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Un giocattolo costoso, l’EV, ma ne vale la pena

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La Renault Twingo Z.E. del nostro lettore: "Un giocattolo costo l'elettrico, ma...".

Un giocattolo costoso, per cui vale la pena fare uno sforzo. Così Matteo, un ingegnere, traccia un bilancio della sua auto elettrica, una Renault Twingo Z.E. 

un giocattolo costoso              di Matteo Ciccarelli

“Sin da quando ho iniziato a considerare l’acquisto di un’auto elettrica seguo le testimonianze qui sulla community. Va premesso che sono quello che si può definire un “technology enthusiast” il che, di base, mi ha sicuramente predisposto in maniera più naturale. Ma alla fine, come sempre, ha prevalso il mio approccio ingegneristico.

un giocattolo costosoUn giocattolo costoso, ma facciamo 30-40 km al giorno…

Per cui ho analizzato i pro ed i contro e sono giunto ad una prima conclusione: al momento l’auto elettrica è un giocattolo (costoso) per una nicchia di utenti. Tralasciamo chi compra cose semplicemente per ostentare e facciamo due conti. È pieno di testimonianze “meglio il diesel”, “no, l’ibrido” (orrore !), “si, ma quanti km fai?”… insomma ce n’è per tutti i gusti. Ma l’auto è un mezzo di trasporto, svago o lavoro che sia, e quindi rappresenta un costo,di acquisto e gestione. Fino all’avvento dell’elettrico la situazione aveva raggiunto un evidente “equilibrio”.L a quasi totalità delle famiglie in genere aveva un solo veicolo multi-purpose oppure due, con l’aggiunta di una citycar. Quel che ho capito è che, in primis, abbiamo un’errata percezione del reale uso che facciamo di questi veicoli, della loro percorrenza. Fatte le debite eccezioni la stragrande maggioranza non ha contezza che si macinano in media al massimo 30-40 km/die per gli spostamenti usuali. E in ambiente cittadino.

un giocattolo costoso
SCARTATA / La Dacia Spring è stata ritenuta “troppo poco potente”.

Scartate Dacia Spring e Smart, ecco perché ho scelto la Twingo

Con questa premessa ho quindi dedotto, costo di acquisto a parte, che in elettrico solo una citycar avrebbe avuto un senso logico. Al netto che ognuno è libero di spendere i  soldi come meglio crede (anche a me piacerebbe girare in un’astronave elettrica che sul display ti mostra tutto quel che accade intorno!). Quando sono andato in concessionaria sul mercato di city car elettriche ce ne erano sostanzialmente tre (Dacia Spring, Twingo e Smart). E la scelta è stata quasi forzata: per la Smart troppo poca l’autonomia, per la Spring la potenza. Quindi una Twingo, dopo aver visto buone recensioni ma, soprattutto, apprezzato le scelte ingegneristiche della Renault (è la mia prima Renault, sono un Citroenista convinto). Il caricatore da 22 kW in AC su tutte dimostra che i progettisti sapevano quello che facevano in funzione di quale dovesse essere l’ambito di utilizzo del veicolo“.

un giocattolo costoso
Batteria al 97,8% di capacità dopo 6 mesi e 7.229 km

Ecco quanto consumo, in estate e in inverno

Anche la capacità della batteria (e quindi l’autonomia) è perfettamente bilanciata per un uso cittadino. Non altrettanto condivisibili, invece, alcune scelte circa le dotazioni. Andrebbe steso un velo pietoso sulla qualità delle plastiche ad esempio. Quando ho visto le maniglie delle portiere posteriori o quella interna del portellone, staccatasi dopo 3 giorni, ho avuto la sensazione fosse la stessa di quelle pistoline cinesi per bambini che si acquistano in edicola… Niente di pregiudizievole ai fini pratici, per carità, se non fosse che comunque per una citycar sono stati spesi 20 mila €. E quindi, dopo 7 mesi di utilizzo, che conclusioni possiamo trarre ? L’ho utilizzata sia in estate che in inverno. E ho rilevato che: d’estate, con l’AC sempre accesa, ho avuto un’autonomia pressoché costante di poco meno di 200 km con consumo di 11-11,5 kWh/100 km. Autonomia che è scesa a 150-160 km in inverno (circa 14 kWh/100 km, e la pompa di calore avrà sicuramente inciso più dell’effetto del freddo sulle batterie qui nel napoletano).

un giocattolo costosoUn giocattolo costoso, ma stracontento dell’acquisto. Anche se…

