Paolo Gambini ci scrive in merito all’articolo “Due anni ai raggi X: Hyundai Ioniq EV “straccia” la Delta diesel”. Non è convinto che i dati di consumo della BEV siano calcolati correttamente. In particolare, pensa che la dispersione di energia sia eccessiva. E a tal proposito cita un articolo nel quale Enel X sostiene che presso i suoi impianti di ricarica oltre il 96% dell’energia prelevata finisce nella batteria. Ci risponde l’autore del raffronto Luigi Argese confermando le sue rilevazioni. Nell’articolo in questione, peraltro, specificava che la ricarica della sua Ioniq EV è stata effettuata quasi esclusivamente da impinato domestico e non da colonnine pubbliche.
Dati sbagliati: Ioniq Ev non può essere tanto efficiente
Scrive Paolo -L’articolo recita: “In due anni, per percorrere 64.500 km sono stati necessari 7454,04 kWh. Da questo dato cumulativo è possibile calcolare un consumo medio di 8,65 km/kWh. In realtà , stando a quanto rilevato dal computer di bordo, la Hyundai Ioniq EV ha percorso mediamente 11,0 km con un kWh”. Secondo me l’errore è relativo al fatto che il consumo della macchina viene espresso sempre in kwh x 100 km non in km/kwh. Direi che il consumo per 100 km va calcolato così:  (kwh/km) x 100  quindi (7454/64500) x 100= 11.5 kw/h x 100 km. La macchina giustamente indicava un consumo di 11.0 kwh x 100 km che si avvicina agli 11.5, potrebbe essere che gli strumenti abbiano una certa percentuale di errore anche del 5 %. NON credo che il rendimento di ricarica sia del 78,6% e che quindi si perda il 21.4 % di energia.
Confermo tutto: ecco le prove


La perdita è tra l’erogato e l’immagazzinato ma anche qui non è sempre uguale dipende da molti fattori soprattutto dalla bontà del inverter quindi definire 93% è comunque un dato approssimativo ci dovrebbe essere una lista auto tipologia di ricarica e energia erogata/immagazzinata poi si tirano le somme.
Poi se uno carica 100% dal fotovoltaico anche se ha una perdita del 50% non incide sul bilancio perché il sole è li da sempre e sarà lì ancora per qualche annetto 😉
Incide potenza di ricarica e obc auto. Se carichi a bassa potenza hai più perdite. In DC invece è (quasi) tutto in capo alla colonnina: al limite c’è solo lo scostamento dell’energia usata per raffreddare le batterie (ma se calcoli i consumi dal caricato dalla colonnina sono già compresi)
La circuiteria di ricarica tipicamente e’ meno efficiente a basse potenze nel trasferire l’energia “dal cavo” verso la batteria.
Facendo ricariche casalinghe e’ implicito che ci si trovi in questo ambito.
Inoltre anche ipotizzando che la dispersione nel trasferimento sia costante al variare della potenza di ricarica, e’ chiaro che a basse potenze ci si impiega piu’ tempo e quindi il consumo costante moltiplicato per piu’ tempo inevitabilmente porta sempre a una maggiore dispersione, causando sempre in una minore efficienza nella ricarica.
Comunque sia km/kWh o kWh/100km il risultato non cambia è solo più preciso il secondo modo nel breve termine poi i dati si allineano.
Comunque la perdita è nel rifornimento
Soprattutto non vedo grosse differenze, in giro si è sempre trovato chi ti da i km al litro e chi i litri per 100km e non cambia certo il risultato il modo di esprimerlo
A me stupisce Enel come possa affermare che tutta l’energia viene inserite al 93%, dipende dall’auto (e dal clima) e non dalla colonnina, per assurdo il freddo freddissimo aiuta a ridurre la dispersione nei cavi elettrici (di una quantità talmente basta che sta nella teoria) e fin ora non mi pare che abbiano tutte colonnine con batteria di accumulo, ma correggetemi se sbaglio
Le colonnine DC hanno una perdita che va dal 10% al 25% nella conversione da AC di rete alla DC che va nella macchina: ho fatto il raffronto tra la corrente fatturata e quella immagazzinata nella batteria e a seconda del gestore ho verificato queste perdite. Ricarica Enel-x in continua non l’ho ancora provata, le ricariche in AC da colonnina perdono pochissimo ( come il dato di Enel x).