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In Francia con l’e-Berlingo. Più che vacanza, uno stress-test

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Una vacanza che si è trasformata in uno stress-test. C’è voluto perfino il soccorso del carro attrezzi per spingere fino alla colonnina l’e-Berlingo di Giorgio, rimasto a secco su un’autostrada francese. Ma lui l’ha presa con filosofia: la vacanza in auto elettrica, scrive, va vissuta come un’avventura. Questa è l’undicesima puntata della serie “Ricarica in vacanza”: in basso i link alle puntate precedenti. Chi volesse raccontare il suo viaggio, può inviare testo e foto a info@vaielettrico.it .

                                                 Di Giorgio Giordana

Ai tanti report di vacanzieri elettrici aggiungo anche il mio, 4 adulti in giro per la Francia con 3800 km fatti in 15gg, concentrando il racconto della vacanza sulla parte auto/ricariche: un vero stress-test per me.

Promossa con riserva l’auto

L’e-Berlingo (acquistata a giugno) è ottima per abitabilità, comfort, spazio e piacere di guida. Con soli 50kw nominali di batteria ed un’ aerodinamica da “cassonetto”  è però molto limitata come autonomia in autostrada. Ricarica comunque velocemente alle colonnine fast, sempre oltre gli 80- 90kw/h,(nominali 100kw/h)  in 20 minuti è pronta per ripartire.

Con 4 adulti + abbondanti bagagli in autostrada bisogna programmare una sosta ogni 150-180km (senza quasi mai superare i 110Km/h) mentre su statale e velocità max di 80km/h (limite in Francia) si può prevedere ricariche ogni 250-280km.

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Se anche in Francia le colonnine sono occupate abusivamente, sono guaste o disattive la vacanza si trasforma in uno stress-test

Rimandati i punti di ricarica

Abbiamo trovato spesso nelle località più affollate gli stalli occupati, alcune volte anche da veicoli endotermici o da ibride non collegate però alla colonnina. Ottima l’idea di un elettroviaggiatore francese che munito di appositi adesivi (spero difficili da togliere) ha tappezzato parabrezza e specchi laterali dell’auto del maleducato di turno.

Di mio ho pensato di modificare un disco orario da mettere sul cruscotto per annunciare agli altri utenti l’ora prevista in cui libererò lo stallo. Comodo se diventa un’accortezza diffusa.

Circuiti di ricarica bocciati. E restiamo a piedi

Oltre alla tessera Nextcharge, per il viaggio in Francia ho fatto anche la tessera Freshmile, molto diffusa e capillare, anche se raramente in corrente continua. Quindi il Berlingo ricarica solo a 11Kw/h.

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Disastro il 19 agosto, dove avevamo programmato metà del viaggio di ritorno Brest-Torino di 1.300km e il circuito Freshmile era bloccato in tutta la Bretagna del sud. Inutili le telefonate ai numeri dell’assistenza, gli operatori non potevano risolvere, il netwok era down e basta. Il circuito Nextcarge ci ha fatti andare invece ad una colonnina ancora da inaugurare, avvolta nel cellophane, ad una guasta ed a una funzionante, ma interna al piazzale di un concessionario Nissan chiuso, quindi irraggiungibile (segnata come pubblica 7/24 sull’app. come foto) Risultato: carro attrezzi ed albergo fuori programma alle 2.00 di notte.

APP e navigatore bocciati

Per programmare le ricariche ci siamo affidati alle app Freshmile, Nextcharge, Google maps e al navigatore dell’auto. Troppe imprecisioni, colonnine inesistenti, ancora da inaugurare, altre segnate da 50kw erano in realtà da 20kw in corrente alternata, quindi con tempi di ricarica non sostenibili durante un viaggio.

I punti di ricarica non si possono costruire o riparare in 5 minuti, i maleducati che bloccano lo stallo ci saranno sempre, avere però una applicazione che in tempo reale ti informa con precisione e puntualità sarebbe risolutiva.

Per gli operatori dei circuiti di ricarica: se per tutta una giornata nessuno si collega alla vostra colonnina e non è guasta, sarà che qualche furbacchione ha trovato un parcheggio gratuito?  Segnalatela come inattiva fino a verifica!

