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Vendite a rilento, VW taglia la produzione

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Vendite a rilento, la Volkswagen taglia la produzione di auto elettriche nello stabilimento di Emden. Il provvedimento riguarda ID.4/ID.5 e la nuova ID.7.

vendite a rilentoVendite a rilento, ridotti i turni per la ID.4 e la ID.7

La notizia è stata diffusa dal consiglio di fabbrica, che parla una domanda è di quasi il 30% inferiore ai dati di produzione originariamente previsti. Una testata giornalistica locale, la Nordwest-Zeitung , riferisce che la Volkswagen ho sostanzialmente confermato il rallentamento. Con l’annullamento di un turno di produzione e la proroga da tre a quattro settimane delle ferie estive. A farne le spese, poi, saranno circa 300 degli attuali 1.500 lavoratori a tempo determinato in forza a Emden, non confermati dopo la scadenza del contratto a fine luglio. C’è attesa ora per vedere, con i dati di vendita del secondo trimestre dell’anno, che saranno diffusi nelle prossime settimane, di quale entità è questo rallentamento. Nei primi tre mesi del 2023 la marca Volkswagen ha venduto 70.000 vetture elettriche, corrispondenti a circa la metà delle consegne BEV del Gruppo. E la più venduta è stata proprio l’accoppiata  ID.4/ID.5, con 41.900, consegne, seguita dalla ID.3 con 23.600.

vendite a rilentoSindacati in allarme, ma l’azienda resta ottimista

Il taglio alla produzione riguarda solo i modelli elettrici, dato che la linea della Volkswagen Passat a Emden continuerà secondo i ritmi programmati. Si tratterà ora di capire se il rallentamento delle vendite è solo un fenomeno passeggero o se invece esiste una difficoltà di fondo. L’azienda professa ottimismo:  “Siamo fiduciosi che l’utilizzo dell’impianto aumenterà nuovamente con il lancio sul mercato della ID.7 alla fine dell’anno“, ha spiegato un portavoce della Volkswagen alla Nordwest-Zeitung. Ma i sindacati sono meno fiduciosi e Manfred Wulff, membro del comitato aziendale di Emden, parla di una certa reticenza da parte dei clienti a passare all’elettrico. E non ha certo giovato la notizia che è stata rinviata a data da destinarsi la cerimonia ufficiale per l’avvio della produzione della ID.7. Anche se i primi esemplari stanno già uscendo dalle catene di montaggio di Emden.

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26 COMMENTI

  1. E tutto questo nonostante il bombardamento continuo di pubblicità e politico riassumibile in “se non compri l’elettrico sei una brutta persona”. La bolla è sempre più dietro l’angolo.

    • Oh, un altro messaggio in stile vittima/perseguitato,
      cucciolo di mamma.. se mi dici chi è stato a bombardarti gliene dico 4

  2. Tanto continuano a bombardare di pubblicità della T-Roc e simili su cui fanno margini pazzeschi visto che è vecchia tecnologia a prezzo “nuovo”.

    Normale che non vendano quel che non spingono…

  3. Costano troppo questi barbecue elettrici, ci vuole troppo tempo per le ricariche, pesano come un carrarmato, e l’autonomia è ridicola, io col mio dieselone con 80 litri faccio anche 1200 km, dell’elettricità me ne fotto, ben gli stà, le vendite sono in calo in tutta Europa ed il deprezzamento spaventoso, godo.

  4. Avrebbero avuto la macchina (E-UP)per fare il boom sul mercato, occupando un segmento non presidiato da Tesla (al momento) e invece la distillano col contagocce…spingendo sui macchinoni che oramai sono preceduti dalla fama del loro software…e oscurati dalla model 3 base.

    Fossero stati un minimo lungimiranti avrebbero dovuto “educare” il pubblico all’elettrico con un modello accessibile (magari come seconda auto o auto per tutti i giorni da città) per poi lanciare modelli più grandi (basterebbe l’equivalente di una polo).

