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Vacanze toscane in Nissan Leaf 30 kWh. Ma che Odissea per le ricariche

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Andrea Badiali abita a Massa. E’ proprietario di una Nissan Leaf di 4 anni con la “vecchia” batteria da 30 kWh. L’autonomia non è tanta, ma con un minimo di pianificazione del viaggio e un buon supporto informatico per la navigazione, è ampiamente sufficiente per un tour a medio raggio senza problemi. Tutto ciò a una condizione: che le infrastrutture di ricarica siano tutte nelle condizioni indicate dalle app. Purtroppo Andrea ha scoperto che non è così. In più occasioni ha dovuto ricorrere al piano B o al piano C, con quache patema e qualche sosta forzata di troppo. Ma ecco il diario della sua “vacanza elettrica” (leggi).

                                            di Andrea Badiali

Come di prassi, ogni anno, decidiamo di tornare nelle terre natie la prima settimana di Agosto. Il programma è partire sabato mattina per Montepulciano, dove faremo tappa per le successive esplorazioni (spoiler: saranno meno di quelle programmate).

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Una Nissan Leaf 30 kWh di nome EvE

Carichiamo EvE (così si chiama la nostra Nissan Leaf 30 kWh del 2016) sia di bagagli che di energia: lì per lì rimane spiazzata dal leggere 100% sul display, ma poi se ne fa una ragione.

Premessa doverosa: per come viviamo noi i viaggi, l’arrivo è relativamente importante. Anche quando ancora inquinavamo le autostrade, non abbiamo mai viaggiato a 130 fissi senza mai guardare fuori dal finestrino. Oggi, a maggior ragione, ogni volta che ci spostiamo cerchiamo di percorrere nuove strade, esplorare nuove colonnine e visitare nuovi posti. Teoricamente, anche con una “vecchia” Nissan Leaf di ormai 4 anni, avremmo potuto fare il tragitto casa-casa vacanze con una sola sosta. Ma poi come ci saremmo divertiti? 8-)

Se non ricarichi non ti diverti

Il primo tratto con destinazione Esselunga di Pistoia viene percorso alla massima velocità da codice: la batteria comincia così a scaldarsi per la prima fast di giornata. Il tragitto ormai è rodato, ma avere qualche dato sott’occhio fa sempre comodo, quindi imposto Power Cruise Control (PCC) e Google Maps in split screen sul telefono dedicato e dopo meno di un’ora siamo a destinazione. Peccato che imposto male il navigatore e ci ritroviamo all’Esselunga di Montecatini! Poco male, solo una piccola deviazione: rientriamo in autostrada e finalmente arriviamo all’Esselunga corretta.

Sorpresa a Pistoia: la colonnina è out

Ritiriamo la tessera al centro informazioni e tentiamo di caricare: FAIL!
La parte DC della colonnina sembra non funzionare, quindi dopo un paio di prove passiamo al piano B: restituiamo la tessera e ci dirigiamo alla fast Enel X nel parcheggio Unicoop, distante pochi chilometri. Un piccolo mancamento quando alla colonnina vediamo una i3 in ricarica… ma poi vediamo subito che sta usando la Tipo 2… fiuu.

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La Nissan Leaf 30 kWh in ricarica fast

Colleghiamo la CHAdeMO, passiamo la card Shell (che non funziona) e poi quella Enel X (che funziona) e ci dedichiamo alla spesa (come programmato). La ricarica (grazie alla batteria bella calda) è fin troppo veloce, tant’è che devo abbandonare la famiglia alla cassa mentre esco a spostare l’auto.

Caricate le vettovaglie, ripartiamo verso la prossima ricarica, Terranuova-Bracciolini. Troviamo un po’ di rallentamenti (come sempre) in zona Firenze, ma tutto sommato nulla di preoccupante. Anche in questo tratto non dobbiamo preoccuparci della carica, la distanza è ben al di sotto dell’autonomia, quindi aria condizionata a 24° e via. La fast arriva in men che non si dica, avviamo con card NextCharge e prepariamo le focacce con crudo e salame per il pranzo. Nel mentre verifichiamo anche la tenuta del cono di segnalazione, utile doppiamente in questo caso vista l’assenza di un qualsiasi cartello. Il termometro esterno segna 38°la batteria sfiora i 50 ma noi stiamo belli comodi.

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Nelle mani del Power Cruise Contol

Ripartiamo appena Power Cruise Control ci da il via: l’ultimo tratto è brevissimo (anche se in forte salita) e bastano pochi kWh. Arriviamo con un’oretta abbondante di ritardo (causa errore di navigazione,  prima fast guasta e code). A casa ci aspetta una shuko alla quale abbeverare lentamente EvE, durante la notte.
Nei giorni successivi visitiamo (come sempre) Pienza e San Quirico D’Orcia: tutte entro pochi chilometri da casa, quindi senza alcuna ansia da ricarica. Purtroppo il maltempo toglie la voglia di visitare altri paesi, ma tant’è: l’obiettivo era riposarsi!

