderei più per un credito di imposta o rimborso alla persona da parte del ministero più che sullo sconto al concessionario sul prezzo di listino in quanto si creerebbe una spinta all’abbassamento dei listini ed alla gestione della scontistica che invece così non esiste.

    1. mario milanesio

      io credo invece che lo scopo sia altro, e molteplice:
      1. affossare un altro po’ l’elettrico
      2. “vedete che gli italiani non lo vogliono?”
      3. stornare i fondi che non saranno utilizzati verso altre destinazioni più amiche
      4. forse, trovare una via di uscita giuridica all’annosa questione dei diesel in pianura padana, del tipo “lasciamo circolare i diesel perché abbiamo diffuso un po’ l’elettrico”, come se la questione diesel fosse legata alla CO2

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