
Vendite elettriche 2024: i big europei (con l’eccezione della solita BMW) restano sotto il 10%. Per evitare le multe UE previste per il 2025, dovrebbero raddoppiare la quota, impresa molto difficile nella situazione di mercato attuale.

Vendite elettriche, il Gruppo Renault fermo al 9%
È iniziato l’anno della verità, quello in cui le vendite di elettriche dovrebbero fare il salto di qualità, per evitare le pesanti multe previste da Bruxelles. Ma il 2025 che ci lasciamo alle spalle non trasmette un’eredità molto incoraggiante. Partiamo dal Gruppo Renault: le vendite di EV, circa 204 mila, hanno rappresentato il 9,0% del totale. Lo staff del n.1, Luca De Meo, parla di “un anno di transizione in termini di piano prodotto..”. Assicurando che nell’anno in corso i numeri saranno ben diversi, con il completamento della gamma elettrica grazie all’arrivo della R4 e, a fine 2025, della nuova Twingo. Già il lancio della R5 ha cominciato a riflettersi sul mix del quarto trimestre, con l’elettrico al 12%, circa 5 punti in più rispetto al resto dell’anno. Per la sola marca Renault, il 13,0% delle vendite è stato di veicoli elettrici. Non c’è dubbio che rispetto all’anno che ci lasciamo alle spalle la quota sarà ben più consistente. Ma il 20% di quota resta praticamente irraggiungibile, come ha ammesso più volte lo stesso De Meo.

Male anche i tedeschi, con l’unica eccezione di BMW che sale al 17,4%
Situazione complicata anche per i marchi tedeschi, a cominciare dal colosso Volkswagen Group, con la miriade di marchi che comprende (Audi, Skoda, Seat, Cupra, Porsche…). La quota di elettriche vendute sul totale non è andata oltre l’8,3%, un risultato ancora insufficiente, anche se nell’ultimo trimestre si è saliti al 9,5%. Impensabile raddoppiare nel 2025. Male anche Mercedes, con le vendite di EV in calo rispetto al 2023. Chi se la cava meglio è BMW Group, che continua a crescere rapidamente nell’elettrico. E, nonostante i prezzi non proprio popolari dei suoi modelli, nel 2024 ha consegnato ai clienti un totale di 426.594 EV, marchi Mini e Rolls Royce compresi. L’incremento sul 2023 è del 13,5%, significativo in un anno in cui molti competitor (Tesla inclusa) hanno chiuso col segno meno. E soprattutto colpisce la percentuale di elettriche sul totale immatricolato, il 17,4%. Con l’obbiettivo del 20% a portata di mano.
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Nei seguenti B e C oggi le BEV a mio parere sono ancora troppo care, 25000 di una grande panda a uno che era abituato a comprare una panda o una lancia y termiche a 15000 euro sinceramente è un costo inaccettabile, se poi non può ricaricare a casa non le prende manco in considerazione e va sull’usato, anche il segmento C non è messo molto meglio, una MG ZS ibrida o una yaris cross sono sotto i 30k, anzi la MG la prendi a 23500, meno di una grande panda.
Sul segmento D la storia cambia ma cambiano anche le %di immatricolazione che si riducono esponenzialmente, ma in questa fascia le BEV sono già parecchio presenti e più dj tanto è difficile crescere, forse con le flotte aziendali qualcosa potrebbe muoversi … vedremo.
Per evitare le multe… tra un po’ saremo pure costretti a comprarle nonostante debba migliorare e di molto la tecnologia delle batterie, e costi di più viaggiare così che a benzina. Una farsa
tra qualche anno sarai invece costretto a renderti conto di quanto sono errate certe diffuse convinzioni.
L’importo delle multe può essere ridotto anche spingendo le vendite di PHEV: ultimamente il gruppo VW ne ha presentate di molto interessanti, particolarmente sotto l’aspetto dell’autonomia in elettrico. Comunque forse qualcosa si sta muovendo a livello europeo. Da notizie di stampa “Il dialogo strategico Ue sull’automotive prenderà il via a fine mese. Lo indicano fonti europee , precisando che l’avvio formale dovrebbe essere annunciato, salvo modiche dell’ultimo minuto, tra il 27 il 29 gennaio.
