Una boiata pazzesca i nuovi incentivi? Sì, secondo Alfredo Altavilla, che di fatto è il n.1 per l’Europa del colosso cinese BYD, convinto che i soldi servissero per installare nuove colonnine. E non per finanziare l’acquisto di 39 mila elettriche.

Una boiata pazzesca? Sì, secondo un top manager come Altavilla di BYD
È raro che un top manager usi toni così duri nei confronti di un governo. Ma l’ex braccio destro di Sergio Marchionne ai tempi di Fiat-FCA non ha avuto remore ad attaccare ad alzo zero la decisione di spostare i 597 milioni destinati all’ampliamento della rete di ricarica. Citando appunto la frase di Paolo Villaggio-Fantozzi nei confronti del film sovietico “La Corazzata Potemkin“.
I soldi, secondo lui, servivano lì, perché se le auto elettriche in Italia non si vendono è proprio perché non ci sono colonnine a sufficienza. Manca chi le installa? Altavilla offre la disponibilità di BYD di accollarsene direttamente al costo, senza guadagnarci una lira. A patto che non si buttino soldi per incentivare l’acquisto di auto: “Ci confrontiamo con linee guida che sono il contrario di quel che andrebbe fatto“. Ha ragione? In parte sì e in parte no, vediamo…
Non è che manchino le colonnine, è che in Italia sono troppo care
Da un lato è vero che la politica incentivi portata avanti da questo governo è episodica e indifendibile. L’anno scorso ci fu l’incredibile caso dei bonus durati poche ore, con importi talmente elevati da favorire solo pochi fortunati e lasciare a bocca asciutta il maggior numero di richiedenti. Ora arriva un’altra tornata improvvisata, ancora con cifre esageratamente alte, solo per spendere fondi del PNRR rimasti inutilizzati.
Il tema della ricarica, però, va inquadrato in modo diverso da come lo descrive Altavilla. Non è che in Italia manchino le colonnine, per il parco circolante ce ne sono a sufficienza. Il problema è il prezzo, che è tra i più alti in Europa e che spaventa chi non ha la fortuna di poter ricaricare a casa. È lì che serve un intervento: dobbiamo calmierare i costi della ricarica pubblica, esageratamente alti. E creare una vera concorrenza tra le varie reti. Poi, è chiaro, più colonnine ci sono e meglio è. E BYD può benissimo installarne di proprie, come già fanno da anni tanti altri costruttori, a partire da Tesla.
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i punti di ricarica sono pochissimi in ottica transizione energetica. E pure distanti esageratamente. Se un colonnina è occupata o in manutenzione spesso significa cercarne un’altra a km. Altavilla ha pienamente ragione.
Dove, per l’esattezza?
Guido elettrico da quasi 5 anni. Mai sentito mancanza di colonnine. Ovviamente carico a casa, come dovrebbe essere la norma. La boiata di questi incentivi è che bloccano le vendite finchè non vengono ufficializzati. E’ un favore a chi critica le BEV.
Io che sto in Val d’Enza, dal lato reggiano, i primi anni (2020-2022) l’ho sentita eccome la mancanza di colonnine: quando c’è stato il cantiere nel 2022 ricaricavo o in un market a 4 km da casa, in AC prolungando la sosta per la spesa anche grazie ad altri negozi vicini e un bar, o in una colonnina in centro città a 18 km ma a 2 km dal luogo di lavoro, e dalla colonnina all’ufficio e ritorno usavo monopattini a noleggio. Oggi invece è tutta un’altra storia, anche qui a 200 metri c’è una enel-x DC 50 km e AC, a 4 km ci sono 2 DC 120 kW a 50 cent al kWh, e stando nel raggio di 5 km le AC sono 17, più altre 4 che devono essere attivate, e molte di quelle già attive sono nel centro di paesi che frequento abitualmente, quindi non avrei problemi a lasciare l’auto in carica anche più di 2 ore. Adesso si che non avrei nessuna mancanza di colonnine, se dovessi perdere di nuovo l’accesso al garage di casa, ma ci sono voluti 3-4 annetti
Mha, i modi non sono mai stati una qualita’ di quel signore. Nel 2014 fece una ramanzina in video conferenza all’ingegneria FCA, moltissimi professionisti validi pagati un tozzo di pane rispetto agli equivalenti esteri, concludendo con “a chi non sta bene, la porta e’ aperta”. Non ho evidenza per dire quanto quello influi’ sulla fuga di ingegneri, come mai Fiat aveva visto.
