Due guasti gravi, per fortuna ancora in garanzia, in meno di 7.500 km, danni collaterali non riconosciuti, assistenza assente: la mia esperienza personale con la Vespa Elettrica è stata una tragedia. E purtroppo non sono l’unico…La replica di Piaggio.
Un entusiasmo bruciato dopo pochi mesi
Sono possessore di una Piaggio Vespa Elettrica, versione motociclo a 52 km/h, da quasi due anni. L’ho acquistata a settembre 2023 approfittando di una promozione in uno showroom ufficiale Piaggio, che la scontava del 50%. A detta del venditore, era un modello invenduto in un altro mercato. All’epoca mi sembrava un’occasione, anche se il mezzo era già prestazionalmente inferiore e più costoso rispetto alla concorrenza. Ma per me contava il marchio: volevo una Vespa.
Purtroppo, nel giro di poco tempo mi sono dovuto ricredere. Non solo sul piano tecnico, ma anche sul piano umano e relazionale: l’esperienza con il servizio assistenza Piaggio si è rivelata devastante.
Il primo guasto all’inverter: Vespa morta dopo 3000 km
Dopo neanche un anno dall’acquisto, precisamente il 27 maggio 2024, a poco più di 3000 km percorsi, giro la chiave e all’improvviso la Vespa è morta. Tutte le spie accese, scritta “service” in rosso sul cruscotto, ma il mezzo non si accende. Chiamo il carroattrezzi che la trasporta dal mio precedente meccanico di riferimento, un’officina autorizzata Piaggio.
La diagnosi è chiara: inverter rotto (il componente che si occupa di trasformare la corrente continua della batteria in corrente alternata per il motore). Il componente, dal valore di quasi 2000 euro senza considerare la manodopera, viene sostituito in garanzia. Nessuna spesa, almeno su carta.
Ma al ritiro del mezzo, il 12 giugno 2024, tornato a casa mi accorgo subito di un danno importante sotto la pedana. Un segno profondo, mai presente prima, che – secondo altre officine autorizzate Piaggio consultate successivamente – non può essere stato causato da me. L’ipotesi più probabile è un errato carico sul carroattrezzi o una movimentazione sbagliata in officina.
Danni non riconosciuti, silenzio totale da Piaggio
Da quel momento inizia un calvario fatto di mail, diffide, avvocati e telefonate. Ho discusso a lungo con il meccanico, con la società di carroattrezzi e con il gruppo Piaggio. Ma l’unico risultato è stato un assordante silenzio. Nessuno si è assunto la responsabilità del danno.
La riparazione, stimata da un altro meccanico, costerebbe 565,27 euro. Ma da novembre 2024 tutto tace. Nessun riscontro, nessuna presa in carico. Un’assistenza che posso solo definire tremenda. Nel frattempo, ho cambiato officina per i tagliandi, nella speranza di trovare almeno una maggiore cura.
Un déjà vu: secondo guasto dopo 7000 km
Lunedì 12 maggio 2025, a circa 7400 km complessivi, la storia si ripete. All’avvio sento subito che qualcosa non va. Lo scooter vibra, perde potenza, fa rumori strani. Dopo qualche centinaio di metri, va a tratti, alternando momenti di funzionamento normale ad altri di evidente malfunzionamento. Poi il colpo finale: vibrazioni forti, rumori e di nuovo tutte le spie accese. Scritta “service”. Vespa morta.
Questa volta il guasto è arrivato dopo poco più di 4000 km dal precedente. Questo secondo inverter è durato 1400 km in più del primo. Un miglioramento, se vogliamo essere ironici.
La Vespa è di nuovo in officina, ma per via del carico di lavoro del meccanico, dovrò attendere almeno dieci giorni per la diagnosi. Per fortuna che sono ancora in garanzia. Tuttavia, è evidente che anche stavolta si tratti dell’inverter.