Sotto la stretta supervisione della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, il confronto con le parti mira a definire un piano d’azione industriale per il comparto. In settimana, a Stoccarda, il vicepresidente Ue responsabile per l’Industria, Stéphane Séjourné, ha assicurato che Bruxelles darà seguito al dialogo con le “prime risposte entro 40 giorni”, incluse nel Clean industrial deal atteso per il 26 febbraio”. Staremo a vedere
La 5 è stupenda, ma costa troppo.
Vedo che nell’articolo non si menziona Stellantis. Credo sia un giusto atto di umana pietà. Una prece.
Margini di manovra per raggiungere quel 20% ci sono eccome. Innanzitutto puntando sui segmenti dove Tesla non è presente. Leapmotor T03 è un’ottima alternativa alla Panda per Stellantis e Dacia Spring lo è per Renault. Che inizino a fare pressione alle concessionarie perché formino meglio il personale e trasmettano informazioni serie ai clienti. Potrebbero organizzare dei weekend con test drive aperti al pubblico per far provare le elettriche in gamma e spiegarne il funzionamento.
Poi sarebbe ora che anche le case automobilistiche andassero a battere i pugni sul tavolo in Europa per pretendere una regolamentazione fatta bene del circuito delle ricariche perché senza colonnine pubbliche a prezzi onesti non si riuscirà comunque a convincere la massa a passare all’elettrico.
Ripeto, margine di azione ce n’è, basta fare ciò che non è stato fatto finora
Il primo posto di BMW non mi meraviglia…auto moderne per progettazione e cura nei dettagli; ovviamente operano principalmente nel segmento ove le BEV sono già competitive e la clientela generalmente formata e mentalmente pronta ad acquistare un prodotto “diverso e sofisticato”, che richiede un minimo di sforzo per modificare abitudini consolidate; più complesso il lavoro per il marchio Mini, che deve far breccia nei gusti di utenti cui, talvolta, la minor autonomia rispetto ad ICE può essere un problema (sotto i 400kn WLTP).
Gruppo Renault sicuramente crescerà ma solo fine anno…quando potrà schierare tutte le NEV in uscita quindi resterà in zona sanzioni, salvo che non preferiscano “vendere sottocosto” (guadagnando preziosi clienti) piuttosto che sacrificare le stesse cifre in multe per superamento quote.
R4 avrà una bella gatta da pelare contro EV3 e cinesi varie…ma in Europa gioca in casa .. Sicuramente dovranno rivedere la scaletta prezzi tra i tanti modelli NEV seg. B/C (dovrebbero scontare di più le BEV rispetto alle ibride).
Per Stellantis… la Nuova Panda in campo a breve oltre alla eC3 come novità…in attesa delle future BEV da Melfi e Cassino non basteranno a fare granché… visti gli attuali prezzi di 600e, Junior BEV e 500e: mission impossible.
VW in ritardo… iD2 lontana… Golf-e da sola in campo per i tradizionalisti e gamma iD3/4 con problemi di fiducia (viste le criticità delle prime serie)… Sul mercato domestico faranno i conti con il destino degli stabilimenti.
Vedremo cosa succede a fine febbraio con il confronto con la commissione europea….
Infatti al di là che ora farei fatica a comprare pure auto ICE resta che se volessi una sega b europea valida a prezzo decente non ce ne sono. R5 è cara, non esageratamente cara ma comunque non è conveniente, della stellantus non mi piace nulla e avrò visto una 600 Mild Hybrid e nessuna elettrica. Vw è lentissima. Quindi boh, la migliore è Renault ma oltre al prezzo ho letto di numerosissime segnalazione già per l’ibrido, specie in Francia, che è valido ed efficiente ma con tanti problemi quindi la fiducia per le bev cala. Per il resto sembra tutto immoto. Ahimè essendoci fatti fregare per anni dagli agnelli e ora da stallantis non abbiamo più un’ industria italiana da mettere sul piatto per alleanze con Renault ed eventualmente vw, alleanze paritetiche e votate allo sviluppo non solo a ricarozzare (auto Imho bruttissime tipo la junior o la C3 nuova)..
il guaio delle ibride ( come scrive EvClinic nelle sue analisi dei sistemi in riparazione presso di loro) è che sono “il peggio dei 2 mondi” (tra ICE e BEV..anche di famosi ed affermati modelli).
Spero che con le versioni My2025 in arrivo le case abbiano fatto tesoro delle ingenuità progettuali delle prime versioni.
