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Vacanze elettriche 3 / Ad Anterselva in Volkswagen ID.3

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vacanze elettriche 3Vacanze elettriche 3 / Oggi sono Laura e Athos a raccontarci il loro viaggio, il 3°articolo di una serie nata per condividere gioie e dolori di trasferte più lunghe del solito tran tran. Potete inviare testi e foto a info@vaielettrico.it. Le puntate precedenti sono state firmate da altri due lettori: Leonardo, a nVenezia con la sua Tesla Model 3 (foto), e Gino, dalla Campania a Firenze in Hyundai Kona EV.

                                               di Laura e Athos Pasciuti

“Ecco il nostro viaggio da Bodio Lomnago (VA) ad Anterselva di Mezzo (BZ) con ID.3 58 kWh. Per noi la vacanza comincia quando si chiude la porta di casa, quindi nessuna fretta e via.Partiti il 25 luglio, auto carica e 5 occupanti, batteria caricata al 100%, auto con 4302 km all’attivo.

vacanze elettriche 3Vacanze elettriche 3 / Ecco il piano per le ricariche

Il piano, secondo ABRP,  prevedeva una ricarica alla BeCharge di Palazzolo sull’Oglio (BS) dove sarei arrivato con il 55% ed avrei dovuto ricaricare fino all’80%. Ed in seguito la Ionity di Trento (arrivare con il 15% e ric. fino all’82%).  ABRP stimava di arrivare con il 15% a destinazione, dove comunque avrei trovato questa a pochi metri dall’abitazione. Noi invece prevedevamo di ricaricarci a Bressanone, oppure a Brunico a seconda dell’autonomia rimasta. Partiti alle 07,24, con una temperatura di 23,5 gradi, non abbiamo necessitato di aria condizionata per parte del viaggio. L’abbiamo accesa all’occorrenza, ma non so quantificare per quanto tempo, diciamo che l’abbiamo utilizzata poco. In autostrada, traffico regolare, nessuna coda, ma molte auto, velocità tra i 100 ed i 110km/h, più i 100 che i 110, in quanto tendo a rimanere a destra ed ho settato il Traffic Assistant su 3 livelli di distanza di sicurezza. Quindi manteneva molta distanza dal veicolo che ci precedeva. Comunque, tra rallentamenti per cantieri sulla A4, velocità media sicuramente più bassa.

Vacanze elettriche 3 / Consumo 15 kWh per 100 km

vacanze elettriche 3

Precisazione: anche con l’auto termica le velocità erano queste, quindi non abbiamo cambiato le abitudini per l’elettrica. Noi andiamo alla nostra velocità, non dobbiamo cambiare perché ad altri non vanno bene. Siamo verso Brescia e l’autonomia è ancora molto alta; decidiamo quindi di proseguire ed arriviamo alla Ionity di Trento con il 25% di autonomia.  Abbiamo percorso 275km in 3h e 23min, con un consumo medio di 15kWh/100km. Ci aspettavamo consumi più alti. Ci siamo ricaricati provando la tessera We Charge di VW, arrivata da poco. Al 63% ho staccato, in quanto la velocità di ricarica era scesa a 65kW, quindi nessun vantaggio ad usare Ionity. Avessimo ricaricato fino all’80%, saremmo arrivati a destinazione con ampio margine, ma volevo provare una colonnina più avanti. Tanto avevamo finito di mangiare e di servizi igienici nemmeno l’ombra… Alla Ionity sosta di 20 minuti, il tempo di prepararci i panini e mangiarli. Nel frattempo sono arrivati 3 tedeschi con 3 FIAT X1\9 perfettamente restaurate“.

vacanze elettriche 3Il pieno gratis  all’uscita di Bressanone dell’A22

Arrivati a Bressanone con il 33% di batteria, abbiamo deciso di guardare per prima la fast gratuita che c’è appena usciti dall’A22. E, sorpresa, era appena stata liberata da una ID.3 bianca con targa tedesca. Quindi ne abbiamo approfittato per un bel pieno gratis. E per recarci al bagno che c’è proprio di fronte alla colonnina, sotto al Centro servizi. Il centro era chiuso, i bagni non sono gestiti, ma erano puliti e dotati di dosatori di disinfettante carichi. Vivissimi complimenti alla gestione della A22! Ci siamo rilassati e giocherellato con i figli; dopo 34 minuti l’auto era all’80% e siamo ripartiti. Questa fermata serviva per un veloce rabbocco, giusto per arrivare tranquilli, ma essendo gratis e nessun utente in coda, ne abbiamo approfittato e ricaricato fino all’80%. All’arrivo mi sono dimenticato di fotografare il cruscotto, ma la media era ancora di 15kWh/100km. Abbiamo utilizzato l’auto per fare qualche giro e visitare Brunico, ricaricando alla quick Neogy in Kapuzinerplatz. È stata l’unica ricarica durante la vacanza, in quanto per spostarci abbiamo poi utilizzato prevalentemente i pullman.

Vacanze elettriche 3/ Il ritorno a casa nel traffico

Abbiamo lasciato l’ultimo giorno per gli acquisti, decidendo che ci saremmo fermati a ricaricare l’auto alla Fast del casello di Bressanone. Oppure, se occupata, alla Fast Neogy di Varna (BZ)  Partiti con il 61% di batteria ed aver azzerato i consumi, arriviamo a Bressanone con il 59%. La fast era libera, solo una Tesla Model3 Performance bianca collegata alla colonnina quick lì vicino, così ne approfittiamo. Abbiamo mangiato, erano le 12:40, ed abbiamo caricato per una mezz’oretta abbondante, fino ad oltre il 90%. Così facendo non avremmo avuto bisogno di altre soste, solo per esigenze di servizi… Ovviamente, se fosse arrivato qualcuno a caricare, ci saremmo staccati, va da sé. Qui inizia il viaggio della speranza; la A22 era una coda unica, un delirio, ed il navigatore ci fa uscire a Chiusa, sulla mobilità esterna. Traffico ce n’era anche li, ma si viaggiava, mentre nella A22 a fianco erano tutti fermi. Rientriamo a Rovato Sud, con consumi ridicoli dovuti alle velocità basse, circa 8kWh/100km. Ad Affi ci fermiamo per sgranchirci le membra,  5h in auto e non ne potevamo più. Decidiamo di attaccarci alla colonnina, per metterci al sicuro da ulteriori soste, considerando che la Fast era occupata da una una e-Golf“.