Una moto difettosa venduta a caro prezzo
Mi chiedo come sia possibile mettere in vendita un mezzo così fragile, venduto per di più a un prezzo molto alto (a partire da 7.499 euro). Una cifra importante, che impone aspettative di affidabilità e durabilità completamente disattese.
Nel frattempo, seguo con attenzione quanto succede nel gruppo Facebook Vespa Elettrica Owners Group, che conta oltre 500 possessori. E i dati non sono rassicuranti.

I dati dal gruppo Facebook: Vespa Elettrica con problemi diffusi
Tra i sondaggi pubblicati, con i dati aggiornati al 15 maggio 2025, nel gruppo emergono percentuali molto alte di guasti gravi:
- in un sondaggio il 55% degli utenti ha subito almeno una rottura dell’inverter. (81 partecipanti)
- il 30% ha già sostituito l’inverter una volta, mentre il 12% due volte. E l’11% dichiara di aver cambiato la batteria.(34 partecipanti)
Solo il 27% dichiara di non aver mai avuto problemi tecnici.
In un altro sondaggio di 34 partecipanti, il 38% degli utenti ha avuto problemi prima dei 10.000 km. La mia esperienza personale rientra purtroppo in queste statistiche.
La garanzia è breve e i costi sono alti
Piaggio attualmente non riconosce il danno all’inverter come un difetto di fabbrica. Non sono mai stati emessi richiami ufficiali, e la garanzia standard è di soli 2 anni, estendibile eventualmente ad altri due anni per 500 euro, ma non oltre. Chi si trova fuori garanzia, come potrebbe capitarmi a breve, rischia rovine economiche. L’inverter ha un costo stimato vicino ai 2000 euro manodopera esclusa (da piaggio.ricambi-moto-scooter.com), e ogni ulteriore rottura rischia di mandare in fumo l’intero investimento.
E questo significa che se l’inverter si rompe fuori garanzia, l’utente resta da solo, con spese di migliaia di euro a suo carico. Una situazione inaccettabile per chi ha creduto in un marchio italiano, in un prodotto made in Italy, in un progetto di mobilità elettrica.
Piaggio replica: “Gli aggiornamenti sono disponibili”
Tuttavia il Gruppo Piaggio, da noi interpellato, sostiene di aver «seguito tutte le segnalazioni riguardanti il funzionamento dell’inverter su Vespa Elettrica». «Le analisi subito condotte –prosegue l’azienda – hanno evidenziato che tali episodi sono derivati da una combinazione articolata di fattori, tra le quali la regolarità delle manutenzioni effettuate, le condizioni d’uso e l’interazione tra componenti elettronici e software di gestione».
Ed ecco cosa Piaggio consiglia di fare: «A conferma del proprio approccio orientato alla soddisfazione del cliente, Piaggio ha rilasciato nel tempo aggiornamenti, sia software che hardware, per ottimizzare la gestione del sistema di trazione e intervenire sulle condizioni che possono aver generato le criticità.
Questi aggiornamenti sono disponibili, e vengono effettuati, presso la Rete ufficiale di Assistenza del Gruppo Piaggio».
Le nuove Vespa Primavera Elettrica: occhio alle differenze
Nel 2024 la Vespa Elettrica è ufficialmente uscita di produzione ed è stata sostituita da due nuovi modelli: Vespa Primavera Elettrica 45 e 70. Ma attenzione: le due versioni sono molto diverse tra loro.
- La Primavera Elettrica 45 è dotata di batteria estraibile, ma più piccola: capacità di 2,3 kWh e potenza massima di 3,1 kW.
- La Primavera Elettrica 70, invece, è identica in tutto e per tutto alla Vespa Elettrica precedente: 4 kW di potenza e 4,2 kWh di batteria.
In altre parole, resta da capire se chi oggi sceglie la versione 70 acquista un veicolo identico a quello da cui sono partiti i miei problemi.
