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Rinnovabili, l’eolico fa bene all’occupazione: Vestas assume a Taranto

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In un momento di difficoltà per l’economia italiana, in particolare al Sud, una notizia in controtendenza. Il colosso delle rinnovabili Vestas assumerà 300 persone nel suo stabilimento in Puglia per il suo nuovo progetto eolico.

Leader globale nel settore delle energie rinnovabili, la multinazionale danese Vestas punta su Taranto per un progetto ambizioso. Partirà in riva allo Jonio la produzione della pala eolica più grande al mondo destinata a impianti offshore galleggianti. E’ la risposta di Vestas, un tempo leader a livello globale, per rispondere alle pale “giganti” entrate in produzione dalle società concorrenti in Cina.

La nuova pala, lunga 115,5 metri, è al centro di un significativo piano industriale. Prevede l’incremento della forza lavoro dagli attuali 1.700 dipendenti a circa 2.000 entro il 2025. L’investimento è supportato da un finanziamento di 40 milioni di euro. Erogato da Invitalia, fa parte delle risorse del Pnrr attraverso un contratto di sviluppo proposto dalla stessa Vestas.

La fase di selezione per le nuove assunzioni – come ha segnalato l’azienda – ha già dato i primi risultati. Sono 17 i nuovi addetti specializzati già inseriti nella controllata Vestas Blades Italia, che gestisce la produzione delle pale eoliche. La selezione, curata dall’Arpal Puglia in collaborazione con il Centro per l’Impiego di Taranto, ha visto la partecipazione di circa 500 candidati. I profili richiesti riguardavano figure specifiche come addetti al magazzino, ispettori di qualità, tecnici di manutenzione e operatori di materiali compositi. Vestas Blades Italia è anche alla ricerca di ulteriori 30 tecnici manutentori, questa volta con il supporto dell’agenzia Manpower.

Rinnovabili: Vestas punta sullo sviluppo dei progetti nell’eolico off shore nel bacino del Mediterraneo, in primis in Italia

Presente a Taranto da 25 anni, Vestas rappresenta una delle più importanti realtà industriali del territorio. Oltre alla produzione di turbine eoliche, l’azienda è concessionaria della piastra logistica del porto per i prossimi nove anni, confermandosi un motore fondamentale per lo sviluppo economico e occupazionale della regione.

Ricordiamo che, nell’ambito delle rinnovabili, Vestas ha fornito le pale per l’unico impianto eolico off shore al momento in attività in Italia. E si trova proprio in prossimità del porto di Taranto. La centrale, al momento, è anche l’unico impianto off shore di tutto il Mediterraneo. Ma questo non significa che le potenzialità non siano interessanti: solo dai progetti in corso tra Sicilia e Sardegna si potrebbe ricoprire quasi il 20% del fabbisogno di elettricità dell’Italia. Ma i progetti sono bloccati dalle opposizioni più o meno dichiarate da parte delle Regioni, oltre che da difficoltà burocratiche e procedurali.

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5 COMMENTI

  1. C’è anche un programma di revamping dell’eolico vecchio in Puglia , niente male ,
    alla faccia delle pecore sarde a cui non piace l’ombra dell’agrivoltaico

  2. qualcosa si muove, quindi Taranto sarà uno dei porti dedicati alla logistica per l’eolico off-shore; leggevo sono in lizza anche altre città con il porto, con aree logistiche che andranno adattate, desiderose di essere delle partita (lavorativa ed economica), per l’Italia serviranno 2 o 3 porti attrezzati

  3. La produzione di torri eoliche in Puglia è solo il primo fondamentalmente passo di un percorso: è complementare alla produzione di acciaio all’ ILVA, indispensabile per elettrificare le banchine portuali e anche realizzare ulteriori parchi eolici off-shore con cui alimentare anche le industrie del centro nord (è in corso anche la realizzazione di “dorsali” di trasporto energia Sud>Nord).
    Potrà diventare un’ occasione di rendere più competitive le altre produzioni nell’ area.. e sarà fondamentale per alimentare pure i dissalatori, vista la crescente crisi idrica nel sud Europa.
    Il vento sta cambiando..vediamo di non farcelo scappare…

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