Un viaggio lungo in Zoe si può fare? Per Christian…

Un viaggio lungo in Zoe si può fare? Christian ci racconta la sua trasferta in Toscana, con un paio di fuori-programma. E alla successiva gita in Francia…

un viaggio lungo in zoeUn viaggio lungo in Zoe, per dimostrare a mia moglie che…

“Vi racconto la mia esperienza elettrica di una breve vacanza di inizio agosto quando mi sono concesso qualche giorno solitario in Toscana per andare a pedalare. Dopo aver prenotato, decido che avrei potuto affrontare il viaggio usando la Zoe (R110 ZE50) per dimostrare a mia moglie, ma anche a me, che un viaggio lungo “si può fare“.
Contatto l’albergo per sapere se hanno modo di ricaricare l’auto: mi dicono che hanno a una colonnina per gli ospiti (informazione inspiegabilmente non riportata sul sito). E dopo essermi assicurato che vicino all’albergo ci fossero anche delle colonnine pubbliche (che non si sa mai) confermo l’utilizzo della Zoe. Decidendo di “non pianificare”. perché vorrei che il viaggio fosse il più possibile simile a quelli dell’era del fossile. Unica strategia che mi concedo: tener presente una colonnina all’outlet di Barberino (non si sa mai).
un viaggio lungo in zoe

Ricarica in hotel, ma la Zoe fa saltare la colonnina

Caricata la bici in auto (dentro, alla faccia di chi dice che la Zoe non sia spaziosa) parto per affrontare i 360km del viaggio. Km che diventano 390 a causa di un errore mio nel seguire la strada e della decisione di fare il tratto Barberino-Hotel senza riprendere l’autostrada. E affrontato interamento con la modalità eco inserita (che limita motore e condizionatore sui 24°) e una velocità di crociera intorno ai 104km/h. Di solito tengo max 110km/h in autostrada. Mi fermo all’outlet per ricaricare (8,9kW in tutto, che dovrebbero corrispondere al 17%) e per pranzare: il check-in era previsto per le 14, in ogni caso mi sarei dovuto fermare. Arrivo all’hotel con un residuo 19% di batteria e un consumo medio di 13,6kW/100km.  Notizia flash: la Zoe fa saltare la colonnina dell’hotel: attivo la modalità “non si sa mai” e ricarico alle BeCharge poco lontano. Peccato, sarebbe stato comodo e conveniente, visto i 18cent/kWh di tariffa in hotel, nemmeno a casa mi costa così poco.

Indovinometro? Non indovina, è un indicatore di autonomia

Nel ritorno decido di fare una tirata unica (e tutta in autostrada) con le stesse modalità (eco inserito, condizionatore a 24° e cruise control a 104 km/h). Totale: 360km con un consumo inferiore ai 12,9kW/100km.  La mia auto ha un bug per cui non indica un valore inferiore a questo, e sì, so che si può far sistemare, ma non ho avuto tempo… Carica residua del 15% (facendo un po’ di matematica dovrei aver consumato in media 12,3kW/100km). Ho giocato con l’indicatore di autonomia, che mi rifiuto di chiamare indovinometro, nome che fa intuire che spara numeri a caso, invece è uno strumento che può essere utile. Confrontando periodicamente il delta km tra il valore indicato e la distanza rimanente che mi dava il navigatore. Sono partito con +50km, dopo Bologna ero a +70 (grazie ai tratti in discesa), uscito dall’autostrada (Castel San Giovanni) ero di nuovo a +50 e sono arrivato a casa di nuovo con un +70... Se lo usi in questo modo, può essere utile per viaggi più lunghi, dove devi fermarti a ricaricare, per capire se avremo autonomia sufficiente per raggiungere una colonnina. E se consumiamo come previsto.

un viaggio lungo in zoeUn viaggio lungo in Zoe? Non è comoda per chi è seduto dietro

La (vera) vacanza successivo prevedeva un viaggio in Francia: è qui che avrei voluto usare l’auto elettrica, ma ci ho rinunciato. Perché la Zoe non è comoda sui viaggi lunghi per chi viaggia dietro, non ci sono bocchette dell’aria e si soffre il caldo anche con il condizionatore acceso. Ho comunque verificato che:
qui, come in Svizzera, sono ben segnalate le aree di sosta dove sono presenti stalli di ricarica (in Svizzera mettono anche il numero di stalli presenti); siamo entrati un giorno in un paesello dimenticado da Dio dove non solo erano presenti le colonnine, ma c’erano anche le indicazioni per raggiugerle;
in tutti i posti dove sono stato le colonnine erano sempre libere, oppure occupate da veicoli in ricarica, solo a Parigi mi è capitato di vedere un’auto termica e un’auto elettrica non in carica occupare abusivamente degli stalli (in ogni caso gli altri erano liberi);
si può pagare con la carta di credito.
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Visualizza commenti (17)
  1. Però, senza fare polemica o altro, si parla sempre di ridurre notevolmente la velocità in autostrada.
    Non dico di superare i limiti o altro ma é un controsenso pagare un biglietto autostradale per andare alla stessa velocità di una superstrada/tangenziale…