Guidatore (io) bocciato

Sono partito da neofita dell’elettrico, solo 3.000 km fatti da giugno ad agosto. La vacanza è diventata uno stress-test.

Ho imparato a mie spese a non pensare di essere più furbo del computer di bordo nella stima dei km residui, perchè è vero che per dieci volte si fanno 25km più del previsto, ma l’undicesima, sarà per il vento contro, sarà per la pioggia, ma la colonnina rimane a 1400 metri quando la macchina si ferma.

Carroattrezzi, promosso con lode

Ottimo il sistema degli addetti alle autostrade in Francia: ti spingono l’auto con un furgone dotato di un cuscino in gomma sul paraurti anteriore fino alla agognata colonnina, il tutto in pochi minuti e nessun danno alla carrozzeria.

Si può viaggiare in elettrico in vacanza con un’auto poco adatta ai lunghi viaggi come l’e-Berlingo se si è pronti all’imprevisto, non ci sono bambini o anziani che patiscono i fuori orario e se la deviazione verso il paesino a 30 km per trovare una ricarica veloce è vissuta come un’avventura e non come una scocciatura.

Mi sono convinto che un’auto elettrica adatta a tutti gli usi oggi deve avere almeno 400km nel ciclo WLTP e supportare la ricarica veloce ad almeno 100kw/h, meglio se di più.

E per finire: le note positive

Note positive? Molte, ed irrinunciabili. Chiacchierare a bassa voce come neanche su una endotermica superlusso, parcheggiare allo stallo in centro paese mentre tutto intorno non c’è un parcheggio, riprendere la macchina già fresca perchè si può accendere l’aria condizionata da remoto.

Ma sopra a tutto c’è la convinzione di avere fatto una scelta nella giusta direzione per la salvaguardia dell’ambiente, tutti i contrattempi passano in secondo piano (in ferie).

— Le puntate precedenti: qui In Provenza la vacanza perfetta; qui In Francia con la Tesla; qui le colonnine “imprigionate”; qui le disavventure con una Leaf64 kWh; qui Umbria-Capo Rizzuto in Volkswagen ID.4 (foto); qui in Francia con la Zoe; qui Stefano e le troppe colonnine fuori uso; qui: trovare la ricarica è una caccia al tesoro; qui: un principiante elettrico da Roma alla Sicilia; qui: la Slovenia in Kona EV: 1.600 km con zero patemi.

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58 COMMENTI

  1. Dal racconto mi pare evidente che questo genere di mezzo si del tutto immaturo ed inadeguato all’utilizzo. Se valuto questo genere di mezzo in chiave lavorativa, è evidente che un veicolo del genere non rappresenta assolutamente una soluzione. Non riesco a pensare ad un libero professionista , idraulico/elettricista od altro che possa utilizzare un mezzo come questo, è impensabile! Troppo presto quando avranno un autonomia decente se ne potrà riparlare.

    • Mi dica se conosce qualcuno che “in chiave lavorativa” fa 3.800 km in 15 giorni in un Paese straniero, ricaricando ogni volta da stazioni che non conosce, e in gran parte in autostrada.

      • Mi dica lei se può pensare di fare l’ idraulico oppure l’ elettricista o un mestiere del genere ed avere un’autonomia del genere! Se si deve spostare velocemente tra una città e l’altra che fa? La sua risposta non è degna della sua intelligenza! È chiaramente viziata dal “militanza” pro elettrico.

        • Le ho chiesto se conosce idraulici o elettricisti che per lavoro percorrono 3.800 km in 15 giorni all’estero. E’ vizio di militanza questo? Io non faccio ne’ l’idraulico ne’ l’elettricista, quindi chiedo a chi è del mestiere. Per la mia esperienza (modesta) di utente non ne ho mai visto uno che venisse da fuori provincia.

          • Questo mezzo non garantisce neppure 200km di autonomia! (tenuto conto dei carichi e dei tempi lavorativi) Io invece vedo moltissimi mezzi commerciali di questo tipo sui tratti di autostrada ( e che non tengono velocità da 90 km/h)che normalmente frequento che si spostano tra province per fare manutenzione o altro. Piccole ditte di falegnami, impiantistica di ogni genere, manutenzione (ascensori, antincendio ecc.) che hanno appalti tra le province toscane e liguri e le assicuro che sono tante.. e penso che possa desumere che sia così per molte province italiane.. Per questo che dico, vita la natura lavorativa di questo tipo di furgone, che non sia ancora maturo per il tipo di attività al quale è chiamato. Poi se uno fa pochi km giornalieri va bene. Ma se anche saltuariamente gli capita di fare lavori un po piu distanti, può rappresentare un problema.

