Un anno elettrico 1 / Gianmarco e la sua Tesla Model 3

Un anno elettrico 1 / Il primo a raccogliere il nostro invito a raccontarsi è Giamarco, che spiega i primi 9 mesi con la sua Tesla Model 3. Per lui, come per tanti lettori che ci stanno inviando le loro testimonianze, il 2020 è  l’anno della prima auto elettrica. La mail a cui scrivere: info@vaielettrico.it
                                di Gianmarco Giacomelli
Ciao, racconto la mia entusiasmante esperienza con la Tesla Model 3 Standard Range, che ho da marzo. Sono passato all’elettrico dopo 14 anni con una Volkswagen Touran a metano: nonostante inquinasse e costasse poco era giunta a ragionevole fine vita.

Un anno elettrico 1 / “Ecco perché ho scartato l’ibrido”

un anno elettrico 1
La scelta dopo il metano per me non era l’ibrido (doppio motore, doppi guai…) ma solo l’elettrico, anche perché stufo del battage pubblicitario per il diesel. Avrà anche miglior efficienza (-CO2), ma riempie l’aria di un sacco di altri inquinanti: chi va in bici sa cosa dico. Da Marzo quindi la Tesla, unica scelta ammessa attualmente, visto che fanno auto così da 10 anni. Gli altri per il momento inseguono, perché devono… abbattere i limiti di CO2 media del venduto! Con i vari contributi costa meno di 38 mila €: in più l’assicurazione Rca costa la metà del Touran (per Allianz è l’auto più sicura…). No bollo, no tagliandi (a parte la revisione tra 4 anni). Per cui ho messo sul piatto di risparmiare 600 €/anno solo di questo. E avendo a casa il Fotovoltaico, potevo ricaricare a costo nullo.

Un anno elettrico 1 / Spendo meno che con una VW Touran a metano

Parliamo subito dei consumi: non immaginavo così poco, con la Touran facevo 6/7 kg/100 km, spendendo quindi 7 €. Questa ad oggi, dopo più di 16.000 km viaggia a 15 kWh/100 km! Praticamente meno di un litro e mezzo di carburante in termini di energia equivalente! Al costo medio di 4,6 €/100 km (a 0,3 €/kWh, come ai Supercharger Tesla, oppure meno se ricarica domestica). Ecco, proprio i Supercharger fanno la differenza, la rete è abbastanza diffusa. Il navigatore ti dice dove sono e dove fermarsi per arrivare a destinazione e bastano 20/30 minuti per caricare dal 20 a 80%.
un anno elettrico 1Va beh, non si può fare una tirata unica Trento/ Lubiana o Roma per lavoro, ma le pause per me sono  necessarie. Con Spotify e YouTube installati di default sulle Tesla,  la sosta sembra anche troppo corta…..In vacanza poi, per  giorni in centro Italia, zero problemi. Unica cosa da biasimare: i Supercharger sono spesso in luoghi abbastanza desolati, con troppe stazioni quasi sempre vuote, più vicini alle città sarebbero utilissimi. Direi Affi e Vicenza, Modena, Arezzo, Brescia e Firenze molto comodi, mentre Magliano Sabina e Talamone sono difficili da trovare. In Slovenia ho trovato una situazione simile.

Troppe funzioni sullo schermo, occhio alla distrazione

L’auto va molto bene, è velocissima, con un’accelerazione entusiasmante, rapida. Si sente che davanti non c’è il peso del motore, nelle curve è un rasoio, solo leggermente sovrasterzante, regolata dall’ESP. E si impara subito a guidare ‘one pedal senza freno – tanto è la rigenerazione ad occuparsi di rallentare! Abbastanza comoda, ma pensavo fosse più silenziosa, il rumore di rotolamento degli pneumatici è però praticamente l’unico rumore. Su questo punto Tesla deve ancora lavorare. un anno elettrico 1Però penso agli abitanti dei 13 paesi che devo attraversare giornalmente per andare al lavoro e che disturbo minimamente. E io stesso abito su una statale e conosco il rumore del traffico…..
Come evidenziato dai test drive, il pannello schermo contiene veramente troppe funzioni. È facile distrarsi con il sistema audio (radio o Spotify), navigatore e soprattutto condizionatore, efficiente ma difficile da regolare mentre si guida. Interni belli, un pochetto delicato il tunnel centrale, utilissimi i due bagagliai (ant/post) e i cavi di ricarica. Per quella domestica basta quello in dotazione, senza prendere per forza la Wall-box.
IN CONCLUSIONE.Per il resto…..è proprio un buon investimento, conto di risparmiare con 25000 km/anno circa 1200 €, praticamente rende il 2,5%!
La ricomprerei, in attesa della Model Y, forse meno bella, ma più pratica col portellone.

