Un prontuario per installare la ricarica in azienda. Il Gruppo Volkswagen, in collaborazione con THE MOBILITY HOUSE , ha creato un vademecum che risponde alle domande cruciali per chi progetta una flotta a emissioni zero.
I vantaggi di una o più colonnine private
Non basta comprare le auto elettriche. Serve anche un’idea precisa di dove e come ricaricarle. È ovvio che disporre di un punto di rifornimento privato può risolvere molti problemi. Intanto perché è più conveniente, soprattutto se si è in grado di auto-produrre da rinnovabili almeno una parte dell’energia. E poi perché lo si può gestire ordinatamente, evitando che il tuo collaboratore perda tempo aspettando che la colonnina di turno sia libera. E infine perché si può scegliere la potenza giusta per i tuoi automezzi. Ma la domanda che ci si fa è: c’è bisogno di una laurea in ingegneria elettronica per costruire un’infrastruttura di ricarica efficace? O basta semplicemente avere il giusto partner? Ogni manager di vetture aziendali se lo è probabilmente chiesto.
Non solo cavi e potenze: c’è molto altro
Oltre al materiale tecnico, cavi e disposizione delle stazioni di ricarica, nel prontuario (in inglese) sono incluse questioni come i costi di gestione, di costruzione e di installazione. E infine i permessi di costruzione. In particolare sotto l’aspetto legale e autorizzativo è ancora più importante avere un parere esperto per evitare errori di pianificazione e decisioni sbagliate fin dal principio. A maggior ragione in un Paese che vive di burocrazia come l’Italia. In aggiunta, guai a perdere la possibilità di ottenere potenziali fondi pubblici per mancanza di informazioni.“Molti attori del mercato al momento parlano solo dei pro e dei contro della mobilità elettrica. Con il nostro compendio, facciamo un passo ulteriore e supportiamo chi prende decisioni e vuole portare fatti concreti all’interno della propria azienda”, spiega Armin Villinger, Direttore di Volkswagen Group Fleet International.
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