Contento dell’acquisto? Non contento, stracontento: con la tariffa flat Enel X da 45 € (145 kWh) percorro poco meno di 1.000 km. Nessuna citycar termica potrebbe competere (senza considerare il divertimento di guidare una scattante “piccolina” elettrica e tutta la questione manutenzione). Ma… c’è sempre un ma… va ricaricata ! D’estate il problema è marginale, perché vado alla colonnina solo quando serve: ho un fotovoltaico che ho dimensionato per una casa no-gas. Ma d’inverno il problema di confrontarsi con la rete di ricarica esiste eccome. Ci sono poche colonnine, devi pianificare quando andarci, sperare di non trovarle occupate dalla sosta selvaggia o, cosa che riscontro ultimamente, funzionante! Si, perché ho scoperto che il Chameleon nella fase di handshake fa un test molto accurato della “terra”. E mi sono ritrovato a non poter caricare su colonnine dove  l’avevo già fatto e le 500 o le Peugeot lo facevano  senza problemi. L’abbiamo scoperto grazie al solerte intervento dell’assistenza Enel X, cui va un plauso per la velocità di risposta (ma poi devi  aspettare le verifiche in loco dei tecnici…)“.

Quanto ho “perso” di batteria dopo 7.229 km

E quindi che conclusioni posso trarre ? È un giocattolo costoso: alla fine costa quasi il doppio di un equivalente modello a motore termico. Ed è di gestione in alcuni casi difficoltosa. Volenti o nolenti la ricarica alla colonnina rappresenta un’incognita, meno male che con le app almeno si evita di andarci a vuoto. Di nicchia, nel senso che al momento non è per tutti: devi poter permetterti una seconda auto che non ha il prezzo di una citycar. E devi avere un posto dove ricaricarla a casa (o a lavoro). Infine, una curiosità: con un simpatico device OBD ho effettuato il check della batteria dopo 3 e 6 mesi dall’immatricolazione. Risultato: stato di salute della batteria al 98,4% (“actual max battery capacity respect to brand new car”) dopo 3 mesi e 97,8% dopo 6. Se il trend sarà confermato si tratta di valori in linea con quanto si legge in giro: calo intorno al 4% dopo un anno e 1-2% per ogni anno a seguire: staremo a vedere. Ah, nel frattempo alla mia diesel euro 6.2 con efficientissimo 1.5 litri da 120 Cv in 8 mesi ho fatto solo due rifornimenti per le vacanze ed un paio di viaggetti da 500 km. Ogni tanto devo metterla in moto per scongiurare problemi!“.

— Leggi anche / I miei primi mesi con la Twingo: l’avessi presa prima...”. E se vuoi far parte della nostra community, iscriviti gratuitamente alla newsletter e al canale YouTube  

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60 COMMENTI

  1. Accidenti, vorrei rispondere all’argomento che ho fatto partire… vedendo che ha generato un po’ di interesse….

    Rispondo principalmente al sig. “Dubbioso” per la sue conclusioni forse un po’ troppo sentenzianti…

    Come premesso… L’acquisto è stato fatto per avere un mezzo che permettesse di muoversi in un range di 70/90Km che copre l’utilizzo quotidiano dal 1/1 al 31/12 comprensivo di tragitti casa lavoro (40km A/R) e permettesse di accompagnare i 3 figli ognuno alle loro attività sportive, tutti i giorni tranne il lunedì, come dico, sicuramente tra qualche tempo le esigenze cambieranno, me penso che il bolide ci permetterà di muoverci sempre validamente.

    Vivendo in un paesino di provincia, non ci sono tutti i servizi a portata di mano, ed occorre muoversi in auto, in quanto a seconda della destinazione non sempre ci sono mezzi pubblici disponibili, e le strade di collegamento tra i paesi non sono così sicure da far scorrazzare i pargoli in bicicletta…

    Aggiungo che ho la fortuna di poter caricare a casa, e nonostante l’iscrizione a Nextcharge/EnelX/Becharge/Femm…. x ora non ho ancora dovuto fermarmi a ricaricare.
    Metto in carica la sera, e alla mattina pronti a partire con il pieno.
    Ieri abbiamo stabilito il record, 90Km, arrivati a casa con il simbolo della tartaruga accesa, e 0 Km di autonomia.
    Concordo, l’autonomia è proprio poca (questo significa avere una batteria piccolina e tendenzialmente leggera … infatti il peso è di 1040Kg). Di avere una buona accelerazione/ripresa nonostante i pochi Kw di potenza…e per aumentare l’autonomia, basta rispettare il codice della strada… cosa che so non è proprio per tutti…

    Ripeto, un utilitaria dal costo di acquisto contenuto, che si carica con poco (con la mia tariffa attuale con ca. 2€) e direi che soddisfa le mie umili necessità.