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Visualizza commenti (53)
  1. Bravo! Che dire, hai espresso compiutamente tutto quello che un possessore di impianti FV/ auto elettriche, prova direttamente e che purtroppo chi non ha o non prova ad avere non può capire. Purtroppo anche chi dovrebbe trainare il progresso in questo ambito (per esempio le riviste della casa o automobilistiche) non lo fanno a sufficienza, in alcuni casi sembrano pilotate (quando si ostinano sul tema CO2 come 4ruote).
    Io con il FV produco 3700 kWh/anno da 11 anni…sono più di 40 MWh! E ne riesco a auto consumare il 34% per la casa: da quando ho la Model3, l’estate ricarico il 50 %…..è possibile la svolta elettrica.

    1. Sono molto interessato sia al FV che alla Tesla ma mi chiedo: usando la Tesla di giorno e gli elettrodomestici di sera volendo ricaricarla anche solo per 150 km di notte con un accumulo che dimensioni dovrà avere? Secondo, se non uso la Tesla posso usarla un po’ come una batteria per gli elettrodomestici di casa?

      1. Ciao, direi che per 150 km avresti bisogno di circa 20-25 kWh: caricando a 10 A sono circa 10 ore, se puoi aumentare a 13 A bastano 8h. Il caricabatterie di bordo lo può fare, mentre se prendi la Wallbox potresti arrivare a (credo) fino a 11 kWh riducendoulteriormentei tempi, (se li hai disponibili per la tua utenza).
        Per il secondo quesito, anche se in progetto, non credo che al momento si possa fare.

  2. Dopo aver studiato e provato varie auto ibride ed EV (ID3, Zoe, Kona, Golf-e…), da qualche settimana guido una Tesla Model 3 LR 2021. Vivo in una casa bifamiliare fuori Roma dove al momento ho anche la sede della mia azienda (3 dipendenti, un furgone). Percorro in media 100 km/gg (150/200 un paio di volte a settimana, il resto 50-100/gg), ed entro primavera installerò 8/10 kWp di FV sul tetto con cui prevedo di coprire almeno il 60% del fabbisogno energetico totale (utenze casa/ufficio + clima + mobilitá), con un costo/kWh <€0,04 su 10 anni di ammortamento, incentivi inclusi.

    Ho già fatto i conti economici del prima (GPL, no FV, auto Diesel euro 5) e del dopo (EV, Pompa di Calore, FV) e almeno per me, inclusi tagliandi, svalutazioni, incentivi, carburanti e consumabili vari, il risparmio era vicino ai €8k/anno.

    Già questo bastava per decidere di dare il via al progetto.

    Entro 2021 progetto di rottamare la seconda auto ed il furgone aziendale (50/60 mila km/anno e 200 km/gg di media) e cambiarli con EV, oltre che installare una colonnina Smart con account per i dipendenti (che stanno progettando di passare ad EV) ed altri 10 kWp di FV e accumulo (o magari no visto che presto le EV consentiranno il V2X). Altri €8/10k di risparmio annuo oltre a meno stress.

    Ma oltre l’aspetto economico, il confort e la sicurezza generale di una mobilità (soprattutto se Tesla) e di una casa elettrica è molto superiore. Solo alcuni dei tanti vantaggi:

    – Clima 21° Radiante tutto l’anno vs “accendere la caldaia Max 3h/gg nei 3 mesi invernali per non spendere troppo”
    – No pericolo fughe di gas e relativi incidenti
    – in cucina piano induzione “sostanzialmente freddo al tatto” vs fuoco/gas, emissioni CO2…
    – emissione e percezione rumori in macchina quasi nulle (si vabbè il rotolamento dei pneumatici, i TIR che ti passano…ma non fatemi ridere).
    – autopilot con auto steer (ricordi lo stress per guidare nelle file interminabili “stop and go” nel centro cittadino, su tangenziali, raccordi ed autostrade? Puff, sparito), anche se per onestà anche le termiche hanno ormai cruise control adattivi e varie forme di “autopilot”, ma non certo così avanti o con un probabile futuro sviluppo come Tesla.
    – summon, sentry mode, superchargers = no stress

    Quanti agli aspetti ecologici ho letto anche io qualche articolo sulla comparazione dell’impatto ecologico auto termica/elettrica (sia quelli molto critici verso le EV, guarda caso di origine tedesca, sia quelli meno critici) e sono convinto che ad oggi, considerato il mix degli utilizzatori (chi come me può autoprodursi gran parte del fabbisogno energetico, chi non può e chi non può ma già oggi può decidere di acquistare solo energia rinnovabile) la scelta di passare all’elettrico anche solo per la mobilità personale ha vantaggi più che convincenti sia personali che per la collettività. Tra 5 anni le batterie a stato solido e l’ottimizzazione della produzione delle stesse, dei pacchi batteria (per chi è interessato vd presentazione “Tesla Battery day”) e del riciclo farà espandere ancora di più i vantaggi ecologici, di sicurezza, economici e sociali.

