Le preoccupazioni per l’ambiente e i prezzi alle stelle del carburante hanno spinto le aziende dell’automotive verso scelte di produzione differenti, promuovendo sempre di più soluzioni green e sostenibili come le vetture elettriche. Seppur con un po’ di diffidenza iniziale, il settore sta ingranando e soprattutto nelle grandi città l’acquisto ha subìto un’impennata.
Nonostante gli inizi con dati non propriamente incoraggianti, gli utenti si sono documentati molto e con un grande rispetto per il pianeta (e vantaggi oggettivi per compiere questa scelta) sono sempre più le famiglie e le aziende che scelgono di muoversi verso l’acquisto di vetture elettriche.
Sono soprattutto i capoluoghi a guidare il trend: la vendita auto elettriche a Milano ha subìto un’impennata favorita dall’installazione di numerose stazioni di ricarica che permettono ai cittadini di gestire il tutto con agilità e senza preoccupazioni.
Auto elettriche: dal 2024 un’impennata senza paragoni
Dal 2024 in poi sono tante le località che hanno scelto di supportare l’evoluzione verso il green fornendo colonnine di ricarica e aree specifiche per sostenere i cittadini e i viaggiatori che hanno scelto di compiere un acquisto così sostenibile.
I dati erano incoraggianti a inizio anno ma il vero boom di vendite si è registrato proprio nel periodo di luglio e agosto 2024. Secondo le ultime ricerche, nell’ultimo mese è stato registrato un +104% rispetto al 2023 per quanto riguarda le immatricolazioni di mezzi elettrici. Un numero significativo che mostra come le soluzioni eco-compatibili stiano diventando la prima scelta per i numerosi vantaggi offerti e soprattutto per il minore impatto sull’ambiente.
Il motivo del successo dei mezzi green
I vantaggi delle vetture elettriche sono numerosi e riescono a superare la semplice riduzione delle emissioni di CO2.Ma vediamo tutto nel dettaglio:
– Soluzione ecosostenibile. In cima ai motivi di produzione e promozione c’è proprio il rispetto dell’ambiente, abbassando la quantità di gas di scarico dannosi prodotti dal motore e migliorando significativamente la qualità dell’aria;
– Vantaggi sui costi. Seppur inizialmente l’acquisto possa gravare leggermente di più (ma sono numerosi gli incentivi disponibili) è bene sottolineare come i costi operativi dalla manutenzione alla gestione siano nettamente inferiori;
– Ricarica rapida. L’efficienza energetica dei motori elettrici è nota e la ricerca sta continuando a progredire per proporre soluzioni sempre più performanti. Marcia in più è sicuramente la batteria di ultima generazione che aumenta l’autonomia ma soprattutto si ricarica in poco tempo;
– Assicurazione e vantaggi fiscali. Sono numerosi a livello nazionale i benefit economici che si possono ottenere dall’acquisto con contratti convenienti a rate con ridotti interessi a persino un contratto assicurativo più competitivo;
– Inquinamento acustico pari a zero. Silenziosissime, sono particolarmente apprezzate in città garantendo fluidità e non emettendo rumore nel movimento.
Come avrete capito le macchine elettriche incarnano a tutti gli effetti il futuro dell’automotive. Basti pensare che le più grandi aziende di produzione motori si stanno muovendo proprio in quella direzione, con soluzioni ibride o totalmente green così daridurre l’impatto sull’ambiente e allo stesso tempo promuovere una soluzione che non crei dipendenza da combustibili fossili.
Lavorando per una multinazionale che produce alcuni pezzi per tutte le BEV, non mi sento di dire che questa notizia possa essere attendibile, l’85% dei pezzi da noi prodotti sono stoccati a magazzino da ben prima del inizio del 2023, alcune nostre sedi, Germania in primis sono in contratto di solidarietà da marzo, quindi visti i nostri fatturati al collasso, prima che parta il mercato dell’elettrico un bel po’ dei nostri dipendenti sarà già a casa a grattarsi. Saluti.
La quota di mercato bev in Europa nel 2024 é in netto calo rispetto al 2023 nel mese di luglio, dove sarebbe il boom?
È chiaro che questo è un articolo per cercare di manipolare l ‘opinione delle persone , i numeri dicono tutto il contrario di quello detto qui.
Si rilassi, non vogliamo manipolare nessuno.
Quale parte di “pubbliredazionale = a pagamento = comunicazione pubblicitaria” non Le è chiara? Altrimenti TUTTE le comunicazioni pubblicitarie sono manipolazioni…
Vorrei essere più specifico sui costi di gestione di un EV.
Tesla da un grandissimo vantaggio di non “richiamare” l’auto a far fare una manutenzione. Tesla dà un elenco di suggerimenti da fare. La stra maggioranza dei interventi possono essere fatti dal proprietario stesso.
