Un tuk-tuk elettrico per Zofi e la sua idea meravigliosa. Chi lo trova?

tuk-tuk elettrico

Chi trova un tuk-tuk elettrico per Zofi, al secolo Zofishan Abbasi? Le serve per realizzare la sua idea meravigliosa: TukEasy; per ora solo un progetto e un sito, seppur pluripremiato nei contest per start up e preso “a balia” da Art-ER EmiliaRomagnaSTARUP.

Zofishan Abbasi e Ken David Scott, web designer

Con TukEasy, la trentenne Zofi sogna di portare in Italia un servizio che spopola in Pakistan, sua terra d’origine, e in tutto il Sudest asiatico: consegne dell’ultimo miglio «ecologiche e in tempo reale nel centro storico della mia città, Bologna, e in tante altre città italiane soffocate dal traffico». “Last mile“, direbbero gli inglesi, ma anche “last minut“. Tipo raider o pony express, insomma, ma con un mezzo adatto a consegne più impegnative di una lettera o un paio di pizze. E in prospettiva, chissà, ideale perfino per un servizio agile ed economico di trasporto persone su brevi tragitti urbani.

Il tuk-tuk elettrico è il veicolo perfetto per districarsi negli affollati centri cittadini. E infatti già lo utilizzano, per esempio, Poste Italiane e il corriere BRT. «Beati loro. Colossi di quel calibro se li sono fatti fare su misura» sospira Zofi. A una start up come TukEasy serve invece qualcosa di più economico. Tipo l’Ape E-City dell’italianissima Piaggio, che oggi lo produce in India e solo per il mercato del Sudest Asiatico «dove ne ho visti a migliaia e dove costano l’equivalente di 3-4 mila euro».

La presentazione di Ape E-City prodotto in India dal 2019

Ma qui non li commercializza, e Zofi non si dà pace: «Sarebbe un successo strepitoso. Le nuove generazioni, i miei coetanei, sono molto sensibili ai temi dell’ecologia, e nel contempo fruitori seriali di servizi commerciali on line e di mobilità alternativa». 

 Zofishan Abbasi emigrò con tutta la famiglia a Bologna 29 anni fa. E’ laureata in Giurisprudenza con tesi in diritto dei trasporti, ha collezionato  master all’estero e ha lavorato in una mezza dozzina di Paesi del mondo prima di tornare sotto le Due Torri per realizzare il suo progetto imprenditoriale nato nell’ambito Open Innovation all’Università di Bologna.

Il padre fu il primo pakistano ad aprire in città il classico negozietto di alimentari , 24 ore su 24, sette giorni su sette. Negli anni ne ha aperti altri in vari quartieri del centro e dell’immediata periferia, imitato poi da decine di connazionali. Tanto che a Bologna questi minimercati “basic” sono soprannominati “paki”, mentre nel resto d’Italia li chiamano “bangla”.

TukEasy ne eredita filosofia e regole base: flessibilità, disponibilità, essenzialità, resilienza. Il servizio di consegna si prenota attraverso l’App e da questa si può tracciare il precorso in tempo reale. E’ quel che manca alle piccole e medie imprese commerciali per semplificare la loro logistica, e ai destinatari finali per fronteggiare velocemente  i fuori programma.

Sarebbe anche quel che manca a Bologna e in tante altre città per un trasporto personale smart: quei classici venti minuti a piedi che però diventano problematici a notte inoltrata, se sei una ragazza,  se sei in una zona marginale e poco frequentata o hai una valigia da trasportare. I taxi sono costosi e non ne trovi mai uno disponibile, quando serve veramente.

tuk-tuk elettrico
L’Ape Calessino, retrofittato da Eyesvehicles di Gorgonzola, una start up ora scomparsa

«Il progetto è pronto – dice Zofi -. Ora vorremmo iniziare con un beta test sul campo ma ancora non abbiamo trovato il veicolo giusto». Zofi lo vorrebbe affidabile (ha pianificato una vita utile di 5 anni) e in grado di reggere allo stress di 8-10 ore continuative di lavoro.

In Italia si trovano Ape Piaggio retrofittati, per esempio Ape V-Curve Electric della piemontese Veicoli Speciali o veicoli importati. Ma a prezzi improponibili di 10-15 mila euro. «Invece in Asia ne troverei a bizzeffe per meno di 4 mila euro – dice Zofi – Il problema è omologarli per circolare in Europa: costa uno sproposito e richiede mesi di attesa».

Chissà se la comunità di Vaielettrico ha qualche buon consiglio o la dritta giusta per trovare il tuk-tuk elettrico che sogna Zofi?

  • LEGGI anche “NIU NQiX e FQi: grandi nelle prestazioni, compatti nel prezzo” e guarda il VIDEO 

Visualizza commenti (10)
      1. Se vuoi un tre ruote non lo troverai mai: non ne esistono di adatti.
        E per il costo quale è la ditta che al giorno d’oggi acquista i mezzi invece di prenderli in leasing?

  1. non credo che un “ape” possa essere adibito aservizio “taxi” da noi, lasciamo perdere quelli che sono gli utilizzi in India ,Pakistan sud est asiatico… altro mondo… nessun regolamento o quasi alla circolazione stradale. Le versiono “tuk tuk ” da noi non esistono e non sono omologabili per un servizio taxi da noi vige un regolamento nazionale e poi dei regolamenti regionali che spesso sono molto vincolanti in merito. Per trasporto pacchi esiste già il porter EV più che adeguato allo scopo di consegne cittadine , oppure l’ape standard benzina nelle versioni pianale lungo, pianale corto e furgonato a prezzo tutto sommato accettabile .

    1. Il Porter è furgoncino quattro ruote, molto più ingobrante di un’Ape. L’Ape a benzina non rientra nel progetto TukEasy che vuole essere a zero emissioni. Il trasporto persone non è previsto, anche se a Zofi, la fondatrice, piacerebbe molto poterlo offrire. E personalmente penso che darebbe una bella scossa alla foresta pietrificata del servizio taxi italiano. Ma ha letto l’articolo?

      1. È difficile cercare qualcosa che non esiste e non viene prodotto né in Italia né in Europa. Piaggio produce questo veicolo esclusivamente su ordinazione ( scooter 3 ruote di poste italiane)mentre l”ape” EV esclusivamente per mercato Asia assieme alla Bajaj. Altrimenti ci sono produttori cinesi ma devi importarli ed omologarli. Ape furgonato lo paghi sugli 8k e siamo al minimo sindacale

  2. Questa è una bellissima idea, ma… in Italia ci sono tanti limiti e limitazioni… Esiste già un mezzo per piccoli trasporti urbani, ad esempio la Citroen Ami Cargo. I tre ruote tipo Piaggio Ape sarebbero belli, ma dovrebbero essere prodotti qui in Italia e con un prezzo abbordabile, e queste due caratteristiche non vanno d’accordo insieme.

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