LEggo l’articolo e penso: ma questo manager, ce l’ha un auto elettrica, l’ha mai guidata, sa di cosa parla?
Mi sembra il classico esempio di chi non sa e pensa di sapere, volendo in qualche modo influenzare le masse.
Il problema delle poche vendite in ITalia del BEV sono le dichiarazioni di questo tipo, di questo tizio, e di tanti altri, che vedono un pericolo nell’auto elettrica, quando invece è semplicemente una splendida opportunità.
Kodak, Nokia, RIM e tante altre aziende che erano colossi quasi monopolisti nei loro campi, sono morte perché non hanno saputo cogliere le sfide dell’innovazione. Sta semplicemente succedendo la stessa cosa nel campo automobilistico.
Poi, non capisco perché le aziende automobilistiche non hanno pensato ad un loro piano di diffusione delle loro colonnine. L’hanno fatto Tesla, Porsche, VW (credo). E le altre, che fanno? Hanno così tanta possibilità di diversificare il loro business e nemmeno se ne rendono conto.
Quindi il confronto è tra Alfredo Altavilla e un tal Francesco…non ho altro da dire vostro onore 🤣
Aggiungi due considerazioni da recente acquirente Tesla 3.
1 che si metta per legge che nei condomini non si debba deliberare nulla per portare elettricità in ogni garage e installare colonnine. E li si deve incentivare. Sempre. Con almeno 50% back.
2 che sia sempre attivo il bonus colonnine e installazioni per i privati. O che sia al 50%.
Il vero problema italiano poi é che la manodopera comanda sempre e rialza ogni volta i costi. Ricordiamoci poi che sono proprio loro una parte dei costanti evasori.
Sulla base della mia esperienza con Tesla in condominio, ho chiesto al mio amministratore che cosa dovevo fare per tirare il cavo dal locale contatori al mio garage (per costruzione, i garage sono servito dallutenza elettrica condominiale solo per le lampade). Risposta: fai i lavori, con certificazione tecnica dell’impianto e documenti per aggiornamento del certificatzione anti incendio. Nessuna delibera richiesta. Quindi, o sei in una situazione condominiale particolare oppure non ho capito io bene qualcosa. Riusciamo a confrontarci su questo? Credo sia importante
Ciao Francesco stessa cosa successa a me e ho dovuto bucare due muri , la fortuna è avere un amministratore bravo e lungimirante come il mio che mi fa fare tutto purché in regola e con i certificati.
Cosa si intende per aggiornamento dei certificati antincendio? In molti casi si potrebbe rincorrere in un aumento di polizza assicurativa condominiale, in tal caso, chi si accollerebbe l’onere?
Sono secondo me argomenti molto interessanti.
Grazie per la condivisione della sua esperienza
Il CPI ha una validità di 5 anni, poi va rinnovato. Al momento del rinnovo il condominio deve comunicare tutti i cambiamenti potenzialmente sensibili sul rischio incendi. L’installazione di una o più wallbox è uno di questi. Ma se installate a regola d’arte non modificano il rischio incendio dell’immobile e non impediscono il rinnovo automatico del CPI. Concludendo: non si giustifica nessun aumento della polizza assicurativa.
L’eventuale aumento di rischio lasciamolo valutare ai tecnici.
SE fatto a regola d’arte…ma SE vi sono delle criticità?
Limitiamoci a scrivere qualche articolino e non ci improvvisiamo ingegneri.
Lei parla a vanvera. Non c’è aumento del rischio: lo scrivono le linee guida dei Vigili del Fuoco. E se vuole il parere di un ingegnare eccolo qui Ricarica domestica: è un must, ma che rompicapo!
NON c’è o…SE fatto a regola d’arte? Occorre decidersi.
Come le ho spiegato più e più volte, non basta possedere uno smartphone per dirsi sviluppatore di applicazioni.
Lei è l’unico giornalista che come fonte cita gli articoli del suo blog 🤣
Un saluto
Tanto per cominciare io cito articoli del nostro sito (il blog è un’altra cosa) regolarmente registrato come testata giornalistica presso il Tribunale di Bologna e tenuto pertanto a rispettare la deontologia professionale e tutte le norme della legge sulla stampa. Ogni articolo riporta link a documenti ufficiali e pareri di esperti e tecnici del settore. Lei, quindi, non ha nulla da spiegarci, ma tanto da imparare.