    Grazie a tutti

  2. Che dire giocattolo costoso , si ma non giocattolo, e costoso dipende dal piano d’investimento, 26.000€ suddiviso in 120 rate sono 330€ al mese ad oggi, con i nuovi tassi d’interesse, quando l’ho fatto io era una rata da 241€ a tasso fisso, quindi per me calzava a pennello con la spesa di carburante che avevo a quel epoca, e che avrei dovuto sostenere comunque per i prossimi 11/12 anni perché al lavoro ci devo andare fino alla pensione, e i prezzi di carburante sono sempre in continuo aumento.

    E continuo a sostenere perché non ho fatto la transazione prima.
    I vantaggi auto nuova anziché un auto di 18 anni
    quindi spese di manutenzione praticamente assenti, avere un auto nuova non è da poco per chi ha sempre avuto auto sopra i 15 anni, una mano al ambiente, mi dirai che fino a l’anno scorso inquinavo , si non lo ho mai negato ma da quando c’è la possibilità ho cambiato, a parte che da sempre ho optato per inquinare il meno possibile con tutte le azioni quotidiane, quindi per chi ha la possibilità di acquistare un auto nuova dovrebbe sempre puntare ad un elettrica se no si può benissimo tenere la vecchia endotermicha, non ha nessun senso comprere un auto nuova ancora a combustione 🤷

  3. Anche io non faccio tanti chilometri (12-13.000\anno), però mi sono orientato su una megane con batteria da 60 Kw (auto unica), per poter fare anche viaggi più lunghi del consueto, per vacanza o altro eventuale, e sono felicissimo della scelta. L’ho testata a fine gennaio (una specie di stress-test) nelle peggiori condizioni per una bev: viaggio di circa 550 Km in Alto Adige, con temperature anche diurne sotto zero e oltre 70% del viaggio in autostrada. Devo dire che rispetto ai viaggi precedenti fatti con auto a metano, avrò impiegato circa 40 minuti in più, per il discorso ricarica. Il navigatore di bordo mi ha pianificato perfettamente il viaggio (in autostrada ai 130 con cruise control) e, considerando una confortevole sosta pranzo ed una successiva per ricarica, ho impiegato poco meno di 8 ore (le strade extraurbane percorse erano a lento scorrimento). Sia all’andata che al ritorno sono bastati i 145 Kw della ricarica flat di Enelx (quindi 2 in tutto ma sono avanzati). Non ho fatto calcoli precisi sui costi, ma per fare oltre 1.100 km ho speso in ricariche meno di € 100,00. Se avessi potuto caricare sempre a colonnine come l’ultima che ho usato (viaggiava a 122 kw, la mia megane accetta fino a 130 kw) avrei anche risparmiato qualcosa sui tempi del viaggio. L’acquisto dell’auto per me è stato al limite delle mie possibilità di spesa (forse anche un po’ oltre), ma penso che chi ne abbia la possibilità debba orientarsi da subito verso l’elettrico, per dare un forte impulso alla transizione. Se si fanno solo calcoli economici e si va a cercare il pelo nell’uovo sul discorso ecologico si perdono di vista gli obbiettivi da perseguire: ridurre le emissioni climalteranti e dare respiro all’aria che respiriamo (gioco di parole voluto). E questo merita i sacrifici economici che ora dobbiamo fare. Se chi governa fosse coerente, sarebbe stato giusto mantenere ancora gli incentivi di € 10.000, togliendoli alle altre motorizzazioni.

      • “…L’ho testata a fine gennaio … nelle peggiori condizioni per una bev…”
        Provi ad usare la sua diesel per 1100km nelle peggiori condizioni per un diesel (ad esempio in città) e la metta in confronto con quello che spenderebbe in città con una qualsiasi BEV.

      • Mai posseduto un’auto diesel, però spesso me le trovo davanti nel traffico e quello che esce dal tubo di scappamento non è aria pura di montagna. Se poi vuole insistere solo su calcoli meramente economici (il mio intervento parla di altro), le posso dire che nell’uso urbano\extraurbano con temperature non gelide invernali, con la mia megane con la tariffa flat di EnelX (€ 45,00 per 145 KW) ho percorso tranquillamente più di 900 km.

  4. @DANIELE CL: benissimo, ma allora se lei ha una “sensibilità” che altri non hanno che bisogno c’è di incentivare l’acquisto di auto elettriche?

    • Affinchè altri che hanno una sensibilità leggermente minore siano “incentivati” all’acquisto di una BEV. Io stesso ho aspettato il 1 di agosto per avere i 2.000€ in più. Anch’io, allora e per l’auto, non avevo una “sensibilità” sufficiente a superare la differenza di prezzo. Adesso forse la comprerei ugualmente (e in effetti Panda per Spring o Twingo ZE mi alletta molto ma in famiglia la moglie…lei la ZOE la chiama “l’inutile”, per fortuna la usa nostro figlio), ma a quei tempi, fidarsi dei conti di sostenibilità finanziaria, dato i 25.000€ non era facile fidarsi e rischiare. Ora posso esporre il mio parere sulla mia esperienza.
      Uguale fu quando decidemmo di installare il FV nel 2013, 13.500€ senza incentivi (V conto energia), non fu una decisione così facile…conti…piani d’ammortamento…ipotesi di evoluzione del mercato…nel peggiore dei casi pareggio a 12-13 anni…OK
      Adesso dico “l’avessi fatto prima e più grande”.