    E per renderla ancora più competitiva, la e_UP! bastava spogliarla un minimo di qualche accessorio (cerchi in lega ad esempio)…invece stanno lasciando (almeno qui in Italia) campo libero a Renault/Dacia e Fiat 500e

      • Perdonami, quindi questo rallentamento delle vendite che causerà un rallentamento della produzione (e lincenziamenti), è il premio di cui parli?
        A scanso di equivoci “educare” era riferito a VW non a tutti i produttori…so bene che tesla è partita dal segmento premium per finanziare i segmenti bassi…

  5. Ma va? Prezzi improponibili per prodotti non ancora all’altezza della concorrenza?
    Saranno anche auto diverse, ma finché le id3 si prendono a partire dai 43.000, mentre una M3 da 37.000 non c’è partita. Per non parlare di id4… batterie grandi ma scarsa efficienza e percorrenza. E vogliamo parlare del software?

    • Concordo su quasi tutto tranne sulla efficienza, il powertrain id. è forse la parte che gli è venuta meglio. La mia id.3 fa regolarmente 130-135w/km. Software adesso è ok (ok, non ottimo, ma “good enough”), dopo però due anni di sofferenza acuta.

      Per i prezzi, io l’ho presa a 33k quando la model 3 costava 49k. Con i prezzi di oggi non la ricomprerei nemmeno io.

  6. Sono temi che conosciamo bene qui in Italia avendo le fabbriche FIAT da anni perennemente in cassa integrazione e a carico della collettività. Ma l’importante è il made in Italy e di fabbriche così stiamo facendo di tutto per averne ancora di più.

  7. Ero indeciso se scrivere questo commento perché in realtà al momento è solo un’impressione e non ho abbastanza dati e fonti per confermarla.

    La mia impressione è la seguente: con Diess le vendite latitavano e c’erano molte lamentele sulla stampa per il prodotto e per l’approccio di Diess, considerato troppo estremista. Andato via Diess e arrivato Blume sono successe queste cose:
    – il prodotto è rimasto tecnologicamente invariato
    – il prodotto è aumentato considerevolmente a listino e sono sparite le versioni più economiche
    – il prodotto ha venduto molto di più
    – l’attenzione mediatica si è spostata sugli e-fuel

    Ora questi 4 eventi non sono in apparente relazione logica. Le uniche conclusioni che al momento ho potuto trarre sono le seguenti:
    – Diess era un personaggio diviso (lontano dal carisma di Musk – che poi Musk è umanamente una persona peggiore di Diess, senza se e senza -) e concentrava sulla sua persona le attenzioni dei media. Il ripetere di essere all’inseguimento di Tesla (un suo errore, in effetti) dava a VW l’immagine di un prodotto inferiore alla concorrenza americana, era quasi uno spot per Tesla
    – Diess aveva ragione a confidare sul fatto che la sua customer base sarebbe passata velocemente all’elettrico nonostante i limiti del suo prodotto e così è stato, solo che questo è avvenuto a scoppio ritardato. Il pubblico aveva bisogno di tempo per “metabolizzare” l’elettrico e servivano gli early adopter, gli enthusiast, le cavie (i vari Luca e Paolo) che poi dovevano diffondere il verbo. E così è stato (occhio che non c’è alcuna critica di alcun tipo, anche io sono un early adopter / enthusiast / cavia su altre tecnologie e in altri campi)
    – aldilà dello stop odierno, negli ultimi 36 mesi le vendite sono state molto buone per VW. Certo, riesce a piazzare le sue costosissime elettriche solo in Europa con numeri ridicoli in USA e Cina, però qui da noi ad oggi la risposta è stata positiva
    – il successo delle vendite ha levato ogni ansia a Blume che ha iniziato a campare di rendita e a prendersela comoda. Il restyling della ID.3 è il più banale “compitino” che si sia mai visto (guardatevi invece il restyling di Kia Niro, Hyundai Kona e della futura Model 3), si è limitato a mettere degli interni un filo più decenti di quelli precedenti e a levare un inutile e ridicolo pezzo di plastica dal cofano anteriore
    – è presto per dire se i clienti VW hanno iniziato ad accorgersi che in giro c’è di meglio e si sono stancati di pagare tutti quei soldi per auto che valgono 10000 o 15000 euro meno di quello che costano. Forse hanno letto da qualche parte che VW nel 2025 dovrebbe presentare id2all e id1 entrambe con 400 km di autonomia e con prezzi base di 25 e 20 k€. La fidelizzazione del brand è forte, ad ogni questo è solo un piccolo segnale ma potrebbe essere una eccezione.

