Home Bici Prima Pagina VanMoof e-bike diventa hype

VanMoof e-bike diventa hype

5

VanMoof e-bike diventa hype, in molti sensi. Perché l’azienda olandese presentando il modello V ha subito parlato di hyperbike.

Ma anche perché questa super e-bike che può raggiungere i 45 km/h ha avuto un hype incredibile tra le persone influenti di New York. Capofila il musicista Frank Ocean, cresciuto in Olanda, che ha partecipato alla campagna pubblicitaria di quella che viene definita la “Tesla delle bici”. Lo hanno seguito altri rapper come Tyler, the creator o Aminé. Nomi che potrebbero dire poco ai biker ma che sommano decine di milioni di follower su Instagram. La più grande vetrina commerciale dell’Universo.

Poi c’è il dettaglio che VanMoof ha dichiarato di voler ridisegnare la mobilità urbana entro il 2025 con il modello V e quelli che seguiranno. Possibile negli Stati Uniti e in altri luoghi dove effettivamente un certo tipo di e-bike potrebbe sostituire un’automobile. Francamente lo troviamo più difficile nell’Unione Europea che per questo tipo di bici a pedalata assistita richiede assicurazione, targa e obbligo di casco. Chi possiede un qualunque ciclomotore, o peggio una  moto, conosce i costi assicurativi di questi mezzi. Costi che sono annuali e quindi da fine pena mai.

design minimal per un successo sicuro

VanMoof e-bike diventa hype ad alta velocità

VanMoof V è la prima e-bike ad alta velocità del marchio. Offre tutto quello che si può volere da un mezzo a due ruote elettrico. Sospensioni complete davanti e dietro, telaio in alluminio, cavalletto integrato, tasto per il turbo e sistema di antifurto. Ma la caratteristica più importante è la trazione integrale, muove cioè entrambe le ruote, non solo quella posteriore.

due ruote motrici e super ammortizzatori

Monta un limitatore  di velocità per adattarsi alle varie normative. Però i  50 km/h di velocità massima e soprattutto i 700 Wh di potenza motoristica non le consentono di circolare per le strade della Ue. Oltretutto si  può aggiungere un altro motore per arrivare a 1KWh. Un vulnus non da poco per una e-bike non fatta per il cross. Il costo poi di 3500 euro è concorrenziale, ma solo se non si devono aggiungere le spese accessorie. Che in questo momento sono ineludibili.

le ruote più spesse del normale fanno la differenza

Le sospensioni anteriori e posteriori si combinano con pneumatici più spessi per il comfort anche ad alta velocità e un nuovo design del telaio molto futuristico. Ma anche utile. Infatti garantisce corsa fluida e senza rivali sulle lunghe distanze. Il doppio motore della bici fornisce una potente accelerazione che è uno dei motivi principali per cui VanMoof V è un vero sostituto dell’auto. Ma non per noi europei.

VanMoof Model V senza paragoni

Ma non sono finite le sorprese di questa hyperbike. Dal controllo intelligente del motore per migliorare la trazione per la sicurezza e alle prestazioni. O il Turbo Boost, il cambio automatico delle marce e persino la difesa dai furti. Il fondatore Ties Carlier, fondatore di VanMoof, è fiducioso sulla sua nuova creazione. «Credo che questo nuovo tipo di e-bike ad alta velocità possa sostituire completamente scooter e auto in città entro il 2025». Per farlo si devono cambiare le regole. E forse ripensare le città. Nella situazione attuale una bici lanciata a 50 km/h senza protezioni e tutele assicurative, si muove in sicurezza?

 «Chiediamo politiche progettate intorno alle persone, ripensando a come gli spazi pubblici possono essere utilizzati se non sono occupati dalle auto. Mi emoziono molto pensando a come potrebbe essere una città nel prossimo futuro», conclude Ties. Intanto VanMoof V è attualmente disponibile per le prenotazioni solo su invito, con le prime consegne previste entro la fine del 2022. Per un pubblico più ampio, i codici di prenotazione verranno condivisi periodicamente tramite una lista d’attesa su vanmoof.com.

il design è un componente fondamentale

Una rivoluzione in un decennio

VanMoof è stata fondata nel 2009 da Taco e Ties Carlier, due fratelli olandesi. Il loro target è da subito stato creare la bici da città perfetta. In poco più di un decennio VanMoof è arrivata a definire la categoria e-bike con i suoi design che propongono stile e sostanza in perfetto equilibrio. Grazie alla sua combinazione di estetica e ingegneria di fascia alta, VanMoof è il marchio di e-bike in più rapida crescita al mondo. E pure l’unico brand non di sneakers o abbigliamento riconoscibile nella classifica costantemente stilata dal sito specializzato Highsnobiety.

