Veicoli robot all’italiana, secondo e-Shock. La start up del gruppo lombardo e-Novia propone una piattaforma aperta. La sta sviluppando sul campo e la metterà a disposizione dei piccoli e medi costruttori italiani di mezzi speciali per arricchire con sistemi di guida autonoma i propri prodotti. Sensori, attuatori, algoritmi di gestione e relativa integrazione. Ma non solo: e-Shock ha realizzato uno skateboard completo di telaio, assali, ruote sterzanti, batterie e powertrain. Si chiama Rob.Y e sta già circolando all’interno del grande Joint Research Center Europeo di Ispra, in provincia di Varese (leggi).

Vaielettrico ne ha parlato con Giovanni Pulice, managing director di e-Shock. Qui sotto il video integrale dell’intervista che ha spaziato su molti altri progetti in gestazione nell’ambito della sensoristica e dell’intelligenza artificiale applicata al settore dei veicoli a quattro e due ruote.
L’azienda hi tech è nata nel 2017 da un gruppo di ricercatori del Politecnico di Milano, dapprima concentrandosi sullo sviluppo di sensori per il controllo della trazione e di altre funzionalità dei veicoli. In questo campo ha già lavorato per clienti primari della Motor Valley, come Ferrari, Lamborghini e Ducati.
Da Dynamic Cortex e Rob.Y

«Disponendo già di una buona esperienza e di soluzioni innovative brevettate _ spiega Pulice _, abbiamo pensato di integrarli per fornire un sistema completo di guida autonoma che abbiamo chiamato Dynamic Cortex. Consente di robotizzare veicoli già esistenti, come shuttle, trattori aeroportuali, spazzatrici, macchine agricole. E’ un sistema aperto che ogni costruttore può chiederci di adattare alle specifiche funzionalità del proprio veicolo».
Dynamic Cortex è il cervello di Rob.Y. Rob.Y è stato realizzato in collaborazione con grandi realtà italiane dell’automotive, come Brembo e il telaista Streparava. Per ora è un dimostratore, un laboratorio viaggiante attualmente impegnato in una lunga serie di test di sicurezza e affidabilità sui 39 chilometri della vibilità interna del Joint Research Center. Ma diventerà esso stesso un prodotto commerciale.
Pulice pensa ai tanti piccoli e medi produttori italiani di mezzi professionali che devono affrontare la doppia sfida dell’elettrificazione e della robotizzazione senza disporre delle risorse umane, dei capitali e del tempo necessario per uno sviluppo interno.
Un aiuto alla transizione elettrica delle PMI
«Rob.Y sarà la piattaforma tecnologica preassemblata e pre validata, sicura e funzionale su cui ogni costruttore di nicchia potrà finalizzare le proprie soluzioni d’uso, essendo anch’essa aperta e flessibile».
Nell’intervista Pulice affronta temi più ampi. Nella robottizzazione, per esempio, i diversi approcci fra i veicoli a trazione termica e quelli elettrici, «nativamente predisposti all’automazione». Oppure i problemi della guida autonoma di livello 5 nelle autovetture. «Nessuno può dire _ afferma Pulice _ quando saranno superati i molti vincoli tecnologici e normativi, permettendo di introdurre la guida autonoma integrale nelle nostre automobili. Noi di e-Shock abbiamo preferito concentrarci sui mezzi speciali che, circolando in ambiti definiti, a basse velocità e sotto il controllo dell’uomo, sono già pronti per essere robottizzati».
Mini bus, spazzatrici e macchine agricole robot
Progetti già avviati riguardano spazzatrici, macchine agricole e, per quanto riguarda Rob.Y, una versione cargo per la distribuzione di pacchi e documenti. Oppure, in partnership con un primario costruttore di minibus, e-Shock sta progettando soluzioni che li predispongano alla rivoluzione prossima ventura. «Stiamo parlando di veicoli avanzatissimi, che rischiano però di finire fuori mercato se non vengono ripensati in fuzione delle nuove tecnologie. Introdurre brake by wire, steer by wire o frizione elettrica è un passaggio imprescindibile in vista della guida autonoma e della trazione elettrica».

Il settore degli autoveicoli, ne è convinto Pulice, è «una prateria di opportunità per l’innovazione». E’ saltata infatti la rigida gerarchia delle vecchie filiere, lasciando ampi spazi a realtà piccole, giovani e innovative come appunto e-Shock. Insieme a Streparava, per esempio, l’azienda di Pulice sta studiano una sensoristica specifica per il controllo degli assali. Sia dal punto di vista delle prestazioni, sia da quello della sicurezza.
Ancora: con nuovi sensori ora in sviluppo sarà possibile stimare il carico a bordo dei mezzi pesanti con meno del 5% d’errore. Presto questo sarà un obbligo previsto dalla normativa europea.
L’ultima frontiera? Gli ammortizzatori rigenerativi
Infine, e-Shock ha nel cassetto lo spettacolare progetto di ammortizzatori a controllo elettrico rigenerativi. Come avviene per le frenate, questi nuovi ammortizzatori saranno in grado di recuperare, trasformandola in elettricità, l’energia cinetica delle sospensioni. «Non immaginiamoci recuperi significativi nei veicoli con batterie di grandi dimensioni. Su un e-bike, uno scooter o una moto elettrica, invece, l’energia reimmessa nelle batterie potrebbe aumentarne sensibilmente l’autonomia». Questa innovazione porta con se’ l’ultima mission di e-Shock per l’anno in corso: aprirsi al mercato globale e in particolare a India, Cina ed Estremo Oriente dove si concentra l’80% della produzione a due ruote.
ammortizzatori a controllo elettrico rigenerativi … Su un e-bike, uno scooter o una moto elettrica, invece, l’energia reimmessa nelle batterie potrebbe aumentarne sensibilmente l’autonomia
gran bella idea, i miei complimenti a questi geniali italiani con le idee chiare