Le così dette manutenzioni di Tesla non sono collegate alla garanzia del veicolo.
Il risultato, in 5 anni mia vettura non è mai andato neanche un giorno per una manutenzione e mi ha costato circa €100 per i tergicristalli e i filtri aria della cabina. Basta.
Imbattibile. Quando mi ricordo quanto ho pagato ogni volta che portavo la vettura precedente (Audi A4 TDI) a fare manutenzione. Mai sotto €550.
Invece mia moglie ha la DS-3 Tende EV.
Ha già avuto 3 manutenzioni da fare in 4 anni per un totale di quasi €350. Mi chiedo sempre che cosa la DS (Citroen) ha da fare su una EV?
Il.motivo è semplice…continuare a “nutrire” il concessionario con richiami fasulli….
Quanto mi manca una Tesla compatta. Se e quando arriverà, via la DS e solo Tesla.
Posseggo una Renault Scenic 1.6 Tdi.
Ma aspettavo la nuova Renault Scenic Elettrica per poterla sostituire.
Sono andata a vederla, bella, imponente, più lunga della mia.
Aggiornata tecnologicamente.
Perfetta per me.
Prezzo 56.000€.
La mia quando lo comprata costava 37.000€.
La Renault faceva una offerta a 32.000€
Ho aspettato alcuni mesi per poter prendere una Test Drive o una Aziendale.
Mi sono imbattuto in una KM0.
A 24.000€
Quindi nuova a tutti gli effetti.
Ora dovrei spendere più del doppio.
Ad onor del vero anche la Endotermica costa tanto sui 43 – 44k
È proprio questo il punto voglio passare all’elettrico ma è difficile.
Una elettrica non dovrebbe costare 10k in più ma 10k in meno.
Ha migliaia di parti in meno…
Sui 35k l’auto sarebbe perfetta,per le mie tasche e per quelle di milioni di utenti.
A 56k è una follia…e poi alla fine a parte i contenuti tecnologici ha meno spazio della mia serie IV, vale la pena?
Aspettiamo tempi migliori…
Scritto con chatGPT
Ripeto anche per lei: è un pubbliredazionale, come può vedere dall’intestazione delle sezione. Pertanto uno spazio a pagamento, alla stregua di un banner pubblicitario.
Stesso giorno, due articoli diametralmente opposti. Su Repubblica un articolo sulla querelle Urso-Tavares sulla mancata implementazione della gigafactory di Termoli da cui si evince la difficoltà di Stellantis a mantenere quanto promesso in mancanza di ulteriori incentivi del governo(in una fase in cui il governo tedesco fa esattamente l’opposto), ed Urso che minaccia il dirottamento dei fondi PNRR se Stellantis non ottempera a quanto già concordato, il tutto sullo sfondo di una transizione elettrica che a fronte di notevoli impegni economici da parte dell’industria automobilistica con perdita anche di parte del mercato a vantaggio dei Cinesi non riesce comunque a sfondare il 15% sul mercato elettrico globale, e questo articolo che racconta tutt’altro scenario. Il dubbio che qualcuno non la racconta giusta ci può stare, o no?
La prima cosa che ti ” racconta ” la dicotomia dei due articoli è che l’Europa e l’Italia sono in forte ritardo nello sviluppo e produzione di un oggetto (automobile) in cui siamo stati leader per decenni; adesso siamo di fronte ad un radicale cambio di tecnologia (che poi sarebbe un “ritorno” visto che ne producevano già ai primi del ‘900) con l’auto elettrica e una sua matura visione da oggetto “smart e multifunzione” portato avanti da aziende cinesi che già da decenni ci producono tutta l’elettronica di consumo. Non sono solo oggetti da guidare per andare da un posto all’altro ma anche PC con ruote da cui interagire sia per la vita privata che quella lavorativa. Ovviamente per sfruttare queste doti al meglio occorrono sia le infrastrutture (non solo di ricarica) ma anche di telecomunicazione, e la preparazione del conducente per sfruttarle convenientemente e facilmente.
Il nostro governo è stato schizofrenico nelle comunicazioni al grande pubblico ma sotto sotto cerca di recuperare aziende impegnate sul nostro territorio per non perdere gran parte del PIL e dell’occupazione che il settore automotive genera sia direttamente che con l’indotto.
E’ un tipico scenario da “svolta tecnologica”, come passare dal telefono a filo ai cellulari… e poi smartphone coi megaschermi con cui si sostituiscono pure i PC.