    A livello etico e politico poi, senza scomodare le varie guerre del petrolio, tangenti Eni nigeriane, Referendum piattaforme petrolifere, etc etc, per giustificare ancora di più la scelta del passaggio alle EV bastano i vari dieselgate, l’insopportabile rumore e puzza del traffico nelle nostre belle città e cittadine (o vicino ai parchi, nei porti delle nostre belle coste ed isole), le stazioni di servizio sparse dappertutto e le ore sprecate passateci, le chiazze e puzza di benzina e diesel nei porti o durante la navigazione costiera (per chi va a vela o in kite).

    Basta mi fermo. È solo un’opinione.

    1. Che sia un opinione non credo :). Essendo corredata di dati conti etc sia la miglior scelta che una persona può fare cioè prodursi energia elettrica comprando e muovendosi attraverso mezzi elettrici abbassando l’inquinamento e risparmiando notevolmente. Tutto perfetto 😀

  3. Andrea Camba

    Limitatamente all’Italia, sappiamo tutti che il mix energetico nazionale vede un costante aumento, anno su anno, della % di energia proveniente da fonti rinnovabili. Inoltre, nella diatriba su chi inquina di più, non ho letto alcun riferimento alle polveri sottili che tanti danni producono alla salute, provocando annualmente svariate migliaia di morti e centinaia di milioni di euro per cure sanitarie. Ricordo inoltre che l’impatto zero sul clima non è raggiungibile perchè, qualunque linea produttiva, anche se alimentata integralmente da fonti rinnovabili, quantomeno utilizzerà materie prime estratte a scapito dell’integrità del territorio. Negare il maggior impatto ambientale dei motori termici mi sembra un esercizio non condivisibile, così come far credere che le auto elettriche siano a impatto zero. Se però parliamo di emissioni zero nell’utilizzo, allora il discorso cambia radicalmente e negare l’evidenza è veramente assurdo.

  4. Moretto Riccardo

    Edit…
    Intendevo “…fino all’estrazione del COBALTO PER LE BATTERIE al Litio nel Congo”. Ad ogni modo, sono veramente curioso di sapere quanto incide l’inquinamento prodotto per avere il carburante alle pompe di distribuzione. Indipendentemente dall’origine della discussione, sarebbe un argomento da conoscere e portare all’attenzione di chi crede che i carburanti comincino ad inquinare solo quando iniziano a bruciare… credo. Personalmente questi dati non li trovo, confido in chi è più bravo nella ricerca.

    1. Francesco Parisi

      Se si vuole parlare di inquinamento prodotto per costruire le batterie, allora bisogna confrontare equamente l’impatto ambientale prodotto per costruire dai 500 ai 1000 Kg di metalli necessari per motore a combustione e componentistica varia… Da fondere a 1000/2000 gradi C…. Trasportare da xx Paesi… mantenuti in vita da oli, guarnizioni, etc
      Io al momento non ho un auto elettrica semplicemente perché non posso permettermela, ma credo sia parte delle soluzioni all’inquinamento nelle grandi città. È vero, l’energia è ancora prodotta da troppe fonti fossili ma almeno le emissioni cancerogene non verranno emesse in centri urbani abitati da milioni di persone.

  5. Moretto Riccardo

    Possiedo una Model 3 Performance da 7 mesi ormai, prima ancora una e-Golf per 3 anni, prima ancora una Nissan Leaf per 4 anni (così è chiaro a tutti che non parlo per sentito dire). Vorrei chiedere ad Enzo, che lo vedo molto preparto nella ricerca di fonti, se riesce a trovarmi tutte le fonti anche dell’inquinamento indiretto del suo favorito motore diesel. Mi spiego meglio… I 140 grammi di co2/km indicati per la Golf diesel sono quelli di omologazione (immagino), ma già li se ne potrebbe discutere visto che, come consuma di più del dichiarato come TUTTE le auto, si presume che nella realtà dei fatti sia anche più inquinante. Ma, e punto qui l’attenzione, visto che per i dati sull’inquinamento delle auto elettriche prevedono che vengano spulciati tutti i passaggi dalla costruzione in se dell’auto fino all’estrazione del Litio nel Congo per le batterie, è possibile sapere per parità di trattamento quanto incide l’inquinamento dell’estrazione del petrolio, la sua raffinazione, lo stoccaggio, il trasporto via nave, il trasporto via terra, le infrastrutture che lo ospitano e qualche altro passaggio che di sicuro mi sarò scordato (non parlo delle petroliere che perdono il carico e provocano danni inimmaginabili agli ecosistemi, ma se volgiamo ci stanno anche quelli). Perchè, Enzo, il gasolio non sgorga dalle pompe, anzi, per arrivare al motore di quella golf diesel ha già fatto i suo danni. Poi viene bruciato. Vogliamo considerare il fatto che inquina solo quando brucia? Il confronto non sarebbe equo. Poi concordo con Mike, l’evoluzione della batteria e tutti i processi di costruzione avrà nei prossimi anni uno sviluppo enormemente maggiore del combustibile fossile che ormai ha “un’esperienza” centenaria. E’ inevitabile.

