In Usa c’è attenzione verso l’elettrico marino. Secondo l’edizione 2025 dell’US Boat Owners Sustainability Study il 54% dei diportisti prende in considerazione la possibilità di acquistare una barca elettrica. Attenzione, è una dichiarazione molto vaga, ma chiara: oltre la metà del campione vede bene le batterie a bordo.
In Usa piace l’elettrico, un quarto del campione ha già deciso
Nel dettaglio il 54% dei diportisti americani «sarebbe disposto a prendere in considerazione un modello elettrico per il suo prossimo acquisto». L’intenzione è lodevole ed esiste secondo lo studio condotto da Unmuted Consumer Insights con oltre 750 intervistati, lo studio è stato condotto online dal 21 al 28 maggio 2025, in collaborazione con Veridata Insights, e copre un’ampia gamma di tipologie di imbarcazioni: barche da pesca d’acqua dolce e salata, runabout, motoscafi, pontoni, cabinati, case galleggianti e barche a vela. Come si legge nel grafico qui sotto il dato più interessante è questo: il 25% del campione ha definitivamente deciso di fare la scelta.
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Un dato incredibile visto la poca diffusione delle barche elettriche. All’opposto c’è altro 25% del campione che resta molto scettico su una scelta a emissioni zero.

Evidente la propensione per le soluzioni elettriche. Ma il sondaggio evidenzia anche che il 68% dei diportisti considera l’impegno ambientale di un marchio nella propria decisione di acquisto.
Il paradosso: più elettrici i diportisti marini rispetto al lago
Un dato che sorprende. I diportisti che navigano in mare aperto sono i più entusiasti, con il 71% di interesse davanti a quelli che navigano sui Grandi Laghi (65%). Al contrario, solo il 38% dei proprietari che navigano sui piccoli laghi si dichiara interessato. Suona strano perché in un piccolo specchio d’acqua il problema dell’autonomia è molto meno sentito.

Passiamo alle categorie di imbarcazioni, i proprietari di houseboat (80%) e barche a vela (75%) sono in testa ed è un dato che non ci meraviglia visto che nel primo caso non sono richieste velocità elevate e nel secondo c’è il vento a spingere lo scafo. E’ buono il dato dei proprietari di motoscafi (66%) che al contrario hanno necessità di gran potenza e autonomia. I tassi di partecipazione più bassi si riscontrano tra i proprietari di barche da pesca d’acqua dolce (43%) e runabout/bowrider (36%).
Si guarda più all’autonomia che alla silenziosità
Tanti diportisti elettrici sentiti in questi anni hanno elogiato il silenzio, la mancanza di puzza ma per la scelta della barca elettrica si guarda alle prestazioni energetiche. Non è una contraddizione perché le e-boat non fanno rumore, ma l’autonomia è diversa da modello a modello.

Lo studio evidenzia l’importanza centrale della batteria nella scelta. Alla domanda sulle caratteristiche ritenute essenziali, il 73% degli intervistati ha citato la durata della batteria, seguita dalla ricarica rapida (67%) e dalla lunga autonomia di navigazione (59%).
Quasi la metà (47%) si aspetta anche prestazioni elevate o velocità, mentre il 41% desidera la ricarica solare. Criteri come la silenziosità (36%), l’utilizzo di materiali ecocompatibili (34%) e la connettività e i controlli intelligenti (25%) si posizionano dopo.
Per una diffusione di massa conta il fattore prezzo
Per Bridget Millar, presidente di Unmuted Consumer Insights, questi risultati confermano una tendenza osservata in molti settori: l’ambiente sta diventando un criterio chiave per i consumatori. Sottolinea che questo sviluppo potrebbe rimodellare il futuro della nautica da diporto.
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Ma attenzione: secondo gli autori il prezzo di acquisto, i costi di manutenzione, le infrastrutture e l’autonomia rimangono fattori chiave per la massiccia elettrificazione del settore. Come per l’auto. Tuttavia una barca ha vita infinitamente più lunga e si può elettrificare senza grandi spese. Si tiene il vecchio scafo, ma si naviga a emissioni zero.