      • Il fotovoltaico l’ho fatto nel 2012, quarto conto energia, 2,94 kWp per 6.900 euro. Ad oggi, escluso le bollette, mi ha restituito oltre 10.000 euro e mi carica l’auto da marzo a ottobre… Come te, ah se lo avessi fatto prima 😊.
        Ma, aggiungo la soddisfazione di ricaricare con il sole e non da petrolio e gas.. e, magari, di aver contribuito a qualche tumore in meno.

        • Perfetto.
          Fino al 2012 “qualche tumore in più” è dovuto anche a lei. Perchè fino a quel momento lei si è comportato come altri.
          Però vorrei farle queste due domande, premettendo che troverà una risposta, alla stregua di molti che non conoscono la parola dubbio.
          La prima è questa: tappezziamo i tetti dei centri storici italiani di pannelli fotovoltaici? Mi permetta di dirlo, ma a me di quello che fanno Olanda, Francia ed altri paesi non me ne importa nulla. Ce lo vede un panorama di Piazzale Michelangelo a Firenze fatto di pannelli fotovoltaici?
          Le debbo elencare altri luoghi?
          La seconda è questa: le batterie generano campi magnetici o no?
          Non si fa un gran parlare dei danni provocati dalla batteria di un cellulare?
          Ecco, il giorno in cui le strade saranno piene di auto elettriche verremo esposti al campo magnetico indotto dalle batterie.

          • Il campo magnetico sta all’auto elettrica come le scie chimiche all’aviazione. Ma per favore…

          • “…Piazzale Michelangelo a Firenze fatto di pannelli fotovoltaici?…” 🤣🤣🤣🤣
            “…Le debbo elencare altri luoghi?…” la Mole Antonelliana?🤣🤣🤣
            ma il massimo è
            “…le batterie generano campi magnetici o no?…”🤣🤣🤣🤣
            e qui siamo arrivati in fondo, inutile rispondere ad altro.
            I miei soldi per la sQuola…buttati via 😟😟

          • “Fino al 2012 “qualche tumore in più” è dovuto anche a lei. Perchè fino a quel momento lei si è comportato come altri.”
            La differenza è che una volta c’è ce ne siamo resi conto abbiamo agito di conseguenza limitando la causa
            Lei, invece, continua imperterrito sulla vecchia strada, nonostante ormai conosca il problema.
            Le ricordo che qualcuno più illuminato di me disse: errare è umano, deficere è diabolico.

            “Ce lo vede un panorama di Piazzale Michelangelo a Firenze fatto di pannelli fotovoltaici?”
            Sarebbe fantastico.

            “le batterie generano campi magnetici o no?
            Non si fa un gran parlare dei danni provocati dalla batteria di un cellulare?”
            No, le batterie non generano campi magnetici.

            Forse studiare un poco di più è meglio.

          • Ecco Emanuele, dove vivo io mi trovo nella situazione che i beni ambientali mi dicono che impianto fotovoltaico è importante e i proprietari di casa non riescono ad avere il nulla osta per montarli.
            Io dico che l’unica cosa impattante è la cattiva qualità del aria che uccide pianeta e noi stessi, quindi che problemi ti possono dare dei pannelli fotovoltaici sui tetti, sono nuove tecnologie ambientali per la sopravvivenza della nostra specie, quindi i beni ambientali sai dove dovrebbero andare , perché è inutile restare sul vecchio tanto poi non ci sarà più nessuno che potrà vederlo , per estinzione o per catastrofi ambientali.

  5. Matteo, da possessore di vw e-up io la vedo al contrario

    Ho la e-up come unica auto da usare tutti i giorni, che a roma mi permette di entrare nelle ZTL senza problemi. Quando dovessi fare un viaggio lungo considererei il treno o l’affitto di un auto diesel

    Per come la vedo io non ha senso considerare per l’acquisto le casistiche rare sopratutto se esistono alternative.