Intanto i soldi c’erano ma vista l’ INCAPACITA’ di chi si vanta d’ esser il migliore devono far qualcosa per non perdere i fondi . Se avessero aumentato la % dell’incentivo per l’installazione delle colonnine in modo chiaro sicuramente i fondi si sarebbero esauriti in poco tempo
Ma questo dirigente viaggia in auto elettrica? O le vende solamente? Comunque le ricariche pubbliche non sono sufficienti in molte aree del paese (per esempio appennino modenese, che conosco) e costano una follia. Fa eccezione solo Autobrennero.it i cui prezzi sono sul sito.
Sono abbastanza d’accordo che gli incentivi siano una boiata poiché vista la tendenza di avere una macchina per persona ho l’impressione che servano all’ acquisto della seconda macchina. E chi può permettersi di mantenere due auto secondo me non ha bisogno di incentivi
Il fatto che per qualcuno avere due auto sia una necessità non la sfiora? Chi vive in una zona disagiata, magari in collina , non servita da mezzi pubblici ed ha il lavoro a 20 km da casa, due persone che lavorano in posti diversi e magari hanno orari diversi, bambini piccoli ecc come fa? Tutti buoni a parlare come se la loro vita fosse il modello da applicare a tutto il resto del mondo
Beh, 20km si possono fare in bici, non serve avere auto (elettrica o a benzina che sia): con una bici a pedalata assistita li fai in 45minuti scarsi.
io ho BEV, ma in settimana vado a piedi o in e-bike se il tragitto AR è più o meno quello che dici tu, tempo permettendo e … cose o persone da trasportare…
Se lo facessero in tanti magari le città avrebbero meno traffico, inquinamento e… posti disponibili in alcuni parcheggi.. Non è per tutti – come ricorda Ilario – però per molti si… (anche se in certe grandi città ci vuole anche un po’ di coraggio è fortuna).
Mi sembra una risposta un po’ campata in aria. E quando piove? E se non ci sono piste ciclabili che si fa? Ci si butta su una strada statale dove ci sono camion? E se devo accompagnare i figli a scuola con zaini da 15kg sulle spalle?
La bicicletta a pedalata assistita può sostituire molti viaggi in auto ma è difficile non avere proprio la seconda auto. Che si fa quando piove o nevica per esempio o se prima del lavoro si accompagnano i figli a scuola?
Anche mentre piove, nevica, sole a picco d’estate?
Alle 3 di mattina con temperature sottozero?
Non esiste solo la vostra realtà, ne esistono molte altre.
Non è vero, l’auto elettrica non costa niente rispetto ad una termica di pari prestazioni. Manutenzione zero, bollo zero, le ricariche fino a 0,89€/kwh sono alla pari con i costi della benzina.
Non esagerare Francesco ! manutenzione zero? almeno 1 volta l’anno qualunque veicolo va verificato (sopra/sotto/dentro) per controllare lo stato di tutti gli organi elettrici e meccanici, se non vuoi correre rischi per te e chi sta attorno.. almeno 1 ora di m.opera in officina calcolala.. poi magari liquidi lavavetro, spazzole tergi e filtro abitacolo fai pure da solo…. i freni in BEV quasi eterni.. se non si guida da pazzi.
Bollo? vero… zero per 5 anni (o sempre in alcune regioni) ma è attrattivo per chi paga bolli “pesanti”, chi ha piccole ICE non lo trova incentivante… se poi non ha dove caricare a basso costo (a tariffa “domestica” entro gli 0.35€kWh)… e non è capace di considerare modalità per abbattere il costo massimo delle ricariche pubbliche (0.99 ? posso pagarle ogni tanto… ma se mi muovo spesso e ricarico alle “pubbliche” un’abbonamento o più APP me li cerco in 5 minuti una tantum… c’è TariffEV + NextCharge ad aiutare… oltre ai buoni supermercato – nb: al momento ho un “tesoretto” di 85€ ricariche da conversione punti-spesa… che userò questa estate quando devo ricaricare in giro … ma quanti ci pensano a sfruttarli ?
2 anni di Tesla, ho cambiato i tergi ed i filtri dell’aria condizionata. Giro gli pneumatici ogni 10k km. Stop. Mio conoscente, Q3 Audi, tagliando 60k km ha speso 900 euro di tagliando.
