Vendite auto elettriche -40% in agosto: un altro tonfo seguito al repentino esaurimento degli incentivi. Quota di mercato al 3,5%, ai minimi in Europa.
Vendite auto elettriche -40%: quota di mercato 3,5%
Non è un Paese per auto elettriche il nostro: gli italiani restano diffidenti e il governo ci mette del suo con una politica degli incentivi che più pasticciata non potrebbe essere. Risultato: solo 2.410 EV vendute, in calo del 40,6% rispetto ad agosto 2023. E quota di mercato che scende dal 5,1% al al 3,5%. In testa alle vendite c’è la solita Tesla con la Model Y, ma con solo 376 immatricolazioni. La marca di Elon Musk è prima anche nel consuntivo dei primi 8 mesi dell’anno, ma qui a prevalere è la Model 3, a quota 5.570, con la Model Y a inseguire con 5.320. Bene anche la Volvo EX30, seconda nella classifica di agosto (a 264) e terza nel parziale del 2024 con 2.160. Parziale che vede la Fiat 500e in 5° posizione (a 1.689) alle spalle della Jeep Avenger (1.916).
Vola l’ibrido, che supera il 40% delle vendite
Che cosa attendersi a questo punto per il resto dell’anno? Nulla di buono. Al momento il bilancio dei primi 8 mesi del 2024 registra un +1% con 41.254 immatricolazioni. Ma senza incentivi il risultato dell’ultimo trimestre è previsto di nuovo in forte calo. “I dati indicano nuovamente un andamento molto confuso del mercato. Con gli straordinari picchi seguiti alla messa a terra dell’Ecobonus alternati a momenti di apparente stallo, in cui gli automobilisti interessati a passare all’elettrico restano alla finestra per comprendere l’evoluzione dello scenario”, commenta il presidente di Motus-E, Fabio Pressi. Gli stessi costruttori sembrano decisamente sfiduciati. E stanno trasferendo i budget di comunicazione (come gli spot in tv e le campagne sul web) sull’ibrido, che continua a crescere, arrivando al 40,1% in agosto. Mentre sembra al capolinea l’avventura del metano: 3 sole immatricolazioni di queste vetture nel mese scorso.
- Leggi anche: agosto nero per l’elettrico in Francia, vendite in calo del 33%
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Volano le ibride (di tutto un pò), ristagnano le elettriche!
Stupore, indignazione, sconforto, naa era tutto molto chiaro già dall’inizio solo la miopia strategica della biondina di Bruxelles ha voluto non vederlo. Magari per interesse politico o forse altro ma lo scollamento tra quello che vorrebbe lei e quello che sceglie il mercato ad oggi e palesemente sconfortante.
La sua idea di fare una rivoluzione generazionale nell’automotive investendo due spicci e scaricando su altri le responsabilità della transizione si sta rivelando per quello che è, un fallimento!
Questo mostra chiaramente l’incoerenza e l’incompetenza di questa signora e di chi l’appoggia poichè visto il ciclo di vità medio di un modello che è tra i 5 e i 7 anni, tra restyling ed aggiornamenti, una casa costruttrice deve pianificare già oggi il cambio totale di produzione del 2035.
Così mentre le case automobilistiche europee sono state prima costrette ad ingenti investimenti sull’elettrico per le deliranti ideologie della biondina ecologica adesso nella realtà dei fatti si trovano a dover fare marcia indietro perchè le auto che lei vuole veder circolare non si vendono, ma soprattutto stanno facendo i conti con bilanci che non tornano. Magari può suonare strano ad Ursolina ma un’industria se investe e produce un prodotto che non vende si ritrova ad avere avere pesanti perdite che lei però ovviamente non ripiana.
Persino Volvo ha fatto dietrofront vedendo le richieste del mercato.
Il buon Marchionne a suo tempo aveva detto chiaramente che se ti fai la sella (la BEV) senza il cavallo non va bene, e poichè l’auto elettrica esigeva tutta una filiera ed una infrastruttura da fare ex-novo e su larga scala (il cavallo per l’appunto) si rischiava lo stallo.