Altra ricarica gratis mentre passa la tempesta

Ci siamo sgranchiti un poco, rifocillati ed imbarcato 5kWh di energia in mezz’oretta scarsa. Partiamo, traffico sostenuto ma regolare, solita nostra andatura, mancano poco più di 200km, un paio d’ore e saremo a casa. Caldo afoso, temperatura sui 29°, quindi AC in automatico. Nel tratto cittadino della A4, telefonata di rito ai suoceri: stiamo tornando in ritardo per il traffico, e ci comunicano che è appena passato il diluvio e si sta spostando verso Milano. Non abbiamo voglia di rischiare la grandine, sosta tattica per i servizi di tutta la famiglia. Area di servizio Villoresi Est, con tettoie di protezione per l’auto: ci infiliamo e noto felicemente che la colonnina gratuita è libera. Che devo dire, non provarla mi sembrava brutto, quindi ci attacchiamo, tanto fermi dovevamo stare. Lasciamo passare il brutto tempo, non ha grandinato, solo acqua a catinelle con tuoni e fulmini.  Ripartiamo dopo mezz’oretta , batteria al 75%, arrivati con il 23%. Aria condizionata a manetta, per tenere il vetro disappannato, temperatura 24° in discesa, ma umidità alta. Arriviamo a casa alle 21:30 circa con il 64% di batteria.

I CONTI

Le ricariche sono state:

  • Ionity 21,61kWh;
  • Bressanone A22 Andata: 27,43kWh
  • Neogy Brunico P.zza Cappuccini: 17,9kWh
  • Neogy Valdaora di Mezzo: 2kWh
  • Bressanone A22 Ritorno: 19,1kWh
  • Affi: 5,08kWh
  • Villoresi Est: 75% – 23%= 52%= 30kWh circa

Totale: 21,61+27,43+17,9+2+19,1+5,08+30 = 123,12kWh a cui aggiungere 21kWh per riportare la batteria al 100% come alla partenza, quindi 144,12kWh. I km iniziali erano 4302, quelli finali 5357, fanno  1055km con 144,12kWh di energia.

I COSTI

  • per Ionity, WeCharge mi ha addebitato 11,88€;
  • Per Neogy, ho acquistato una ricaricabile Duferco da 200kWh, al costo di 75€+iva, quindi 91,5€ che al kWh fanno 0.46€. Sono 19,9kWh*0.46= 9.15. 11.88+9.15=21,03€.

Aggiungiamo i 21kWh per ripristinare la batteria? No, con FV sono a costo 0… Se fossero da rete, 0,16€kWh la tariffa di casa, quindi 21*0.16= 3,36€

I TEMPI

Se avessimo fatto il viaggio con una termica, non sarebbero cambiati;

  • La sosta di Trento alla Ionity è servita per mangiare.
  • In uscita a Bressanone, per caricare gratis, altrimenti saremmo arrivati ad Anterselva di Mezzo ed avrei collegato l’auto alla colonnina a pagamento che dista 300m dall’abitazione.
  • A Brunico, ho caricato ma ho evitato di pagare il parcheggio ed ho parcheggiato in centro, quindi comodità.
  • Al ritorno, a Bressanone, abbiamo programmato di ricaricarci perché gratis e nel frattempo mangiare, se fosse stata occupata, deviazione su Varna alla Fast Neogy e ricarica + pranzo.
  • Ad Affi, non necessaria ma comoda mentre ci sgranchivamo dopo 5h in auto..
  • Alla AdS Villoresi Est, non necessaria, ma aspettando che passi il maltempo, si unisce l’utile al dilettevole.

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57 COMMENTI

  1. Siamo onesti è ansioso un viaggio del genere, sono alla fine 1000km e ci sono 7 soste una velocità di percorrenza bassissima e dei costi non così bassi. Con la mia auto aziendale una octavia 1.6 tdi automatica li percorro con un pieno a 130km/h aria condizionata come mi pare e penso a godermi la vacanza, del rifornimento mi preoccupo la sera del ritorno e in 5 minuti risolvo il problema e ho abbastanza autonomia anche per i seguenti 3 giorni lavorativi… mah

    • Ansioso? Non ho percepito ansia.
      Sono i troppi numeri forse a causare ansia, con la mia EV ho meno autonomia ma ricarico nei tempi morti per cui non resto mai a piedi… ho più ansia con una cabriolet sportiva che fa 500Km ed ogni accelerata drena carburante a manetta 🤣.

      • Carlo ma come fai ad avere ansia tu? Ad uno come te l’ansia non viene neanche se ci attaccano gli alieni.

        Scherzi a parte, se tu guidi piano, sei sempre in prima corsia, hai piacere a fare soste, a sgranchirti le gambe, non senti necessità di usare sempre l’aria condizionata, come potrebbe venirti l’ansia? Tu il viaggio puoi farlo anche col pedalò, anzi forse ti godresti di più il paesaggio.

        A te l’ansia non viene. A noi sale alle stelle. Sono le 1:19 di notte e io sono in camera con l’aria condizionata sparata addosso. Vado a letto e mi sparo l’aria condizionata nella camera da letto con la porta chiusa. E vivo in una città fresca, con temperature miti. Io in prima corsia ci muoio, ho l’ansia di essere tamponato, io vivo in terza corsia. Io 275km in 3h e 23min non li ho fatti neanche a 14 anni quando viaggiavo con un cinquantino. Io non mi stanco a guidare, sono abituato a fare anche 1000 km di fila, io mi stanco a fare le pause. A me la pausa mi fa calare la palpebra: mi defocalizza, mi avvilisce, mi allontana dal mio obiettivo. A te mette ansia il costo del carburante, a me e Giorgio guidare come guidi tu.

        Ti crediamo che tu non abbia percepito alcuna ansia. Credi anche tu a noi quando ti diciamo che a noi viaggiare così ci farebbe cascare i capelli (a noi, non a te). Il mondo è bello perché è vario.

        • In casa uso anch’io molto l’aria condizionata, ma solo quando nn ci sono, in macchina x accenderla devono esserci minimo minimo 36 gradi

  2. Buongiorno. Sono in trepidante attesa della mia Id.3, arrivo previsto fine settembre.
    Per questioni di utilizzo (vivo a Milano) e di budget ho acquistato una Pure da 45kWh, ma con caricatore da 100kW in DC. Mi ha fatto piacere leggere questo articolo perché è esattamente il genere di viaggio che faccio anche io (una volta massimo due l’anno, però…). Se non sono indiscreto, ho due domande. La prima è: come caricate a casa? Io ha fatto un preventivo per un wallbox da mettere nel mio box condominiale (che è già raggiunto dall’impianto sottostante il mio contatore, con differenziale e sgancio vigili del fuoco, etc.) e mi sono trovato con 2600€ di preventivo, che giudico un po’ alto pur se il 50% si recupera in 10 anni. Seconda domanda: la tessera Duferco da 200kWh. Non si riusciva a supplire con la tessera WeCharge? Visto che ne avete consumati pochissimi di KWh (20? Ho sbagliato a capire?) la tessera la userete per un prossimo viaggio immagino. Ha una scadenza? Grazie.