Se anche tu hai avuto problemi con la tua Vespa Elettrica, scrivici o commenta. Più testimonianze emergono, più sarà difficile ignorarle.
- Guarda anche il VIDEO sulla seconda vita e sul riciclo delle batterie da autotrazione una volta rimosse dai veicoli
Vorrei info su Altroconsumo e su eventuali mosse da organizzare contro Piaggio.
Io sono un possessore di Vespa Elettrica da quasi 6 anni, tra i primi in Italia, nel 2019 fatti i primi 1000 km è stato pubblicato un articolo qui su Vaielettrico dove racconto della mia esperienza positiva con la Vespa.
A marzo di quest’anno (a luglio la Vespa ne compie 6) con 33 mila km fatti si è rotto l’ inveerter o almeno cosi ha diagnosticato lla mia officina con la collaborazione di Piaggio, dopo 2 mesi ferma mi è stata restituita con la modica spesa di 1600 euro.
Non so se ritenermi più sfortunato per l’accaduto o più fortunato che sia successo solo ora
Sino ad oggi quasi zero problemi e pochi euro spesi tra tagliandi annuali e manutenzione ordinaria di cambio gomne o freni, il conto mi è stato presentato tutto insieme, delusione immensa oltre che per la cifra spesa anche per la lunga tempistica tra diagnosi del problema e arrivo del ricambio.
Penso che Piaggio debba riconoscere che se è stato concepito in un unico pezzo il cuore pulsante della Vespa questo non può essere inriparabile, è su questo che bisogna puntare perché in casi come il mio dove ti va bene per anni e un po di km comunque quando succede Piaggio non sa altro che dire: SOSTITUIRE INVERTER.
Accidenti che bidone… ho acquistato una Super Soco TC Max a fine 2019, ci ho percorso circa 72000 km, si leggete bene, tutto perfetto 3 treni gomme 2 volte le pastiglie e il disco anteriore, 2 cinghie trasmissione. Unico “guasto” cambiato i cuscinetti posteriori perché rumorosi. La batteria perfetta, perde un po’ di autonomia d’inverno col freddo. Prodotta in Cina.
Scusate dimenticavo… ho acquistato anche un nuovo caricabatterie perché dopo più di 40000 km l’originale da 5 ampere non andava più bene.
Signori vi scrivo da meccanico di italiano in Piaggio è rimasto solo il nome tutta la componentistica è orientale è solo assemblato in Italia quando lo scooter non è direttamente importato dal Vietnam. L’ unico vero made in Italy che ho smontato e mi ha anche scioccato nel vedere che anche i mazzetti di fili avevano il nome della fabbrica e città, è Askoll ho diverse assistenze di scooter elettrici ma loro sono una spanna sopra gli altri non importano nulla, smontare per credere.
Ci posso credere, peccato che per quanto mi riguarda lo stile è inguardabile, non riesco a farmeli piacere in nessun modo. Forse se facessero uno scooter a forma di scooter ne venderebbero tanti
// non sono mai stati emessi richiami ufficiali \\
Come segnalato proprio nella pagina FB dedicata al modello, sul mercato USA è stata emessa una comunicazione tecnica ad uso della rete di assistenza per gestire correttamente la sostituzione degli inverter difettosi (codice campagna PP2ZZQ2403)
https://static.nhtsa.gov/odi/tsbs/2025/MC-11015271-0001.pdf
Speriamo che in Italia abbiano seguito sistematicamente una procedura simile anche senza l’ufficialitá di quella d’oltreoceano..
Aggiornamenti software nella rete di officine…
Niente basta già questo a fare passare la voglia.
ALTROCONSUMO in passato si e’ attivato per una class action su peugeot citroen per difetti a impianto ad blue . forse si muoveranno anche per le vespa .
In effetti non mi risulta una class action per la Vespa da parte di AC peró sul sito hanno pubblicato diversi reclami di clienti insoddisfatti e la relativa replica di Piaggio.