L’UE si è limitata a scrivere una data come se questo bastasse a cambiare tutto quasi incurante di una strategia sensata per pilotare il passaggio, il risultato è stato che in tanti, come dicevo, stanno acquistando ibride. Ovvero ad oggi il miglior compromesso, sarebbe già bastato obbligare i costruttori ad immatricolare auto ibride per togliere di mezzo il termico puro e dare una mano alle emissioni, basti pensare che una Stelvio ibrida non esiste sul mercato.
Il prezzo delle BEV è si ancora un limite ma il problema è che purtroppo non è solo quello, è il concetto di “ricaricare” non altrettanto pratico rispetto alle classiche tipologie di rifornimento con 4 modalità di ricarica e varie prese tra Tipo 2, CCS, Mennekes e CHAdeMO, i costi da intraprendere qualora uno volesse ricaricare a casa, le maggiori difficoltà di gestione nei grandi centri abitati, la svalutazione imbarazzante dei modelli, una LEAF dopo 3 anni perde quasi il 50% del proprio valore al pari di un cellulare e ci si chiede perchè il mercato non compra le elettriche a parte quando ci sono gli incentivi che ne riducono di 1/3 il prezzo?
L’auto elettrica è un prodotto in continua evoluzione e proprio per questo non andava fissata una data così ristrettiva, con la sua tracotanza Ursula non solo sta facendo irrigidire le persone verso le BEV ma sta mettendo in difficoltà tutto l’automotive Europeo favorendo così il mercato Cinese che nel campo automotive era più che una chimera.
Se questa è una capace di guidare l’Europa verso un brillante futuro gli asini che volano in confronto è poca roba.
Nel frattempo in UK, il 23% delle nuove immatricolazioni di agosto sono BEV.
In UK c’e’ una forte scontisca in corso, causa obbligo di raggiungere il 22% nel 2024. YTD al 17% pero’, contro il16% nel 2023.
Certe auto benzina non sono temporaneamente ordinabili.
Sono totalmente contrario agli incentivi, servono solo a derogare il mercato. Credo che la battaglia tra i produttori Europei e quelli cinesi porterà ad una riduzione dei prezzi. Ma quello che non capisco è il vostro falso stupore se in Italia si vendono poche elettriche. La vendita di auto elettriche va a gonfie vele in Norvegia ma va malissimo in Italia. Ma va? Il reddito pro capite è quasi il triplo in Norvegia, l’energia elettrica non costa nulla e, soprattutto, hanno uno stile di vita lontano anni luce dagli italiani. Se l’uso dell’auto non viene contestualizzato è assurdo fare paragoni. In Italia, nel week end, prendi l’auto e vai a visitare una delle migliaia di città d’arte, monumenti, parchi, montagne, mare, laghi, ecc. In Norvegia, una volta che hai visto 3 posti hai visto tutto. Non c’è il legame familiare che abbiamo qui, non ci sono le visite ai parenti e tante altre abitudini. Ma, tornando all’inizio, il problema principale sono i redditi bassi, il costo della vita e il costo dell’energia. Finché la mia auto a GPL andrà avanti userò quella e, forse, poi ne prenderò un’altra sempre a GPL usata, pur avendo fotovoltaico da 9,4 kWh sul tetto di casa e batterie di accumulo da 27 kWh. Questo perché trovo folle spendere tanti soldi per un’automobile nuova, me li spendo in viaggi e tempo libero.
migliaia di città d’arte in italia? Ma hai idea di quante siano le province?
F.V. 9kWp ? 27kWh di accumulo? e d’estate che ci fai??
Apri tu una ricarica (gratuita? ) agli utenti BEV … una bella GreenUp e via!