          • Massimo rispetto per la sua opinione, ma vedo che nemmeno lei è del mestiere. Mi piacerebbe sentire il parere di uno che può parlare per esperienza diretta.

          • Oltre che l’esempio di alcune provincie molto collinari e con paesi distanti tra loro non può essere assunto ad esempio generale. Esattamente come si dice sempre in questo sito che le BEV non sono adatte a tutti gli usi, anche per i veicoli commerciali ci sarà chi fa 500-600 km ogni giorno, ma anche chi lavora in provincie molto dense dove gli spostamenti sono molto ridotti. E per questi operatori il furgone elettrico è ottimo.
            Inoltre, questi veicoli possono accedere alle zone ZTL, cosa utilissima per chi lavora in centro, non a caso a Milano se ne iniziano a vedere molti.

          • Vi faccio notare che esiste già una caccia al furgone diesel usato. Visto che ormai molti marchi propongono solamente l’elettrico a listino… E che questi modelli diesel usato cominciano ad avere prezzi alle volte anche molto lontani dalle valutazioni di un tempo . Questo perché l’autonomia e il costo , nonché la possibilità di ricaricare rappresenta per molti ancora un ostacolo per chi lavora con questi mezzi. Mi pare che questo possa essere visto anche come un risvolto sociale,non so fino a che punto voluto, che tende ad accentrare la popolazione verso agglomerati urbani a scapito dei piccoli centri. Comunque in risposta a quanto detto prima, io amministro una piccola cooperativa sociale e mai mi sognerei al momento di sostituire i mezzi che abbiamo con mezzi elettrici. Proprio in virtù del territorio e della spesa.

  2. Comunque il Berlingo ha veramente un’autonomia ridicola considerando anche le dimensioni del pianale, vengo da un Berlingo a benzina e sarei passato molto volentieri all’elettrico perché il fattore di forma dell’auto va benissimo per il mio utilizzo ma fa davvero troppo pochi chilometri anche se i miei spostamenti medi sono di 200 km o poco più.

    • Credo che una batteria piú grande sarebbe improponibile su modelli compatti come l’e-Berlingo, non solo per il costo maggiore ma anche per la riduzione di spazio disponibile e portata utile (giá in partenza non eccezionali).

  3. Purtroppo anche da questo racconto è sempre più evidente come il vero punto di forza di Tesla sia la sua capillare rete di ricarica proprietaria, urge una direttiva CE che imponga standard di comunicazione aperti, in tempo reale e gratuiti per determinare lo stato di una colonnina.

    • /// urge una direttiva CE che imponga standard di comunicazione aperti, in tempo reale e gratuiti per determinare lo stato di una colonnina \\\ Non so se uno standard aperto potrebbe rendere piú affidabile l’indicazione dello stato di una colonnina, credo che il problema dipenda piú che altro da bug sw e/o qualitá migliorabile della componentistica delle colonnine e relativa infrastruttura.

      • Il protocollo esiste già, ed è totalmente aperto, si chiama OCPI.

        Ho scorso brevemente le specifiche; senza tediare chi non è del settore (chi ha competenza e voglia può guardare qui: https://evroaming.org/app/uploads/2021/11/OCPI-2.2.1.pdf) ha una infinità di informazioni, un fornitore può fare cose come anche indicare la fonte dell’elettricità venduta da una colonnina, se la location è un hotel o un ristorante, e c’è ovviamente il parametro STATUS. Che viene interrogato in tempo reale.

        Non è usato da tutti ma fa capire come funziona una rete di ricarica e il roaming, è stata una lettura illuminante. E anche se altri usano protocolli differenti, forse funzionano allo stesso modo.
        L’informazione sullo stato della colonnina viene raccolta dal CPO (charge point operator) che gestisce la colonnina stessa, poi da qui a un hub, dove si collegano altri CPO o i eMSP (e-Mobility Service Provider) quelli che vendono le ricariche e che interrogano gli hub per sapere lo stato delle colonnine. Se un cpo non fornisce dati in tempo reale ma vecchi di minuti, quella è l’informazione che avremo sull’app di ricarica anche se la “domanda” da parte dell’app viene effettivamente fatta in tempo reale.

