Una sfida a pubblicare dure critiche all’auto elettrica

Una sfida a pubblicare dure critiche all’auto elettrica ci arriva dal lettore che sostiene di avere perso il posto di lavoro proprio per colpa della svolta green nel mondo dell’auto. La sua azienda, in crisi, produceva manicotti per motori diesel.

Un motore diesel Fiat Multijet: secondo il lettore l’Italia ha una tradizione tecnologica nell’auto che andrebbe preservata.

Una sfida a pubblicare un attacco alla “follia ambientalista”

“Le vostre risposte sono sterili e non veritiere. La transizione elettrica è il risultato dell’ imposizione della Comunità europea. Un’mposizione senza fondamento. Infatti l’estrazione di litio e cobalto avviene creando enormi disastri ambientali e non solo. Di recente su Rai 3 (trasmissione Kilimangiaro, se non erro) hanno fatto vedere cosa succede nei pochi paesi dove si trovano queste materie prime. Il vostro ambientalismo è del tutto inutile, aggiungo dannoso perché sta causando un disastro economico occupazionale. In nome della follia ambientalista si butta via un settore che ha quasi 150 anni di storia. 

Aggiungo che la tecnologia dei motori termici poteva solo migliorare. Non dimentichiamo che noi italiani abbiamo inventato il motore Fire  e il diesel Multijet. Motori unici, che hanno migliorato consumi ed inquinamento. Sapete quanto inquina un diesel Multijet Euro 7??? 0.000009 PM, quasi nulla. È facile dare la colpa a chi, come dite voi … non è riuscito a stare dietro il cambiamento.  Frottole, ci sono Paesi che non hanno una storia industriale automobilistica e non hanno nulla da perdere. Ora voglio vedere se pubblicate la mia replica alla vostra sterile risposta. Giovanni Leonetti

Una sfida a pubblicare

Il declino italiano viene da molto più lontano…

Risposta. Noi diamo la parola a tutti, figurarsi se non la diamo a chi sta vivendo il dramma della perdita del posto di lavoro. Ribadiamo che è troppo comodo usare l’auto elettrica come capro espiatorio di una crisi del settore industriale italiano che viene da molto più lontano. Come ben sanno i tanti che hanno perso il lavoro prima di chi ha scritto le lettera qui sopra. Ma ce la caviamo attaccando sempre i soliti bersagli: l’Europa e la transizione elettrica, evitando di guardare in faccia i problemi veri. Non è rimpiangendo gli anni del Fire e del Multijet che si risolvono i problemi: il mondo va avanti, l’Italia guarda indietro.

Visualizza commenti (44)
  1. Fiat ed Eni hanno plasmato in 70 anni una repubblica fondata su gas e petrolio. L’indotto a seguire. La politica ha difficoltà a cambiare rotta. L’energia in Italia è prodotta perlopiù con Gas, inquinante e costoso(ma fa bene ai bilanci dell’Eni). Per questo abbiamo il costo energia più alto d’europa. Intanto oggi De Scalzi è diventato cavaliere del lavoro. Del suo lavoro peró. Dispiace per i posti di lavoro persi, ma sono l’effetto di poca lungimiranza degli imprenditori e una industria stagnante. In calo da 26 messi consecutivi. Siamo una geriato-crazia, l’elevata età media non stimola ai cambiamenti, e i pochi che ci sono, sono lenti. Vale per tutti i settori, a parte rare eccezioni.
    Lavoro da 20 come informatico, ho cambiato lavoro 10 volte. Lavoro su cose che NON esistevano quando facevo l’università. Fra 5 anni saró forse disoccupato per colpa dell’AI e andró a fare il falegname. E mi devo sorbire il pippone perchè una ditta che fa manicotti per Diesel chiude ? Datevi tutti una svegliata e sviluppate un po’ di spirito di adattamento. La tecnologia avanza, cerchiamo di far avanzare anche il nostro cervello.

    1. Federico Facchinetti

      Ma che risposta è?
      Lei probabilmente ha 40 anni e ha delle competenze che le permettono di riciclarsi anche in futuro, ma non siamo tutti come lei.
      Il signore in questione può avere 57 anni e chi lo assume più?
      Deve per forza mettersi in proprio?

