Una sola colonnina in paese, inutilizzabile perché in attesa di essere attivata da ben un anno: è la segnalazione di Antonio, un lettore abruzzese. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Una sola colonnina in paese, perché non la attivano? “Ho sollecitato più volte, inutile…”
“Vi scrivo perché spero possiate fare qualcosa. Da più di anno dopo l’installazione, ancora non risulta in funzione la colonnina in viale della Vittoria, del Comune di Villa Santa Maria (provincia di Chieti). Questa colonnina risulta essere l’unica del paese ed è della Eni-Be Charge. Ho chiamato più volte per sollecitare l’attivazione, ma a nulla è servito… La colonnina si trova in coordinate di Google Maps: 41.9529499, 14.3517343 ed ha il numero id: E006304-1 e E006304-2. Grazie mille buon lavoro“. Antonio De Marco
Il 15,8% delle ricariche è in attesa: la situazione migliora, ma le spente sono ancora troppe
Risposta. In genere la mancata attivazione non dipende dal gestore della colonnina che, avendo già sostenuto l’investimento per l’installazione, avrebbe tutto l’interesse a farla funzionare. E cominciare quindi a incassare. Il problema è che in Italia tutto è complicato e ci sono troppi attori nella catena di avvio. Secondo l’ultimo rapporto di Motus-e, aggiornato al 31 marzo, le colonnine in attesa di attivazione sono il 15,8% del totale, percentuale in via di diminuzione. Ma è chiaro che a chi vive in un paese con unì’unica ricarica, mai messa in funzione, queste statistiche interessano poco. Serve snellire le procedure, come segnala la stessa Motus-e: “...resta ancora molto lavoro da fare per velocizzare le procedure autorizzative e aumentare la partecipazione dei soggetti coinvolti nel processo“. Noi, da parte nostra, non possiamo far altro che segnalare, sperando che chi di dovere batta finalmente un colpo.
- Atlante: così potremo abbassare i costi della ricarica Guarda la VIDEO-INTERVISTA al n.1 Stefano Terranova
Ne aggiungo una a San Salvo Marina che si vede anche da street view sulla ciclabile, e pensare che nel mentre hanno installato e attivato 4 ionity a circa 300 MT.
Ad una azienda che fa miliardi col petrolio non dovrebbe essere permesso di gestire le colonnine di ricarica per le auto elettriche.
Tutti (o quasi) davanti ad una colonnina inattiva pensiamo che la colpa è del distributore e non certo del gestore che avrebbe tutto l’interesse di vederla attiva.
Ma è proprio così?
Probabilmente si ma siamo certi che il gestore non abbia a volte qualche responsabilità?
Soprattutto quando si parla di Plenitude.
Possibile che una ultra-fast a Gravina di Catania da quasi tre (!!!)anni sia in attesa di attivazione?
Possibile che un’ultra-fast Plenitude da più di due anni sia in attesa di attivazione in un distributore ENI a Eboli (SA)?
Possibile che da più di due anni una hpc Plenitude rimane spenta in un distributore sito a Pisticci scalo(MT)?
Potrei purtroppo continuare a lungo e sempre Plenitude c’è di mezzo.
Se poi aggiungessi i tempi più che biblici che Plenitude impiega per intervenire in caso di colonnine in manutenzione dopo aver ricevuto da me precise segnalazioni,il discorso ci porterebbe fin troppo lontano.
Il dubbio a questo punto che in Plenitude ci sia qualcosa che puzza forte,mi nasce spontaneo….
Legga questo articolo Ricarica, Atlante gioca di squadra con Spark Alliance e guardi il video relativo https://youtu.be/rvPkmmyfafA. Scoprirà che il problema non è solo di Plenitude
Non ho citato Plenitude a caso o per sciocco desiderio di mal parlare.
Conoscendo qualcuno in Atlante ed in Enel X con cui mi diverto a sentire da loro come procedono le cose in Plenitude.
A cominciare dai pagamenti ai fornitori.
Si parla di concorrenti-è vero-ma se solo un quarto delle cose sentite fosse solo lontanamente vicina al vero,allora mi verrebbe da dire: c’è del marcio in Plenitude.Eheheh
Accuse così gravi vanno documentate. Visto che si firma con nome e cognome se ne assume la responsabilità