  6. Prendiamo queste analisi allo stato in cui sono, senza considerare che la CO2 non è il solo gas nocivo emesso da un endotermico, e facciamo un esercizio di onestà intellettuale: lei Enzo cita 2 motori di ultimissima generazione diesel, e che tra loro c’è moooolta differenza di emissioni. Già qui chi è onesto dovrebbe ammettere che il diesel viene prodotto da molto tempo, un secolo? più di un secolo? Ma voglio stare dalla parte del mais e risalire solo all’avvento dei common rail: da quanto sono in circolo? 30 anni? Bene questo per dire che si sta confrontando un’alimentazione (il diesel) che è ormai arrivata a un livello di sviluppo e efficienza estremo, con un’alimentazione relativamente giovane, sulla quale possono esserci ancora mooooolti, enormi progressi e mooolti margini di miglioramento.
    Quindi proporrei di rivalutare questo discorso tra neanche tanto in termini di tempo, diciamo 5 anni (perchè adesso le tecnologie sviluppano molto più velocemente rispetto al passato) e vedrà, che il bilancio sarà nettamente a favore delle EV.

  7. Comunque c’è un motivo per cui in Germania hanno dato parecchio risalto alle critiche all’elettrico. Lì ad oggi (o almeno fino a ieri) una e-Golf (ovvero la Golf elettrica) emette più CO2 di una Golf VII 2.0 TDI da 150 cv dopo 200.000 km. Figuriamoci una Golf 8 che emette molta meno CO2.

    Ora, per favore, vorrei non essere insultato. Se qualcuno non è d’accordo, tra persone civili, ne possiamo parlare civilmente, ognuno porta le proprie argomentazioni e non c’è bisogno di essere scortesi o bulli. Io sono qui, disponibile a discuterne civilmente. Se qualcuno pensa che questa sia disinformazione, può portare le sue argomentazioni e io porto le mie. Non vorrei litigare con nessuno e passare giornate serene. Grazie.

    1. E insisti. Dimmi tu, anzi, dimostrami tu, passaggio per passaggio, come arrivi a dire che una e-Golf emette più di una Golf VII 2.0 TD dopo 200 mila km. Voglio vedere la ricostruzione delle emissioni dalla produzione ai consumi, con l’approccio Life Cycle Analysis (LCA) che tenga conto del mix energetico Paese per Paese in fase di produzione dei componenti e successivamente Well to Wheels, sempre suddiviso per Paesi, per quel che riguarda le emissioni durante la vita utile. Tenendo ovviamente conto di tutte le variabili indicate qui: https://www.vaielettrico.it/i-veicoli-elettrici-a-zero-emissioni/. Come vedi nessuno ti insulta.

      1. Grazie Massimo. E’ molto molto molto semplice (e anche allarmante): dopo 200.000 km la Golf VII 2.0 TDI in Germania emette 140 gr CO2/km (considerando l’LCA), la e-Golf 142 gr di CO2/km (sempre considerando l’LCA). Questo in Germania, infatti il mio commento se lo rileggi parla della Germania (non dell’Italia o dell’Europa), ma lo stesso vale anche per gli USA e ancor di più per la Cina. Ti cito la fonte, vediamo se secondo te è attendibile: https://www.volkswagen-newsroom.com/en/stories/co2-neutral-id3-just-like-that-5523
        La fonte è la stessa Volkswagen che ha fatto certificare quei dati dal TUV tedesco. Il grafico in particolare è questo: https://uploads.volkswagen-newsroom.com/system/production/media/31024/images/50e601092483b8ca423c7e7cb33480a67fc4d218/DB2019NR01093_overfull.png

        Questo implica un altro paio di cosette (lascio a voi i calcoli, se li faccio io temo che me li contestereste): il primo è che una ID3 con batteria di 58 Kwh emetta MOOOOOLTA più CO2 di una Golf (il mio commento al riguardo l’avete cancellato: https://www.vaielettrico.it/338-km-in-elettrico-sotto-zero-sulle-alpi-i-consumi/ ) ma soprattutto quel conto lì è stato fatto su una vecchia Golf VII 2.0 TDI. Se si prende la nuova Golf VIII 2.0 TDI, che emette MOOOOLTA meno co2, o meglio ancora se si sceglie magari un 1.6, la quantità di co2 emesse del veicolo diesel si abbatte notevolemente.