  2. Fermo restando che la perdita del lavoro è sempre un brutto guaio, gli appassionati di F1 forse ricorderanno che nei primi gp cinesi (periodo in cui gli stessi erano passati dalle bici alle auto), eravamo tutti lì a cercare di risintonizzare la TV perché la visione era parecchio offuscata. Ora, a distanza di anni e dopo il passaggio dal termico all’elettrico, i gp cinesi si vedono perfettamente, con un bel cielo terso. Io rifletterei su questo.

  3. Mi spiace per la perdita del lavoro dell’operaio che produceva manicotti per motori diesel. La crisi del motore diesel non è in alcun modo legata ai motori elettrici. In Italia 10 anni fa il 50% dei veicoli nuovi era un diesel. Oggi siamo al 10%. Ci si è resi conto che il diesel ha un tipo di inquinamento prodotto, il particolato, pericoloso per la salute. E ne produce molto più del benzina, dell’ibrido o dell’auto elettrica. Da ottobre in Lombardia bloccheranno gli Euro 5 diesel, fatta salva l’installazione di un rilevatore di chilometri. Un automobilista lombardo, a mio parere, oggi non comprerebbe un auto nuova diesel per paura dei blocchi alla circolazione invernali. Guarderebbe al benzina, all’ibrido, all’elettrico, al metano, eccetera. Ma non al diesel. La chiusura dell’indotto delle auto diesel non è legato all’elettrico. Ma alla mancanza di lungimiranza, come anticipato sono 10 anni che le vendite di auto diesel sono in calo.

  4. caprone manicheo

    Per me o l’articolo è fake oppure figlio di farneticazioni di avvinazzati al bar verde.

  5. in auto elettrica con batteria da 65 kwh, a spanne di critico hai circa 70 kg di metalli del catodo, oltre a 7 kg di litio

    se batteria LFP, catodo sono sostanze comuni e non è critico; idem per le future Ione-Sodio di CATL, o altre future chimiche es. con zolfo; e anche le LMR (a base di manganese) in arrivo da LG, il managanese è abbastanza comune

    se batteria NCM, a base di nickel con aggiunte sempre più minori quantità di manganese e cobalto, hai metalli che al momento sono da estrarre, con impatto ambientale (es indonesia per vari fornitori di nickel) ma un domani saranno riciclati per nuove batterie o per altri usi

    però l’alternativa è peggio,
    un’ auto termica in 200.000 km userà 12.000 litri di carburante, contando le perdite nella filiera di raffinazione e trasporto diciamo 16.000 litri, non so la conversione estata ma diciamo estrazione e lavorazione di 14.000 kg di greggio?

    14.000 kg di greggio poi dispersi in atmosfera
    oppure 70 kg di metalli non comuni poi riciclati

  6. Forse in un’altra era politica l’azienda dove lavorava il signore della lettera non avrebbe chiuso. La fabbrica Innocenti si è riciclata più volte, da tubazioni ad armamenti fino a creare un successo mondiale come la Lambretta.. altri periodi, altri imprenditori e soprattutto altri politicanti..

  7. Proporrei al Sig. Leonetti di chiudersi in garage con il diesel Multijet Euro 7 acceso che emette 0.000009 PM e vediamo quanto tempo resiste.

    1. Federico Facchinetti

      Attento che ci sono persone che hanno perso il lavoro e si sono suicidate proprio in questa maniera.

  8. Questa lettera è stata scritta da un tizio a cui la rabbia ha dato alla testa, manca completamente di lucidità (non so rende conto che fornire un dato sull’inquinamento in quel modo non ha senso, cosa significa 0.000009 PM? Non significa nulla, è un dato al chilometro? Ogni cento chilometri, per litro? Lo sa solo lui. E la fonte? E poi dimentica il problema più grosso che non sono i PM, ma tutti gli altri gas di scarico che la macchina a motore termico produce. Dimostra insomma di non aver capito una beata fava e di non sapere che ‘termico” equivale a dire “che brucia anche ossigeno”. Se così non fosse potremmo attaccarci al tubo di scarico tanto 0.000009 PM è “quasi nulla”), trasforma anche le giuste critiche a un piano europeo troppo ambizioso (anche per colpa delle case automobilistiche che piangono e piangono ma erano presenti ai tavoli decisionali, non hanno subito passivamente, semplicemente credevano che le cose andassero diversamente come se i cinesi fossero capaci solo di fare paccottiglia) in un boomerang visto che è basta sul nulla (i motori hanno 150 anni? E quindi torno a usare la macchina da scrivere invece del computer? Le tecnologie si evolvono, punto!), sembra una missiva ironica scritta da un fan delle bev!!!

