Un anno in BYD Atto 3: un altro lettore condivide il suo bilancio 2025 in elettrico. Ricariche anzitutto, poi consumi, giudizio dell’auto…Se volete raccontare il vostro di bilancio dell’anno scrivete a info@vaielettrico.it, allegando alcune immagini.
di Francesco Dellagiacoma
“Dopo 12 mesi di utilizzo, ecco un primo bilancio In sintesi: percorsi 16.445 km; consumo medio 15,5 kWh/100 km (rispetto a 16 dato ufficiale) per un totale di 2.550 kWh. La batteria è da 60 kW. Un viaggio lungo (Berlino: circa 2100 km in 12 giorni, concentrati in 3: 2 andata, con tappa a Norimberga; Lipsia Trento al ritorno). Altri viaggi: Liguria, Eraclea, provincia Pordenone. Il resto in città e viaggi giornalieri. La macchina è stata caricata in prevalenza a casa. Carichino, fornito da BYD, con presa Schuko: carica 1,8 kW/h: per una ricarica completa impiegherebbe circa 33 ore. Per ricaricare 1,8 kWh ne assorbe circa 2,2 (27,8% in più).
Un anno in BYD, consumi: sotto il dato ufficiale di 16 kWh/100 km, andando piano
Sono riuscito a stare sotto il dato di consumo ufficiale. Per farlo guido con attenzione, uso sempre la modalità ECO. Cerco di limitare il consumo ( indicato sul cruscotto con grande evidenza). In pianura uso l’acceleratore manuale, che mantiene la velocità costante, in discesa lascio andare l’auto (che ricarica la batteria). In città l’auto consuma poco, il problema è l’autostrada: per tenere bassi i consumi ho una velocità di crociera di 90-95 km/h (viaggio più o meno come i camion). La percezione dei passeggeri è che vado piano: ma la mia soddisfazione è di restare ad un consumo inferiore a quello ufficiale. E compensare i superamenti degli altri utilizzatori (sostanzialmente mia moglie). Nei viaggi pianifico i rifornimenti per ottimizzare le soste. Cercando anche le stazioni di ricarica a costo inferiore (per le rapide il range è in genere 0,7-0,95 euro/kWh sia in Italia che in Germania). La Atto 3 carica fino a 90 kW: fino a 55% 85 kW; da 55 a 85% 55 kW; oltre 85% 32 kW. Per ricaricare da 10 a 80% e da 20 a 90% il tempo è di circa 40 minuti: è una pausa di viaggio media, positiva anche per il guidatore.
Quanta energia auto-produco, quante emissioni ho evitato
Per fare gli stessi km con l’auto diesel precedente (consumo medio 18 km/litro) avremmo consumato 910 litri di gasolio. L’emissione evitata è di 2,375 t CO2 (2,6 kg/l). Il mio fornitore di energia elettrica (We For Green, coop di Verona) è 100% rinnovabile. Inoltre nello stesso periodo settembre 2024-agosto 2025 ho prodotto 4.800 kWh e ne ho consumati complessivamente 5.100. Ho ampliato l’impianto in febbraio 2025. E, con la produzione aggiuntiva, arriverò a coprire interamente il consumo complessivo di auto e casa (il riscaldamento è ancora a gas con caldaia a condensazione). Inoltre ho aderito ad un programma di We For Green di prosumer virtuale, acquistando 5 kW di potenza per un’autoproduzione a distanza di 6.000 kWh/anno. Per compensare anche il consumo della futura pompa di calore.
Quanto risparmio rispetto a un’auto diesel, ricaricando a casa
Carico a casa con energia autoprodotta: per l’energia immessa in rete ricevo circa 0,11 euro/kWh. Il valore del kWh caricato è quindi 0,11*1,278= 0,141 euro. Il costo per 100 km è 2,18 euro. Con energia acquistata il costo 2025 è compreso fra 0,30 e 0,346 per kWh caricato (con oneri fiscali e aggiuntivi per trasporto e misurazione). Il costo per 100 km è fra 4,65 e 5,36 euro. Per l’energia acquistata nelle stazioni a ricarica veloce (90 kW) il costo è 0,7-0,9 euro; per 100 km 10,85-13,95 euro. Per riferimento possiamo utilizzare un auto diesel con consumo 5 litri per 100 km: il costo in tal caso è 8,5 euro. Le differenze sono elevate: la massima convenienza si ha con la corrente prodotta direttamente dall’impianto FV. Ma la possibilità di utilizzarla è ridotta: mia moglie lavora e l’auto è quasi sempre fuori durante la giornata. Per cui la modalità prevalente è il caricamento notturno con energia acquistata. Nel confronto dei costi va considerata anche la quasi assenza di manutenzione: il primo tagliando è al termine del 2° anno, costo programmato 100 euro. Non ci sono cambi di olio e filtri e i freni hanno una manutenzione molto inferiore perché funziona in gran parte il recupero di energia.
UN anno in BYD, con il cruscotto che ti tiene d’occhio…
Il cruscotto mette in evidenza il consumo istantaneo, e questo è un invito a contenere il consumo. A questo fine utilizzo molto (in pianura) l’acceleratore manuale: è un modo diverso di viaggiare, centrato sul contenimento del consumo e non sui tempi. Alla fine accelerare e frenare porta a guadagnare pochi minuti e fa aumentare significativamente i consumi.
- E a voi com’è andato il vostro anno di ricariche? Raccontatelo a info@vaielettrico.it. Qui trovate i primi racconti, con la Leaf e con la Zoe.
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