    • Buongiorno Dario.
      La tessera Duferco, l’ho fatta per non svenarmi alle colonnine Neogy che sono molto diffuse in Trentino Alto Adige. Pensavo di usare molto di più l’auto, mentre con i mezzi pubblici ci si muove molto bene, quindi l’ho usata veramente poco. La tessera la utilizzeremo comunque considerando che ha durata 12 mesi.
      La tessera WeCharge è arrivata 2gg prima della partenza, quindi non ero sicuro di riceverla in tempo.
      A Casa ricarico con WB, ho messo una Zappi per utilizzarla con il FV, ma ne esistono per tutte le soluzioni e prezzi. Io consiglio una con cavo integrato per comodità.

      • Grazie. Non vedo l’ora di mettermi alla guida della mia Id3…Credo che alla fine tante domande trovino risposta nell’utilizzo. Anche per la wall box attendo di avere l’auto. Ho la ricarica gratuita al lavoro. Ma mi riservo di “rompere” ancora un po’ le scatole con le mie domande a chi come voi è più navigato di me… 😉

        • Mi permetto di aggiungere un altro dettaglio: le wallbox sono un po’ tutte uguali: certo, c’è quella che regola la potenza erogata sulla base della disponibilità, ma a parte questo, purchè, come suggerito, col cavo integrato, per comodità, consiglio di prenderla economica! Tanto, la programmazione la fai dalla macchina 🙂 Anche io come te, sono di Milano, mi sono fatto portare un cavo adeguatamente dimensionato in garage ed ho la colonnina entry level di Elly (che all’epoca costava 100€ meno di oggi). Ho programmato la macchina in modo che si carichi subito è a meno del 40%, da mezzanotte alle 6 del mattino, fino al 70%. di più, nel mio caso non mi serve. Tra l’altro, io carico a 2 kw (usando il contatore domestico standard da 3kw) e, nelle 6 ore previste, carica tra i 70 e gli 80 km, ossia un po’ più di quel che uso giornalmente la macchina … non siamo mai stati gente che fa tanti km, in media ne facciamo circa 17.500 all’anno. Ecco… solo una cosa… sarà che da poco siamo in 3 e che i nonni non sono proprio dietro l’angolo… ma con la ID.3, dal 24 Maggio ad oggi, abbiamo già fatto 10.ooo km…. caricando fuori casa veramente in pochissime occasioni e spendendo, complessivamente circa 70€ (ferie in riviera romagnola). Ovviamente non sto includendo le ricariche a casa mia o dei nonni ;). I miei suoceri hanno anche loro una ID.3, con colonnina. Dai miei genitori ho una presa schuko sicura e carico con il “carichino”

  3. Un signore abituato a viaggiare in autostrada alle stesse velocità con cui si viaggia in superstrada, un signore abituato a fare tante soste, tanti spuntini e a fermarsi per sgranchirsi le gambe, affronta una vacanza con un’auto elettrica anziché con una a benzina. E ci riesce per davvero, con solamente 7 soste/rabbocchi per 1055 Km, pur partendo col pieno. E vabbeh, abbiamo scoperto che al Nord, tra quel di Varese e quel di Bolzano, le colonnine esistono e funzionano davvero e che tra quelle gratuite e quelle non gratuite, tra quelle che si liberano all’ultimo secondo e quelle senza bagno, 1055 Km a bassa velocità costano circa 33 euro. Buono a sapersi.

    • Che bello sarebbe il mondo se la gente oltre a leggere riuscisse anche a capire quello che legge. Dove sta scritto che in autostrada si debba viaggiare sempre a 130km/h?
      Ha scritto di aver fatto 2 soste necessarie per la ricarica, le altre solo perché ha voluto, non costretto.
      Quello che invece lei non ha ancora capito è che l’auto elettrica si ricarica mentre è parcheggiata e nn la sta usando. Infatti ha scritto che l’ha caricata mentre visitava la città di Brunico. Ha perso tempo? Ha avuto ansia? No.
      Se lei è abituato a fare 800km filati, è solo perché non ha ancora avuto problemi, perché dopo 4h di guida, l’attenzione cala ed una pausa è sempre consigliata.

      • Che bello sarebbe il mondo se la gente oltre a leggere riuscisse anche a capire quello che legge. Dove ho scritto che in autostrada si debba viaggiare sempre a 130 km/h? Dove?

        Se avesse voluto leggere la somma delle argomentazioni, avrebbe potuto fare un’altra considerazione, un po’ più fine. Ovvero: toh, guarda caso quando si leggono i racconti di questi viaggi autostradali in elettrico è pieno di persone che viaggiano a basse velocità, che per n motivi diversi fanno molte soste intermedie, che non sentono la necessità di usare sempre il climatizzatore ma solo in alcune fasce orarie. Questo racconto di questo signore è uguale ad 100 altri precedenti.

        E questo è “preoccupante”. Perché sembra confermare che l’auto elettrica è perfetta per una nicchia di persone, quelle appunto che viaggiano in prima corsia in autostrada, con tante soste, spuntini, pause per mille ragioni diverse.

        Andrea lei sa come in questi giorni Ford ha commentato indirettamente il battibecco tra VW (Diess) e Ionity sulle ricariche “premium” e le poche colonnine fast in Italia? Ha fatto notare che con la sua Ford Mustang Mach-e è possibile raggiungere dalle principali città le principali località di mare SENZA ricaricare. Questo perché la sua Mach-e ha una autonomia superiore a 600 km. Ford, che crede convintamente nell’elettrico (e la sua Mach-e è ad oggi l’unica VERA alternativa a Tesla, altro che IDx), affronta l’ansia da ricarica con mega autonomie. Altri la affrontano con ricariche a 600 kw, come Aion. Per tutti gli altri ci sono questi racconti qui: viaggi in prima corsia, basse velocità, tante soste intermedie, visite alle colonnine, colpi di fortuna di posti di ricarica che si liberano, spuntini, etc. etc.

        • Personalmente dopo il viaggio e la vacanza in Toscana, purtroppo finita :-(, mi pare che l’ansia da ricarica ce l’abbia soprattutto chi non ha provato ad usarla l’auto elettrica. Noi abbiamo pianificato una sosta in pausa pranzo sia all’andata che al ritorno e in tutti e due i casi ho dovuto dire alla moglie di sbrigarsi, ché la ricarica era già finita. Nessun’ansia da ricarica da parte della moglie, ma lo stupore della telefonata della suocera il giorno prima della partenza per il rientro, che le chiedeva se avessimo caricato l’auto. Giuro che quando me l’ha detto ho pensato che si riferisse alle valigie 🙂
          Non mi sono curato di rifare il giorno precedente, ma siamo partiti rabboccando a una fast mentre facevamo colazione al bar, poi siamo passati a trovare dei parenti lungo la strada, infine abbiamo caricato nuovamente mentre pranzavamo.
          I figli sono rimasti soddisfatti, hanno apprezzato il viaggio più di quando lo facevamo in una tirata unica (in realtà mai fatto causa stop per bisogni fisiologici).
          Che dire infine delle mega autonomie? Purtroppo inevitabilmente il mercato finirà lì, complice anche la riduzione dei prezzi delle batterie, ma le considerazioni già fatte anche da Vaielettrico in passato mi trovano d’accordo, si tratta nella maggioranza dei casi di sprechi assoluti perché quelle capacità servono solo a rassicurare gli ansiosi, non certo perché siano necessarie.
          Alcuni professionisti potrebbero averne forse maggior bisogno, ma in ambito privato stiamo parlando di persone con abitudini di guida da baby-boomer, non certo di necessità da tutti i giorni, né di necessità che avranno le nuove generazioni. Insomma, c’è da rompere soprattutto tanti luoghi comuni e abitudini “d’altri tempi”.