Si avanza “a strappi”, ma gli altri paesi evoluti sono parecchio avanti a noi…e dobbiamo recuperare in tutto: nella produzione, nella gestione delle ricariche più distribuite sul territorio (nella generazione di energia da fonti pulite ed economica, come fanno “gli altri ” con F.E.R.), e ovviamente nella diffusione sia nel trasporto pubblico, merci e privato (e qui entra il fattore “prezzi” più che “costi”.. visto che alcune case secondo me stanno “barando”…).
Nell’articolo però non si vede una marcia trionfale dei marchi cinesi al momento, anche se alcune vetture presenti in classifica sono costruite in fabbriche cinesi (che stiamo tentando di portare anche in Europa, vista la grande difficoltà dei nostri soliti marchi a sviluppare prodotti analoghi e competitivi). Sicuramente l’ingresso dei cinesi sarà facilitato dalle nuove fabbriche già esistenti e programmate in Centro / Est Europa … che faranno da “testa di ponte” per i loro marchi ma anche garantiranno lavoro sui territori.
Comunque ci saranno grandi stravolgimenti… anche in Cina ci son fin troppi produttori (vista la grande scala produttiva che serve per costruire a costi bassi oggetti così sofisticati, guadagnandoci) e vedremo sparire tanti marchi (molti son poco più che start-up, altri vecchi produttori che arrancano nell’inseguire le nuove tecnologie – noi europei in primis – che abbiamo distrattamente trascurato per 10-15 anni lasciando il campo agli altri.
Mi torna in mente il “caso Kodac”: da leader di mercato delle pellicole fotografiche (e gigante della chimica) si “permise” di esplorare la nuova frontiera della fotografia digitale per poi abbandonarla alla nuova concorrenza … Io stesso risi parecchio quando vidi i primi cellulari con una microscopica fotocamera; da proprietario di Pentax MX e vari obiettivi sin dagli anni ’80 la trovai un’idea ridicola…. Adesso non ci penso proprio di andare a giro con 4 kg di borsa fotografica in vacanza…. Buon smartphone (cinese) e via 100 foto al giorno… (tanto non facevo “capolavori” neppure prima… mi servivano a documentare i miei ricordi 😉 in giro per il mondo).
Non credo che l’elettrico sia il futuro, sicuramente sarà una parentesi, troppi difetti.
Angelo, aspettiamo 5/10 anni e poi ci risentiamo.
Sicuramente il futuro non potranno essere le auto termiche. Quelle non ce le possiamo più permettere sotto l’aspetto degli inquinanti e dei carburanti con cui farle funzionare.
Ma BOOM di cosa scusate?
I boom di vendite ci sarà nel 2025 quando la media di emissioni per le auto nell’UE sarà 93,6 grammi di CO2 per chilometro contro i 116 g/km attuali. La sanzione sarà 95 euro per auto per ogni grammo di CO2 in eccesso. Quindi si dovranno vendere almeno il 18% di auto elettriche per non pagare pesanti sanzioni.
Quindi tutto in base ad obblighi ? Che tristezza . Ci terremo il nostro usato
Bene, pagheremo pesanti sanzioni… 🤷🏻♂️
Per ora l’unico risultato delle ripetute modifiche normative nel tempo è stato un progressivo aumento dell’età media del parco automobilistico italiano che già non brillava in tal senso. L’idea di imporre un modello a furia di norme restrittive piuttosto che per reale convenienza non è mai stata vincente. Non credo che per il 2025, e anche per tanti altri anni ancora, si potrà parlare di BOOM, salvo si riesca a creare veramente un modello di mobilità veramente competitiva. Finora non mi sembra ci si sia riuscito.
Vuoi vedere che le case automobilistiche daranno istruzione ai rivenditore di spingere sulle BEV?
Ovvero il contrario di quello che hanno fatto fino ad oggi.
Il problema è che nessuno deve spiegarmi come funziona un’auto termica, mentre per l’auto elettrica bisogna dare tante spiegazioni ognuna diversa in base alla tipologia di utente. E molte sono risposte insoddisfacenti. Se voglio una utilitaria da parcheggiare sul suolo pubblico la sera tardi dopo aver fatto un percorso giornaliero fra i 60 e i 100 km, senza preoccuparmi di doverla ricaricare durante il giorno il tutto per 5/6 giorni la settimana con la domenica da dedicare alla famiglia, quale auto compro? Non vedo molti rivenditori pronti a rispondere efficacemente, non almeno adesso e non con questa rete di ricarica i cui costi, oltre che le tempistiche e la distribuzione sul territorio sono un’incognita troppo grande per rischiare un investimento economico in atto, salvo incentivi non sempre ottenibili, sicuramente di molto superiore a quello di una termica.
Mi sfugge completamente il senso del link associato alla frase nel 2° paragrafo “vendita di auto elettriche a Milano”.