Visto che non vuoi usare carburanti puliti te .. almeno aiuta gli altri ..ed avrai comunque fatto “la tua parte” 😉
Le uniche elettriche dal buon rapporto qualità prezzo sono nella fascia medio/alta e ciò limita fortemente i numeri. Seconda cosa, chi come me cambia auto mediamente ogni 12/15 anni fà fatica ad acquistare oggi un’elettrica da 45k euro consapevole che tra pochi anni soprattutto lato batteria sarà un dinosauro.
le auto riesci a cambiarle (dopo 12/15) anni se nel frattempo accantoni i soldi sufficienti a ricomprare un “pari categoria” (quindi, tenendo conto di inflazione, nuovi ADAS etc .. una cifra ben più altra di quando hai comprato quella attuale)..
Se tra 12/15 anni “apri il portafogli” e guardi cos’hai a disposizione… auguri !
Al 2035 mancano una decina di anni …
Quasi tutti indicano il prezzo di acquisto come lo scoglio principale alla diffusione delle vetture elettriche, che oggi (dati UNRAE) sono al 3,9% del mercato totale.
Mi aspetterei quindi che invece tra i beneficiari di auto aziendali (che non pagano la vettura) e quindi sui noleggi, la quota delle BEV sia incredibilmente più elevata.
Invece nei noleggi la quota è al 4,2%, di pochissimo più alta.
Quindi, di pancia mi verrebbe da dire che la componente prezzo di listino non è proprio la più importante.
Mia umilissima opinione.
Potresti avere ragione, anche se c’è da dire che sulla rata di noleggio sta pesando molto l’incertezza sul valore del veicolo alla restituzione che molte società tendono a sottovalutare per evitare di perderci.
Chi beneficia di auto aziendale, solitamente, ha un budget da rispettare. Vengono fissati dei limiti di costo/mese per il noleggio dell’auto, che spesso prevedono anche una quota relativa al consumo di carburante (in base alla media di km percorsi nei mesi precedenti).
Sono in procinto di ordinare un’auto aziendale e, a parità di segmento (d nel mio caso), la tesla model 3 long range é fuori budget rispetto alla passat (benzina o gasolio), per esempio.
Certamente, ma mi aspetterei comunque una quota “elettrica” almeno doppia rispetto al mercato totale, e non solo qualche decimale in più.
Personalmente dovrò scegliere la mia prossima auto tra un anno e mezzo e vedrò al momento cosa prendere. Da quel che vedo però, per lo meno nella mia azienda, seppur abbiamo nella lista anche taluni modelli BEV molto interessanti su vari e diversi livelli (Polestar, Kia EV6, EX30, Q4…) la maggior parte dei miei colleghi che ha dovuto selezionare la vettura durante quest’anno, ha scelto ibride o ibride ricaricabili.
Boh.
Lo avevo già detto in altra occasione , ma qua mi sembra utile ripeterlo come rafforzato alle vostre domande/ragionamenti
In azienda da me abbiamo 5/6bev a listino , bhe su 378 auto circolanti solo un collega ha confermato la scelta bev ( erano 4 tre anni fa) tutti gli altri diesel o ibride( eppure di fatto sono gratis)ci sarà qualche ragione no?
Molti sono diffidenti, altri sfiduciati, e a ragione visto il clima che si è generato intorno alle auto elettriche. Ma è un clima voluto: serve a non dare alcuna scelta alle persone, anzi peggio, si convincono le persone a fare determinate scelte.
Questo mio commento lo capiranno in pochi, forse assumerà un senso di ovvietà tra qualche anno.
Attendiamo impazienti che acquisisca un senso il suo commento, nel frattempo non dimentichi di alzare lo sguardo dal suo ombelico 🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣🤣
Faccia un nodo al fazzoletto, sarà molto divertente.
questol oceno anche nel 2020-21 con target 2025 ora l’asticella si è alzata al 2028-30 … posso essere un po dubbioso riguardo alle sfere di cristallo utilizzate? 🙂
Dalle mie parti si dice: “Plan for the best, prepare for the worst”.