Si ..ho fatto fare tante manutenzioni ordinarie in Audi … Son cifre altissime..(e non solo nei quel marchio.. purtroppo)..
Comunque i controlli a veicoli che circolano su strade non lisce come biliardi vanno fatti…per verificare usura, urti, anomalie (dovute a errori assemblaggio o difetti).
Anche la mia BEV in 2.5 anni ha le stesse esigenze della tua…ma i controlli li faccio fare comunque in concessionaria…sul ponte (non sarà 1 ora di manodopera a mandarmi in rovina)…e poi… c’è il problema “validità garanzia”…che può servire persino dopo la fine 😉 (successo sia a me che mia moglie… ma sempre rimediato bene)
Le EV di VW hanno controlli pianificati a km percorsi, indipendentemente dal tempo passato.
Il controllo annuale serve solo ad ingrassare i conti di officine, a meno di usi in ambienti gravosi, es fuoristrada pesanti.
Non concordo ..dipende moltissimo dall’ esperienza e attenzione dei clienti a notare da soli ciò che potrebbe avere problemi… La mia esperienza professionale è che non è affatto facile (si 2600 clienti/anno) che siano tanti quelli con queste capacità… Molti vengono quando i problemi son già seri (o su carro-attrezi).
Un controllo di un’ ora non costa granché e non giustifica neppure il personale in officina..
Poi..con la tua auto..fa come ti pare
@damiano:
Puoi anche non concordare, ma se la casa che ha progettato e costruito questa vettura mi dice quando serve fare manutenzione, sono tentato di credere più a lei che a te, non trovi?
Il numero di colonnine in Italia è sicuramente adeguato al parco auto attuale, che però è appunto misero rispetto a quanto servirebbe raggiungere al più presto, quindi è vero che serve mettere in atto un ampliamento (in prospettiva anche a breve/medio termine). In particolare va sicuramente aumentato il numero delle fast nelle aree di servizio (in Francia ho visto stazioni di servizio con 30 stalli fast) e di colonnine lente nei parcheggi di stazioni, ospedali, centri commerciali (insomma, dove si sta fermi anche qualche ora)
Saranno anche poche, ma sono quasi sempre inutilizzate. Quando cominceranno a macinare kWh ne troverà sicuramente molte altre
Sono poche e distanti una dall’altra. Basta pensare se il 50% delle auto fosse elettrica quando mai ora si potrebbero trovare una colonnina libera.. mai! All Ipercoop della mia zona c’è un solo stallo ac, quando è occupato io mi attacco al tram! E siamo già nel 2025…….
Quando ci saranno il 50% di auto elettriche (fra vent’anni come minimo) ci saranno dieci volte più colonnine e una wallbox in ogni garage. Infatti dove ne circolano molte, come a Milano, ne trova una mezza dozzina nel raggio di 500 metri. Provare per credere
O installano a pioggia delle AC nei lampioni (pef ora siamo alla fase di studio da parte di a2a per cui … auguri) a prezzi da ricarica casalinga o tagliano del 50% le DC altrimenti la convenienza di una BEV a chi non può ricaricare da casa va a farsi benedire.
Va incentivato almeno la posa nei parcheggi aziendali (ove magari tra automezzi della ditta e dipendenti qualche BEV è facile venga usata).
Chi lavora bene o male ha 8 ore al giorno per caricare…anche in AC fai tanto ! Più di quanto consumi quotidianamente secondo media nazionale..
Comunque sto vedendo realizzare molte postazioni HPC nelle stazioni di servizio (in città..ma anche su qualche statale e regionale)… Speriamo che non occorrano troppi mesi per vederle attive..
Non sono d’accordo sui parcheggi aziendali; le colonnine dovrebbero essere raggruppate su hub pubblici o in aggiunta ai vari distributori come qualcuno sta facendo. Ricariche fast e Superfast per dare energia nel minor tempo possibile e liberare per gli altri.
A Mediaset anni fa inaugurarono in pompa magna il parcheggio aziendale con WB..
Se una azienda ha spazi disponibili…magari FV … perché no?