Mi aspettavo dei dati statistici relativi alle vendite di auto elettriche a Milano per sostanziare la frase precedente “Sono soprattutto i capoluoghi a guidare il trend”.
Invece il link è alla pagina web di un concessionario Renault di Milano… 🤔
È un pubbliredazionale, è scritto.
Poi per parte mia gli amici della redazione stanno un po’ giocando col fuoco, ma che sia scritto esplicitamente gliene va reso atto.
Le è sfuggito soprattutto che l’articolo in questione compare nella categoria pubbliredazionali.
Ops, hai ragione, Massimo… 😬
Io sono cecato, questo è certo… ma, almeno vista dal cellulare, la prima riga in alto “Home > Pubbliredazionali > Vetture elettriche:…” ecc. risulta davvero minuscola, e il font grigio chiaro non aiuta…
per i noti (e voluti ? ) ritardi nell’implementazione delle stazioni ricarica lenta e HPC in tante regioni italiane probabilmente saremo gli ultimi in Europa (almeno tra i paesi “più evoluti”) a passare al full-electric, se non nelle qui citate grandi città e zone turistiche più al passo coi tempi.
Sicuramente saranno un ottimo “cavallo di Troia” verso la motorizzazione elettrica le tante full-hybrid e plug-in con un range più esteso (su 80/100 km) che abitueranno i nostri concittadini a guidare nel silenzio e nel relax … e nel risparmio (soprattutto quelli che potranno ricaricare a casa propria, gli altri con adeguate dotazioni di tessere operatori/roaming per ricariche esterne – nb non sottovalutate mai i supermercati !! ).
Oramai sono chiari anche gli sforzi del nostro bistrattato e ondivago governo nel cercare di aumentare le produzioni anche in Italia (sino a qui i nuovi stabilimenti di BEV son andati ad arricchire il PIL in Spagna o paesi dell’est europeo), che ovviamente saranno basate sulle nuove motorizzazioni – BEV, EREV, PLUGIN- che potrebbero essere assemblate in stabilimenti noti (Cassino, Melfi, Mirafiori, Pomigliano) o da re-industrializzare (Termoli) o nuovi progetti (non escluderei significativi sviluppi del gruppo dR, oltre che a qualche marchio cinese che decidesse di accordarsi con noi).
Sicuramente alle case produttrici ed ai principali gruppi di concessionarie resta da organizzare con una certa frequenza e su ampi bacini di utenza delle giornate di prova in strada con drivers formati (come tante volte ho fatto nei decenni passati) per mostrare “sul campo” gli enormi vantaggi delle nuove autovetture; resta lo “scoglio ” del prezzo eccessivo (ma riguarda un po’ tutte le vetture in vendita attualmente) e qui bisogna che cambi la politica degli incentivi: devono essere dati Direttamente al Cliente (come “cashback” sull’acquisto in concessionaria, dopo adeguata trattativa con sconti al ribasso) e non sui prezzi gonfiati di questi ultimi anni (a tutto vantaggio dei costruttori).
Boom di vendite? in Norvegia forse.
In Italia l’unico boom c’è stato in giugno dopo 5 mesi asfittici passati ad aspettate i ricchi bonus promessi e subito dopo a luglio le vendite sono tornate al 3.5%. Chi voleva prenderla ha o aspettato 5 mesi o anticipato di qualche mese l’acquisto, comunque le percentuali si fanno a fine anno e solo li si capirà se davvero sono aumentate in modo significativo o tutto si è ridotto a contrazione degli acquisti annuali in un unico mese.
Il boom di vendite è a livello mondiale, l’Italia è su un altro pianeta, forse quello delle scimmie
Può sempre decidere di cambiare paese. In Italia non abbiamo bisogno di persone che insultano i connazionali. Grazie
Eh già, il 95% delle persone è idiota. Complimenti alla modestia e democrazia. Si risponda da solo: non potrebbe forse essere il contrario?
condivido al 100%. Votiamo gente senza visione per il futuro, che stoppa ogni intelligente possibilità di sviluppo. Si dicono tanto patrioti ma poi ci legano mani e piedi ai rubinetti di petrolio arabo e di gas russo. Non sto nemmeno a scomodare argomenti come siccità, cambiamento climatico…cose troppo complesse per menti elementari (o corrotte??)
Beh, è facile dire il 104% in più… Bisognerebbe dire le cifre complete, cioè le vendite effettuate nel 2023. Voglio dire, se fosse stata venduta 1 auto (per assurdo), il 104% sarebbe ancora una cifra risi
bile. Ma anche se ne fossero state vendute qualche migliaio, il ragionamento (e i numeri), sarebbe stato sempre lo stesso. E cioè, le elettriche non si vendono come vorreste far credere.
Punto.
Semplice.