Una Porsche Taycan distrutta da un incendio. È accaduto in Florida, il 16 febbraio. L’auto è andata completamente distrutta, con seri danni anche alla casa nei pressi della quale era parcheggiata. Nessun danno alle persone.
Una Porsche Taycan in fiamme fa notizia e allarma
Esiste un pericolo auto-combustione per le vetture elettriche, dunque? Al momento è impossibile stabilire che cosa sia successo. La Porsche, contattata dal sito americano Electrek (qui l’articolo) ha fatto sapere di essere al corrente del fatto. Aggiungendo però di non avere elementi per fornire spiegazioni e limitandosi a esprimere soddisfazione per il fatto che nessuno sia rimasto ferito.

È chiaro, però, che andrà svolta un’indagine accurata. Al momento negli Usa sono in circolazione solo un paio di centinaia di Porsche Taycan ed è chiaro un incendio del genere su un campione di veicoli così ristretto crea una notevole impressione. I casi di incendio nelle auto endotermiche si verificano con una certa frequenza e non hanno certo l’attenzione dei media che attirano invece episodi come questo. Ma quando c’è di mezzo la Porsche, per di più con una tecnologia nuova come l’elettrico…
I precedenti (e il richiamo precauzionale dell’Audi)
Che cosa può essere successo? Ricordiamo (senza stabilire nessi con l’episodio della Florida) che a giugno l’Audi negli Usa ha richiamato i primi esemplari della e-tron. La motivazione era proprio il rischio di incendio nel pacco-batterie (qui l’articolo). Era stata l’agenzia Bloomberg a lanciare la notizia, parlando del richiamo volontario di 540 e-tron a causa del rischio di cortocircuito. Il problema riguardava una guarnizione potenzialmente difettosa, che avrebbe potuto causare un’infiltrazione di umidità nel pacco-batterie. Con il rischio, appunto, di cortocircuito. Un portavoce dell’Audi, Mark Dahncke, aveva escluso che il difetto avesse causato incidenti.

In questo articolo, invece, avevamo riferito del caso di una Hyundai Kona EV incendiata ed esplosa in un garage vicino a Montreal. E di altri casi che hanno riguardato anche Tesla. Il proprietario, Piero Cosentino, aveva escluso che l’auto fosse in carica al momento del propagarsi delle fiamme.
I Vigili del fuoco tranquillizzano
Al momento, comunque, i Vigili del fuoco non vedono particolari rischiosità di incendio nelle auto elettriche. Lo hanno ribadito recentemente per bocca di un dirigente dei pompieri di Modena, l’ingegner Valter Melotti. Melotti è intervenuto durante un corso di formazione organizzato dall’Ordine degli ingegneri: “Non sono molto spaventato dall’introduzione di veicoli elettrici e ibridi, né vedo particolari pericoli che prendano fuoco“, ha detto. “Negli interventi di soccorso i vigili del fuoco sono abituati a operare in situazioni in cui c’è la presenza di corrente elettrica, anche ad alta tensione. Ritengo molto più pericoloso il metano liquido, che pure si sta diffondendo molto tra i mezzi pesanti. O l’idrogeno, di cui si comincia a parlare, o il tradizionale GPL”. Una linea che ricalca i concetti della circolare pubblicata il 5 novembre 2018 dal Corpo nazionale dei Vigili del fuoco. Il documentoè intitolato “Linee guide per l’installazione di infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici”. In più occasioni i pompieri hanno comunque ribadito che le elettriche in circolazione sono poche per costituire un campione significativo.
In Canton Ticino c’è stato purtroppo un caso drammatico. La perdita di una vita si è accompagnata alla frustrazione dei vigili del fuoco confederati, tra i migliori al mondo, che in questa occasione non sono riusciti a salvare quella vita per la devastante esplosione di calore creata nell’incendio.
Hanno quindi studiato il problema sul campo definendo il protocollo di intervento sulle vetture elettriche. Lo specialista confederato Kurt Bopp ha definito in 11mila litri d’acqua la quantità necessaria a raffreddare le batterie in fiamme.
Nelle città svizzere c’è un idrante ogni 50 metri, ma in autostrada o in campagna, la situazione è diversa e i pompieri confederati hanno elaborato un protocollo di intervento che prevede il raffreddamento, perché le batterie si spengono solo dopo aver abbassato la temperatura ed immergendole in seguito in apposite vasche.
Per fare ciò stanno rinnovando tutte le autobotti per avere mezzi da 12mila litri d’acqua.
Per fare un confronto, l’autobotte pompa (ABP) dei nostri Vigili del Fuoco dispone di un serbatoio d’acqua da 8.000 litri, niente di più.
Il video del protocollo Confederato:
https://www.rsi.ch/news/oltre-la-news/Se-lauto-elettrica-sincendia-12493926.html
https://www.formulapassion.it/automoto/mondoauto/auto-elettriche-in-svizzera-soluzioni-contro-gli-incendi-462930.html