        Vedo che il protocollo è patrocinato dalla Comunità Europea, ma non è usato da tutti. Per esempio, non c’è nessun operatore italiano…

        PS: la topologia di figura 3 spiega forse perchè non tutte le app di vendita hanno tutte le colonnine. Spesso sono accordi bilaterali, non mediati da una piattaforma (come gli hub del protocollo).

  4. Va bene, vada per i 110 km/h da non superare, in fondo sono in linea col tipo di veicolo e, considerando i rallentamenti, non è detto che si perda chi sa che cosa rispetto a chi va a 140 di tachimetro. Per il resto, però, la lettera mi ricorda un racconto di mia madre di un lontano viaggio in lambretta nel 1957 da Morbegno a Milano della serie: tutto o quasi si può fare, ma non è detto che sia ragionevole farlo.

    Sono curioso di vedere se, con l’evoluzione della tecnologia, avremo ancora auto elettriche “da città e dintorni” ed auto “da viaggio”, magari con fasce di prezzo polarizzate, o se ci sarà, come spero, una certa convergenza.

  5. Per la Francia consiglio Chargemap piuttosto che NextCharge, dove mancano diverse colonnine. Tuttavia non risolvi il problema dell’affidabilità della segnalazione di disponibilità delle colonnine,
    perché ahimè anche su Chargemap le indicazioni sono aleatorie.

  6. Ottima l’idea di un elettroviaggiatore francese che munito di appositi adesivi (spero difficili da togliere) ha tappezzato parabrezza e specchi laterali dell’auto del maleducato di turno

    Si chiama vandalismo, non ci si può fare giustizia da soli. Si devono chiamare i vigili. Purtroppo in italia le contravvenzioni sono fin troppo leggere, anche considerando la rimozione. Ci fossero per questi casi contravvenzioni salatissime nessuno ci parcheggerebbe sopra, seppur con rischio basso di venire contravvenzionati.

    • “Si devono chiamare i vigili.” Concordo ma leggendo i vari commenti sembra che ai vigli, ed ai sindaci, non interessa per nulla né multare né rimuovere le auto endotermiche dai punti di ricarica. Evidentemente non è ancora entrato nella zucca dei politici che se metti una colonnina quel posto diventa in tutto e per tutto un distributore di carburante e quindi devi renderlo utilizzabile sempre soprattutto quando anche il CdS te lo impone.

    • Buffo poi come questo giustiziere del “diritto alla colonnina” poi ammetta dieci righe dopo di posteggiare nei centri storici nello spazio colonnine magari anche se non avrebbe bisogno di ricaricare togliendo il posto a qualcuno che invece a vrebbe urgente bisogno di elettricità. Vva la coerenza e soprattutto viva il senso civico. Meriterebbe che qualcuno gli tappezzasse di adesivi indelebili il parabrezzza.

  7. Ho un auto elettrica e ne sono pienamente soddisfatto ma una vacanza così dal mio punto di vista sarebbe da considerare rovinata. Non credo che se per 15gg l’anno mi noleggiassi un diesel sarei io il principale responsabile del cambiamento climatico. Finché le infrastrutture di ricarica non saranno completate non credo che mi avventurerò mai in una situazione simile

  8. Della serie a questo prezzo e con queste prestazioni, forse tra 10 anni potrò iniziare a considerare un’elettrica.
    Di sicuro non sono il tipo che considera chiamare il carro attrezzi alle 2 di notte più sosta non preventivata in albergo come una simpatica giornata di avventura in vacanza.
    p.s.
    Non esattamente ecologico tenere accesa l’aria condizionata mentre non si è in auto.

    • /// non esattamente ecologico tenere accesa l’aria condizionata mentre non si è in auto \\\ Perché antiecologico ? In genere lo si fa mentre l’auto è in fase di ricarica, fra l’altro – a differenza del riscaldamento a resistenza ormai destinato a sparire – il condizionatore intacca una minima parte della carica della batteria.

