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Vendere pannelli ai cinesi? Successo della Solbian di Giovanni Soldini

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Nati con il navigatore oceanico Giovanni Soldini, ora danno energia negli oceani  ai più grandi velisti al mondo. Sono arrivati anche in Cina dove hanno venduto i pannelli ai cinesi, come dire il ghiaccio agli esquimesi. Parliamo degli uomini e delle donne di Solbian, impresa d’ innovazione e passione solare. 

“Chiunque usa una batteria è un nostro potenziale cliente, il nostro mestiere è caricare batterie”. Dice bene Luca Bonci, l’ AD di Solbian, azienda nata grazie alla passione del velista oceanico Giovanni Soldini e del fisico Marco Bianucci, il gioco delle prime tre lettere del loro cognome da il nome all’ azienda, perché ormai i pannelli danno energia in condizioni inimmaginabili rispetto a quando fecero la loro comparsa tra noi umani. Prima fissi sui tetti delle case, poi sulle barche tra le onde dell’oceano, ma oggi si applicano anche sulle auto e stanno dentro lo zaino per ricaricare il computer.

“Siamo nati con la nautica, con Giovanni Soldini e consideriamo la barca come un simbolo di quello che è un sistema off grid, non allacciato alla rete quindi alimentato solo da vento e sole. Abbiamo iniziato con la vela, ma il mercato sta cambiando e l’apporto solare si sta affermando anche su barche di una certa dimensione”. Il successo nella vela si sta ampliando grazie  al successo degli spaziosi trimarani e quadrimarani, i pannelli spesso assicurano l’energia per i servizi e non per la propulsione. Uno degli interventi targati Solbian, nella foto sotto, è quello sul catamarano Alibi 54.

L’impresa? Vendere pannelli ai cinesi 

Nel lago di Yundang a Xiamen, nella provincia di Fujian nella Cina del sud-est scivola nell’acqua un traghetto con il tetto completamente ricoperto dai pannelli Solbian. I tecnici e i manager cinesi per promuovere il turismo sostenibile sono dovuti  volare fino in Italia, anche se, come ricorda l’amministratore delegato “hanno già copiato”.

Così gira il mondo, ma studiare la barca cinese è interessante per capire quanta energia apportano i pannelli ai motori e alla propulsione elettrica. Leggendo le specifiche emerge, infatti,  che forniscono energia ad un “piccolo ma altamente efficiente pacco batterie che alimenta una serie di motori elettrici con efficienza di conversione del 90 per cento” e soprattutto “tutta l’energia consumata proviene da energia solare. I pannelli solari ad alta efficienza caricano le batterie a bordo in soli 4-5 ore, dopodiché l’imbarcazione può navigare per 8-10 ore a una velocità di 10 km/h”. Rinnovabilità totale.

I traghetti in Grecia 

Un altro intervento interessante di Solbian è quello realizzato in Grecia sul traghetto Blue Star Delos. dove lo spazio offerto dalle notevoli dimensioni ha permesso grandi opportunità di lavoro. “Ragioniamo in termini di range extension ovvero di aumento della capacità energetica – spiega Bonci – difficilmente i pannelli possono sopperire a tutta la richiesta d’energia, ma confrontando quella prodotta in un giorno con quella consumata si ottiene un buon risultato”. In altri termini una robusta integrazione che fa la differenza.

L’intervento nel traghetto greco Delos

Discorso che il manager replica sull’auto con i pannelli solari applicati sul tetto. Una soluzione che è già realtà almeno a livello sperimentale nel progetto Life Hysolarkit in collaborazione con l’Università di Salerno dove si è creato un kit applicato ad una Fiat Punto. In concreto la potenza del tetto fotovoltaico “è insufficiente” per rendere autonoma l’auto,  ma per il manager “in un giorno può contribuire per 15/20 km grazie all’energia del sole”. Non è poco.

Le sperimentazioni nelle barche – ne abbiamo scritto qui – possono essere poi traslate in diversi altri settori come nel caso di Solbian: “Siamo nati nella nautica, ma si stanno moltiplicando gli ambiti di intervento e molti mercati stanno diventando interessanti: dall’automotive all’utilizzo su camper e caravan, dalle tende alle installazioni di emergenza, dalle ambulanze ai caricatori solari per telefoni e tablet” .

Il fondatore e skipper Giovanni Soldini

L’elenco di Bonci  sarà sempre più lungo in futuro per l’azienda nata dall’intuizione di Soldini – il minor peso per il carico di carburante risparmiato non fu indifferente nell’esito vittorioso di due regate come la Transat Jacques Vabre e la Ostart – che ha dato energia naturale a velisti oceanici come Sébastien Roubinet, Alessandro Di Benedetto, Gaetano Mura e tanti altri. Un mercato globale: “Vendiamo negli USA, in Nuova Zelanda, in  Europa per esempio nei Paesi Bassi che pur avendo  poco sole  sono molto sensibili al tema. Così come i giapponesi, altro importante mercato”.

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