    inoltre devi considerare gli incentivi nel prezzo delle auto

  6. Buongiorno a tutti.

    Mi sono da una settimana unito al gruppo di possessori di veicoli elettrici…

    Prima dell’acquisto ho fatto un ragionamento forse non troppo dissimile da quello spiegato nell’articolo.
    Tenendo ben presente che :
    – L’investimento sarebbe dovuto essere il più adatto alle possibilità familiari.
    – Valutato uso del veicolo reale. un 70-90Km al giorno tra casa ufficio e trasporto figli alle attività sportive… (vivo in un paesino di provincia nel nord Italia, quindi le varie attività sono dislocate nei paesi limitrofi…e tocca spostarsi di 5…10 km ogni volta)
    – Indagato sul nuovo : si va dai 14000€ di una smart 2posti, passando per i 25K€ di una MG4, ai 30K di una e208 …. 36K di una Leaf… e chi più ne ha più ne metta…
    – Ricerca di veicoli usati nella mia zona, molte Zoe sui 15K, qualche c-zero del 2013 sugli 8000, tesla… etc etc…

    Alla fine per caso mi imbatto in una C-Zero del 2019, con 50K Km , e faccio la scelta. (4 posti, 4 vetri elettrici, sedile riscaldato, pre riscaldamento/climatizzazione a distanza e programmazione della ricarica con telecomando)

    170€ di assicurazione, (per ora) no bollo e parcheggi gratuiti nelle zone a pagamento di molte cittadine del circondario..
    Ho fortunatamente la possibilità di caricare nel garage di casa, con il carichino di serie, e a fine della prima settimana siamo a ca. 600 Km…
    autonomia nelle giornate più fredde -4°..0° 75-80Km (il riscaldamento del mezzo influisce in modo devastante)
    Tutte le sere infatti arriviamo con la batteria pressoché scarica, la carico durante la notte a 8A…
    (contatore per contabilizzare i consumi in modo più esatto in previsione di installazione)

    Per esigenze siamo costretti ad avere 2 veicoli in famiglia, l’altra è un diesel Euro 6D Temp, che useremo per i viaggi quando sarà necessario, nel WE per gite fuori porta…etc etc…

    Conclusione : abbiamo scelto (volutamente un mezzo elettrico) secondo quelle che sono le nostre esigenze in questo periodo storico, e che pensiamo possa soddisfare anche l’evoluzione delle stesse nei prossimi anni quando anche i figli inizieranno a poter muoversi in autonomia…

    Concordo sul fatto che il prezzo del nuovo può essere sbarrante per una famiglia con redditi da lavoro dipendente “normali”, (come la nostra). E che per avere certe autonomie, il prezzo richiesto conseguentemente importante (un po’ come mettere nel costo d’acquisto le spese di carburante dei prossimi 7/8 anni).
    Anche se in realtà il prezzo del nuovo dei veicoli endotermici è cresciuto molto negli ultimi periodi…

    Ma dal punto di vista della coscienza , ricordando che la terra è una e una sola, che è più difficile autoprodursi del petrolio, rispetto a dell’energia elettrica… guidare senza emettere gas di scarico, e nessun rumore, in questa pianura padana iper-inquinata… diciamo che fa accettare le ben consce limitazioni a cui si può incappare…

    Grazie e buona giornata a tutti.

    • Autonomia negativamente spaventosa. 75/80km in inverno non ti da nessuna sicurezza di imprevisto. Anche deviare da ritorno a lavoro per una commissione diventa un grande rischio di appiedamento.

      • Evidentemente sulla “sicurezza di imprevisto” avete 2 opinioni diverse.
        A Fede_77 evidentemente non crea alcun problema.

        • Probabilmente è uno che potrebbe andare a piedi a lavoro o nei luoghi dove abitualmente si reca dato che un’autonomia da GiG Nikko gli basta, questo si che sarebbe ecologico, che dovrebbe essere il fine principale di un acquisto del genere. Non trovi?

      • Dubbioso, ci sono le colonnine rapide… Nell’imprevisto, ci si ferma pochi minuti a ricaricare (un abbonamento da 25 euro per 70 kWh da attivare in emergenza e poi disattivare) e fa altri 30, 50 70 km…
        Il mio primo viaggio, 650 km dal Lazio al Friuli (dalla concessionaria a casa) , senza alcun problema, un anno fa. 😊

        • Quindi è tutto nella norma non poter fare un viaggio di un’ora senza essere costrutti a ricaricare. Ci sono le colonnine rapide sarebbe la risposta. Fa ridere onestamente. Per me quest’auto è anche meno di un giocattolo costoso. Fa più kilometri una la mia Vespa HP del 1992. Qui parliamo di un mezzo la cui usabilità è ai limiti del paradossale e si trova, per questioni religiose, un motivo per forzare il concetto che sia un ottimo acquisto. Soldi buttati senza se e senza ma, e per non finire davanti allo specchio a ripetersi che si è fatto un acquisto misero, si cerca di trovarne dei lati positivi.