Salve a tutti/e, bè, questi dati confermano quel che si vede effettivamente in giro per le strade.
Di BEV segmento D, ovviamente escludendo le Tesla Model 3 ed Y, quando ne incrocio qualcuna si tratta spesso di BMW I4. Nel caso mio, praticamente tutte in versione I40.
Ricordo ancora che avendo fatto il rappresentante per 20 anni se un azienda ha pro lemi nel vendere un prodotto gran parte della colpa é del reparto “vendita”.
I venditori dovrebbero impegnarsi di più nel far comprendere i vantaggi delle evalmeno per chi ha la situazione ideale.. perché chi usa l’auto per andare al lavoro, che quindi non la usa per lavorare come un tassita o rappresentante, e che ha un box auto dove poter ricaricare… non ha scuse e avrebbe solo dei vantaggi.. ma la gente é mal informata dalla TV o da feisbuc…. quindi il lavoro dei venditori nelle concessionarie potrebbe far aumentare le vendite delle ev.. ma probabilmente non vogliono sbattersi..
Verissimo quel che dici, ma in linea generale.
Qua, nel caso delle marche europee, l’articolo dice che non sale la quota di vendite BEV rispetto al resto dei modelli termici che ciascuna Casa propone.
Il grande ostacolo è quindi il prezzo, o meglio il rapporto qualità+tecnologia/prezzo, non solo la capacità del venditore di “indirizzare” correttamente il potenziale acquirente verso il prodotto che più gli si potrebbe confacere.
E’ Il prezzo che determina poi 2 situazioni, classiche:
– non vendi le BEV che produci perchè come prezzo sei troppo distante dai competitor (che oltretutto sono anche più “avanti” tecnologicamente) … e qui puoi pure essere un grande venditore, ma è dura vendere una ID.4 a 10mila euro in più di una Tesla Model Y o una 600 allo stesso prezzo …. Anzi, se instilli nell’acquirente l’idea che effettivamente è una BEV che farebbe per lui/lei, va a finire che la settimana dopo lo vedi passare davanti alla concessionaria …ma su una Tesla o una BYD o una Polestar..
– come venditore, ti rompi pure le scatole a forza di sentirti ridere dietro (e, ormai sempre più spesso, anche davanti) e quindi preferisci proporre sin da subito il resto dei prodotti che hai a listino….cioè i termici…
Lillo , può essere vero nel segmento D, proprio il segmento in cui BMW comunque riesce a vendere , ma se parliamo del segmento C o le rare B entra in gioco un fattore dimensione , oltre che idi prezzo . A tante persone le Tesla non vanno bene perché sono prima di tutto troppo grandi. Qualcuno si ricorda cosa si diceva quattro anni fa a proposito di Tesla ? “Non appena i grandi carmaker si muoveranno , Tesla verrà spazzata via” . Cosa hanno fatto, in buona sostanza , in questi quattro anni? Perché 4 anni sono un tempo entro il quale si può progettare un auto , per professionisti che lo fanno da più di un secolo . La verità è che non hanno voluto farlo, sperando di continuare a produrre quello che già avevano , senza dovere spendere soldi in ricerca . Pessima idea . E ora il conto lo pagano. I loro dipendenti, stabilimenti a prezzo di saldo da vendere ai cinesi. E per i dipendenti sarebbe un’ottima cosa , perché significherebbe almeno continuare a lavorare , cambiando soltanto il padrone.
Infatti ogni tanto esce la notizia del nuovo carburante miracoloso che salverà i motori ICE e l’industria europea. A volte l’idrogeno, altre volte i bio fuel, poi gli efuel o l’etanolo che hanno tutti problemi enormi ma ehi per i giornalisti meglio dare illusioni alle persone che poi si trasformano in rabbia per chissà quale complotto che attaccare imprenditori che magari sono pure proprietari dei giornali stessi.
Infatti se arriva la Model 2 sui 4,3m o meno, a prezzi ovviamente inferiori alla 3, la vedo davvero grigia per tutti.
La mia è una speranza perché se uscisse la comprerei, volessi andare sul nuovo! Purtroppo sono un teslaro di concetto perché non ho la possibilità di girare con auto di minimo 4,7m…
Chissà che non venga fuori una Model2 frutto di accordi tra Tesla e BYD+CATL vista la grande cooperazione di cui beneficia E. Musk in Cina 😉
Farsi troppa concorrenza non conviene a nessuno…