    1. ps: a me ricorda abbastanza i messaggi incattiviti e un poco ingenui di Kendric, quel signore troll affezionato del blog

  9. Mio padre ha cambiato 4 posti di lavoro e ha visto chiudere l’azienda dove lavorava, ma non si è mai pianto addosso. Io non ho pietà per chi si piange addosso, mi dispiace.
    Aggiungo che Milano, 500 anni fa, era la città più ricca al mondo, dove migliaia di persone erano impiegate nelle rinomate botteghe di armi a armature. Purtroppo l’avvento delle armi da fuoco ha stroncato il settore e le botteghe sono rimaste un ricordo, impresso nel nome di alcune vie milanesi. Questa è la storia, fatevene una ragione

  10. Paolo Cortina

    2 righe sul cobalto

    Le auto elettriche ne usano sempre meno. Nuove chimiche non lo usano a fatto.
    Il cobalto delle auto elettriche e le altre materie usate per le batterie sono censite per provenienza ed etica dalla “battery passport Alliance”.
    Mentre non lo sono quelle utilizzate per smartphone e tablet.

    Ultimo appunto sul cobalto. Sapete dove viene utilizzato tantissimo?
    Bella raffinazione del petrolio. Viene usato come catalizzatore.

    Questo vuol dire che va demonizzato il petrolio non le auto elettriche.

    Saluti

    1. bravo Paolo … ribadiamo il concetto…

      il COBALTO nelle batterie delle auto elettriche Resta dentro e può esser completamente riciclato

      il COBALTO nelle RAFFINERIE viene usato in reazioni chimiche e perso ogni volta.

      Basta attaccarsi all’uso di materiali (che nella produzione veicoli è quasi totalmente recuperabile ed ultimamente anche con cicli poco energivori o inquinanti. Se ci sono estrazioni di materiali fatti al di fuori delle norme di sicurezza dei lavoratori o dell’ambiente, vanno perseguiti e bloccati.

    2. suvvia, i beoti che citano “il cobalto ommioddio qualcuno pensi ai bambini che lo estraggono” nemmeno sanno com’è fatto, non perdiamo tempo a spiegargli da dove arriva e dove si utilizza, nemmeno lo capirebbero!

  11. Il “tipo” non ha presente che i maggiori disastri ambientali derivano dallo sfruttamento delle risorse fossili?
    Non gliel’ha mai spiegato nessuno?
    Oltre che a preoccuparsi del suo lavoro si preoccupa anche per tutti coloro che hanno contratto malattie gravi e gravissime in conseguenza dell’inquinamento?
    Mi pare anche che stia un po’ troppo spesso su queste pagine, forse ha meno difficoltà di quanto vorrebbe far credere.

    1. Infatti, anziché perdere tempo a scrivere lettere di protesta contro le auto elettriche potrebbe benissimo impiegare tempo e risorse per cercare un nuovo lavoro o perlomeno provare a mandare qualche curriculum.

      1. Oppure il contrario e si dovrebbero innondare tv e giornali con questa semplice notizia.
        Forse la smetterebbero con la disinformazione, ma non si può perchè tv e giornali si prestano volentieri al giochetto.