        • Una domanda….
          Lei quante volte all’anno fa viaggi da 600 km?
          Se non è un agente di commercio che fa ogni santo giorno 3-400 km se ragiona un pò forse capirà ancge lei che avere un autonomia da 7-800 km è controproducente…
          Infatti quante volte all’anno godrà dei benefici di un autonomia così grande? 2 o 3 volte all’anno e questo beneficio si di unviaggio da 600 km s in cosa si traduce? Nel “risparmiare” mezz’ora ma solo se lei è abituato a fare i 600 km senza soste altrimenti il tempo necessario per una ricarica su di un auto con 300 km di autonomia lo “perderebbe” comunque per fare altro…
          E sa cosa comporta fare un auto con un autonomia da 700 km? Vyol dire mettere un pacco batteria perlomeno doppio che vuol dire doppio costo economico (l’auto le costa di più), doppia quota d’inqyinamento e consumi sensibilmente più alti (perché la batteri pesa e non poco e vuol dire consumare di più) quindi vuol dire spesa più alta per l’utente e bisogno di produrre più elettricità per il sistema nazionale….
          Adesso forse, se uno ragiona razionalmente e non facendosi prendere dalla tanta agognata ansia della ricarica, dovrebbe essere naturale dire che i vantaggi (spesso più teorici che lratici) che si anno in 3 anni non valgono per nulla la pena rispetto ai svantaggi che si hanno 365 giorni all’anno (perché i consumi più alti = spesa più alta di rifornimento si hanno anche nei 3 giorni in cui stai facendo un lungo viaggio….)

          Da 6 mesi io giro già con un auto elettrica ed ho all’attivo circa 10K km (la metà fatti in autostrada in viaggi da 400 km a salire tutti fatti senza limitazioni di velocitàne di utilizzo dell’aria condizionata) e la metà nei giretti nella città in cui vivo quindi parlo per esperienza diretta quando dico che la soluzione ideale non è avere auto con autonomie autostradali da 600 km ma bastano 300 km di autonomia e la possibilità di fare una ricarica ultrafast a 150 kw (invece che ingrandire la batteria questo aspetto dovrebbero curare le case costruttrici e cioè dotare l’auto di un caricatore che supporti queste potenze…) nei rari casi (perché per un utente medio I lunghi viaggi Como assolutamente un eccezione non la routine quotidiana) in cui si è in viaggio…
          Così nella routine avremmo auto più efficienti che avrebbero bisogno di meno kwh per fare gli stessi km e nei lunghi viaggi non si perderebbe comunque più di una mezz’ora rispetto ad una termica o ad un’altra elettrica con autonomia doppia…
          Infatti l’auto che ho scelto ha proprio queste caratteristiche: autonomia da 300 km reali in autostrada a 130 km/h (senza bisogno ne di rallentare ne di tenere l’aria condizionata spenta) e possibilità di ricarica a 150 kw in dc…. è sai che valori di consumo medio bei 10K km fatti ho? 155 wh/km cosa impossibile da raggiungere con un auto che ha 600 km di autonomia dove, nel tipo di utilizzo mio (50% autostrada e 50% città) non starei sotto i 200 wh/km….

          • Idem come sopra… solo che io faccio poco più del 90% in autostrada, per una autonomia reale a 130 km/h con aria condizionata a 24° pari a 320 km sereni sereni…. anche di più, ma non mi piace andare in riserva 🙂
            Col baulone della Thule sul gancio traino, siamo a 270 km, stessa velocità e stessa temperatura

        • Ci sono i turisti che viaggiano in branco, visitano Roma in mezza giornata, Napoli in due ore e fotografano Firenze dal Bus panoramico. Poi ci sono quelli che si godono vacanze che un tempo si sarebbero definite “intelligenti”. Lascio a te le conclusioni.

          • Le conclusioni, Massimo, è che ci sono entrambi i tipi di turisti. Con la mia 125 stradale 2 tempi, insieme ad altri amici, andavo a prendermi un caffè a Formia, da Caserta, ognuno sulla propria moto. Partenza, arrivo, un caffè a volo, tempo 3 minuti e subito a ripartire: la città la conoscevamo, il bello era proprio viaggiare su moto potenti, il bello era la strada, erano le curve, era la spensieratezza dei 16 anni che univa partenza e destinazione non in km ma in sogni e speranze. Sceglievamo Formia non per la città (bellissima), ma per la strada per arrivarci: poco traffico, il sole tra gli alberi che sembrava divertirsi con noi.

            Ma senza arrivare a quelle esagerazioni, per i viaggi c’è un problema con l’auto elettrica. Lo dice Diess, che ha avuto difficoltà nel Nord dell’Italia. Lo dice Ford, che invita le persone ad acquistare auto con autonomia superiore a 600 km, lo dicono questi stessi racconti, di chi teme che arrivato alla colonnina la stessa non funzioni (o magari è occupata).

            Confermo quanto ho detto: il problema non sussiste per chi viaggia in prima corsia, accende l’aria condizionata a tratti, ha medie basse e non disdegna pause e pit stop lungo il tragitto. Esiste per chi ha un’altra concezione del viaggio. Non siamo tutti uguali, il mondo non è bianco e nero ed esistono infinite tonalità.

            Ma questo problema deve essere un ostacolo a scegliere l’auto elettrica? Assolutamente no. E’ un problema, è vero, per una parte di automobilisti (non per tutti) ma l’auto a benzina ha altri tipi di problemi. Però non dobbiamo fare gli struzzi e mettere la testa sotto la sabbia e pensare che a tutti va bene così: dopotutto, in una recente inchiesta che anche voi avete riportato, un quarto di chi compra elettrico si pente della scelta e torna indietro. Quindi inquadrare vantaggi e svantaggi, ammettendo che per qualcuno il problema esiste (e addirittura torna indietro dopo aver acquistato l’auto elettrica).

          • Quelle che hai descritto sono abitudini da baby-boomer, caro Enzo.