      • Scusi, penso ci possa arrivare anche lei, se si tiene il condizionatore accesso mentre l’auto è in carica, ciò non vuol dire che esso non consumi corrente.
        Inutilmente a mio modo di vedere, visto che nessuno è in auto.

    • E sí, perché la gente comune che d’inverno lascia accese le endotermiche una decina di minuti per “scaldare il motore” no.
      O qui stessi che d’estate nelle soste brevi le lasciano accese con il clima, addirittura ho visto un paio di persone lasciarle in moto per ricaricare lo smartphone mentre erano al bar…

      • Guardi che è evidente che chi lascia accesse le endotermiche fa la stessa cosa: poco rispetto dell’ambiente. E’ veramente infantile anzichè rispondere nel merito, dire: ” cattivo è stato anche lui”. Che scoperta.

        • Quindi mentre lei non è a casa d’inverno tiene il ricaldamento spento o d’estate il clima spento.
          Poi accendere il clima nell’autovettura 10 minuti prima cosa consumerà, 2-300 watt?
          Dai su, non perdiamoci dietro a queste piccolezze.

          • Asssolutamente si, la caldaia d’inverno è spenta quando esco ed il condizionatore lo uso pochissimo, in genere solo la funzione deumidificatore. Mai quando non sono in casa.
            Le do una notizia, questo inverno scoprirà anche lei l’ebrezza di spegnere il riscaldamento quando esce di casa.
            Si accorgerà per la prima volta che non sono piccolezze.
            Buon risveglio.

          • @Marco poi il giorno che scoprirai che, invece che spegnere e riaccendere continuamente, spendi meno mantenendo la giusta temperatura (perlomeno se hai una casa decentemente isolata), probabilmente ti accorgerai che forse non sono gli altri a doversi svegliare 😀

            Peraltro, spoiler: il protagonista del racconto non tiene il climatizzatore acceso indiscriminatamente “quando non è in auto”, ma solo alcuni minuti prima di salire per trovare l’auto confortevole e =>ridurre i consumi<= durante il viaggio (dato che la climatizzazione in genere non coinvolge solo l'abitacolo ma anche la batteria).
            Tu cosa suggerisci, invece, di partire con l'auto con i finestrini abbassati? O di sparare al massimo l'aria condizionata appena partiti per resistere dei 50 gradi raggiunti dall'abitacolo dell'auto lasciata al sole? 😀

          • Ho fatto la prova diverse volte sulla mia id.3, che nemmeno ha la PDC ma la semplice resistenza. Di picco consuma 2 kW per circa i primi 3-4 minuti, poi va a circa 1.1 kW. Quando la sghiaccio d’inverno avvio la climatizzazione dall’app circa 10 minuti prima. Penso che consumerò circa 500wh.
            Più o meno come scaldare le lasagne al microonde.

  9. continuo a pensare che non dotare le auto di un caricabatterie ( Tesla incluse n’eh, ma loro hanno i SC ) da 22kWh, sia una pura idiozia.

  10. Visto che esiste, perché non usi Power cruise control?
    Ogni tecnologia se non usata al meglio ti lascia a piedi, PCC calcola e monitora tempo reale per rendere semplice e sicuro ogni viaggio in elettrico o anche gli spostamenti quotidiani.
    Testimoni ne sono, le storie di vacanze in elettrico (senza carroattrezzi) anche fuori dall’Italia assistite da Power cruise control

    • PPC per la Berlingo non c’è. il sistema da come viene giudicato dagli utilizzatori è buono ma il fatto che sia strettamente legato alla marca+modello non lo rende universale. Io possiedo un MG ZS EV, ho chiesto allo sviluppatore se verrà rilasciata una versione per questo modello, mi ha risposto di si ma guardando il sito non è neppure fra quelli in sviluppo quindi credo che sia una risposta di circostanza.

      • Ne ho parlato ieri con il fondatore di Power Cruise Control (PCC) Leonardo Spacone. La App per MG ZS EV è in fase di sviluppo e testing. Sarà sul mercato dall’inizio dell’anno prossimo

  11. Grazie mille per il racconto Giorgio. Sto guardando da tempo un MPV per sostituire la nostra Dacia Lodgy, e avendo usato una volta un Rifter diesel di un’amica, la sua versione elettrica era una dei potenziali candidati, ma mi ha confermato il dubbio maggiore che ci frena, la batteria.