Le ricariche casalinghe credo non siano considerate, quindi non spesate.
Mentre il rifornimento di carburante è incluso nel benefit.
Probabilmente si sono fatti due conti.
Bravissimo, risposta esatta , ma c’è n’è anche una seconda, quando hai clienti che ti chiamano all’ultimo ( 80’/,) minuto e o ti cambiano cantiere o ufficio di incontro e gli orari e le distanze sono ” impegnative” non ti cerchi ulteriori grane con tempi di ricarica ma anche di guida ( ho molti colleghi che per i motivi su citati a volte dove possibile viaggiano molto sostenuti)
Continuo a non capire perché il Governo di turno dovrebbe sostenere con fondi pubblici (leggasi incentivi, peraltro nella maggior parte dei casi erogati a gente che la BEV potrebbe comprarsela tranquillamente in contanti) un sistema di mobilità di cui la maggior parte dei potenziali acquirenti non si fida.
D’altronde, se al maggior costo normalmente legato all’acquisto di una BEV si aggiungono il mancato risparmio dovuto agli esorbitanti costi di ricarica alle colonnine e il “100 sbatti” che si deve sobbarcare chi non può ricaricare a casa (la stragrande maggioranza dei potenziali utenti), non vedo ‘ste benedette BEV chi se le dovrebbe comprare, se non qualche “nerd” filoambientalista o qualche riccastro in cerca del giocattolo nuovo.
Certamente il costo per l’acquisto di un’autovettura, in questi anni di crisi, incide non poco sul calo del mercato e le auto elettriche pagano maggiormente questa tendenza in quanto hanno listini certamente più elevati rispetto alle termiche e alle ibride. Non solo, le batterie, per quanto riguarda le autovetture di fascia media, non garantiscono ancora un’autonomia soddisfacente. Tuttavia credo che buona parte della motivazione del calo di vendite in questo settore dipenda dall’assurdo e sproporzionato aumento dei costi di ricarica. Ho acquistato una Tesla 3 un paio di anni fa ed in quel periodo la maggior parte delle aziende di fornitura di energia proponeva abbonamenti con un costo medio di 0,30€+iva per KWh, anche per le ricariche veloci. Adesso si arriva normalmente a 0,96+iva per kWh. In termini pratici, mentre prima spendevo circa 18€ per percorrere 400 km, adesso spendo più di 50€.
La cosa assurda è che alle colonnine Tesla il costo dell’energia elettrica è rimasto a 0,39€+iva per KWh come lo era un paio di anni fa.
La sensazione, per non dire la certezza, è che le compagnie di fornitura di energia abbiano fatto cartello ed i prezzi in poco tempo siano più che triplicati. Preferirei che il governo, aldilà di ridicoli incentivi, fosse più attento e controllasse queste speculazioni.
>> Preferirei che il governo, aldilà di ridicoli incentivi, fosse più attento e controllasse queste speculazioni.
Al governo, non gliene può fregare di meno: i possessori di auto elettriche in Italia, garantirebbero ben pochi voti rispetto alla maggioranza degli elettori.
Se si guarda la classifica vendite in Italia (ma anche in Francia e Germania)…si vede che la fascia di auto piccole ed “economiche ” stanno rapidamente prevalendo sulle vetture “medie” ; è il segnale più evi5dinuna crescente povertà.
50 anni (cinquanta!) di continui trasferimenti di valore all’ estero (tra produzioni in Cina/Asia ed acquisto di energia da Russia e paesi arabi) hanno fatto accumulare grandi patrimoni ad alcuni…ma hanno spinto la maggioranza (sempre troppo “silenziosa” e distratta…panem etc circenses!) a lavori sempre più sottopagati: basso potere di acquisto…bassi consumi, più che altro quelli fondamentali.. poche ferie e auto e case vecchie..mal tenute .. Se fate caso anche i marchi del lusso stanno rapidamente perdendo quota (LVMH ? 1 x tutti ..).
