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Venezia all’idrogeno: 90 bus e un distributore (con Eni)

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Un bus elettrico al Lido di Venezia
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Venezia punta sul Pnnr per la decarbonizzazione: la giunta comunale ha approvato la manifestazione di interesse da inviare a Roma dove chiede il finanziamento di 90 bus a idrogeno e 33 elettrici. Un intervento finanziabile con la misura dedicata a “Rinnovo flotte bus e treni verdi”.

Il documento della giunta segue il decreto (n. 530 del 23 dicembre 2021) del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili che stanzia 1.915 milioni di euro (dal 2022 al 2026) l’acquisto di autobus elettrici o a idrogeno più la realizzazione delle infrastrutture di ricarica.

Da spendere 87 milioni per 123 autobus

Per il Comune di Venezia sono stati messi a disposizione 87 milioni di euro. Andranno  per l’acquisto di 123 autobus, un investimento da portare a compimento entro il 30 giugno 2026. Con un passaggio intermedio obbligatorio: l’acquisto e la messa in servizio di 33 di questi nuovi mezzi entro la fine del 2024. Il numero corrisponde a quelli elettrici.

A fronte di quanto destinato a Venezia – spiega l’assessore Boraso – è stato  deciso di richiedere il finanziamento di 17 autobus elettrici e 16 autobus a idrogeno entro il 31 dicembre 2023″. I restanti 90 autobus a idrogeno entro il 30 giugno 2026. “Oltre all’acquisto dei nuovi mezzi, spetterà a AVM S.p.A, per circa 77,75 milioni di euro, sarà necessario realizzare le infrastrutture dedicate alla ricarica dei mezzi elettrici presso i depositi e un nuovo sistema di distribuzione dell’idrogeno per un investimento complessivo di circa 9,7 milioni di euro“.

Brugnaro Venezia Autobus Elettrici
Il sindaco Luigi Brugnaro e gli autobus elettrici

I tempi dell’idrogeno non sono veloci. Nel tempo che servirà per la realizzazione del nuovo impianto di distribuzione dell’idrogeno, “i mezzi che saranno acquistati entro il 2024 potranno utilizzare il distributore che a breve verrà aperto dall’ENI a Mestre“.

Via con gli ebus, e le barche?

Il sindaco Luigi Brugnaro brinda in verde.  “Venezia guarda al futuro _ dice _ e dimostra di cogliere le occasioni messe a disposizione dal Pnrr”. Ma sul fronte navigazione non si vede ancora un traghetto uno elettrico. Neanche sperimentale, solo motori ibridi da quello che si riesce a sapere.

Nel comunicato si spiega la scelta dell’idrogeno.  “L’Amministrazione ha deciso di puntare sull’acquisto di gran parte dei nuovi mezzi a idrogeno ritenendo che tale soluzione sia, nel medio termine, quella più idonea a venire incontro alle modalità di effettuazione del sevizio urbano”.

In questo modo i mezzi “avranno una autonomia coerente con la lunghezza media di impiego giornaliero dei mezzi urbani in servizio nella terraferma”.

Bene l’idrogeno? La ricerca del Fraunhofer per l’elettrico

Il sindaco Luigi Brugnaro e l’elettrico

Peccato che la conclusione di uno studio condotto da uno dei più prestigiosi centri europei per il trasferimento tecnologico, il Fraunhofer Institute tedesco sostenga il contrario.

“Questo progetto di investimento – aggiunge l’assessore Zuin – costituisce, dopo la positiva esperienza di dotare il Lido e Pellestrina di soli autobus elettrici, un significativo passo avanti verso una mobilità urbana sostenibile e ad impatto zero che porterà non solo benefici all’ambiente ma anche alla vivibilità della città in tema di minori emissioni sonore dei mezzi“. Nonostante i mille problemi ambientali di Venezia l’assessore si lancia: “La più antica città del futuro e candidata a capitale mondiale della sostenibilità“.

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1 COMMENTO

  1. Basterebbe soffermarsi sulla differenza di costi tra colonnine elettriche e fornitura di elettricità alle stesse, con la facilità di produzione e stoccaggio dell’ energia anche in loco e i distributori di idrogeno, sul costo dell’idrogeno veramente verde e lo stoccaggio e trasporto dello stesso. Ma dove si informano questi spenditori di soldi pubblici? Forse da Cingolati. E allora perché non autobus con motori microatomici?

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