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Valvole per respiratori in 3D: CRP (Energica) dalle corse alle corsie

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Dalle supermoto elettriche alle valvole per respiratori polmonari contro il coronavirus. Potrebbe essere la parabola di CRP Technology (Energica Motors). Il titolare Franco Cevolini, presidente di Energica e vicepresidente del gruppo CRP, ha infatti risposto per primo alla “call for action” europea lanciata da Cecimo, la federazione europea dei costruttori di macchine utensili e stampanti in 3D, su sollecitazione della Commissione Europea. Obiettivo: costituire una rete di fornitori d’emergenza per le preziose attrezzature che dovranno equipaggiare i nuovi reparti di terapia intensiva nella lotta al coronavirus.

Tutto inizia con l’Sos raccolto da Isinnova

Facciamo un passo indietro. Molti ricorderanno una notizia che qualche giorno fece il giro del mondo. Quella dell’imprenditore bresciano Cristian Fracassi, di Isinnova, che in 24 ore ha fornito, con tecnologia di stampa addizionale in 3D, un centinaio di valvole per respiratori polmonari destinate al reparto di terapia intensiva dell’Ospedale di Chiari, dove erano esaurite.

Cristina Fracassi, fondatore di Isinnova con la maschera da snorkeling di Decathlon riadattata

Perché la “chiave” è la stampa additiva 

Le prime valvole prodotte da Isinnova per l’Ospedale di Chiari

La stampa in 3D ha alcune peculiarità. Consente di produrre oggetti senza disporre di macchinari dedicati. Ogni oggetto, inoltre, può essere prodotto a distanza, una volta installato l’apposito file di progettazione. Di contro, ogni pezzo richiede tempi di lavorazione dieci o cento volte superiori rispetto alle linee produttive convenzionali, con torni e frese a controllo numerico. Per rispondere all’appello  dell’Ospedale di Chiari, infatti, Isinnova fu costretta a mobilitare una drappello di laboratori specializzati in stampa additiva sparsi per mezza Italia. Come scrive Repubblica (qui) la rete dei piccoli laboratori di stampa additiva in 3D si sta allargando a livello europeo e mondiale, scambiandosi richieste, disegni e soluzioni. Questo il sito del network creato per metterli in contatto.

Di qui l’idea della Commissione Europea: ingaggiare centinaia di aziende in possesso di stampanti in 3D, ciascuna delle quali, producendo anche poche decine di pezzi al giorno, può contribuire ad alimentare le quattro aziende europee specializzate nei respiratori polmonari.

Una rete di fornitori in aiuto alla Siare

Una di queste si chiama Siare; è l’unica italiana nel settore, e ha sede a Valsamoggia, nel bolognese, a una trentina di chilometri dal quartier generale di CRP a Modena. Siare è sotto pressione. Prima del coronavirus sfornava 150 respiratori alla settimana e li vendeva quasi tutti all’estero. Ma all’inizio della pandemia è stata “precettata” da Palazzo Chigi che ha chiesto al titolare Gianluca Preziosa uno sforzo eccezionale per raggiungere i 500 pezzi settimanali.

I respiratori della Siare di Valsamoggia

Per quattro mesi dovrà fornire le sue attrezzature ai nuovi reparti di terapia intensiva che spuntano un po’ dovunque negli ospedali della Penisola. Ai 35 dipendenti si è aggiunta una squadra di 80 ingegneri del genio militare, al lavoro 24 ore su 24. Ma non basta se tutta la filiera dei fornitori, quasi tutti del Nord Italia, non sarà in grado di seguirla. Tanto che Siare ha perfino chiesto, e ottenuto, il supporto del sistema FCA.

CRP Technology si candida: siamo specialisti in 3D

CRP Technology si candida ad entrare nella rete. Che non si limiterà ai respiratori veri e propri, ma comprenderà anche dispositivi di ventilazione per terapie sub intensive come quelli realizzati al volo da Isinnova per l’Ospedale di Chiari. Da quell’esperienza  è nato un nuovo prodotto, ideato dall’ex primario dell’Ospedale di Gardone Valtrompia Renato Favero: una maschera facciale tipo C-PAP per terapia sub-intensiva derivata dall’adattamento delle maschere da snorkeling Easybreath di Decathlon. Proprio oggi la catena di articoli sortivi Decathlon ha comunicato di aver regalato 10 mila maschere Easybreath ad Isinnova per l’adattamento ad uso sanitario.

La maschera da snorkeling di Decatlon riadattata da Isinova

Per questo nuovo progetto preso in carico da Isinnova  CRP-Energica ha già realizzato un centinaio di valvole Charlotte con la tecnologia di stampa additiva 3D HSS (High Speed Sintering) e il materiale brevettato WindformP1.  Una tecnologia sviluppata in casa, nel reparto di prototipazione rapida, in quasi vent’anni di lavoro al fianco delle squadre corsa delle maggiori case automobilistiche e motociclistiche.

Energica non corre in pista, ma in corsia

Franco e Livia Cevolini, rispettivamente presidente e ad di Energica Motor Company

Dalla costola di CRP è poi nata Energica Motors, oggi fornitore unico dei bolidi elettrici Ego Corsa che disputano (anzi, disputeranno, quando ripartirà) il campionato mondiale per moto elettriche FIM Enel X MotoE World Cup. «Il nostro dipartimento di Rapid Prototyping è attrezzato per produrre anche componenti in serie di piccole dimensioni, e in tempi molto ristretti – spiega Franco Cevolini, laureato in ingegnere dei materiali _.  Perciò siamo in grado di realizzare pezzi “gemelli” degli originali, ma realizzati in stampa 3D».

Isinnova è stata incaricata dalla Protezione civile di produrre un lotto di 500 maschere con la valvola Charlotte. Nella foto qui a lato due valvole stampate in 3D da CRP-Energica per Isinnova

 

L’ultimo intoppo: manca la certificazione

Tutta la vicenda ha suscitato un mezzo vespaio regolamentar-burocratico. Il dispositivo sviluppato da Isinnova, pur testato con successo all’Ospedale di Chiari, non è certificato in base alla direttiva europea sui dispositivi medicali e non ha i requisiti richiesti dalle norme sulla proprietà intellettuale. In teoria non sarebbe utilizzabile in un ospedale pubblico, se non in situazione di “cogente necessità” (bisogna dimostrare che non si dispone di altro dispositivo certificato)  e previa autorizzazione del paziente.

Il problema si riproporrà per tutti i componenti realizzati in 3D dalla rete di fornitori d’emergenza ipotizzata dalla Commissione europea. Perciò occorrerà che i governi nazionali accettino di derogare ai requisiti di legge. Inoltre, il Commissario Thierry Breton si è già mosso per chiedere protezione contro possibili ripercussioni legali per le imprese, come CRP e Isinnova, che stanno cercando di dare una mano.

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