    Anche eRifter ha la batteria da soli 50kWh, e l’aerodinamica è ugualmente impattata dalla sagoma frontale. Fermarsi ogni 180-200 km non è un problema, ma lo diventa se come dice lei si usa il veicolo per quello che è stato progettato e si fanno viaggi avventurosi in posti dove c’è il rischio che l’autonomia non sia sufficiente a raggiungere nessuna colonnina.

    Peccato che PSA abbia utilizzato questa piattaforma da 50kWh per i suoi veicoli mpv, quando loro stessi hanno progettato per Toyota il Pro Ace elettrico, che ha invece la batteria da 75 kWh (ma è un van e quindi non il nostro target).
    Quella batteria sul Berlingo (o sul Rifter) l’avrebbero reso ottimo. Temo abbiano avuto paura che il prezzo finale fosse diventato troppo alto, ma è un peccato perchè castra di molto il livello di “multi-purpose” del veicolo.

      • Assolutamente sì. Tocca aspettare per ora, in attesa di modelli futuri che sicuramente saranno meno limitati. Quelli esistenti sono limitati come questi, o fuori scala come ID.Buzz (75k, siamo fuori di testa…, oltre che è un cassone).

      • Avete visto lo Zeekr 009 MPV con batterie CATL Qilin e autonomia tra 700 e 1000 km? Chissà se arriverà in Europa …

        • Molto bello, per me fin troppo bello.
          Caricando a volte materiali edili avrei troppa paura di rovinarlo. Bisognerebbe poi capire la portata, perché la tonnellata utile che mi offre il mio Transit Custom spesso mi fa comodo.

          Detto questo, anche nella parte ludica della situazione presenta un grosso limite: lì dentro una motocicletta non ce la carico, o nella migliore delle ipotesi divento veramente matto per farcela.

          Sul Transit, salvo cose tipo BMW GS che non ho e non ho nessuna intenzione di acquistare , una moto ci entra in scioltezza

          tremo poi all’idea del prezzo 😱

        • Sì, visto, è anche interessante, ma l’hanno già annunciato come “Premium MPV”, temo sarà nel range di prezzo del Buzz.

          • Secondo me non dobbiamo aspettarci troppo in termini di portata utile da modelli come lo Zeekr 009 (e se è per questo anche dall’e-Berlingo..) che del resto non sono molto classificabili come furgoni da lavoro.. Da quello che so uno dei pochi furgoni che dovrebbe rispondere ai requisiti – portata di una tonnellata e spazio per una moto – è il Ducato (https://www.vaielettrico.it/stress-test-il-ducato-4-una-tonnellata-di-carico-in-salita/) con batteria grande, sperando che quest’ultima non tolga troppo spazio..

          • Io e Enzo comunque parlavamo di MPV, che non sono furgoni. Non carichi una moto su un MPV, elettrico o termico che sia. Però ci carico due bici, o il sup, o l’attrezzatura da escursione. O tutta la roba che portiamo al mare…

    • D’accordo con l’analisi su eRifter e compagnia cantante. Siamo in 6 in famiglia abituati a una Multipla. Un po’ di autonomia in più la renderebbe molto più versatile mentre ora una vacanza evidentemente richiede uno “spirito di adattamento” eccessivo.

      Purtroppo di questi tempi l’incidenza del costo delle batterie rimane notevole, ho confrontato i prezzi del Toyota Proace in versione 50KWh e 75 KWh, siamo sui 7000€.

      • Ma non esiste la Proace city verso con batteria da 75 KWh, c’è il proace che il furgone da 75, non quello simile al berlingo

        • Sisi, verissimo, lo segnalavo perchè è un prodotto PSA dove hanno messo la batteria da 75. Avrebbero potuto usarla anche sul Berlingo e Rifter.

        • Non l’ho scritto ma effettivamente il confronto l’ho effettuato fra due versioni con lo stesso allestimento del veicolo commerciale per avere un’idea spannometrica della differenza di prezzo fra le batterie di diversa capacità.