            Abbastanza anacronistiche oggi

  4. Io sono un estimatore dell elettrico però per me é ottima solo per fare casa lavoro e spesa , una seconda macchina . Mi sembrano viaggi un po’ fantozziani un pó alla “furiò zeccano” di bianco rosso e verdone . Io se devo fare un viaggio lungo non vedo L ora di arrivare per esempio da Brescia a munchen servono circa 5 ore , mettercene 7o8 pur spendendo meno e senza aria condizionata (se non si calcola il costo dell autovettura) mi sembra assurdo però è una mia opinione personale ognuno è libero di mettercene anche 15 di ore

    • Da Brescia a Monaco con una ID.3 può andare tenendo le normali velocità da codice e l’aria condizionata accesa impiegando 5 ore (di cui circa 20 minuti di soste).
      Chi le ha detto che ne servono 7 o 8 e che deve viaggiare senza aria condizionata?

  5. Sono molto favorevole a passare ad un veicolo elettrico, ma che angoscia andare in vacanza dovendo pensare solo a come programmare le soste e i rifornimenti, con la possibilità che qualcosa vada storto.
    Preferisco fare una vacanza pensando alle mete culturali e di relax, anche facendo diversioni non programmate.
    Per ora il veicolo elettrico lo userei per attività vicino a casa e per gite fuori porta.

    • Migliorerà con l’arrivo di più xolonnine fast, finanziate dai miliardi di euro europei.
      In ogni caso, non può più essere “business as usual”: il cambiamento climatico ci impone di cambiare le abitudini, ad esempio impiegandoci un po’ di più per raggiungere una meta. Se per qualcuno è troppo tempo si può anche rimanere a casa 🙂

      • C’è anche la terza opzione, che è quella di continuare ad inquinare come se nulla fosse.
        Soltanto molte persone non si rendono ancora conto di quanto stiano per diventare salati i conti per avere il “privilegio” di farlo.
        Molti guardano alle poche colonnine disponibili senza rendersi conto che l’infrastruttura è in rapido sviluppo, mentre sempre meno soldi e sempre più tasse e costi si riverseranno sulle auto inquinanti e sui combustibili. Quando tutto diventerà più chiaro non credo sarà un risveglio bellissimo scoprire che per fare viaggi lunghi a tutta velocità si spenderà il doppio o il triplo rispetto a un più rilassante viaggio in elettrico. Personalmente prevedo, in un futuro non troppo lontano, forti rallentamenti anche tra i benzinari e dieselari.

        • chi ha detto niente, sarà certamente così!nel frattempo posso comprare un altro diesel farci 300000 km e cambiarlo magari con un elettrica fra 4 anni.
          Intanto ho autonomia doppia, spendo 2/3 per l’acquisto che FORSE pareggio con i consumi fra tre anni.

          • Sì certo, 300000 km in 4 anni, e perlopiù con un diesel in modo spensierato.

            Spero di sbagliarmi, ma da quello che scrive, lei più che altro sembra l’emblema dell’annichilimento del genere umano.

    • Ciao Sandro, secondo me in attesa di una struttura di ricarica autostradale fast va bene anche noleggiare un’auto termica per le vacanze. Il bilancio (economico e ambientale) è comunque positivo. Inoltre ti permette di acquistare una elettrica più piccola (batteria e autonomia già citate quindi maggiore efficienza).

  6. Questi articoli sono molto dettagliati proprio per fornire numeri ai lettori. Nella realtà quando si viaggia di solito non si tengono tutte queste statistiche e non ci si appuntano tutti i dati di viaggio. Noi stiamo per concludere un viaggio di quattro settimane Belgio-Italia-Grecia e ritorno con una VW ID.3, e, piccoli inconvenienti a parte, la realtà è più semplice di quel che si pensi.

  7. Leggo sempre con grande curiosità questi racconti, nella speranza di essere a breve alla guida di una elettrica. Rimango però perplesso per diversi motivi:
    – la ricerca della ricarica gratis è una necessità, un gioco o un’ossessione? Quando non ci saranno più questi assurdi privilegi il presunto risparmio (rispetto a una termica) dove finirà?
    – la maggior parte delle colonnine sono nei pressi di centri commerciali, aree di servizi o ristoranti. Tutti approfittano delle pause per fare shopping o mangiare qualcosa. Questo aspetto proprio non mi va. Alla fine sei costretto a consumare qualcosa, illudendoti sia una scelta libera. Fatico a pensare ad una famiglia non abbiente che nell’attesa di ricaricare la sua utilitaria spende decine di euro in un outlet. È una differenza significativa rispetto al “pieno”, che taglia fuori una fetta di popolazione che non si può permettere lusso extra.
    – la coda al rientro è il classico imprevisto, che un’auto elettrica gestisce in modo troppo rigido. Quando l’80% delle auto saranno elettriche faremo le code in autostrada e poi alle colonnine. Un incubo doppio.

    • La ricarica gratuita è comoda finché c’è.
      Non ci faccio un’ossessione, se c’è bene, altrimenti vado a pagamento.
      Se avessi pagato le ricariche, avrei speso 69€ per percorrere i 1055km.
      Mi sembra paragonabile ad una termica.
      Dato che sulla A22 ci sono le colonnine gratuite, sono anche molto gettonate, quindi non ci facevo affidamento e pensavo di utilizzare quelle a pagamento.
      Le ho trovate libere e le ho utilizzate.
      Se hai 2 ristoranti con lo stesso menu e la stessa qualità, ma uno ti regala il pranzo, mentre dall’altro lo paghi, dove mangi?
      La convenienza? Al 90% ricarico a casa, quindi risparmio tutto l’anno, se per un viaggio spendo qualche cosa di più, amen. I conti li facciamo per anno solare.
      La Ionity di Trento è nell’area di un distributore di carburanti, la domenica è chiuso.
      Nessuna possibilità di spendere, se non per ricaricare.
      Se una famiglia è poco abbiente, come dici tu, non spende i cose inutili.
      L’auto elettrica gestisce la coda molto bene, consumando quasi zero, solo i servizi di bordo, ne più ne meno come un’auto termica ibrida. solo che la batteria della ibrida è molto più piccola e si scarica prima.
      Siamo noi umani che le code le mal digeriamo.
      Quando l’80% delle auto saranno elettriche, ci saranno anche molte colonnine in più.

      Ciao

    • Buon giorno Andrea,
      la ricerca della ricarica gratis non è nessuna di queste cose, e nemmeno una ricerca. Ma per quale motivo, visto che si trovava sul percorso e appena fuori dal casello il lettore non avrebbe dovuto utilizzarla?
      La sparizione della ricarica gratis non sposta in alcun modo la convenienza di un’elettrica. Perché questa non è basata sul fatto che si ricarichi gratis, ma sul fatto che si ricarichi, per la maggior parte, a casa, dove l’energia costa meno. E che se si ricarica molto fuori, si paghi comunque appena un po’ di più che a casa. Per questo in media, anche se senza usare colonnine gratis, il rapporto con i costi di una termica (energia/ carburante) è di 1 a 3. Non per altro.
      Nessuno la obbliga ad entrare al centro commerciale e spendere quando ricarica. Se lo vuole fare lo fa. Altrimenti resta in auto e mangia quello che ha portato da casa.
      Per quale motivo la coda un’elettrica la gestirebbe in modo rigido? In coda un’elettrica consuma meno che a velocità autostradale. E quando l’80% delle auto saranno elettriche, non avremo certo l’infrastruttura che abbiamo ora.

