Vacanza con la Zoe sulle strade d’Europa, Enrico racconta i suoi 3100 km, 5 nazioni e 6 passi alpini superati. Una rotta che il nostro lettore paragona con la navigazione a vela dove c’è tanto studio e tanto amore per il viaggio in quanto tale. Ricordiamo che le mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
di Enrico Napoleone
“Oltre 3100 km percorsi, 5 nazioni attraversate, 6 passi alpini superati per una quota complessiva di più di 13000 metri.
E poi almeno 200 euro di carburante risparmiati (rispetto ad un’analoga vettura a benzina). E infine 450 kg di CO2 in meno dispersi in atmosfera. Questi i nostri numeri con Zoe sulle strade d’Europa“.
Riflessioni pre-vacanziere sull’auto elettrica per tutti i giorni
“Nell’uso quotidiano l’auto elettrica è adatta al 95% di chi ha la possibilità di caricarla a casa o al lavoro, unica condizione per me imprescindibile. Sono esclusi soltanto coloro (forse meno del 5% rimanente) che fanno un uso troppo intensivo dell’auto, con frequenti spostamenti oltre i 150 km di distanza da casa”

A chi sostiene che, in fondo, l’impatto delle auto sull’ambiente non è poi così consistente propongo di percorrere un tunnel stradale a bordo di un veicolo elettrico: i gas di scarico e il fragore prodotto dai motori tradizionali vengono amplificati a dismisura, nella loro reale entità, dal silenzio e dall’assenza di odore dell’abitacolo elettrificato.
Tutto ciò che viene prodotto dai motori endotermici in termini di decibel e di CO2, quando non è ristretto al chiuso di una galleria, si diffonde liberamente lungo le strade, nell’ambiente circostante, nell’atmosfera“.
Viaggiare in auto elettrica è come andare a vela

“Credo che l’auto elettrica in vacanza non sia per tutti. Trovo che ci sia un profondo, almeno per ora indissolubile, legame tra l’andare in elettrico sulle strade e l’andare a vela in mare.
Non mi riferisco solo al silenzio e alla mancanza di emissioni, ma penso alla pianificazione necessaria in una rotta nautica come in un percorso stradale, che non può prescindere dai tempi e dalla lunghezza dei percorsi e dalle rade (o dai porti) da raggiungere, come dalle colonnine di ricarica nel caso delle auto elettriche”.
Bussole differenti: carte nautiche come le App per le colonnine
“Se in barca si studiano le carte su Navionics e i venti su Windfinder o sulle altre app nautiche, Nextcharge (o applicazioni analoghe) rappresenta la bussola e il portolano del guidatore elettrico. Penso al viaggiare un po’ più lento che permette di godere dei panorami attraversati, alle belle scoperte fatte durante le soste per caricare, come alle coste e alle insenature nascoste che spesso sfuggono a chi ci passa davanti a gran velocità su un motoscafo.

C’è la stessa attenzione e lo stesso piacere del cercare la raffica o la migliore regolazione delle vele in barca, che nello sfruttare al meglio le discese, le frenate e magari la scia di un camion per risparmiare qualche kWh, ottimizzando i consumi, con un occhio sempre al consumo istantaneo sul cruscotto come sullo strumento della velocità in barca.
A volte il vento comporta l’allungamento dei percorsi, talvolta provoca qualche imprevisto, quasi sempre prevede tempi più lunghi. Più o meno come avviene in elettrico. Per questo l’auto elettrica non è per tutti, non lo è per chi non ha pazienza, per chi ha sempre fretta, per chi non apprezza la calma e la contemplazione. Ed è una gran fortuna che sia così. Perché altrimenti le colonnine di ricarica sarebbero sempre occupate!”
Il piacere di viaggiare, la vecchia Zoe come uno Swan
“Come può essere piacevole navigare con una piccola barca a vela, vecchia di anni se non di decenni, come con uno Swan, anche viaggiare in auto elettrica può essere un piacere su una Tesla Model X, ma anche su una Renault Zoe, vecchia di quattro anni, come la mia”.
Ha perfettamente ragione. È il piacere che anche io provo con la mia Twingo. Sfortunatamente non sempre le cose vanno come dovrebbero e se si incontra o ci si scontra con assistenze tecniche impreparate e/o incompetenti, quando non in malafede, si finisce in rada a tempo indeterminato e senza tender a disposizione. Comunque, buon vento…
Ottima analogia: bravo !
Bel racconto e bella analogia complimenti