          • Quetao post più che da un Dubbioso sembra venga da uno sparasentenze. Se uno espone le ragioni delle sue scelte e non le vanno bene, vada a offendere qualcun altro. Per noi, probabilmente, le SUE scelte sono del tutto discutibili ma non veniamo a casa sua a dirle che …boh, faccia lei.
            Se poi riesce a portare i bambini (plurale, sono almeno due) alle loro attività sportive con la sua vespa HP del 1992, faccia pure.

  7. Abelardo provo a tradurti il resoconto di Matteo per come l’ho capito io. Ha avuto un approccio il più possibile razionale valutando pro e contro, voleva l’auto elettrica ma non voleva svenarsi e far saltare i conti di casa. In pratica ha dovuto cercare il miglior compromesso ma in tutta la vicenda ha mantenuto un atteggiamento obiettivo e non da fanboy. Probabilmente Matteo aveva messo in conto un resoconto in chiaroscuro e alla fine non ha ricevuto brutte sorprese per cui è strasoddisfatto di come sta andando.
    Riassumendo, i contro: l’auto costa più di una termica, è un “giocattolino” con alcuni elementi un po’ deludenti, le ricariche fuori casa sono un po’ un problema per i problemi che tutti conosciamo (ce ne sono poche, sono occupate, talvolta non funzionano e la Renault è “schizzinosa” con la messa a terra). I prossimi che l’auto è elettrica e ecologica, ha buone doti di ripresa e le ricariche costano poco se si usano le flat. In pratica, accettando qualche compromesso, Matteo è strafelice della sua scelta ma mette tutti in guardia: occhio che è facile finire per spendere più del necessario e se si decide di andare in elettrico occorre essere pronti a sopportare gli imprevisti (come i problemi con le colonnine), ognuno valuti adeguatamente pro e contro.

    E Matteo riesce a raccontarci la sua passione per l’elettrico senza quelle battutine acide da fanboy contro il termico, anzi, parla molto bene dell’efficienza del suo 1.5 diesel. Ma ormai il dado è tratto, Matteo è riuscito con successo a fare l’ “upgrade” verso l’elettrico. E gli faccio i complimenti, perché secondo me ha fatto la scelta giusta e anche io al suo posto avrei preferito la Twingo alla Spring e alla Smart. Ben fatto e grazie per il bel racconto Matteo!

  8. Ingegnere, hai speso 20.000€ per una city car. Mi dici cortesemente quando ammortizzerai il maggiore costo d’acquisto più i consumi rispetto al modello endotermico considerato anche il costo che dovrai sostenere quando dovrai sostituire le batterie? Secondo me ti sarebbe servito essere più che un ingegnere, un ragioniere.

    • Domenico sei ingiusto. Solo di carburante il risparmio si aggira sui 600 euro l’anno, poi c’è il risparmio su bollo, manutenzione e strisce blu per cui facciamo anche 800 euro l’anno. In 20 anni di vita il risparmio può arrivare fino a 16000 euro; l’auto è costata “solo” il doppio rispetto a una Panda mild Hybrid (ovvero 10000 euro in più) ma a fine vita il pareggio ci sarà. La batteria dovrebbe consentirgli di arrivare a 240000 km senza troppi grattacapi. Ma il nostro ingegnere ha scelto l’elettrica perché è un “technology enthusiast” e non perché voleva a ogni costo ottenere un risparmio. Per una città come Napoli la Twingo elettrica è un’auto adatta: silenziosa (vivessi a Napoli ammetto che anche io la vorrei silenziosa, c’è troppo traffico), maneggevole, si parcheggia bene e la coppia dell’elettrico consente di avvantaggiarsi negli incroci o sorpassi più aggressivi.

      • Sono abbastanza d’accordo sulle considerazioni, pero’ considerare un orizzonte temporale di 20 anni mi pare eccessivo. Anche perche’ mi aspetto che benefici accessori, come il bollo e il parcheggio su strisce blu non dureranno per sempre, sicuramente non 20 anni.

        • Vero però è anche possibile che nel frattempo la tassazione e le penalizzazioni sulle auto a benzina aumentino. Considera che l’elettrico paga solo per i cavalli a libretto che sono molti meno di quelli effettivi e dopo 5 anni comunque il bollo lo paga in modo scontato. Infine, mentre le elettriche rimarranno a vita delle auto a zero emissioni, le Euro 6 finiranno per pagare di più con il passare degli anni esattamente come oggi, a parità di potenza, una Euro 2 paga di più di bollo di una Euro 6 a parità di cavalli.
          L’orizzonte dei 20 anni è addirittura sottodimensionato. L’età media del parco circolante in Italia è di quasi 12 anni il che significa che mediamente un’auto italiana è rottamata quando arriva a 24 anni (e gli italiani da sempre guidano city car, Panda, Y, 500, etc.). Dopo 20 anni la Twingo del nostro amico avrà raggiunto i 240000 km di percorrenza e il degrado della batteria sarà sensibile. In teoria, se ben trattata, è un chilometraggio che, con un po’ di fatica dovrebbe essere comunque in grado di raggiungere. Certo, l’autonomia sarà crollata in un buon 30% ma dovrebbe essere ancora sufficiente a fargli fare i 30/40 km a bassa velocità negli ingorghi di Napoli…