        Penso di aver espresso in modo civile ed educato la mia opinione, di averla documentata con dati affidabili e non di parte, anche se non ho anni di esperienza sulle spalle in questo campo e non faccio questo di mestiere. Accetto sempre benvolentieri il contraddittorio e una seconda opinione. Dimmi, i miei dati sono corretti? Perché se lo sono mi piacerebbe che li illustraste stesso voi in un vostro articolo. Grazie.

      2. Aggiungo ai dati di cui sopra: considerato che la VW ID3 ha una batteria di 35,8 kwh e una ID3 (quella del post il cui commento mi è stato cancellato) una batteria da 58 Kwh, se una batteria da 35,8 impatta con 57 g di co2/km per la sola parte di produzione, ne deriva – calcolo approssimativo in attesa che VW fornisca i suoi, che io temo siano peggiori di così – che una da 58 Kw ne impatta con 92 (35,8 kwh : 57 g = 58 kwg : x g ) , quindi se per ognuno dei 200000 km percorsi una e-golf, emette (anzi, ha già emesso), solo perché è stata fabbricata, 57 g di co2/km, una ID3 da 58 kwh emette circa 92 g di co2/km. A questo si aggiunge l’emissione di co2 necessaria per produrre energia, e quella varia in base ai vari mix energetici. Vediamo come cambia però quel grafico di VW aggiungendo l’extra co2 dovuta alla batteria più inquinante (senza modificare le emissioni della auto endotermica):

        diesel : 140
        EU-28 mix : 154 (+10%)
        German mix : 177 (+26%)
        US mix : 177 (+26%)
        China mix : 218 (+56%)

        Quindi, ricapitolando: confrontando una VW Golf VII TDI (esistono auto che emettono meno co2 di questa, ma lasciam perdere) con una ID3 da 58 kwh elettrica per un ciclo di vita di 200000 km (sicuramente mooolto generoso, non tutte le auto arrivano a quel chilometraggio, considerando che la vita media è di 11 anni e che la percorrenza media è certamente inferiore a 20000 km annui, soprattutto oggi), esce fuori che in qualunque paese la CO2 prodotta per l’elettrica è superiore e di molto alla CO2 emessa dal veicolo diesel. In particolare in Europa mediamente la CO2 emessa è superiore del 10%, in Germania e USA del 26% e in Cina del 56%.

        Ho sbagliato qualche calcolo?

      3. Passo aggiungere un altro dato? Voi correggetemi se sbaglio. Pronti? https://www.daimler.com/documents/sustainability/product/daimler-environmental-check-mb-eqc-class-org.pdf

        Qui la Mercedes, che fa a gara con la VW sul green e riempie le brochure di cascate e foreste, parla dei consumi di CO2 della sua EQC. Utilizzando sempre una percorrenza poco realistica di 200000 km e il miglior mix energetico possibile (quello della UE e non quello tedesco, dove invece producono, o quello cinese, dove comprano le batterie) – quindi parliamo del mondo dei sogni – la Mercedes (che a proposito ha fatto anche lei certificare i suoi studi dal TUV) dichiara che la EQC nel suo ciclo di vita emette … rullo di tamburi … 32,4 tonnellate di CO2. Fonte: https://www.daimler.com/documents/sustainability/product/daimler-environmental-check-mb-eqc-class-org.pdf

        Adesso veniamo sempre allo studio della VW: la Golf emetteva nel suo ciclo di vita 140 grammi di co2/km complessivamente, quindi moltiplicando per 200000 fa … 28 tonnellate di CO2.

        La nuovissima Mercedes EQC pertanto, in condizioni ideali, non realistiche, che ipotizzano qualcosa che non è neanche in cantiere (tutta la produzione fatta in Europa e al di fuori della Germania), che immagina che sia primavera tutto l’anno, che ignora che le autobahn tedesche non hanno limiti di velocità e quindi immagina un uso prevalentemente misto, immaginando una percorrenza di ben 200000 km nel ciclo di vita (fuori da ogni parametro reale) emette il 16% in più di CO2 rispetto ad una vecchia Golf VII TDI.

        E’ corretto anche questo dato? Ho commesso qualche errore? Potete darne evidenza in un vostro articolo? Grazie.