Nella mia (ex). concessionaria c’erano dozzine di colonnine ( 1 biposto pure per i clienti NLT)… Chi aveva BEV in dotazione le caricava quando era in ufficio…
Una soluzione non esclude l’ altra Eraldo. ..la completa (e chi carica a casa o al lavoro lascia libere le colonnine pubbliche a chi non ha queste possibilità l
Personalmente se avessi un’azienda il FV lo userei per alimentare attrezzature e i sistemi aziendali, le colonnine non le metterei manco morto i dipendenti se la ricarica o a casa loro l’auto perché impegnare capitale Per un cespite aziendale che poi devo anche manutentaree ma non crea guadagno all’azienda; ne varrebbe la pena solo , ma da valutare il rapporto costo benefici, se il dipendente che ci si attacca mi paga l’erogazione che do . Ti offro la colonnina ma ti scalo dallo stipendio o meglio la do in gestione ad una società terza ( come le macchinette da caffè) e tu dipendente che la usi paghi il gestore che mi dà una percentuale. Allora creo un sistema circolare , ti pago perché vieni a lavorare, ti metto a disposizione un servizio e te lo scalo dallo stipendio in base all’uso che ne fai
@Eraldo
Ottima spiegazione delle modalità che hanno portato allo sbando il Paese.
Ma non è stato un processo immediato… durante il percorso parecchi, come si dice, hanno fatto i soldi.
Altri hanno solo lavorato e pagato.
Avanti così, con questa mentalità.
Dimentichiamoci l’ era del boom italiano, con imprenditori che pensavano anche a far crescere la società, attraverso il miglioramento delle condizioni dei propri dipendenti…con servizi come asili e scuole, colonie estive, alloggi popolari vicini alle fabbriche e magari bus per portarceli… All’ epoca avevamo Olivetti, sen. Giovanni Agnelli etc.. avevano visione del futuro.
Ora i nuovi “imprenditori” non pensano neppure a rendersi meno dipendenti da servizi esterni, ad avere proprie fonti di energia e sistemi a ciclo chiuso (come decenni fa fece ST micro. ), pensano solo a delocalizzare, piagnucolare contributi pubblici (tenendosi i profitti) e spremere al massimo i “fattori della produzione”..operai compresi ..
Siamo nell’ era dei “Marchesi del Grillo 🫅🦗”..
Poi ci lamentiamo che il paese non cresce.
Se non si aumenta il reddito disponibile per le fasce medio basse (quelle che poi lo spendono per i bisogni primari) è impossibile aumentare i consumi interni (e quindi pure l’ acquisto di auto).. se poi le nostre produzioni veicoli all’ estero non le comprano più perché tecnologicamente superate….
Damiano purtroppo la stragrande parte degli italiani non lavora, contrariamente all’estero, in aziende con 500 e oltre dipendenti ma in una moltitudine di PMI .. pensare che una PMI metta a disposizione (per I dipendenti) delle colonnine dj ricarica … diciamo che la vedo dura !!!
Son proprio le PMI che hanno più potenzialità: maggior rapporto diretto tra Proprietà e dipendenti…maggior agilità a decidere di dotarsi di FV e BESS, qualche titolare o dirigente che scopre l’ auto BEV ..e ne trasferisce la “cultura” agli altri.
Ricordati Antonio che son tantissimi quelli che possono ancora dotarsi di FV a casa /azienda (e non lo hanno ancora fatto!) e pure prendere una buona BEV.
Magari i loro operai meno fortunati ancora non potranno…ma quelli “specializzati” si… (me conosco tanti con bella auto e bella moto)
Damiano please, stiamo parlando di imprenditori “si fa per dire” che prendono giovani diplomati e laureati in stage a 5 – 600 euro al mese senza contributi e finito quello non li confermano, che offrono stipendi da 1200- 1300 euro a tempo determinato ecc ecc, li conosco bene perchè ora le mie figlie hanno a che fare con loro (spero trovino al più presto un posto all’estero), e questi sarebbero quelli che dovrebbero fare investimenti per i propri dipendenti? Dai siamo seri questj gli “jnvestimenti” li fanno solo per se stessi non per nulla tutti i giovani con un minimo di skill stanno scappando dall’Italia.
Prima di mandare all’ estero (che a volte è un salto nel buio) bisogna magari provare diverse aziende (ci siamo passati tutti)…rafforza l’ esperienza ed il carattere..
Magari associandosi tra conoscenti di studi possono pure creare una azienda propria.