Presto in Italia ed in Europa avremo fabbriche (cinesi? molto automatizzate..) che ci produrranno le uniche vetture per noi accessibili: A PEDALI!
Ma secondo voi sapendo che nel 2025 ci saranno gli incentivi, io aspetto pazientemente. Solo un folle compra adesso.
Io spero sinceramente che gli incentivi facciano parte del passato. Chi vuole la bev se la può comprare, nessuno lo ferma
A questo punto possiamo fare lo stesso con le termiche?
Certo, anzi ancora di più. L’auto non deve essere incentivata per nessuna ragione, qui poi c’è un sacco di gente che magnifica l’uso della bicicletta ma nello stesso tempo piange perché non ci sono gli incentivi sulle auto bev. Chi vuole un’auto se la compri e se la paghi da se, ne trovi una che fa per lui e se proprio non può, mezzi pubblici e bici
visto l’importo degli ultimi incentivi 2024 per le termiche e soprattutto l’obbligo di rottamazione per averli, direi proprio che gli incentivi sul mercato ICE servano a poco o nulla.
Quindi secondo lei chi rottama una euro 1 per una euro 6 non porta nessun vantaggio? soprattutto a livello di citycar per decongestionare dall’inquinamento l’aria nelle grandi città?
Il mercato automobilistico continua nella sua strada, fornendo auto sempre più complesse e costose, con tantissima elettronica, spacciata per sicurezza attiva. Il risultato è che modeste utilitarie costano come auto di segmenti ben superiori di una generazione precedente e gli acquirenti calano vistosamente.
La tempesta perfetta, con buona pace per chi pensa di poter convincere la gente a colpi di imposizioni. E la cosa non riguarda solo le elettriche, la gente comincia anche a chiedersi perché non può semplicemente sostituire la sua Punto o equivalente con una con prestazioni, dimensioni e costi paragonabili. Sono sparite le utilitarie e quelle che restano sembrano essere delle copie pantografate e rincarate. Fra poco spariranno le ultime, 500, lancia y, per restare in campo fiat, e già il fatto che la panda si trasforma in pandina fa presagire qualche ulteriore fregatura. Ma le fregature spesso tornano indietro come boomerang.
L’opinione pubblica è manovrata da un sistema d’informazione corrotto che sta cercando i tutti i modi di rallentare la diffusione delle auto elettriche in Europa. Le case automobilistiche europee foraggiano la stampa sperando che prendendo tempo e lavorando in sordina sui modelli elettrici riusciranno a raggiungere la qualità di Tesla e dei cinesi sulla tecnologia elettrica. Hanno fatto male i conti, in Italia i prezzi sono assurdi e nessuno vuole più acquistare auto. In Cina ormai i lavoratori guadagnano come noi ma un’auto elettrica a loro costa 13k euro, a noi 35k. Il futuro è elettrico e apparterrà a Tesla e alle case cinesi che apriranno stabilimenti in Europa per superare i dazi.