          1. No, no, Massimo, mi hai frainteso. Io resto su confronto tra e-Golf e Golf TD. Io ho fatto una richiesta ulteriore: visto che sono disponibili questi dati ufficiali di VW e Mercedes certificati dal TUV e visto che in base a questi dati una Golf VII TD inquina meno di una ID3 da 58 Kw, di una Meercedes EQC e di una e-Golf (in questo caso solo se alimentata in Germania, USA e Cina) mi piacerebbe leggere un vostro articolo al riguardo, non un commento. Proprio una vostra disamina, in cui commentate voi questi dati e ne date visibilità ai vostri lettori. In questo articolo mi piacerebbe appunto vedere non solo i dati di VW ma anche quelli di Mercedes. Perciò ho aggiunto il terzo commento. Perché a me sembrano dati molto significativi. Fino a ieri, secondo gli studi che voi per primi avevate mostrato, risultava che solo le ibride plug-in potessero competere con le elettriche e tra l’altro solo con le long range. Qui invece, dati alla mano, emerge che una diesel emette meno co2 (molta meno co2) di tante elettriche. E mi pare che meriti la giusta visibilità questo dato.

  8. La Tesla è una gran macchina nella sua fascia di prezzo, a 38000 euro non credo ci sia di meglio anche nel campo benzina/diesel. Autonomia, prestazioni e tecnologia: certo, la qualità di molti componenti andrebbe migliorata, ma non mi pare un problema enorme. Per me è un acquisto indovinato.

    Il problema è che non ci sono alternative ugualmente valide per chi spende max 20000 euro per un’auto: per loro solo auto con autonomie basse, velocità massima limitata e tanti problemi.

    Goditi la tua Tesla, è un bel giocattolo.

    1. Sì è vero, però quanti hanno bisogno ogni giorno di fare 200 o 300 km? Per un uso locale vanno bene tante auto, mio fratello con la Up fa tutto quello che deve fare, lavoro, taxi per i figli, spesa, sciata ecc.
      Ho guidato all’estero la Ionic e devo dire che è ottima, facevo 60/80 km giorno ricaricando la sera in albergo.

  9. domanda al poster: Qual’è la potenza nominale dell’impianto elettrico di casa tua? immagino non ti basti un 3 KW… Supponendo un 6 KW, riesci a fare un full recharge?
    Grazie

    1. 4,5 kW. Di solito ricarico a 10 A per non tagliare gli altri consumi e per restare attorno alla potenza di picco del FV, di giorno.

      1. da “lettore che si astiene dai commenti dove ce ne sono già troppi” ti ringrazio per aver scritto correttamente kW nella risposta a una domanda dove c’erano i KW (tutto maiuscolo) per non parlare del “qual’è” (con l’apostrofo). così ci ridiamo un po’ sopra.

  10. Luca Tomasello

    Ne sono conscio.
    Sono commenti dove si da dell’ignorante a questo o quello che trovo eccessivi.
    Ho spesso scritto qui. E stesso ho avuto da dire riguardo l’ottimismo eccessivo riguardo la mobilità elettrica. Ma non do dell’ignorante.
    Ovviamente non spetta a me la moderazione ma dare dell’ignorante preclude ogni scambio di opinioni. Non trovi?

    1. Trovo che hai ragione. Ma come la mettiamo con chi scrive bufale colossali e si ostina a ripeterle ossessivamente, ignorando le inconfutabili smentite? Un moderatore deve avere rispetto soprattutto di chi viene qui cercando un’informazione affidabile e argomentazioni serie.

  11. Ma veramente la gente è così ignorante da credere che le auto elettriche siano ad emissioni zero? Ma pensate che la corrente necessaria a ricaricare le batterie di quei cosi la fornisca lo spirito santo? Oltretutto, avete visto come sono assemblate? Ma per favore…. Belle(alcune…) e valide(almeno un po’…) ma non esageriamo!

    1. Luca Tomasello

      I commenti negativi in questo forum non sono ben accetti. Rischi addirittura di essere definito troll.
      Le Tesla, qualità percepita a parte, mi piacciono moltissimo. Per varie ragioni.
      Tutti i detrattori di questo brand dovrebbero farsi un esame di coscienza e ammettere che si tratta comunque di auto altamente innovative e sofisticate.
      La storia della provenienza dell’energia è ormai trita e ritrita.
      Speriamo solo che col tempo, le rinnovabili riescano a coprire la richiesta (cosa secondo me impossibile) e che i processi di produzione e demolizioni vengano ottimizzati a livelli accettabili (cosa che vedo veramente estremamente difficile, visto anche il potere di alcune lobby).

    2. Lo Spirito Santo no, il sole (o il vento) sì: il mio fornitore certifica 100% energia da rinnovabili. E il FV pure.

  12. Premetto che la mia prossima auto sarà con tutta probabilità una Tesla.

    Di Model 3 ne ho provate due: la Long Range AWD e la Performance. Alla fine non ho proceduto all’acquisto per vari motivi, il principale dei quali è stato la scarsa fattura del prodotto e del servizio annesso, almeno per come l’ho percepito.

    Confermo le qualità indicate nella prova, in primis la piacevolezza di guida e la rilassatezza che l’ecosistema Tesla garantisce durante i viaggi lunghi.