      • Il problema nasce nel momento in cui l’atto del rifornimento di energia diventa una pausa di alcune decine di minuti (quando va bene) o ore e non di pochi minuti (con le termiche). Allora il guidatore è costretto ad inventarsi qualcosa per passare il tempo o a fermarsi in luoghi in cui altrimenti non si sarebbe mai fermato (l’uscita di un casello, un’anonima stazione di ricarica in periferia o nel centro di una cittadina o a ridosso di un centro commerciale). Ecco la differenza fondamentale, che turba ancora molti automobilisti che pensano a viaggi lunghi con una elettrica.
        Quando vado in ferie io voglio solo spostarmi da un luogo ad un altro, fermandomi il minimo necessario lungo il tragitto. Oppure fermarmi dove mi pare, indipendentemente dalla presenza di una presa elettrica.
        Voglio sentirmi libero di partire di notte così i bambini dormono durante il viaggio e viaggiare per ore senza pause obbligate, eccetto un cambio guidatore o un rapido passaggio in bagno. Voglio perdermi in strade sconosciute senza l’occhio sul cellulare per capire se ci sono colonnine funzionanti nei dintorni. Se qualcuno invece intende il viaggio in modo diverso, con pause in luoghi ameni per ricaricare Gratis o pranzare in un centro commerciale sono contento per lui, ma non è l’idea di viaggio che un utente medio tollererebbe.
        Non nascondiamoci dietro la propaganda o il gusto dell’esotico. Siamo ancora Lontani da un utilizzo comodo per i viaggi lunghi o medio lunghi. Forse non ci arriveremo mai, eccetto per i rari fortunati che possono permettersi auto da 50-60.000 euro. In questo caso potete tenervi le vostre auto da élite, al popolo rimarrà una tecnologia inquinante ma ancora utile.

        • Andrea, non sia tragico.
          Oggi una berlina media elettrica del costo di 25.000 Euro gestisce tranquillamente oltre 200 km di autostrada o 300 km di percorsi extraurbani senza bisogno di ricariche.
          E costa un terzo in energia di quanto costa una termica in carburante.

    • Una famiglia non abbiente non può nemmeno permettersi un’elettrica che non sia un’utilitaria con autonomia scarsa da usare come seconda auto in città. Per ora è un mezzo per ricchi.

    • Quando tutte auto auto saranno elettriche parleranno tra loro come uno sciame e non si formeranno code. Tranquillo 😀

  8. mi fa piacere che questa volta ci sono un po di numeri.
    Il consumo ovvero la spesa non mi pare così risparmiosa co.e si potrebbe pensare.
    Il resto è al limite del credibile come due soste perfettamente sincronizzate con i pranzi.
    Visto che è stato ascoltato il mio consiglio di mettere i numeri, mi permetto di darne altri due:
    -fate un racconto di un viaggio di lavoro elettrico, statisticamente,i più frequent, con appuntamento ecc.
    Fate una guida dove e come rifornire, le ap da usare le carte ecc. Almeno per me un totale mistero.

    • Vede Giovanni, come abbiamo scritto molte volte, il costo di gestione di un’elettrica va calcolato sulla media delle ricariche di tutto l’anno. Non certo su quella di un viaggio.
      La stragrande maggioranza (per alcuni la totalità) delle ricariche viene infatti effettuata a casa, dove i costi di ricarica sono più bassi.
      Chi invece percorre molti o moltissimi km e ricarica quindi molto alle ultra fast, sottoscrive delle flat e abbatte il costo a kWh.
      https://www.vaielettrico.it/ecco-i-veri-prezzi-della-ricarica-ultra-fast/
      Se un viaggio come quello del nostro lettore si fa solo per le vacanze, l’impatto sul costo medio annuale è quasi nullo.
      Per quale motivo non dovrebbe essere credibile pranzare mentre l’auto si ricarica?
      Riguardo ai racconti di viaggi di lavoro elettrici, se ci segue, ne troverà diversi.
      E anche di guide su dove e come ricaricare e di app da utilizzare. Ne scriviamo spesso.
      https://www.vaielettrico.it/posso-guidarla-unelettrica-5-cose-da-sapere-prima/
      https://www.vaielettrico.it/cavi-di-ricarica-5-cose-da-sapere/
      https://www.vaielettrico.it/abrp-lapp-per-pianificare-i-viaggi-possiamo-fidarci/
      https://www.vaielettrico.it/un-viaggio-di-600-km-come-si-affronta-in-elettrico-video/
      https://www.vaielettrico.it/in-un-giorno-1-268-km-con-una-volkswagen-id-3/

    • Giovanni, quale “limite del credibile”? Abbiamo semplicemente programmato di pranzare dove ci saremmo fermati per ricaricare.
      Siamo abituati a portarci quanto ci serve, non abbiamo per forza bisogno di ristoranti. Pane, affettati, della frutta ed acqua. Non necessitiamo di altro mentre siamo in viaggio.

      • beh correggo
        Sono cose che si possono fare una volta o due poi divengono obblighi intollerabili.
        nel 2000 mi ricordo una cosa simile Firenze Paletmo a metano: un incubo.
        Anche il sug. Faber qui sotto la pensa come me. A noi mettete ansia a qualcuno invece potrebbe piacere.

    • Giovanni, lo scorso ano le auto con una spina di ricarica erano il 3% del mercato. Quest’anno sono il 10% e se tanto mi dà tanto nel giro di 4/5 anni saranno il 50% del mercato. A quel punto a nessun costruttore converrà più produrre una tecnologia i cui costi di produzione aumenteranno a dismisura a causa della diminuzione delle economie di scala. In una parola le auto termiche se saranno ancora disponibili, costeranno più delle elettriche, come avviene oggi a parti invertite. Solo che non ci saranno incentivi per l’acquisto di un’auto termica. Questo scenario lo vede anche lei? E allora perchè continuare a parlare di una tecnologia che sta scomparendo alla velocità con la quale sono scomparsi i dinosauri? Se ne faccia una ragione. (per brevità non scrivo dei problemi legati alla distribuzione dei carburanti e al loro costo….anche lì ci sarà parecchio da ridere)

      • sig. Gio va bene quello che dice, ma cosa centra con quello che ho scritto io? Dovrei farmi forza e non avere l’ansia da ricarica? Forse fra 5 anni l’autonomia elettrica potrebbe essere doppia.
        Nel frattempo e almeno fino al 2030 saranno vendute ancora le termiche, con tutto questo almeno per il MOMENTO propendo per un diesel.
        Fra l’altro con la legge della domanda e dell’offerta potrebbe essere che con l’aumentare delle elettriche diminuisca il prezzo dei combustibili.

