Un mondo di ricariche: Audi è tra i primi costruttori al mondo a disporre di un simulatore di rete che può riprodurre le tecnologie più diffuse nei 7 continenti.
Un mondo di ricariche, variando tensione, frequenza e potenza
Che si tratti di 110 o 230 Volt, di 50 o 60 Hertz, a Ingolstadt le Audi full electric possono ora essere ricaricate come se si trovassero in Cina o negli Stati Uniti. O in qualsiasi altro Paese del mondo. Presso il test center per la ricarica, Audi testa i modelli BEV del Brand nelle condizioni di rifornimento tipiche delle diverse zone del Pianeta. “I risultati, integrati direttamente nelle fasi di R&D, consentono di ridurre drasticamente i tempi di sviluppo“, fa sapere la marca tedesca. “E permettono ai Clienti di beneficiare ovunque delle massime prestazioni di ricarica“. Audi è tra i primi Costruttori al mondo ad adottare un simulatore di rete flessibile. Da gennaio 2025, a Ingolstadt è operativo un nuovo strumento che consente di riprodurre l’operato dei charging point di ogni Paese nel mondo, specie extra UE. Il simulatore di rete può variare tensione, frequenza e potenza, consentendo di condurre test sul campo pur restando presso il proprio quartoer generale.
Ecco come funziona e a che cosa serve
Il nuovo impianto di simulazione di rete da 500 kW è stato sviluppato su specifiche Audi da Bosch Rexroth, in collaborazione con il partner Schmidbaur. Si basa su di una semplice considerazione. Se un dispositivo è stato progettato per operare con una tensione di 120 Volt e 60 Hertz, come avviene comunemente in Nord America, allora non può funzionare a 230 Volt e 50 Hertz. Ovvero secondo lo standard europeo. A meno che si tratti di un’Audi full electric. “Grazie al simulatore di rete”, conferma il responsabile del progetto, Daniel Ettinger, “Audi può testare le performance di ricarica dei modelli BEV del Brand presso le stazioni di tutto il mondo”. Il sistema eroga tensioni comprese tra 100 e 540 Volt e frequenze da 40 a 65 Hertz. Supporta reti monofase, bifase e trifase, nonché il funzionamento in split-phase. Consentendo di affinare il software delle vetture BEV a fronte di costi e tempistiche di sviluppo sensibilmente ridotti.
- Le vostre auto usate in vendita raccontate sul nostro canale YouTube da Edoardo. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un video a info@vaielettrico.it
Onestamente mi sembra… Marketing.
“Performance di ricarica”, dico, parliamo di ricarica AC!!! Nella ricarica DC non c’è monofase, bifase e trifase e c’è poco da ottimizzare in AC, non è che puoi caricare più veloce, mi sembra solo fufferia di marketing. Per forza il caricatore di bordo è multistandard, come tutti, non mi si venga a raccontare che se sto caricando a 6kW in Italia sia diverso che caricare a 6kW in USA, l’unica cosa che puoi ottimizzare è la dispersione, non che ci sia bisogno di “beneficiare ovunque delle massime prestazioni di ricarica”
Quindi parlare di impianto di simulazione di rete da 500kW è un non senso dato che il massimo erogabile per qualsiasi auto esistente in AC è 22kW. Hanno mischiato pere con mele o l’ufficio stampa non sa di cosa sta parlando.
O parli di frequenza e fasi perchè ti riferisci all’AC o parli di potenze sopra ai 22kW perchè ti riferisci alla DC ma in tal caso non ha senso parlare di “charging point di ogni paese” perchè non esistono differenze, lo standard è uno e uno solo uguale in tutto il mondo: comanda la macchina, non la colonnina.