    Veniamo ai punti critici, la cui lista non ha pretese di esaustività, né di priorità d’ordine.

    1. L’abitacolo è acusticamente mal isolato. L’equivalente potrebbe essere una Lancia Y di prima o seconda generazione. A parte il rotolamento degli pneumatici, la questione vera sta nei rumori esterni, in particolare i TIR, che passando a lato, generano un rimbombo interno difficile da eguagliare su berline dal prezzo comparabile alle Model 3. Pare se ne siano accorti, ma la pezza nella model year 2021 ha del ridicolo: doppi vetri anteriori, invariati quelli posteriori.

    2. Il tetto di vetro genera uno spessore di circa 10cm di caldo torrido allorché fuori ci siano più di 28 gradi. Il quale non solo da fastidio alla testa, ma obbliga a tenere il clima più attivo di quanto non servirebbe altrimenti.

    3. A proposito di climatizzatore, si sappia che le bocchette anteriori sparano una lama ghiacciata giusto ad altezza seni paranasali, senza possibilità alcuna di regolazione verticale delle stesse, ma solo in orizzontale e simmetricamente, quindi non differenziabili fra passeggero e guidatore.

    4. Rivestimento ed estetica dei sedili sono tipici americani: roba anni ’80, per intenderci.

    5. Il portaoggetti era penoso (e la model year 2021 pare abbia ovviato a questo particolare).

    6. Il bracciolo posteriore ha la consistenza di un pezzo di cartone e presenta due fori portabicchieri senza copertura: per cui, appoggiando il braccio, si percepisce al tatto una forma fastidiosa.

    7. Non c’e’ modo di tenere d’occhio chi sta seduto dietro (es. un bambino o un cliente in un taxi) essendo lo specchietto fisso (per non dare fastidio a doverlo spostare tra giorno e notte, lo hanno fatto a doppia funzione, scordandosi del prezioso ausilio che il vecchio metodo offriva).

    8. La qualità percepita delle superfici e’ molto bassa. Su un’auto da 60kE, avere interni da Ford Taunus anni ’80 allontana la maggior parte dei potenziali clienti (come me ce ne sono a iosa).

    9. Il venditore Tesla in entrambi i casi si è dimostrato molto sbrigativo e, ad ogni domanda su “cosa fare se …”, del tutto evasivo (come se nella realtà i problemi non esistessero).

    Ora, mi pongo due quesiti, anzi, tre:

    a) Come mai nessuno di questi punti è stato notato in 9 mesi di utilizzo?

    b) È realistico dire che Tesla abbia successo in Italia (ma varrebbe in altri paesi europei) con numeri alti relativamente al segmento elettrico, ma vistosamente bassi rispetto ai modelli a combustione di pari livello?

    c) (Domanda mai evasa, rispetto alla quale, potrebbe essere di ampio interesse per il lettore disporre di un articolo di approfondimento.) Che studi ci sono o, alternativa, cosa sappiamo per deduzione da altri ambiti riguardo all’impatto sulla salute del campo magnetico generato da motore/batterie?

    Attendo che Tesla risolva (che realizzi mi pare sia già realtà) questi problemi, cosa che si spera avvenga con il modello di vendita Europeo basato sulla Gigafactory tedesca, prima di fare il passo.

    1. Nello Roscini

      a) forse perchè si potrebbero trovare altrettanti difetti in berline europee di pari prezzo ?
      forse l’utente li ritiene marginali rispetto ad altri aspetti tecnologici del mezzo ..

      il mondo è bello perché vario ..
      non perché è avariato

    2. Ciao Paul, tutto vero e tutto giusto. Però sul piatto della bilancia restano le performance e i consumi bassi. La Tesla inoltre ha una autonomia discreta, anche nella versione base. Volendo esagerare ed estremizzare, ci sono persone che acquistano supersportive che dal punto di vista del confort sono messe molto peggio di una Tesla. Capisco che certi difetti sono gravi ma davanti a pro di una Tesla passano in secondo piano. A titolo di cronaca, tra i pro di una Tesla ci sta da dire che è l’unico brand che prevede il primo “tagliando” a 80000 Km: ci sono altri brand che invece hanno mantenuto la seccatura dei tagliandi solo per far ingrassare i rivenditori che altrimenti si sarebbero rifiutati di vendere le elettriche (e infatti a leggerli questi tagliandi sono ridicoli: inversioni pneumatici, controllo spazzole tergicristalli, e una lunga serie di controlli inutili), tagliandi che non sono gratis ma che se non fai poi ti invalidano la garanzia.