Con una comunità mondiale di quasi 200.000 clienti, i telai integrati di VanMoof hanno sostanzialmente capovolto l’industria delle biciclette. VanMoof infatti ha il pieno controllo di tutto. Dalla progettazione alla produzione, vendita e assistenza post-vendita.

—-Vuoi far parte della nostra community e restare sempre informato? Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter e al nostro canale YouTube

Apri commenti

5 COMMENTI

  1. Anch’io ho acquistato una bici a pedalata assistita VanMoof S3.
    A differenza del lettore precedente, la mia esperienza con il servizio clienti è stata impeccabile.
    In luglio ho messo a caricare la batteria in pieno sole e, forse a causa del calore (la bici è di colore nero), da quel momento la batteria è morta.
    Il servizio clienti di VanMoof, riconoscendo il danno come “in garanzia”, mi ha prima spedito un imballo idoneo, poi ha ritirato la bici, infine ha provveduto alla sostituzione della batteria, il tutto a proprie spese (euro 300).
    In dieci giorni sono potuto montare in sella nuovamente!

  2. Peccato che VM sia anche una delle peggiori compagnie con cui si può avere a che fare.

    Dal terribile servizio clienti, completamente inadeguato alla grandezza del loro bacino clienti, alle politiche di marketing non sempre chiare, fino ad arrivare agli infiniti problemi di affidabilità dei loro ultimi modelli, S3 in primis.

    VM è il classico esempio di una startup di enorme successo che macina numeri di vendita da capogiro e raccoglie importanti finanziamenti, ma che non riesce a stare al passo con tutto ciò che comporta il divenire una società enorme con volumi di produzione elevati e centinaia di migliaia di clienti in tutto il mondo.

      • Molto diretta. Sa io che mio fratello abbiamo una S3, lui modello 2021 presa in un punto vendita, io 2020 presa dal loro sito Outlet.

        I suoi problemi sono iniziati dopo qualche mese di utilizzo, con un errore elettronico molto comune tra chi ha comprato una S3 a Luglio (a ridosso dell’incremento di prezzo di 200€). Appuntamento per riparazione dopo più di un mese, tempo in cui la bici era praticamente inutilizzabile perché era necessario resettarla dopo pochi metri di utilizzo. In riparazione è rimasta solo un giorno, ma come facile aspettarsi da una riparazione così veloce, il problema non è stato risolto e la bici è tornata in officina. Ora sembra ok, ma è stata anche utilizzata poco per via della brutta stagione.

        La mia terribile esperienza è invece dovuta alla data di consegna mancata di circa *due* mesi, con il servizio clienti che non faceva altro che inventare una scusa dietro l’altra, sempre meno plausibili e contraddittorie (inutile elencarle tutte qui). L’impressione è che l’outlet store venda bici che non ha. Le indica come disponibili, incassa i soldi, ma poi deve inventare scuse su scuse in attesa che una bici con le caratteristiche di quella venduta diventi davvero disponibile per la spedizione. Nel mentre ovviamente non ti permettono di cancellare l’ordine sostenendo che il telaio è già stato assegnato al cliente.
        Ci sono prove su prove di tutto questo, dalle chat con il servizio clienti fino al fatto che poi la bici consegnata è diversa da quella che ho ordinato, con meno km percorsi, ma in condizioni peggiori.

        Potrei davvero continuare per ore, ma spero di aver reso l’idea. Peccato perché la bici resta molto bella e tecnologica, ma avrei preferito vedere gran parte dei loro finanziamenti indirizzati a un miglior servizio al cliente e una migliore qualità dei loro prodotti, piuttosto che lanciare una nuova e-bike.

        • Grazie Gianluca. Testimonianza diretta e inequivocabile. Speriamo che a questo punto l’azienda si faccia viva, se ha elementi per replicare.

Rispondi