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Un mese senza incentivi. Senza parole e senza vergogna

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Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli

Un mese senza incentivi. Marzo è passato senza che sul sito del Ministero  comparisse il clic che dava il via agli sconti per le auto a basse emissioni.

Tutto fermo alle 12 del primo marzo

La foto, forse auto-ironica, è tratta dalla sezione Ecobonus del sito del Ministero.

Senza parole e senza vergogna. Il sito del Ministero dei Trasporti (Mit) alla voce ecobonus è ancora desolatamente fermo a un avviso che parla della data del primo marzo al futuro. Avvisando che “alle ore 12 del 1 marzo sarà online la piattaforma dedicata all’Ecobonus, la misura promossa del Ministero dello Sviluppo economico che offre contributi per l’acquisto di Veicoli a Ridotte Emissioni”...E ancora: “Attenzione, non sarà un click day e non sarà necessario affrettarsi nei primi giorni. La procedura, prevede infatti due momenti distinti: la prima fase di apertura dello sportello che parte domani sarà dedicata esclusivamente alla registrazione dei concessionari, che potranno iscriversi e caricare i propri dati identificativi. Solo successivamente, dopo specifica comunicazione, si aprirà la seconda fase e si potrà inserire l’ordine e prenotare l’incentivo. Dalla prenotazione si avranno fino a 180 giorni per la consegna del veicolo“.

La “specifica comunicazione” che non arriva

Da allora tutto è rimasto senza parole. E senza vergogna. Aspetta una settimana, due, tre, quattro…. La “specifica comunicazione” non è mai arrivata e nessuno è fin grado di dire quando arriverà. Scorri le “News” sul sito del Mit (qui) e trovi di tutto: navigazione sul Lago Maggiore, patenti semplificate…Ma sugli incentivi: silenzio. C’è chi dà la colpa al  ministro del Tesoro, Giovanni Tria. Chi invece punta il dito contro il solito Danilo Toninelli, che in effetti è il titolare dei Trasporti e forse qualcosa dovrebbe dire.

Un’altra illustrazione tratta dalla sezione “Ecobonus” del sito del Ministero dei Trasporti.

Tanto più che l’incentivo non riguarda solo le auto: riguarda anche gli scooter, le moto e l’installazione di ricariche domestiche. E queste ultime sono la vera molla che può far partire la diffusione dell’auto elettrica. Nel frattempo  va in scena il solito spettacolo delle filiali delle Case auto straniere che devono spiegare ai loro quartier generali “che sì gli incentivi dovevano partire, ma non si sa…“. Si sa che è la solita Italia, di cui dobbiamo ancora una volta vergognarci. Per loro.

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3 COMMENTI

  1. Mi ero iscritto a un gruppo di acquisto per avere lo sconto poi è arrivata la notizia degli incentivi e perciò mi sono affidato allo Stato uscendo dal gruppo, mai l’avessi fatto, mai fidarsi di quelle capre che ci rappresentano..

  2. Non è la prima volta e non sarà l’ultima che manca l’ultimo tassello per rendere operativa una legge o quello che è, tuttavia nel caso specifico è realmente difficilmente commentare.

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