          • fra 15 anni la batteria avrà un’autonomia di 300 metri. In città come Napoli\Milano\Romma difficilmente una citycar supera i 10/15 anni di vita e quando ci arriva è praticamente distrutta.
            La definizione di costoso giocattolo è molto azzeccata, un po’ come il phon da 500€ della Dyson.

          • @Dubbioso: siamo ancora lì con la durata delle batterie? Avrà un qualche conoscente che ha una plug-in, si informi dopo 1000cili (meno di 50.000km) di quanto è calata l’autonomia in elettrico. Per una BEV la durata è al minimo 4 volte tanto (40kWh vs 10kWh).
            E il suo cell, quanti cicli di carica scarica ha fatto? Ha visto una riduzione importante della durata di utilizzo?
            Non voglio la sua risposta ma dico questo in modo che qualsiasi lettore ci possa riflettere.

          • @Daniele, ma insieme all’auto elettrica danno la sfera di cristallo? Perché mi pare che sappiate già quanto durerà la batteria a priori. I miei cellulari (tutti telefoni da 1000 euro in su) dopo 3/4 anni avevano la batteria che era un colabrodo.

          • @Dubbioso: si è risposto da solo, 4 anni a 1 ricarica al giorno sono 1460 cicli. Per la mia ZOE 1460 cicli sono almeno 511.000km.
            Telefoni da 1000€ in su e ci viene a dire dei soldi buttati via da Fede_77?
            Vogliamo scherzare vero?

          • Dubbioso 4 Febbraio 2023 at 13:49
            Se la confronto con le batterie dei cellulari, posso dire che morirò prima io della batteria della mia auto, visto che ho ancora il startac che funziona, peccato che non posso usarlo perché è diventato obsoleto, quello che sto usando ora ha 5 anni e in questo momento 18:33 sono ancora con il 63% di batteria quindi anche in questo caso se dura come lo startac il Qtec 9090 e il Blackview che è l’attuale, morirò prima io della batteria 🤷

          • “Vero però è anche possibile che nel frattempo la tassazione e le penalizzazioni sulle auto a benzina aumentino”.
            Bene. Allora si prepari, perché le tensioni sociali degli anni 70 le saranno sembrati sagre di paese.
            Ci si ostina a non ammettere che l’auto elettrica non sarà mai per tutti.

          • @emanuele grazzini 8 Febbraio 2023 at 10:21
            Ci si ostina a non ammettere che l’auto elettrica è già per molti e, se le cose procedono come negli ultimi anni, potrà essere proprio per tutti.

      • “Confrontando le tre coppie di automobili per le 4 persone identificate, si
        ottengono i risultati numerici della Tabella 5. Osserviamo che la Smart
        Electric e la Renault Zoe non riescono per nessuna Persona a colmare il
        divario di costo con le corrispondenti auto a benzina per effetto dei maggior costi iniziali”.
        Queste sono le conclusioni a cui giunge uno studio sul TCO d 4 auto elettriche ipoteticamente possedute da 4 persone diverse quanto a percorrenze.
        Non si possono, poi, tirare perentorie conclusioni sul futuro, quanto a politica fiscale dello Stato, ritenuta invulnerabilità dell’auto elettrica ed alla sua durata.

        • Degli encomiabili studi di altri non posso dir nulla, ma a suo tempo feci le mie considerazioni sui miei usi tra ZOE e una Clio circa equivalente. Non con i prezzi di listino ma con i preventivi sotto mano. Con l’incentivo degli 8.000€ + 2.000€ non c’era confronto ma neanche con gli incentivi precedenti e neanche togliendo la “rottamazione”. Pareggio dai 4 ai 6-7 anni. 15.000km/anno. Poi le cose sono anche andate meglio perchè una ottima percentuale di ricariche sono state gratis.

          • Certo, se più di metà gliela hanno pagata gli italiani il “confronto” non c’è davvero. Poi, dai 4 ai 7 non è che sia proprio una passetto.

          • @Emanuele: inutile ricordare che fossero anche 12-15 anni ci sarebbero altre cose da considerare.
            Io, ad esempio, misi i tubi led in cantina quando i 120cm costavano 22€ (adesso 6,9€), sapevo che non li avrei ammortizzati per tutta la durata della mia vita e quella di miei figli (le accendo per 2 minuti al giorno? forse anche meno). Ognuno ha la sua “sensibilità” alle caratteristiche del “qualcosa” che utilizza.