2000 Euro per un inverter da quanti kWp? 6? Alla faccia del ladrocinio. Probabilmente quel PCB costa montato 150 euro.
Per capirci, un BMS commerciale per una batteria 16S LFP di buona qualita’ viene venduto a 500 euro.
Mi costa 80 euro per piccole campionature (5 pezzi) che possono tranquillamente diventare circa 30 euro per piccoli volumi <1000.
Da quello che so, quello che Piaggio chiama inverter o VMS (vehicle management system) è il gruppo centralina + caricabatteria che essendo un tutt’uno costa di piú e la manutenzione è piú difficile. Fra l’altro la maggiore “densitá” delle parti dovuta a questa integrazione costruttiva spinta potrebbe facilitare un eventuale surriscaldamento nell’uso prolungato.
Detto questo, è in effetti da vedere se il valore dei componenti utilizzati giustifica il prezzo finale..
Personalmente dopo avere avuto problemi enormi con due moto, Aprilia e Gilera ho abbandonato da 30 anni le moto italiane, e non voglio più vederne. Mezzo elettrico, ho comprato un Niu nqi GTS nuovo al prezzo di 3500 €, ha 4 anni e 28.000 km e va a perfezione, mi spiace solo, come ho raccontato, che per un comportamento scorretto del concessionario non sono riuscito a cambiarlo con il nuovo nqix. Comunque fino a che va me lo tengo. Tagliandi? Ma quale tagliando? Ho fatto solo il primo ( ispezione a 1000 km con check batterie) spendendo 30€. Aggiornamenti ? Certo, ne ho fatti 3 ma tutti OTA in automatico: nel 2025 siamo ancora con aggiornamento fatto in officina collegando con un cavo al PC? 7000 € per la vespa elettrica da 50 kmh? Con quei soldi ho comprato la Yamaha MT 07 nuova…
Quale concessionario?? Per caso Casa della Batteria?? Mia moglie anche ha un piaggio one active da cambiare…
Esatto
Posso chiedere nello specifico cosa è successo?? Sono di Bordighera…
ciao, pure io, siamo compaesani.
dunque, avevo deciso con incentivi di rottamare un vecchio cinquantino che ha quindici anni e rendere il mio nqi comprato da loro nuovo. mi sono fatto fare un preventivo per il nqix 500, in totale 2000€ di differenza e rottamazione a mio carico. Specifico che hanno voluto controllare per bene il mio nqi, eseguendo pure un test batterie, e questo lo trovo correttissimo. Ok, d’accordo: il giorno dopo porto i documenti al demolitore e concordo la modalità del ritiro del mezzo e poi parto per andare a portare 1000€ di acconto e confermare l’ordine . Mentre sono per strada mi chiamano dicendo che niu aveva variato i listini e quindi adesso dovevo pagare 2500€. Ma anche no, ieri abbiamo stabilito un prezzo, non esiste proprio. quindi chiudo subito e richiamo il demolitore pregandolo di sospendere la pratica, che fra l’altro avevo già pagato. Quindi nulla, mi tengo il mio. Hanno perso un cliente e non solo. Due miei colleghi con vecchi scooter termici volevano cambiarli, gli ho raccontato tutto e sconsigliato di comprare da loro, un altro che voleva comprare una moto Voge da loro lo ho convinto a prendere una Triumph da un’altra parte. Mi spiace solo che un altro collega ha comprato da loro un nqi nuovo uguale al mio, avessi saputo cime si comportano non avrebbero venduto neppure quello
Avevo letto già su un altro forum di diffusi problemi con questo mezzo e ho cominciato a guardare altre marche, l’errore alla base purtroppo è pensare che la capacità di creare un mezzo classico a benzina si trasmetta nella creazione di un mezzo elettrico.
Mai errore fu più grave, sono oggetti completamente diversi a parte il fatto che hanno le ruote e camminano su strada.