        • /// già il prezzo dei modelli con soli 50kWh non è poco. Attenderemo modelli migliori \\\ Credo che, oltre il prezzo, un altro aspetto negativo di una batteria piú grande sarebbe la riduzione dello spazio disponibile (e della portata utile), soprattutto in modelli compatti come l’e-Berlingo e simili.

          • Luigi, ha scritto questo commento due volte.
            La auto elettriche hanno le batterie sul fondo dell’auto, piatte, rispetto ai corrispettivi elettrici hanno sempre più spazio utile. Perchè qui dovrebbe essere differente? Si installano batterie da 75kWh su auto con passo simile, quindi non credo sia questo il problema. Molto più probabilmente è il prezzo, ma solo PSA potrebbe confermarcelo.

  12. Commento l’articolo perchè per abitudini e necesità sarei il cliente perfetto per questo tipo di vettura. Che, no lo nascondo, ho guardato attentamente già in tempi “non sospetti”

    Ovviamente nulla da dire nei confronti del bellissimo racconto del nostro amico Giorgio, che anzi ringrazio sinceramente.

    Mi appoggio ai titoli dei paragrafi per comodità

    -Promossa con riserva l’auto-

    De gustibus. Per me bocciata senza appello. 250-280 km a 80 orari sulla statale (dove perlatro l’aerodinamica conta fino ad un certo punto) di per se come “uso reale” sono un dato anche accettabilissimo, ma con 50kw di batteria (nominale o meno) siamo nettamente al di sotto di quanto ormai acquisito. Per dire: per quanto più piccola e sicuramente meno pesate, una “banalissima” e-up fa la stessa cosa con quasi 20 kw di meno in saccoccia.
    Parlare dell’uso autostradale a questo punto è infierire. 150/180 km “senza quasi mai superare i 110Km/h” è qualcosa che non si può sentire. Specie per un mezzo che molto spesso viene acquistato da famiglie “attive”, a cui piace fare gite ed escursioni anche relativamente lontano da casa.
    Per dire: con sto mezzo d’inverno se non hai un ecosistema più che certo e sicuro non ci vai a sciare. Almeno: io non me la sentirei. Eppure stiamo parlando di un mezzo che dovrebbe essere di gran lunga il più adatto per fare questo ripo di discorso (gita con attrezzatura sportiva al seguito).

    Quindi bocciato con il 5 senza appello solo perchè “Ricarica comunque velocemente alle colonnine fast, sempre oltre gli 80- 90kw/h,(nominali 100kw/h) in 20 minuti è pronta per ripartire.”
    Altrimenti sarebbe un 4 secco.
    Certo: le colonnine lo ricaricano in 20 minuti… se ci sono. Oggi non è automatico trovarle sempre, ovunque e con facilità. Ma questo non è colpa della vettura.

    Detto questo, la vettura senza dubbio sarà silenziosa, facile da guidare, comoda e piacevole da vivere. Ne ho avuti diversi di MPV, tra miei e in uso, per non sapere che sono i mezzi migliori per chi ha una vita “attiva”, figli da gestire, spesso carichi ingombranti eccetera.
    Ma, senza voler entrare in polemica, per un prezzo di listino ben superiore ai 35.000 euro con le prestazioni che ci ha raccontato Giorgio francamente trovo molto geneosa la “promozione con riserva”.

    -Si può viaggiare in elettrico in vacanza con un’auto poco adatta ai lunghi viaggi come l’e-Berlingo se si è pronti all’imprevisto, non ci sono bambini o anziani che patiscono i fuori orario e se la deviazione verso il paesino a 30 km per trovare una ricarica veloce è vissuta come un’avventura e non come una scocciatura.-

    Condivido pienamente, specie l’accenno alla presenza dei bambini. Ognuno ha i suoi ovviamente.
    I miei hanno qualche piccolissimo problema di iperattività 🙂 dovessi “costringerli” a 20 minuti di sosta ogni 150 km ne uscirei pazzo. (io).
    Ma questa è una nota di colore del tutto personale.

    Peccato, perchè il mezzo di per sè è davvero interessante. Per quanto caro, se non fosse così “limitato” nell’uso extraurbano sarebbe davvero molto interessante.

    • Mezzo molto valido, praticamente per ora unico nella sua categoria. Ma non è chiaramente adatto a fare 3800 km (e direi che non ci serviva questo stress test per capirlo).