        • A proposito della sua ultima frase, i combustibili potrebbero aumentare a causa di ulteriore accise per disincentivare l’acquisto delle termiche, senza contare i blocchi sempre più frequenti nelle città più popolate. Purtroppo nessuno ha una sfera di cristallo, quindi solo il tempo dirà quale delle due ipotesi sarà quella corretta.

        • Peccato che il prezzo dei carburanti è fatto per stragrande maggioranza dalle accise che se ne fregano della domanda e dell’offerta….
          T’invio a riflettere su di un paio di punti riguardo alla possibilità che il prezzo del carburante possa salire o scendere nei prossimi anni…
          Il primo è che è ormai entrato in vigore il sistema a cuore di emissioni di CO2 (il cui costo è destinato a salire rapidamente) che fa si che chi nella propria lavorazione emette CO2 deve pagare la collettività (tassa) per il danno… ora l’estrazione e la lavorazione del petrolio non è proprio ad emissione 0 quindi i petrolieri si ritroveranno a pagare tasse non irrilevanti e secondo lei da dove prenderanno i soldi per queste tasse? Sarà più probabile cge le toglieranno dal proprio margine di guadagno o che le scaricheranno a totale carico dei propri acquirenti aggiungendone al costo del carburante? Secondo me la risposta è mokto scontata e certamente verranno scaricate sul costo del carburante…

          Il secondo punto è che quando inizieranno a girare meno auto termiche e di conseguenza si abbasserà il consumo delle benzine lo stato incassare sensibilmente di meno dalle sue accise… ed anche qui secondo lei come cercherà di compensare? Le nuove entrate (nuove accise) verranno trasferite sulle ricariche dell’auto elettrica (ma chi ricarica a casa ne sfugge perché non usa le colonnine pubbliche) o verranno innalzate quelle sulle benzine? Secondo me una parte andranno anche a gravare sulle ricariche alle colonnine pubbliche ma la maggior parte resterà a carico del carburante fossile (pur vendendo di meno chi ancora lo userà dovrà pagare anche per chi non lo utilizza più)…
          Per me è praticamente certo perché è altrettanto certo che gli incentivi attuali a favore delle elettriche non potranno durare ancora a lungo, sono troppo dispendiosi per lo stato ma comunque si continuerà a cercare di spingere il cittadino verso la scelta dell’elettrico (ci sono degli accordi già presi riguardo alla diminuzione delle emissioni da rispettare…) semplicemente passando dal ilare dei soldi per acquistare ke elettriche al far pagare di più chi decide di restare sul termico… quindi ogni volta che ci sarà bisogno di fare cassa si batterà sempre mokto di più sul tavolo del termico rispetto all’elettrico….

          Ora metta insieme queste 2 considerazione e capire da sé se nel prossimo futuro il costo dei carburanti è destinato a salire o scendere…
          Io sono pronto a scommettere che fra 10-15 anni il prezzo di 1 L di benzina sarà raddoppiato….

          • Se ragioniamo così anche il costo della ricarica elettrica è destinato a salire questo è sicuro e dal momento che le auto saranno prevalentemente elettriche lo stato passerà le accise sull’energia elettrica infischiandosene se ci scalda il latte nel microonde oppure ci ricarica l’auto.

          • Vi preoccupate tanto di quel che costerà l’elettricità fra dieci anni. Intanto il gasolio è già schizzato ad oltre 1,5 euro e la benzina a 1,6-1,7.

          • @Simone, no per svariati motivi, fra tutti:
            – Autoprodursi l’elettricità è fin troppo facile col fotovoltaico
            – I costi verranno scaricati principalmente sulle emissioni, per cui sempre sui combustibili fossili

            Incredibile che non ci si chieda con che tempi possedere un’auto inquinante sarà una cosa che si potranno permettere soltanto i ricchi?

          • Simone spiegami un attimo la logica per cui non converrebbe avere oggi un auto elettrica perché fra 10 anni prevedi che la ricarica costerà quanto oggi fare un pieno di benzina….
            Il tuo ragionamento fa acqua su tanti ma tanti punti di vista…

            Primo, anche se davvero fra 10 anni la ricarica elettrica costerà mokto più di ora intanto per 10 anni io che già utilizzo l’auto elettrica ho speso molto di meno per il rifornimento e quibdu sempre ci ho guadagnato rispetto a chi passerà all’elettrico fra 10 anni…

            Secondo: se fra 10 anni un pieno ad elettroni costerà quanto costa OGGI un pieno a benzina non vorrà dire che fra 10 anni fare un pieno ad elettrone costerà quanto fare un pieno a benzina perché come crescerà il costo della corrente costerà molto di più quello della benzina… E questo è più che certo semplicemente perché in generale le tasse saranno sempre di più legate alle emissioni di CO2 create per realizzare il bene venduto e già oggi la produzione della benzina (partendo dell’estrazione del petrolio, passando alla raffineria fino alle emissioni del trasporto in tutte le fasi) ha emissioni ben più alte rispetto a produrre elettricità…. se poi ci aggiungi che in futuro sempre più elettricità verrà prodotta da fonti rinnovabili e che quindi le emissioni di CO2 in fase di produzione si abbasseranno vien da se che le tasse (e di conseguenza gli aumenti al distributore) saranno sempre più alte per i carburanti che per l’elettricità….
            Quindi rimarrà anche fra 10 anni una grande differenza di costi fra elettricità e carburanti anzi con tutta probabilità aumenterà rispetto ad oggi…

            Terzo,: anche ammettendo l’impossibile e cioè che i costi si pareggieranno fra 10 anni o poco più la scelta sarà praticamente obbligata a prescindere dal costo perché i motori termici sono destinati a essere messi fuori produzione per una questione di emissioni locali massime… quibdi a prescindere da quanto costerà fra un po di anni la scelta di utilizzare la benzina non ci sarà più, se inventeranno altre tecnologie in grado di affiancare le auto a batteria ben vengano ma di certo le auto a combustione verranno messe in pensione… quibdi che senso ha dire che non si passa all’elettrico perché fra 10 anni costerà di più quando comunque le uniche alternative attuali si è già certi che non saranno più utilizzabili?

            Personalmente penso che chi fa ragionamenti come i tuoi li faccia solo perché rosica a vedere persone che spendono 1/3 di quanto spendono loro e quindi cercano di consolarsi con l’idea tutt’altro cge logica del “tanto fra 10 anni anche loro pagheranno quanto io ho sempre pagato…”

  9. Con questo genere di articoli viene l’ansia anche a chi come me è un super fan delle elettriche 🙁
    Ne viene fuori un’esperienza d’uso pessima, quale non è assolutamente nella realtà.
    My 2 cents: sintetizzare l’aspetto colonnine in due parole, ovvero ad esempio: “ricarica totale durante il viaggio: 1h”. Ovviamente in amicizia e senza polemica.

