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Venezia: colonnine, rifornitore d’idrogeno e limiti alle barche

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foto palina

Peccato che a Venezia la parola d’ordine nei prossimi bandi, annunciati da tempo dal sindaco Luigi Brugnaro ma ancora da vedere, sia “ibridizzazione”. Si finanzierà quindi la propulsione ibrida e non la full electric.

Ma non è l’unica notizia data dal primo cittadino che approfitta della presentazione di e-dock (infrastruttura di ricarica per la nautica elettrica) per annunciare blocchi del traffico per mezzi inquinanti, colonnine di ricarica per le barche Veritas, l’isola di Pellestrina tutta in elettrico e il rifornitore a idrogeno.

Barche di lavoro in elettrico

La barca elettrica a Venezia
La barca della Veritas

Sulle colonnine per le barche, in Italia e nel mondo (a parte la solita Norvegia leggi) si è abbastanza indietro su questo tema nonostante nei porti non manchino le prese. In Italia c’è e-dock, prodotto della società e-concept, costruito con materiali riciclati, che dopo la presentazione sta iniziando a lavorare. Dopo la prima palina ad uso privato, questo mese s’inaugurano le prime tre paline ad uso pubblico. Due sono realizzate in collaborazione con Veritas, la società che utilizza barche elettriche e ibride per la raccolta e il trasporto dei rifiuti di Venezia e isole.

Il terzo punto di ricarica è posizionato, invece, a San Servolo ed è stato realizzato in collaborazione con Infinity Hub. Mara Sartore responsabile comunicazione di e-concept ha voluto ricordare: “E’ stato fondamentale il supporto della Soprintendenza di Venezia, che ha compreso la portata storica del progetto“. Claudio Ianelli Ceo di e-concept ha sottolineato “le tecnologie elettriche nautiche sono ormai mature, così come le infrastrutture necessarie alla navigazione“.

E si va oltre la Laguna per approdare al Lago di Garda, nel comune di San Felice del Benaco, rappresentato dall’assessore al bilancio Marco Baccolo, che oltre ad accogliere due barche elettriche realizzerà i primi 2 punti di ricarica per natanti nei 2 porti del proprio territorio.

Ancora più importante l’iniziativa approvata dall’Autorità di Bacino del Garda ovvero il Comune di San Felice del Benaco diventerà promotore della rete affinché entro 3-4 anni, ogni porto sul Lago sia dotato di almeno un punto di ricarica per i natanti elettrici.

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Sulle colonnine  Veritas – è intervenuto il dirigente Federico Adolfo – è interessante il discorso della ricarica durante la sosta di lavoro di 4 ore. In questo modo è possibile sia utilizzare il compattatore in elettrico, quindi con meno disturbo acustico,  sia ritornare alla base di partenza con l’energia fornita dalla batteria.

Limiti alla circolazione delle barche inquinanti

Venezia
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro

Il primo cittadino di Venezia nel suo intervento ha sottolineato soprattutto la politica ambientale per la città, in un giorno di polemiche per il ritorno delle grandi navi e delle limitazioni al traffico inquinante. Una stretta alla circolazione dei natanti ad alte emissioni a favore di quelli che navigano in elettrico. Una sperimentazione iniziata prima del Covid in alcuni canali interni, grazie anche alla pressione dei cittadini che bussarono armati di esposti anche in Procura vista la pessima qualità dell’aria (leggi). Anche se Brugnaro  sottolinea più volte che questo sistema deve essere concordato con le associazioni di categoria.

Idrogeno per i turisti e non solo

stazione idrogeno
L’immagine pubblicata nel sito del Comune di Venezia sulla stazione di ricarica

Il primo cittadino ha ricordato la stazione di ricarica ad idrogeno attraverso la ristrutturazione della stazione di rifornimento Eni nell’area di San Giuliano. Conviveranno carburanti tradizionali con due colonnine elettriche, l’idrogeno e locali per il riposto e il ristoro. “Accoglieremo le prime auto a idrogeno che sono già sul mercato, qui potranno trovare i servizi necessari e dare un’opportunità ai residenti che scelgono questa propulsione“. Lodevole iniziativa anche se il futuro dell’idrogeno dovrebbe essere legato più ai mezzi pesanti – se ne parla in un comunicato del Comune dell’anno scorso – come autobus,  camion e navi e non auto  visto che i maggiori marchi puntano all’elettrico (leggi). Un tema di discussione.