      Per chi in famiglia ha due auto però è perfetto. Finché fai viaggi di media lunghezza puoi usarlo tranquillamente (es 300 km andata e 300 ritorno, basta una sosta per viaggio, oppure ancora meglio due soste da 10/15 minuti, una a destinazione che non pesa), ma se vai oltre va ben valutato il viaggio.

      • La sua analisi ha senza dubbio la sua ragion d’essere, ma mi permetta di dire che non sono molto d’accordo.

        Innanzitutto, mi perdonerà, ma trovo poco proponibile assegnare ad una vettura di quelle dimensioni e soprattutto di quel prezzo il ruolo di “seconda auto”. Senza voler considerare che ormai una seconda auto, per quanto tale, a benzina è comunque in grado di consentire un uso quasi ad ampio raggio senza tutte queste sostanziali limitazioni. Fuor di metafora e senza pretendere di andarci fino a Capo Nord, ma con una qualsiasi segmento B a benzina, anche di cilindrata relativamente ridotta, ormai si viaggia più che comodamente.
        In soldoni: qualsiasi auto, con tutti i suoi limiti, deve permetterci di fare più o meno qualsiasi cosa ci serva. Una meglio, una peggio… ma secondo me non è pensabile, specie per quel che costa, di accettare come normale un “così tanto peggio”. Ovverosia accetare serenamente di acquistare un veicolo già sapendo che la questione sarà così “complicata” non appena ci si allontana troppo dal raggio della batteria.

        Si dirà giustamente che almeno una buona metà dei problemi nasce dalla rete di ricarica e non dalla vettura, ed è assolutamente vero. Ci fossero colonnine in DC ovunque (e sempre funzionanti) senza dubbio il mezzo sarebbe più fruibile.

        Assodato questo, rimangono però dei “difetti” a mio avviso intrinseci, e tali da confermare il mio giudizio.

        Riuscire a coprire in autostrada nemmeno 200 km con un “pieno”, e per di più a velocità oggettivamente limitate, è oggettivamente un fattore limitante. O per converso vuol dire che procedendo ad un passo un minimo accettabile (facciamo 120 in autostrada?) se facciamo un viaggetto un minimo impegnativo il nostro furgoncino dovrà star fermo per almeno 20 minuti ogni ora di strada. Senza considerare l’inverno e senza considerare la montagna (ribadisco: andare a sciare diventerebbe già di per sè un’avventura prima ancora di comprare lo skipass)
        Per poi ripartire, non dimentichiamolo, con l’80% di batteria e non il 100%. Sinceramente bisogna volerlo davvero per ritenerlo accettabile.

        Ma le dirò di più: la cosa secondo me è ancora più conclamata nel confronto diretto con le altre vetture del gruppo PSA.

        Se infatti prendiamo per buono il dato ampiamente visto che una Opel Corsa-e o Peugeot e208 e similari riescono a percorrere anche 200 km in autostrada ad una velocità di 110/120 orari, e posto che, tolta l’ultima release della Peugeot, batteria e powertrain sono identici tra le varie vetture (50 kwh batteria, 136 kw il motore) diventa lampante il fatto che il van del gruppo Stellantis (visto che è lo stesso rimarchiato per tutti) è intrinsecamente “insufficiente” a livello progettuale.

        Costasse come una Dacia Spring full optional non nego che avrei molto meno da ridire. A più di 35k Euro di listino la risposta francemente è “no”.

        Tutto questo pronto a ricredermi e detto con la massima serenità, mi raccomando. 😉

  13. /// ottimo il sistema degli addetti alle autostrade in Francia: ti spingono l’auto con un furgone dotato di un cuscino in gomma sul paraurti anteriore fino alla agognata colonnina, il tutto in pochi minuti e nessun danno alla carrozzeria \\\ Questo sistema è fattibile con tutte le auto elettriche ? Da quello che ho letto, nei casi migliori per spostare un BEV in panne bisogna tenere sollevato l’asse delle ruote motrici per non rischiare danni oppure non resta che caricare il veicolo sul carro attrezzi con apposita procedura (vedi articoli come https://www.vaielettrico.it/una-spring-in-panne-si-puo-trainare/)

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