    1. Il controsenso è pagare il biglietto e poi trovare traffico, poi superstrade e soprattutto tangenziali non si trovano per fare tragitti tra grandi città e se c’è superstrada (tipo la E45 non c’è autostrada.
      Mi ricordo quando a suo tempo limitarono la velocità ai 130km/h… e nelle statali…più o meno gli stessi discorsi.

    2. A me sembra invece strano che con la crisi energetica attuale, con i prezzi dei combustibili alle “stelle” e con il razionamento che dovremo mettere in atto ci sia ancora gente che percorra le autostrade a 130km/h e non ci passi nemmeno per l’anticamera del cervello di ridurla spontaneamente magari a 120 oppure meglio ancora a 110km/h.

  2. Anch’io, ZOE del 2020 e il mio amico, ZOE del 2021, forse ambedue che vengono dalla produzione dell’anno 1 AC (uno Avanti Covid) avevano il baco dei 12,9kWh/100km.
    A l sottoscritto lo misero a posto a giugno 2021, mi aggiornarono i firmware LBC, LBC2 e UCH (Body Control Module di CONTINENTAL AUTOMOTIVE). Con l’aggiornamento dei FW LBC mi hanno azzerato i kWh caricati complessivamente. Al mio amico, quasi un anno dopo, nella stessa officina, fecero un primo intervento aggiornando il TDB (TABLEAU DE BORD, CdB ahahah), nessun risultato, la settimana dopo lo richiamarono e saltò fuori una circolare con le indicazioni sull’aggiornamento da fare. Quello giusto è aggiornare il UCH o BCM, io ho la versione 0750 il mio amico ha la 830. Ambedue adesso abbiamo il CdB che ci segnala consumi inferiori ai 12,9kWh/100km…

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    800″

  3. /// la Zoe fa saltare la colonnina dell’hotel \\\ Solo per sdrammatizzare l’episodio, speriamo che abbiano controllato come si deve il punto di ricarica, in genere è quest’ultimo che viene “rifiutato” dalla Zoe (come si sa, esigente sulla messa a terra..), non il contrario 😉

    1. Su questo aspetto non mi sono soffermato più di tanto in effetti, ma la Zoe (come altre vetture) ha un po’ di problemi, non ho ancora capito se è un problema legato all’inverter della macchina o se – come diceva il tecnico dell’albergo – alla “richiesta” un po’ troppo elevata che fa all’inizio la vettura. A casa ho dovuto mettere il prima possibile la wallbox perché con la shucko il differenziale saltava 2 volte su 3 (alle volte anche durante la ricarica), mentre con la wallbox (dietro la quale sono stati montati inverter e magnetotermico secondo istruzioni) non ho mai avuto problemi di questo tipo.
      Alle colonnine pubbliche di solito non ho problemi tranne in qualche Lidl e quella di questo albergo (che era una Repower).
      Anche una plug-in che era lì in quei giorni ha avuto lo stesso problema mio.

      1. Signori, non ho capito perché chiamiate inverter quello che dovrebbe essere il raddrizzatore. L’inverter non dovrebbe essere quell’apparecchio che converte una corrente continua in ingresso in una corrente alternata in uscita per metterla a disposizione del motore? Mentre il raddrizzatore dovrebbe fare esattamente il contrario per poter effettuare la ricarica della batteria? Sto sbagliando qualcosa? Si utilizza impropriamente anche il nome “terre rare”, che non servono a costruire batterie agli ioni di litio ma vengono utilizzate per la produzione dei magneti permanenti.

        1. Guido Baccarini

          Io lo chiamo “trasformatore” e il termine è corretto in entrambi i sensi!
          Raddrizzatore è da AC a DC e si usa in carica a bassa potenza (bassa si fa per dire, visto che può essere trifase a 22kW), inverter è da DC a AC e siccome la maggior parte dei motori sono in AC e la batteria ha un’uscita in DC…
          Il raddrizzatore interviene anche durante la frenata rigenerativa per trasformare la corrente alternata che viene generata dal motore funzionante come alternatore.
          Per le terre rare, si fa confusione con il il cobalto presente nel catodo di certe batterie. Non è una terra rara ma essendo estratto al 95% nel Congo in miniere dalle condizioni disumane è fonte di dibattito etico. Le nuove batterie (tipo LFP o LFMP) non lo usano e risolvono alla radice il problema.