stsso discorso vale per la ford che ha soppresso tutte le citycar … ed ota è scesa a una quota ridicola (per lei) di venite ed è stata costretta,a fare una mezza marcia indiero sugli knvestimenti per le elettriche, alla fine certe scelte se vanno contro il mercato, si pagano
La gente comune non ha più soldi, lo volete capire? Che si tratti di auto elettriche, termiche o villeggiatura al mare. Il mio diesel ha 15 anni e di questo passo ne farà altrettanti, ma non perché non voglio cambiarlo, perché non posso. Mi dicono… “Comprati un usato”. E perché dovrei? Già ce l’ho e va così bene. È chiaro che le restrizioni in atto poco c’entrano con l’ambiente, sono un favore al mercato dell’automotive. Vogliono aiutare il mercato? Che la cambi chi può l’auto, anche una al mese. In questo modo oltre ad “aiutare il pianeta” daranno una mano anche alle multinazionali
Ragionamento perfetto. L’imposizione non porterà da nessuna parte, la gente continuerà e tenere l’auto che ha e il mercato dell’usato la farà da padrone. Parlo per me, ho una ibrida Kia che ha quasi 7 anni, in condizioni perfette e con 55.000 km, euro6. Potrei tranquillamente permettermi, e non per vanto, di comprare una bev nuova subito, pagando in contanti. Avrei la situazione ideale, garage per caricare e impianto fotovoltaico con accumulo. Inoltre parlando con un concessionario della mia mi darebbero 16.000 € . Perché non lo faccio? Perché mi pare assurdo, ho un’auto che funziona a meraviglia, consuma pochissimo ed ha tutti i confort, non ho stress da colonnina quando vado in giro, con un tagliando da 250€ all’anno sono a posto. Quando le bev saranno una vera alternativa non avrò problemi a comprarla, per adesso possono aspettare ( a parte che ne ho già una, Twingo ZE)
Ilario, il tuo ragionamento è corretto, la tua auto in questo momento va bene e non ha neppure molti chilometri sulle spalle, pertanto non sarebbe ragionevole sostituirla a meno di desideri o sfizio personale.
Tra l’altro l’offerta di BEV è ancora limitata perché molti produttori stanno cercando di comprare ancora qualche anno di vendite di ibride o ICE, mentre big oil sta alla finestra attendendo di sfruttare questi ultimi anni prima di fare quello che stanno facendo i produttori di auto (ridurre le quantità aumentando i prezzi, facendo gli stessi se non maggiori profitti).
In Italia poi le BEV sono disincentivate con incentivi pazzi e non programmabili e costi di ricarica pubblica alla mercé di due soli player che hanno deciso di tenere il gioco e case automobilistiche e produttori di petrolio.
Quindi il miglior affare al momento per te è certamente tenerti un mezzo già moderno e che può percorrere ancora molti chilometri.
Anche perché a parte tutto io vado ogni giorno a lavorare con lo scooter elettrico, mia moglie con la Twingo elettrica caricati rigorosamente a casa utilizzando il fotovoltaico, la ibrida ormai la ho e me la tengo ma la uso raramente
Non potete pensare che un mercato vada avanti solo grazie ad incentivi. Se devi incentivare così tanto evidentemente qualcosa non va. L’italia non vuole l’elettrico. Ficcatevelo in testa. Non lo vuole neanche l’Europa. Costi elevati, ricariche costose… Non è ancora il momento. Basta.
C’è anche chi vorrebbe, ma:
– economicamente non può permetterselo
– non potendo ricaricare a casa, non vogliono dire un rosario ogni volta che devono andare a caricare la batteria
– non vogliono fare millemila abbonamenti per cercare di beccare di volta in volta l’offerta migliore
Strano che mentre LEI dice che un mercato NON può andare avanti ad incentivi, le termiche (che tutti vogliono) sono incentivate…
La qualcosa NON torna.
Sinceramente a me invece non quadra il suo ragionamento, nel 2024 gli incentivi si sono visti solo a giugno ma le ICE sono state vendute costantemente in tutti i mesi, al contrario le BEV hanno avuto una impennata solo nel mese degli incentivi mentre prima e dopo hanno avuto percentuali inferiori al 2023, forse se gli incentivi fossero stai pari a quelli delle endotermiche questo picco sarebbe stato molto ma molto meno accentuato, non foss’altro perchè avresti dovuto rottamare una “vecchia carretta” per poterli avere … al contrario se uno pensa di avere tra i 6000 (senza rottamazione e con ISEE oltre i 30K) e i 13500 euro di regalo si guarda bene dal comprare prima (o dopo) un’auto sulla quale avrà come minimo il 14% in meno (per quelle più costose per le altre la % è anche superiore)
Visti i modelli di auto – mai così assurdi e costosi – proposti dalle case automobilistiche questi sono i numeri che si meritano. E sull’elettrico si stenda un velo pietoso sulle politiche del Governo, pateticamente in difesa di un’industria dell’auto italiana distrutta dalla famiglia Elkann.