  12. L’economia italiana è ferma dagli anni 90 e si crede che il problema sia l’auto elettrica di 30 anni dopo? Magari finché la crisi colpiva altri direttamente con licenziamenti o con uno svilimento delle condizioni di lavoro non interessava ma esisteva già.
    Abbiamo un tessuto industriale pessimo perché con idee e metodologie vecchie e il problema non è solo l’auto motive. Una azienda elettronica delle mie parti è stata assorbita dopo anni e anni che era in crisi nera e tenevano ancora parte dei documenti cartacei! Abbiamo aziende che non investono nulla nel capitale e trattano i dipendenti come schiavi perché non vogliono competere con il primo mondo ma avere un’ economia in stile ex Urss quindi produrre melma su cui capitalizzare solo perché non spendi a produrla ma ormai ciò in Italia è impossibile e direi per fortuna.
    Invece che arrabbiarsi con l’ elettrico o con qualsiasi nuova tecnologia ci sarebbe da arrabbiarsi con gli imprenditori incomprensioni e politici compiacenti che per decenni hanno distrutto il paese e magari iniziare a votare decentemente! Invece no ! Fate pure il gioco di chi Ve l’ha messo nel di dietro e continua a mettercelo a tutti che intanto loro difficilmente non hanno mille paracadute.

    Che poi siamo arrivati per davvero al punto di smentire i dati di migliaia di scienziati, di enti come l’ ASI o l’ ESA sul riscaldamento climatico e credere piuttosto a Kilimangiaro? Programma carino ok ma che è divulgazione ultra generalista senza dati . E aggiungo che sto vittimismo della Destra recente ha Anche rotto , controllano il 90% delle TV e giornali italiani, sono al governo in tanti paesi non ultimo gli USA ma ” ehi non ci fanno parlare”.

  13. Io che non abito tanto distante da questa persona ho vissuto ( so molto bene cosa significa) la “ chiusura della fabbrica “ con grande impegno e fortuna mi sono ( a suo tempo) ricollocato…o meglio mi sono inventato un lavoro! Ma non me la sono presa con le cause che la determinarono…i cavalli sono stati fondamentali x millenni…poi…sono arrivati anche i suoi manicotti…il nostro amico sta facendo la figura di quel maniscalco che non è stato capace o non ha voluto guardare avanti!

    1. Raffaele Di Donato

      Vorrei fare notare che nella classifica delle 10 auto elettriche più vendute, 9 su 10 sono Europee. È inutile prendersela con i cinesi, con la fantomatica invasione elettrica che non c’è stata. l’Italia poteva fare come la Francia (o la spagna) e magari molti posti di lavoro si sarebbero salvati

  14. Parafrasando: Alcuni umani perdono il lavoro a causa di altri umani che vogliono fare un lavoro diverso. E’ una follia che si permetta ad altri di lavorare. Presto, eliminiamo tutti quelli che fanno altri lavori!!! Come si permettono? E’ un complotto!

  15. pierluigi mariotti

    Salve, indubbiamente non e’ facile dare un commento esaustivo allo sfogo del sig.r. Leonetti, la cosa che piu’ mi dispiace e’ che, come giustamente scritto, noi italiani abbiamo inventato motori ottimi oltre ad altre ottime invenzioni in vari campi e ad oggi non riusciamo piu’ a fare altrettanto non solo per il presente ma soprattutto per il vento del futuro e non lo si ferma di certo con le mani contro.
    Chi ci va di mezzo sono i ” poveri Cristi ” come il sig.r Leonetti che con qualcuno deve prendersela giustamente.
    Mi permetto di dire che il motore che puo’ rispondere alla normativa euro 7 comunque sia brucia carburante ed il limite indicato di solo 0,000009 pm non e’ veritiero nell’ utilizzo reale della vita di un’ autovettura oltre al fatto che allo scarico non esce solo pm ma anche altre porcherie.
    I motori moderni inquinano di meno rispetto a quelli di prima ma non vuol dire che non inquinino e ricordo che fino al 31 dicembre 2034 si potranno acquistare auto termiche quindi dare la colpa solamente all’ elettrico la trovo riduttiva.
    Sig.r Leonetti, le scrivo anche per metterla a conoscenza che sono un commerciante di auto e non do la colpa all’ elettrico se purtroppo non si vendono piu’ auto come prima, numeri che mandavano avanti la vendita, la produzione e tutto l’ indotto che ruotava attorno, le cause sono molte altre.
    Io vivo e lavoro in una zona che ha usufruito della cassa del mezzogiorno negli anni 60/70, fabbriche, industrie, viavai di gente ed attivita’ varie, da anni oramai non e’ piu’ cosi’ e le fabbriche/industrie che vanno avanti offrono spesso contratti di lavoro a termine con dipendenti che non possono far fronte ad una richiesta di finanziamento per acquistare un’ auto per non parlare di case.
    Il ” meccanismo ” in Europa ma Italia soprattutto si e’ inceppato e a farlo ripartire non lo vedo semplice vista la politica generale che continuiamo ad adottare.