La Nissan Leaf 30 kWh fra tante Tesla

Alterniamo passeggiate tonificanti in paese a cene a base di salsicce e verdure di stagione. Nel frattempo scorgiamo innumerevoli Tesla parcheggiate ovunque (anche davanti casa) e targhe straniere poco educate.

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Il giovedì, invece, decidiamo di tornare alla Cascata delle Marmore, dove già andammo due anni fa. Vedo che c’è sempre la colonnina Enel (ma gestita da ASM) e anche quella SpotLink (che all’epoca era privata, mentre adesso è pubblica).
Decido di provare ABetterRoutePlanner anche per la navigazione, al posto del fidato PCC: configuro LeafSpy perché condivida i dati con ABRP, imposto l’indirizzo di destinazione e partiamo. Purtroppo l’esperienza è fortemente negativa: la navigazione si interrompe di continuo, l’indicazione dell’andatura da mantenere è inconsistente, la mappa non si aggiorna. A metà strada recupero il cellulare Android e torno a PCC. Tutta un’altra vita.
Arriviamo alle cascate con un 22% di batteria e qui l’amara sorpresa: la colonnina Enel non ne vuole sapere! Riconosce la carta ma non sblocca la presa.

Piano B, anzi piano C

 

L’altra è una tipo 3A, ma non ho il “carichino” e comunque l’adattatore autocostruito non ha mai funzionato. Vabbé piano B, mi dico: vado alla colonnina SpotLink. ORRORE! Una stupenda Model 3 biancha sta già ricaricando (dal display deduco che è stata collegata solo pochi minuti prima). Dannazione. Dovremo passare al piano C: trovo un parcheggio e ci arrampichiamo per la cascata. metà percorso tiriamo fuori i panini per un tranquillo pranzo e riprendiamo la scalata arrivando in vetta appena in tempo per l’apertura delle dighe. Come sempre uno spettacolo.

Una granita ed è già tempo di discendere: purtroppo causa norme di distanziamento il percorso 6 è solo in salita, quindi a differenza della precedente volta siamo costretti a discendere per le scale. Una sosta al bagno e qualche souvenir, mentre alla colonnina SpotLink una BMW (evidentemente ibrida) si sta scollegando (che fortuna): chiedo se ha ricaricato e mi conferma che funziona. La prima buona notizia di oggi!
Il piano diventa quindi B/C: sposto EvE e ci colleghiamo con il cavo Tipo 2 per un rabbocco sufficiente a raggiungere la fast di Orte.


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Una mezz’ora basta per raggiungere il 30% quindi riponiamo il cavo e partiamo a velocità controllata. La dolce metà inizia a insospettirsi quando vede che l’autonomia da cruscotto è inferiore alla distanza indicata dal navigatore. Ma noi (io e EvE) ormai ci fidiamo ad occhi chiusi di PowerCruiseControl, quindi via di rigenerazione in discesa e un occhio sui consumi. Il viaggio è tranquillo, sono tutti stanchi ed accaldati, ma è andato tutto bene. La fast di Orte, nonostante le recensioni negative, è libera da abusivi, quindi colleghiamo la spina, passiamo la card Nissan/Plugsurfing e portiamo i pargoli a cenare al McDonald’s (noi invece aspetteremo di arrivare a casa).

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Troppo veloce per arrivare a destinazione

Anche stavolta la ricarica è velocissima, appena 31 minuti per arrivare al 100%. PCC informa con il suo rassicurante schermo tutto verde che abbiamo energia sufficiente per un “all you can go”. Ci do dentro (135 indicati) ma dopo qualche decina di chilometri anche lui si rassegna: “hai da rallentare o non arrivi a casa!”.
Obbedisco, con sollievo del gentil sesso che mi affianca. Che però torna a preoccuparsi quando la chiacchierona (EvE) si allerta per la scarsa percentuale di batteria (<15%). Ma ormai mancano solo pochi chilometri di statale ed a casa abbiamo una sicura presa lenta.

Troppo carica, niente frenata rigenerativa

Il sabato ci svegliamo belli carichi, sia noi che EvE, per il ritorno. Una frizzante temperatura di 22° ci saluta mentre percorriamo la lunga discesa da Montepulciano con un piede sul freno (con la batteria al 100% non c’è rigenerazione, ricordatevelo). In autostrada teniamo i 110-115 all’ora sufficienti per raggiungere senza troppi affanni la Coop di Lastra a Signa.

La batteria è calda ma non troppo, mentre l’aria esterna supera i 36°, oltre 14 gradi in più di quando siamo partiti! La fast è libera, così come tutte le altre slow (tranne un abusivo che lasci l’auto pochi minuti, non mi sento di sgridarlo). Mentre ci rifocilliamo con panini preparati a casa, osserviamo incuriositi un vecchio Ciao rosso, tenuto ottimamente. Una ragazza arriva, lo avvia con una leggera pedalata e se ne va: fa più rumore la ventola della nostra aria condizionata!

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Controllo PCC per la successiva tappa. Appena da il via libera, scollego e ripartiamo in direzione IKEA di Pisa: non è una ricarica necessaria, ma visto che è di strada ne approfittiamo per una breve sosta. Anche stavolta usiamo la tessera Nissan (ci dicono non addebitino le ricariche, in effetti così sembra, per ora). Usufruiamo delle toilette, dell’aria condizionata e dei gelati, mentre al Centro Informazioni richiediamo il coupon di ricarica Enel X offerto ai possessori di auto elettrica. O meglio, “elettronica”, come dice la gentile addetta.