Ho tanti amici e parenti che vivono e lavorano in altri paesi (europei alcuni..altri anche molto lontano… Australia)..non è facile e non è un paradiso.
meno male che non ha un’azienda. Chi ha FV in abbondanza ed un parcheggio aziendale come tante PMI nel nostro territorio, potrebbe facilmente installare mezza dozzina di WB ad uso ospiti e dipendenti, con tariffe molto contenute ed al tempo stesso più vantaggiose per l’imprenditore rispetto al RID. Ci sono già fornitori di WB che forniscono il pacchetto pronto, esempio SILLA.
partiamo da un fatto: avevano paura di perdere i finanziamenti P.N.R.R. per mancata raggiungibilità degli obiettivi (anche con colpevole concorso di colpa per normative scritte male, come lamentato dagli operatori) e quindi hanno (giustamente ?) spostato quei fondi a qualcosa di utilizzabile entro la scadenza richiesta.
Il guaio vero nasce da come e quanto viene erogato; continuo a sostenere che:
DOVREBBE riguardare vetture solo fino ad importi non elevati di spesa (es. 65000 euro) perché chi spende di più è in grado di ammortizzare anche il prezzo pieno del veicolo;
DOVREBBE essere erogato Direttamente all’acquirente, come cash-back presentando Fattura e Bonifico ( ed eventuale ISEE ) in modo da eliminare all’origine la tentazione di lasciare alti i listini, lasciando la normale competizione commerciale tra venditori ed alleggerendo non poco il lavoro ingrato degli operatori BackOffice che non devono occuparsi di gestire clienti come fossero l’Agenzia Entrate;
DOVREBBE essere di importo comunque Parametrato ad eliminare le differenze di costo tra le versioni BEV e ICE (quindi Non portare le vetture incentivate a costar molto meno delle altre ma azzerare il maggior costo acquisto delle elettriche) così che non ci sia la tentazione di comprar vetture “economiche ” da parte di chi, poi, non è correttamente in grado a gestirle (per impossibilità a dotarsi di WB propria e mancanza di punti ricarica nelle zone ove normalmente si spostano): ho già visto molti anni fa il deleterio effetto di spingere persone poco abbienti ad acquistare Panda a metano solo perché “costano uguale alle termiche ma si riforniscono con 10€” per poi trovarsi di fronte a manutenzioni costose ed altre complicazioni d’uso.
Visti gli stretti tempi e la scarsa attenzione a non ripetere errori temo che anche questo provvedimento otterrà l’unico effetto di bloccare le potenziali vendite di questo trimestre in scadenza, trasferendo tutto a quando dovrebbero essere operativi sito e fondi disponibili.
Auguriamoci che almeno ripresentino un buon piano di incentivi per far installare WallBox a coloro che son rimasti fuori nel 2024 e possano ritentare quest’anno assieme ai nuovi acquirenti .
hai scritto una cosa troppo intelligente! ma hai presente con chi hai a che fare? lo stato italiano eh…
cosi come sono adesso gli incentivi vanno dritti dritti nella tasche delle case automobilistiche che guardacaso ritoccheranno verso l’alto i listini proprio quando verranno annunciati sti fantomatici incentivi.
Forse bisogna “farsi sentire” di più…ed impedire ai politicanti di fare provvedimenti stupidi
(ho finito di vedere poco fa un surreale confronto TV su Sky con uno contrario a BEV & rinnovabili 😱 che scempiaggini diceva! Troppo bravi gli altri interlocutori a non scoppiare a ridere dalle fesserie! Il problema è che sembrano crederci veramente a quello che asseriscono…e nel caso è veramente grave!
Dice così perché molto probabilmente i nuovi incentivi saranno applicabili solo alle auto prodotte in Europa, e probabilmente BYD ne produce poche nel nostro continente.
BYD ha vari stabilimenti in Europa (tra già attivi ed in corso di realizzazione) tra Ungheria e Turchia, al riparo da dazi su eventuali BEV , ma ha un parco modelli sconfinato con plug-in, eREV, fullhybrid di vari segmenti e livelli di costo… io un certo timore ce l’ho… con o senza dazi !
e non è neppure il solo marchio cinese già presente con stabilimenti in Europa, visto che già hanno rilevato alcuni stabilimenti dismessi da altre case per produrre in loco (Chery che rileva stabilimenti EBRO in Spagna ad esempio..).