  16. Daniele Sacilotto

    La transizione verso la mobilità elettrica non è un imposizione. Le 2 nazioni che l’hanno già adottata, Norvegia e Cina, non hanno nessun ban al 2035. È semplicemente una evoluzione tecnologica palese già da almeno un quinquennio. L’Europa col ban ha voluto solo dare la sveglia ai produttori interni affinché si portassero al passo coi tempi. Paradossalmente forse proprio questa mossa ha irritato a tal punto i consumatori da frenare la transizione

  17. Mi ricordo quando Salvini proclamava che avrebbe difeso i motori a combustione interna e tutti a osannarlo… dimenticando che il mondo progredisce . Ora non lamentiamoci che siamo dietro alla Cina di 15 anni

    1. Salvini sa solo difendere la sua cadrega, e in questo è bravissimo, visto che prende un lauto stipendio statale dagli anni ’90. Il problema sono i polli che dopo decenni credono ancora alle sue promesse e si bevono le scemate che lui racconta, andando poi in giro a raccontarle come verità, come in questa lettera.

  18. Tutti hanno diritto di parola okay. Ma questa risposta non aggiunge nulla se non i soliti pallosissimi luoghi comuni.
    Se per il lettore estrarre materiali come rame, ferro, litio e altro non è accettabile allora che se ne torni all’età della pietra! Senza questi materiali la civiltà odierna non può esistere, e pensare che estraiamo solo ora che ci sono le auto elettriche è un tanto sciocco.

  19. Ieri e arrivata la terza macchina elettrica( Ford puma ) a casa mia. Il multijet puzza alla grande, ho avuto ben due motori fire erano indistruttibili, ma i tempi sono cambiati il progresso non si ferma.

  20. Possibile che la produzione di manicotti per motori diesel non possa essere riconvertita per applicazioni similari in altri campi?

    Secondo me non c’è stata proprio l’intenzione da parte dell’azienda di fare un minimo di ricerca e sviluppo per avere un’alternativa, un paracadute che permettesse di sopravvivere ai cambiamenti in atto già da diversi anni, le colpe non sono del green deal ma della incapacità imprenditoriale dei vari manager che hanno amministrato finora.

    1. -Possibile che la produzione di manicotti per motori diesel non possa essere riconvertita per applicazioni similari in altri campi?-

      Visti i tempi, non escluderei il settore merceologico dei lanciafiamme.

          1. Io mi son convertitore in buona parte già da dopo il COVID seguendo il suggerimento di mia sorella che è nel settore son passato dalla manutenzione di macchine movimento terra ed agricole ad entrare anche nel ramo militare di manutenzione di macchine sminatrici, autoblindi, cacciacarri, trasporto truppe (avete presente quelle gigantesche JCB e CAT D9R
            https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/3/30/CAT_D9R-3a.jpg con cabine blindate e benne enormi che spianano la strada ).

      1. lanciafiamme ?? si, ma catalizzati Euro7 … sennò inquinano !!

        ps. tempo fa pure Tesla presentò tra i vari “gadget” un lanciafiamme 🔥🔥
        dimostrando nuovamente l’attenzione all’ambiente (vabbè .. poca cosa rispetto ai continui “botti” in atmosfera dei suoi SpaceX)

        1. l’Ucraina non fa parte della UE, lì i lanciafiamme possono essere anche Euro0.
          E comunque ai russi i lanciafiamme Euro7 non gli fanno niente, ci vogliono come minimo quelli coi sali di alluminio e l’olio di palma.
          Tutte cose diversamente woke. AHAHAH…
          Altrimenti servono solo ad accendere le Belomorkanal.