Il bilancio: niente male la “vecchietta”

Inseriamo il coupon (due volte, perché dev’essere tutto in maiuscolo) e dopo una mezz’ora risaliamo in auto per l’ultimo breve tratto. Arriviamo a casa con ancora un 22%, giusto il necessario per andare a recuperare il canide alla pensione.
Riassunto dei consumi:

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Riepilogo dei consumi della Nissan Leaf 30 kWh

Totale: 151kWh consumati, per 31.45€ (teorici, le ricariche SpotLink e Plugsurfe non sono state addebitate, ancora).
842 km percorsi (la maggior parte in autostrada)
Media di 6,4km/kWh (o 15,61kWh/100km o 0,151kWh/km)

Niente male per una vecchietta come EvE.

LEGGI ANCHE: Il prof Armaroli fa il bilancio di fine anno alla sua Nissan Leaf: un gran risparmio

 

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12 COMMENTI

  1. Non ho mai capito questa cosa del viaggio di svago da A a B. Per lavoro capisco. Per urgenza capisco. Ma per svago! É una cosa da ‘900.

    Che bello il viaggio a tappe. In Italia poi, basta sbagliare strada un attimo ti trovi in posti inimmaginabili, é il paese giusto.

    Sarebbe il paese giusto se non ci fossero questi intoppi, qualcuno arriverà a capire tra albergatori e ristoratori che qua c’è un opportunità?

    Comunque la LEAF promo modello era troppo avanti!

    • Da appassionato di montagna quale sono, ti do ragione e torto allo stesso tempo.
      Da una parte è vero, l’Italia è piena di posti bellissimi e poco conosciuti, sparsi per tutto il paese, che aspettano solo di essere visti.
      Dall’altra, a volte il tempo è poco e le cose da fare sono tante, anche in viaggio, e vuoi solo arrivare il prima possibile. Essere costretti dalla propria auto a scegliere una e non l’altra non è una bella cosa, secondo me.
      Detto questo, già fra 5/10 anni le autonomie saranno tali da eliminare il problema alla radice, insieme alla maggiore disponibilità di colonnine. I problemi più grandi per l’espansione delle auto elettriche sono altri, come l’approvvigionamento dei materiali rari e costosi che servono per costruirle e la ricarica delle milioni di auto che normalmente sostano su strada.

  2. Voi a bordo di un buon diesel euro 6 non dimenticate di farvi un buon aerosol dallo scarico della vostra auto. Chiudete pure gli occhi rispetto a smog e cambiamenti climatici e.. auguri!

  3. Scusa ho perso il conto: per fare 900 km ti sei fermato a ricaricare 5 o 6 volte. E minimo per mezz’ora. Con un pieno di gasolio si fa la stessa strada e si perdono 5 minuti. Non fa per me, uso la macchina per lavorare e ovviamente così non è possibile farlo; se la uso per svago non ho voglia di perdere mezzo weekend a cercare delle colonnine funzionanti e libere per poi aspettare dentro ad un centro commerciale

  4. L’autoveicolo dovrebbe essere un mezzo per l’utilizzatore, mentre mi pare che in questi caso sia io proprietario ad essere asservito la mezzo.

  5. Il mondo è bello cche vario se vi va di passare la vacanza ad aspettare l’ato elettrica si ricarichi fate pure non inquinate dopo ma prima x la produzione dell’energia. Io continuo con il disel che x fare un viaggetto di 842 km lo fa con 3/4 di serbatoio fatto 1150 km senza contare la riserva e auto che fanno agevolmente 350.000 km. senza alcun problema.

  6. Non è un vivere sempre col patema d’animo , velocità condizionata, tempi lunghi …. x cosa ? Risparmio irrisorio rispetto ad un buon diesel euro 6 !!!

    • Non mi pare proprio che l’abbiano vissuta con tanti patemi. La velocità limitata è una benedizione visto come guida la maggioranza degli italiani. Sul risparmio del diesel ci sarebbe molto da discutere (magari leggiamo i dati reali e non quelli taroccati) e comunque si deve guardare al risparmio globale in termini di qualità dell’aria, di mancato inquinamento acustico (e mi fermo perchè l’elenco è lungo).
      ho finito di scrivere e mi ricade l’occhio su “un buon diesel euro 6”. Non so se ridere o piangere

  7. Indubbiamente con auto del 2016 ci sono più criticità ma già oggi con una e-corsa o una nuova zoe i problemi credo si siano abbassati notevolmente e negli anni a venire (a mio avviso) scompariranno. Autonomie sempre maggiori con le colonnine che crescono sempre di più vedranno questi viaggi pioneristici sempre meno, comunque bello leggerle 😉

    • Ciao, come hai fatto a ricaricare con un cavo tipo 2? Serve un adattatore? E se sì, è legale utilizzare adattatori nelle colonnine pubbliche?
      Grazie

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