Le ibride crescono solo perché sono le uniche a listino, mentre nessuno vuole vendere più le auto diesel o benzina pure: aggiungi una batteria di 2 kWh da 100 euro e la quota di co2 si abbassa notevolmente, consentendoti di avvicinarti al valore soglia imposto dalla UE, chi è il pazzo che non la aggiunge? Chiaro che oggi sono tutte ibride.
Il vero dato è il crollo delle auto alla spina. Fare il pieno velocemente è un must, in Cina il battery swap di Nio va fortissimo e ora CATL punta a creare una rete ancora più capillare. Da noi potrebbero diffondersi le ricariche HPC ma è come chiedere l’intelligenza artificiale a politici che scrivono ancora con la penna …
mah
se permetti ho la moglie cinese e quindi metà della famiglia laggiu’.
le elettriche le vendono solo perche il governo lo impone e fa lo sconto sul costo della targa ( che costa dai 10 ai 15k)
e pure laggiu’ non ne possono piu’ dato che gli danno immensi problemi e la batteria che gli dura uno sputo.
Uno sputo, dici?
Certo che il governo cinese è proprio brutto e cattivo… è come quel genitore che impone ai sui figli di non mangiare tre gelati al giorno, perché potrebbe venirgli il mal di pancia e alla lunga anche il diabete.
O pensa che imporre le auto elettriche sia un capriccio del.governo cinese nello stile di quelli del famoso Kim leader coreano?
Gli spot in tv è da un bel po’ che sono stati “ trasferiti “
Volkswagen sta considerando la chiusura di una fabbrica in Germania per la prima volta nella sua storia. E ora la crisi dell’auto europea è conclamata. L’amministratore delegato Thomas Schäfer lo ha comunicato al consiglio dei lavoratori, annunciando anche il ritiro dell’impegno dell’azienda a non licenziare dipendenti fino al 2029. «La situazione è estremamente tesa e non può essere risolta attraverso semplice misure di taglio dei costi», ha rimarcato Schäfer.
Il piano di tagli
Volkswagen ha già varato un piano di risparmi da 10 miliardi entro il 2026. Lo sforzo si starebbe però rivelando insufficiente a raddrizzare i conti del marchio, in rosso e in sofferenza per via degli investimenti sull’elettrico, della frenata dell’economia tedesca e della concorrenza dei costruttori cinesi. Da qui la decisione del gruppo tedesco di valutare la chiusura di una grossa fabbrica di auto in Germania e anche di un impianto di componenti.
A furia di ripetere una bugia tante volte alla fine diventa una verità.
Poi certe case hanno messo in commercio modelli da incubo (in sintesi chi compera Tesla è felice e ne vuole acquistare un’altra, i clienti di altre case no).
cioè tesla vende grazie al cambio auto dei suoi già clienti … allora questo spiega le 370 immatricolazioni di modrl Y in agosto
Io ho una BEV di “altre case” e ne sono più che felice ( non felice), mi sembrate tutti un pò in paranoia con le Tesla. Anzi ho la BEV che in assoluto risponde ai requisiti di sostenibilità ambientale meglio di qualunque BEV.
Mese catastrofico da tutti i punti di vista, pure le ibride che siamo abituati a vederle crescita a doppia cifra, crescono di un misero 2% (numero di pezzi).
Ora mi chiedo se sia una situazione momentanea di questo mese, o sarà solo l’inizio di ciò che sta accadendo in Francia, dove il mercato auto é in calo da 4 mesi consecutivi…
E lato bev stanno incrementando di molto le vendite dell’usato, per avere un risparmio, rispetto al nuovo.
l’usato aumente ovunque non solo per le BEV, a luglio 4 auto su 5 vendute erano usate … la gente ha pochi soldi e cambiare il parco auto resta un libro dei sogni.
Toyota nel mese di agosto ha fatto in Italia un +24% delle quali l’80% sono full Hybrid…