  21. L’Italia ha inventato il motore Fire ed il multijet.

    Nello stesso periodo, Toyota, inventò l’ibrido. Purtroppo la storia è giudice imparziale e ad alcuni ha dato ragione (ibrido), ad altri torto (fire e multijet).

    La vita è una continua evoluzione se ti fermi qualcuno ti sorpassa. Toyota è andato sull’idrogeno, poi dimostratosi un pozzo secco, i cinesi subito messa la freccia e sorpasso sulle batterie.

    Noi dopo 25 anni siamo ancora a parlare di Fire e multijet ci avrei messo anche il twinspark così si faceva una bella reantre. Come le cene dei compagni di classe del liceo.

    Restando sempre ferma la solidarietà, alle persone che vivono certe situazioni. Però non è che possiamo ricomprare i twin spark. Spiace.

    1. Solidarietà indubbiamente, ma ci vorrebbe anche una presa di coscienza maggiore, sulla situazione geopolitica ed economica.
      Il motore a combustione ha smesso di evolversi da tempo, e l’ultima evoluzione, messa in campo dai costruttori europei, è stato togliere un pistone.
      È dal 92 che esistono restrizioni crescenti, e le case europee hanno sempre fatto il compitino per adeguarsi a quello, forti delle perenni sovvenzioni governative di tutti i tipi, col ricatto occupazionale.
      Metto il catalizzatore (pieno di metalli critici), metto il fap (problemi a non finire), metto l’adblue, (altri problemi). Compitino senza vere innovazioni.
      Hanno preferito barare sulle emissioni (dieselgate).
      Le case europee non sono nemmeno in grado di produrre un motore fullhybrid decente (esiste da decenni).
      E la colpa è dell’elettrico?
      Nel mio piccolo, ho dovuto sempre stare al passo con le nuove tecnologie, con le nuove normative, altrimenti il destino era scomparire.
      Mi spiace per l’autore della lettera, ma il dito va puntato verso una direzione diversa.

  22. Meno letterine a vaielettrico, più curriculum in giro! Se ci mette lo stesso impegno vedrà che un lavoro lo trova. Mi saluti il titanic

  23. franco zappa

    non tutti hanno consapevolezza di cosa ha prodotto in 120 anni l’egemonia del petrolio , siamo ancora ridicolmente attaccati alla notizia del danno ambientale provocato dall estrazione del litio , facciamo che 90.000.000 di barili di petrolio al giorno in atmosfera e la trivellazione in mare e la deforestazione in ogni sua forma , etc etc siano cosa ben peggiore ! comunque mi spiace per la situazione di chi perde il posto di lavoro .

  24. Roberto Pallaoro

    Personalmente sono molto dispiaciuto per la perdita di lavoro di chi senza colpa è in un settore in piena decadenza. è vero che la crisi dell’auto non inizia per la presenza dell’auto elettrica, ma senz’altro la accelera. Oggi siamo di fronte ad immense sfide sociali per l’aumento di produttività tramite lo sviluppo tecnologico e occorre farsene carico con provvedimenti sociali che permettano di distribuire il lavoro esistente tra i lavoratori, anche tramite la riduzione dell’orario di lavoro, storicamente è sempre avvenuto, e una lotta alla diseguaglianza salariale. è un tema che deve essere affrontato mondialmente, questa mattina guardavo un articolo sul Corriere della sera che mostrava la classifica dei più ricchi nel paese in cui la diseguaglianza è la più spinta, ovvero gli USA che dimostrano come una società ultraliberista possa essere devastante per il sistema. Le auto elettriche non sono il problema, il problema sono le società che possono anche avere aspettative sociali estremamente positive per lo sviluppo tecnologico, ma ci vuole equilibrio.

    1. Be’ “senza colpa” non direi.

      Continua a citare la “Comunità europea”, che non esiste più da 15 anni.

      Se, nel 2009, la sua azienda avesse almeno iniziato a guardarsi in giro, o lui stesso avesse messo la pulce nell’orecchio a qualche collega o superiore o dirigente, magari adesso starebbero facendo isolamenti per cavi ad alta tensione anziché manicotti per i Diesel.

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