      • Il più è crederci che la batteria fa quei km, così piccina se cala del 25%puo già essere un problema per molti.
        Alla fine il ragionamento delle batterie resta quello dell’auto elettrica oggi (che speriamo cambi prima che poi) puntiamo su chi ha il grano che chi lo ha difficile tenga l’auto oltre la garanzia sulla batteria e intanto troviamo soluzione per venderla anche alle persone normali, senza sensi di colpa (non esiste so solo il cambio auto per abbattere le proprie emissioni) e senza la para dell’auto nuova alla moda.. Perché ahimè tutto sto giro di ecologicita a ogni costo è diventato una moda, e per carità ben venga uniamo utile al dilettevole ed è l’unico strumento per muovere le masse in modo etico… Speriamo solo i nuovi nati crescendo in un mondo fissato con l’ecologia non abbiano il rigetto 😂

    • zio, si fanno presto i conti, tassa di proprietà, assicurazione, niente ztl e pass vari, parcheggi dedicati, spesso gratis, 80 euro di tagliando l’anno, azzerate le spese per il carburante, se hai fotovoltaico.

  9. Due anni e qualche mese con la stessa auto, anche nel colore. 17000 km. Finora tutto perfetto, non si è rotto nulla, va a meraviglia. Facciamo circa 30 km tutti i giorni in città, ricarico sempre a casa avendo il fotovoltaico ( col mio ormai famoso carichino ) una sola volta alla colonnina per provare il cavo in dotazione. La pagai, versione full optional 13400€ sfruttando gli incentivi, due mesi dall’ordine alla consegna. La ricomprerei sicuramente.

  10. Complimenti a Matteo per la sua analisi, é sempre un piacere leggere tanti dati per un fan, come me, di Spock 😂
    Anche qui si evince come gli attuali e-drivers non sono automobilisti comuni, ma hanno moventi importanti quali ragioneria, ecologismo oppure ostentazione (come i Teslari, no scherzo, ne comprerei una anch’io) 😇

  11. Non capisco che cosa voglia dire l’autore con il suo racconto:

    Continua a dire che la sua nuova auto e’ un “giocattolino” (in che senso?)…
    Ma che ne e’ contentissimo…

    Ed e’ la sua auto principale (perche’ l’auto diesel viene usata solo occasionalmente).

    Quindi che cos’e’? E’ un giocattolo la zoe che lo porta al lavoro tutti i giorni o il diesel che e’ usato principalmente nei fine settimana (per motivi principalmente ricreativi)?

    Poi sono perplesso anche dal fatto che l’autore cerchi di giustificare la sua scelta come razionale, e si lamenti che l’auto e’ costosa:

    In effetti, se si fanno meno di 10000 km/anno, come pare il caso, i risparmi sul carburante sono modesti, e ci potrebbe volere troppo tempo per recuperare l’incremento di prezzo con i risparmi sul carburante.

    Pero’ se l’uso e’ veramente solo cittadino, la Spring sarebbe perfettamente adeguata, e sarebbe molto piu’ facile arrivare a un vantaggio sul costo totale del possesso.

  12. Anche io Twingo ze, 2 anni 40 mila km. Potresti indicarmi quale sistema hai per rilevare la salute della batteria. Fino a poco tempo fa l’applicativo pkc non era disponibile per Twingo.
    Se posso dare il mio contributo a questo articolo vorrei confermare tutto quanto dici e in più che mi manca molto la possibilità di ricaricare in DC a circa 50kw. Diversamente sarebbe perfetta anche per le uscite domenicali fuori porta, infrastrutture permettendo chiaramente.

    • CanZe dovrebbe funzionare per numerose funzioni anche per Twingo. E’ gratis, necessita del dongle Konnwey. Il mio precedente dongle iCar non è compatibile con CanZe.
      Riguardo l’SOH CanZe lo legge dalle centraline e per la mia ZOE che è stata un’auto rimasta molto tempo nei piazzali durante il primo anno di covid, è passato dal 94% e circa 48kWh di batteria al 97,4% con 52,4kWh (il 97,4% di 52kWh sarebbero 50,65kWh!!!). Attualmente, in inverno, è il 96,1%% ma la batteria sembrerebbe da 51kWh.
      Al tagliando dei 2 anni mi son fatto misurare l’SOH dalla concessionaria e mi hanno riportato il 94%. Del perchè CanZe mi dice il 96,1% e la concessionaria invece il 94% mi è sconosciuto. Malignamente pensavo che la concessionaria mi riportasse un valore più alto come “contentino” al cliente spaccap@lle e invece…
      Non mettetevi troppe ansie su questo benedetto SOH.

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