Pellestrina, l’isola elettrica

Ultimo spezzone elettrico dell’intervento del sindaco riguarda la viabilità a terra. Il riferimento è, oltre il Lido, l’isola di Pellestrina che si vuole rendere tutta elettrica. Sicuramente per quanto riguarda il trasporto pubblico con gli autobus full electric e qui la scelta per la ricarica è stato il pantografo: “Insieme e grazie a Enel si sono fatti investimenti importanti perché serve una cerca potenza elettrica e realizzate due cabine elettriche“.

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10 COMMENTI

  1. Bene che se ne parli finalmente di elettrificare i natanti e le banchine, ma si avanti col freno tirato. Purtroppo il comune ha già fatto accordi gli anni scorsi con noto marchio del mondo automobile in fatto di idrogeno e dunque oggi pare una strada obbligata Questa. Se penso che l’altra Venezia, cioè Amsterdam, spinge molto sui natanti elettrici soprattutto come retrofit, mi viene un amaro in bocca!

    • Grazie Pasquale del contributo anche se di banchine elettriche non abbiamo sentito parlare. Punta sull’idrogeno il sindaco ma ha parlato di rifornimento per auto che sono ben poche, speriamo sia legato pure agli autobus, ai camion e anche alla nautica in qualche modo.

      Venezia potrebbe diventare un laboratorio mondiale di sperimentazione però sembra mancare una visione. Convivono insieme una sfilata di poche barche elettriche e (purtroppo) ibride (quando mai in una raduno per EV vengono accolte auto ibride) con tutta una serie di interventi che puntano sull’ibrido. Chiaro che la Laguna ha le sue particolarità e criticità, ma è necessario osare. Soprattutto in tempi di violenti cambiamenti climatici.

      • Sulle banchine elettriche edock di cui avete parlato potrebbe offrire un contributo. Ma serve molto di più ovviamente. Sono d’accordo sul fatto che non ci sia una visione e soprattutto voglia di primeggiare in questi settore. Venezia è un luogo speciale e richiede idee e impegno speciale.

        • Mi scusi avevo inteso banchine elettriche il sistema elettrificato che si usa nei porti, si giusto concordo le paline o colonnine sono iniziativa lodevole, anche per le barche da lavoro quando stanno ferme, e utile. Ben vengano.

  2. Idrogeno: soldi buttati nel water sull’altare di un tentativo di regalare rendita a chi ci ha avvelenato e dissanguato per decenni.

    Che vergogna.

  3. sono sconcertato della scelta di utilizzare vaporetti ibridi, che seppur di meno continuano ad inquinare, è una scelta miope ancora una volta, pro fossili, quando ormai ci sono tutte le condizioni favorevoli per l’impiego di vaporetti full electric a zero emissioni
    ormai ci sono esempi in molti paesi (vedi in norvegia) in cui è dimostrata la validità di tale soluzione
    quando il sindaco si renderà conto ?

    • Grazie Cesare. Il primo problema e che sappiamo poco di questi progetti ben finanziati dallo Stato (minimo 130 milioni) anche per capire bene quello che vogliono fare. Capisco le difficoltà di una laguna e di un intenso traffico acqueo, ma bloccare tutto sull’ibrido visto che vogliono spendere questi soldi in 10 anni mi sembra come minimo miope ovvero almeno deve essere prevista anche uno studio e una sperimentazione di un traghetto full electric. La nautica è indietro rispetto all’automotive. Senza dubbio, ma tra dieci esisteranno sicuramente soluzioni completamente elettriche. Perchè ricordiamolo l’ibrido – poi dipende anche dalla tipologia di ibrido -fa ancora consumare combustibile fossile.

  4. Bene la strada imboccata dall’amministrazione, ma siamo ancora lontani dal traguardo di rendere Lido e pellestrina due isole a basso impatto ambientale, non saranno certo gli autobus elettrici a fare la differenza, quando entrambe sono soffocate da una mole impressionante di auto private, specie nella stagione estiva, spesso grossi SUV o vetture talmente obsolete da arrivare appena a parametri forse euro 3. La strada sarà lunga e ardua.

    • Alberto giusto, le promesse sono facili, vediamo se l’annuncio di una Pellestrina elettrica si concretizzerà.

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