Vi ostinate a dire che le colonnine ci sono ma spesso sono in manutenzione o bloccate che non vanno e altre che sono installate da più di un anno e mai attivate ed è x questo che mi sono stancato e ho montato una wallbox in garage ma chi non c’è l’ha cosa fa prega x trovare la colonnina funzionante e libera mentre se c’è ne fossero in abbondanza sopperirebbero a quelle in manutenzione o occupate abusivamente.
Nessuna ostinazione. I dati parlano: 67 mila colonnine, il 18% non funzionanti perchè guaste, in manutenzione o non ancora allacciate. Ma all’estero non va molto meglio.
Il problema è che spesso le AC sono distanti, per cui niente carica notturna e le DC che potrebbero essere una alternativa hanno dei costi che non consentono dei risparmj reali rispetto a soluzioni termiche (diesel – GPL) o a delle fullhybrid che come MG e Toyota hanno consumi molto parchi.
Mah.. secondo me potrebbero anche andar bene formulati nella giusta maniera solo per le elettriche e dietro la concessione del contributo pubblico ad esempio di 4/5k ci sia una cifra scontata dalle stesse case automobilistiche a scontare il prezzo di listino quindi altri 4/5k che portino ad esempio a 10k totali, ma le cifre ovviamente possono essere discusse. Inoltre secondo me devono essere coinvolti solo il segmento A od al massimo includere anche il B in quanto sugli altri segmenti ormai i prezzi seppur possono essere più alti per l’elettrico sono concorrenziali per diversi motivi.
Le colonnine mancano in Italia. Ci sono zone sufficientemente coperte, altre, come la Lombardia, abbondantemente coperte, e zone con copertura imbarazzante. Concordo che il numero totale è alto, ma è la solita media del pollo. Tempo fa avevo letto una statistica (che purtroppo non riesco a ritrovare) che confrontava non solo la numerosità di colonnine ma la copertura basata sulla numerosità territoriale (es tot colonnine ogni X km). In questa statistica l’Olanda era l’unica nazione con copertura buona. Non ricordo la fonte ma l’analisi era sui paesi Europei. Sarebbe bello che la redazione, con i suoi potenti mezzi, riuscisse a trovare questo dato da qualche parte, per vedere come si ta muovendo l’Europa e cosa facciamo noi.
Non ci vorrà molto a recuperare i dati, ma è ovvio che la maggior copertura è dove circolano più auto elettriche. Vero che in rapporto al territorio e in rapporto agli abitanti l’Italia non brilla, ma se calcoliamo il numero di colonnine in rapporto alle auto elettriche circolanti (una ogni 10 auto, a memoria, siamo messi meglio di Germania, Francia, Uk e tanti altri.
Ma anche il calcolo tot colonnine ogni xkm²…. va bene ma anche no. I km² italiani includono anche tutto l’arco alpine e la dorsale appenninica, pure le zone in cui non ci sono strade né persone. Sicura che abbia senso conteggiarle?
Poi ci sono Regioni molto più popolose di altre: sicura che ogni Regione debba avere lo stesso numero di punti di ricarica pubblica? Poi ci sono zone fortemente urbanizzate e zone in cui moltissimi hanno la possibilità di ricaricare a casa: sicura che si debba intervenire ovunque allo stesso modo?
Luca venga a Trieste e mi dica. Soprattutto provi a fare l’autostrada da Milano a Trieste e mi dica da che punto spariscono le colonnine . Non discuto del sud perché non conosco la situazione, ma mi aspetto casi simili. È evidente che le statistiche devono essere lette in un po’ di grano salis, nessuno si apparta colonnine in cima ai monti o nel deserto del Sahara.
Faccio quella tratta diverse volte l’anno, per autostrada prima mi fermavo a mangiare a Torri di Quartesolo e ricaricavo lì, ora faccio una brevissima pausa al SUC di Mogliano Veneto e via.
Nelle aree di servizio delle autostrade Venete le colonnine non sono pervenute.
A Trieste la disponibilità è desolante, usavo quelle vicino all’ospedale oppure la 50kW di Pederciano, area di ricerca.
Mi dicono di un SUC appena passato il confine con prezzi molto bassi ma non ho ancora provato.
La Lombardia si ma anche qui si va a macchie di leopardo, da Milano dove trovi colonnine in tutte le strade alle città di provincia dove le AC sono molto più rare e spesso (come nel mio caso) troppo distanti per sfruttarle per la carica notturna … per cui se scegli una elettrica devi obbligatoriamente o quasi andare a una DC … e di sicuro li l’energia elettrica non te la regalano.