
C’è anche l’auto elettrica nel mirino del neonato corso di laurea in ingegneria dell’automobile varato dagli atenei della Motor Valley emiliano-romagnola nell’ambito del progetto Muner.
Muner significa testualmente Motorvehicle University of Emilia-Romagna. E’ promosso da un’associazione che raggruppa dieci importanti realtà dell’automotive regionale in accordo con Regione Emilia-Romagna e gli Atenei di Bologna, Modena-Reggio, Parma e Ferrara. A partire da quest’anno propone due corsi di studi in lingua inglese riservati a studenti di tutto il mondo che vogliano specializzarsi nella progettazione delle future auto e moto ad alte prestazioni e da competizione.
Il corpo docente è costituito da professori universitari ma anche da ingegneri e tecnici delle aziende associate, le infrastrutture didattiche comprendono gallerie del vento, simulatori, macchine per test statici e dinamici delle quattro Università e anche delle dieci case costruttrici.
Il corso è a numero chiuso, con 150 allievi, le iscrizioni che inizialmente avrebbero dovuto chiudersi il 3 novembre, sono state prorogate fino al 22 dicembre. Le specializzazioni sono 6, due delle quali, Advanced Powertrain e Advanced Automotive Elecrtronic Engineering fortemente concentrate sulle problematiche dell’auto a propulsione elettrica o ibrida.

Il presidente dell’associazione Muner Andrea Pontremoli, amministratore delegato della parmense Dallara, sottolinea che Muner «colma un’antica lacuna nella formazione degli ingegneri dell’automotive: l’auto nasce come prodotto meccanico al quale l’elettronica e l’informatica hanno dato contenuti incrementali e crescenti. Ma la progettazione è sempre avvenuta per compartimenti stagni, con gli ingegneri meccanici da un lato, gli informatici dall’altro, gli elettronici da un altro ancora. Noi pensiamo che l’auto e la moto del futuro siano un insieme di tutto questo, sempre più integrato fin dalla idea iniziale del veicolo; quindi serve a progettarlo una figura che raggruppi in se’ tutte le competenze».