    • L’ansia, Faber? Davvero?
      A me ha trasmesso invece molta tranquillità.
      Cosa esattamente le mette ansia?

      • Beh, devo dire che un po’ di ansia la trasmette.
        Forse non a tutti, ma qua siamo già in due “fan” dell’elettrica (pur non possedendola) che abbiamo questa sensazione.
        Quando sento parlare di velocità 100-110 senza aria condizionata, mi ritornano in mente i miei viaggi negli anni 90. Non si percepisce se sia una scelta a prescindere o una necessità.
        Io resto sempre entro la velocità codice, ma questo significa 120-130 e l’aria condizionata è sempre accesa, perché il confort di viaggio è anche questo.
        Le soste invece mi preoccupano meno, perché già ora, in un viaggio lungo, dopo 2h30m faccio comunque una pausa e se anche questa fosse un po’ più lunga non sarebbe un problema.

        • Mi spiegate quale ansia ho tramesso?
          Non abbiamo mai avuto il benché minimo problema, non siamo mai arrivati al limite dell’autonomia, nessun intoppo.
          Ansia? L’esatto contrario.
          Come ho scritto nel racconto, la nostra velocità è sempre stata questa anche con le termiche, quindi nessuna imposizione/limitazione.
          Se uno vuole andare più forte, libero di farlo.
          Noi a quella velocità siamo tranquilli e rilassati.
          L’aria condizionata la uso se serve, altrimenti no.
          Siamo partiti con 23°C, cosa avrei dovuto raffreddare?

          • Semplicemente non è il tipo di viaggio che faccio di solito, come spiegato sopra: l’aria condizionata per esempio la lascio impostata alla temperatura (di solito 22, ma non è questo il punto) e poi pensa il climatizzatore automatico a decidere cosa fare.
            Poi ognuno è libero di impostare il viaggio come crede e reputa più rilassante/conveniente, ci mancherebbe!
            Il fatto è che non si capisce (ma forse è il mio limite) se la mancanza di inconvenienti è attribuibile alla condotta di viaggio o il risultato sarebbe stato lo stesso con altre andature: tutto qua!

            E’ questo dubbio, che genera un po’ di ansia.

          • Mi sa troppo di Renato e Fosca nel film viaggio Viaggio di nozze.
            Na sosta di 34 minuti senza neanche fare il pieno?
            Alla faccia della tecnologia.
            Ben vengano i Cinesi allora …forse forse le case costruttrici di auto devono iniziare ad aver paura di una discesa in campo di XIAOMI.
            CIOÈ 34 minuti a cezzeggio x non riuscire manco a fa il pieno?
            Mha…contenti voi della tecnologia attuale.
            Io aspetto i prossimi step evolutivi.
            Se Vw parla del 2050
            Audi del 2052
            Se Mercedes produce ancora nuovi motori evoluti in alluminio diesel euro 6D ….e si affaccia all’ euro7 x il 2026…
            Bhe faccio passo…..ma resto sintonizzato.
            Io son partito il 2 Agosto con il pieno in un Audi A6.
            Ad oggi ho percorso 1287 km e non ho ancora fatto il mio primo pit stop alla stazione di rifornimento.
            Le soste durante un viaggio preferisco sceglierle io e non ad un applicazione che mi deve conteggiare quante soste devo fare x non rimanere a piedi.

          • Quindi ha percorso una media di 70 km al giorno. Sfidante! 🙂
            Io li ho percorsi in 16 ore con un’elettrica.
            Signori, qui non si tratta di dimostrare che viaggiare in elettrico è esattamente come viaggiare con un’auto termica.
            Ma che, se capiamo quali sono i vantaggi ecologici, economici e prestazionali, allora siamo ben pronti a capire che vale la pena anche cercare un’hotel che mi permetta di ricaricare mentre dormo, invece che uno qualsiasi. O fermarmi in un posto piuttosto che in un altro per far coincidere un rabbocco con una pausa caffè.
            Se invece, ottusamente e ostinatamente non siamo disposti a cambiare nemmeno mezza delle nostre abitudini, allora forse non ci meritiamo nemmeno un pezzetto degli sforzi in ricerca e sviluppo per un mondo più sostenibile.

        • Carloz,
          questa velocità è stata dovuta alla scelta del guidatore e alle condizioni del traffico.
          Questo viaggio si sarebbe potuto fare, con questa auto, con un’unica sosta di circa 20 minuti alla Ionity di Trento, mantenendo i 130 km/h e il condizionatore sempre acceso.

          • Non dubito che si posso fare.
            Spesso mi ritrovo a “giocare” con ABetterRoutePlanner, nella speranza che prima o poi un’auto elettrica entri nel mio garage.
            Provo a simulare i viaggi che faccio e che ho fatto (vacanza, gite fuori porta, ecc…) e devo dire che le simulazioni sono molto rassicuranti.
            Poi però leggo i resoconti dei viaggi e molti parlano di condizionatore spento, velocità limitata, un rabbocco in più per stare più sicuri.
            E questo per chi non ha l’auto e non ha la possibilità di sperimentare in prima persona, genera qualche dubbio.

  10. Bel racconto! Anche noi, con la nostra ID.3 stiamo vivendo esperienze simili!
    L’unica cosa che vorrei condividere con gli utenti di Vaielettrico, è che noi, che abbiamo un neonato e siamo costretti a portarci dietro un passeggino ingombrante, anche per non rinunciare troppo alle nostre passeggiate alpine, abbiamo il baulone della Thule, sul “gancio traino”, con il limite di carico a 50 kg. purtroppo peggiora di molto l’aerodinamica e, al salire della velocità la differenza è molto rilevante!
    Dopo vari esperimenti, ho rilevato che a 130 km/h su una tratta di circa 180 km (Varese-Asti) l’incremento del consumo è di poco superiore al +20%, con ulteriori differenze tra andata e ritorno (+2%), a causa della diversa altitudine delle due città.
    Quando faccio la tratta Milano-Varese, la differenza si fatica a misurare perchè a 130…. non ri riesce mai ad andare. Stessa cosa tra Milano ed Asti.
    Una nota ulteriore è che ero partito con l’idea di viaggiare sempre a 110 (prima con la Skoda Rapid 1.6 TDI viaggiavo a 117 perchè avevo visto che era il miglio compromesso). Mano a mano che conosco la macchina, ora imposto l’ACC a 120, tenendo la distanza al livello intermedio come voi.
    Bisogna, comunque dire che se non si deve fare oltre 300-400km di percorrenza, è più piacevole stare sui 110: la differenza di tempo…. fa ridere, rispetto al mancato relax legato al cercare di tenere una medi più elevata.

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