        2. Su, non essere pignolo, anche l’inverter montato dietro la wall box non ha senso, avrà voluto dire il differenziale. A volte queste imprecisioni vengono dai meccanici e elettrauti.
          Cosa mi dici delle saldatrici a inverter? Che trasformano la 220AC in una DC a bassissima tensione altissimo amperaggio? AC => DC, è un errore? beh, sì … sopportiamo se si riesce a capire lo stesso.

  4. Interessante ma ansiogeno come tutti i racconti di viaggi con le auto elettriche. Non è certo questa la sensazione prevalente che si prova alla guida e tantomeno dobbiamo trasmetterla agli scettici! Dovrebbero essere più valorizzati altri aspetti dell’esperienza di guida e solo a margine eventualmente segnalare sinteticamente ricariche e consumi, come per le ICE. My 2 cents.

    1. Guido Baccarini

      Faber, per certi aspetti concordo, ma non sono onestamente in grado di dire cosa sia corretto fare.
      Siamo, a mio parere, in una fase in cui gli elettroscettici prevalgono sugli elettrodubbiosi e si cerca di tranquillizzare su uno dei due aspetti che più spaventa, cioè l’autonomia e la ricarica in trasferta (l’altro è chiaramente il prezzo di acquisto).
      Vero è che continuare a parlarne serve a sancire che ci sia un problema (altrimenti perchè se ne parlerebbe?), similmente a quello che accade per le varie forme di discriminazione: più te ne occupi e più confermi che esiste un problema ma se non ne parli sembra che tu voglia nasconderlo o ignorarlo… non è un equilibrio difficile.

      E’ vero, si pone tanto l’accento su quell’aspetto, non si parla mai di baule, abitabilità o di impianto audio o di navigatore etc.
      Qualcuno ogni tanto provocatoriamente chiede “Ma che macchine avete guidato finora?”
      Certo, se esalti la silenziosità o le dotazioni di una segmento D è ovvio che la compari con una segmento D che sicuramente era già comoda e silenziosa, ma se compari una segmento B, ai 90 la storia è un po’ diversa…

      Io personalmente, ma ho una Tesla, mi limito a cercare sul navigatore la mia destinazione e leggere a video la percentuale stimata per il ritorno. Se è >20% vado senza pensieri, altrimenti zoommo indietro e guardo che cosa c’è “in giro”, giusto per tranquillità.
      Fra non molti anni sarà la assoluta normalità per tutte le macchine, ne sono sicuro.

      Che dire? Speriamo che nel procedere dei racconti diventi marginale l’aspetto ricarica e ci sia solo una nota finale coi consumi totali, ad esempio, e il numero di ricariche, niente più.

    2. Ti assicuro che da parte mia non c’è stata nessuna ansia, mi spiace aver dato questa impressione: volevo solo fare una prova di lunga percorrenza e vedere se riuscivo ad abbattere il muro che di solito porta a percorrere in autostrada molti meno chilometri di quelli che si farebbero con la guida cittadina; di fatto sono rimasto abbondantemente nei consumi migliori (la Zoe è data per 395km al massimo, io ne percorro sistematicamente più di 400) semplicemente con una guida accorta che non si discosta da quella che utilizzo con l’altra vettura termica

  5. Eugenio Davolio

    Lieto di leggere che non sono l’unico a lamentare che nell’abitacolo della Zoe d’estate faccia troppo caldo, anche con l’aria condizionata accesa – soprattutto nella parte posteriore, ma personalmente rilevo lo stesso problema anche in quella anteriore.
    Ho anche segnalato la cosa a Renault in occasione di un suo recente sondaggio: speriamo che il sistema di ventilazione della Zoe venga ridisegnato e migliorato!

  6. Grazie Christian per l’appassionante racconto, è stato molto interessante leggerlo. Dai vostri racconti emerge una costante: in Svizzera pare abbiano fatto le cose per bene e la cosa non può che farmi piacere. Certo, la Svizzera ha meno paesini dell’Italia e comunque loro lì non badano a spese però fatto sta al momento la loro rete di ricarica sembra la migliore, probabilmente – potrei sbagliare! – anche migliore di quella norvegese (anche questa in effetti molto valida).

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