  8. E qui casca il paravento della “mancanza dei componenti” che ci rifilano da due anni… la verità è che le vostre auto non se le fila nessuno… dal dieselgate in poi siete nella mia personale black list, poi ognuno faccia come crede ci mancherebbe.

  9. Esatto, è proprio così.
    La cosa triste è che il Sig. Wulff, che dovrebbe difendere i lavoratori, sembra giustificare l’azienda invece di fare notare che vendono poco perché sono poco competitivi.

  10. Mi sembra azzardato puntare solo sul lancio della ID.7, sarà solo una gran bella auto ma di nicchia, rappresenterà una piccola percentuale sul totale delle vendite del marchio, non sposterà gli equilibri. Devono loro malgrado migliorare la ID attuale, in particolare ID.3 che è improponibile, contenere e quindi abbassare i prezzi, in particolare ID.3 che a questi prezzi è improponibile, accelerare l’uscita della ID 2 a contenuti e prezzi che siano interessati. Purtroppo per loro i nodi stanno venendo al pettine, per un progetto nato obiettivamente male e cresciuto poco.

  11. “Manfred Wulff, membro del comitato aziendale di Emden, parla di una certa reticenza da parte dei clienti a passare all’elettrico.”

    Diciamolo meglio, la reticenza è relativa a passare al LORO elettrico. Le auto in sè sono ottime, ma i prezzi attuali non sono assolutamente in linea con la concorrenza, mettiamoci poi il software che solo ultimamente con l’arrivo della versione 3.2 inizia ad essere buono, e si spiega perchè i clienti guardano ad altri marchi elettrici.

    Oltretutto, ok Manfred e quindi? Torniamo a produrre dei bei dieseloni col software “ottimizzato” per le prove al banco? Il problema secondo voi era Diess, e l’avete fatto fuori. E il cambio di passo dov’è con Blume? Ah si, gli e-fuel prodotti in Cile….ahahahahahahah

    • Concordo in pieno tutto quanto hai scritto.

      E aggiungo:

      – le Tesla si vendono, e quindi non è un problema “elettrico”;
      – Wulff mi ricorda uno dei vertici fiat che a valle del flop della Stilo disse: “eh purtroppo non è stata capita”;

      Diess probabilmente era l’uomo giusto, aveva capito che occorreva avvicinarsi alla filosofia di Tesla, ma la sindacalista Cavallo e Blume l’hanno fatto fuori.

      Sono in “cul de sac” ed inventano giustificazioni non reali.

      Adesso proveranno a fare pressioni sul governo tedesco affinché facciano saltare il “blocco”2035, ma io dico:
      – invece di scervellarsi per taroccare le centraline del diesel gate ed inquinare (avvelenando oltre il dovuto) le persone;
      – invece di prendere in giro Elon Musk e Tesla;

      Non potevano darsi da fare ed investire sull’elettrico, invece di riposarsi sui grassi profitti facili?

      • La fai troppo facile.
        In questo non sono stato diversi dai produttori nostrani…
        Non ce l’hanno proprio nel DNA la ricerca su campi differenti dal motore a scoppio.
        E gli piace vivere di rendita, rimanendo nella loro “comfort zone”.
        Diess glli stava costringendo a lavorare col cervello seriamente…. troppa fatica.

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