      Insomma, per me il marchio Tesla merita rispetto, nonostante i gravi difetti. Tesla è Tesla, qui non parliamo di ID3 o di Renault Twizy, qui parliamo di ben altro. Considera che il “pieno” costa 12,17 euro e consente un’autonomia di 340 km. 225 km/h di velocità massima (non 140 …), 0-100 5.6″ e consumi migliori di tante city car elettriche. Se non si devono affrontare grandi viaggi, si ha a disposizione tutto ciò che serve. Certo, l’autonomia crolla viaggiando sopra i 130 km/h, ma sono molti gli utenti che viaggiano a velocità codice, soprattutto ora con i tutor, quindi non mi pare un grosso problema…

    3. Ciao Paul, alcune tue note sono strane e mi domando quanto hai provato una Model3. Il condizionamento p.e. ho indicato che non è semplice da regolare, ma con un dito sullo schermo si può orientare a piacimento. Il calore dal tetto è sì presente ma mai eccessivo, del rumore degli pneumatici ho detto, mancando il rumore del motore quello si sente. Sull’estetica i commenti possono solo essere soggettivi, ma guidando spesso auto a noleggio all’estero posso dire che anche tante altre Marche hanno i loro problemi. Nulla è perfetto, ma per me in una scala di valori la silenziosità (verso l’esterno…), il basso impatto ambientale e i ridotti costi di manutenzione sono in cima: di avere interni full optional o cruscotti mirabolanti non so cosa farmene.
      Ah! Il servizio Tesla: dico solo che dopo avermi consegnato a casa (!) l’auto, sono sempre disponibilissimi, sia Padova che all’estero dove vengono girate le chiamate in orario serale o festivo.

      1. Gian le osservazioni di Paul sono corrette, la Tesla model 3 base costa come una Audi A6 base se non consideri gli incentivi. Normalmente i clienti che acquistano quelle auto sono quelli che fanno il test della portiera, ovvero quando chiudono la portiera il suono deve essere di un certo tipo, per farti capire il livello di esigenze. Ora è vero che i produttori ci giocano un po’ su questo fatto del premium, però è vero che c’è anche tanta qualità nella produzione premium europea e infatti la Taycan vende più di una Model S nonostante costi molto di più e vada uguale (anzi, tecnologicamente è indietro): questo perché i clienti europei che sborsano cifre importanti sono abituati a pretendere su allestimenti, plastiche, etc.

        Con nessun modello Tesla hai qualità europea, ma in cambio hai tanta tecnologia: per questo sul piatto della bilancia ci vanno le ragioni di Paul (che pesano, ha ragione) ma anche le tue (quelle relative a tecnologia, ecologia, prestazioni, etc.) che pure pesano. Quale delle 2 pesi di più lo sceglie ognuno di noi in base ai propri parametri, per me i pro pesano più dei contro e quindi la Tesla è un’auto da comprare però è assolutamente ragionevole che per un altro tipo di clientela quei difetti siano insopportabili. Non sta a me dire chi ha ragione e chi ha torto, però i difetti di Paul esistono e io potrei allungare l’elenco a dismisura: a partire dai problemi di allineamento portiere (che in alcuni casi mandano in tilt pure il finestrino), all’usura sul sedile guidatore dove batte la cintura, alle pelli troppo delicate, ai difetti con le maniglie, ai difetti di gioventù della tecnologia (a partire dalle telecamerine), etc. Se vuoi Matteo Valenza ha pubblicato lunghi video al riguardo ma detto ciò, ripeto, ognuno tiri le proprie somme. Senza però nascondere la polvere sotto al tappeto (sono allergico quando vedo la gente farlo).

  13. Michele Cattani

    Io lavoro in una officina di autoriparazione e so benissimo cos’è la rigenerazione o autopulizia di un filtro antiparticolato…….. quindi invito chi non conosce l’argomento ad informarsi, e dopo potrete valutare meglio “elettrico sì, elettrico no”.
    Io non ho dubbi, elettrico.

    P.S. andate in una qualsiasi officina e chiedete cosa esce dallo scarico di un diesel durante la rigenerazione del DPF…… una volta un meccanico mi ha risposto “ogni volta bruci se ne va una coppia di polmoni”.
    Quella frase mi è rimasta particolarmente impressa.

  14. Michele Cattani

    Anch’io felice possessore di un Touran a metano, il 2 gennaio vado a provare a Bologna la Model 3 SR, anche per me il futuro è solo elettrico e spero, per il bene di tutti che anche gli altri lo capiscano.

  15. Complimenti per l’auto, l’ho provata per 3 giorni ed ha rubato il podio nella mia top ten alla 911 (996 del 2003).

  16. Si come no se non perde un paraurti dopo una pozzanghera se non prende fuoco se non impazzisce.. Poi vorrei sapere quanto costa il primo tagliando

    1. La mia Tesla a 80mila km in un anno e mezzo non sono previsti tagliandi, 0 costi, cambiate solo le gomme a 55mila per altro solo quelle dietro

  17. Gianberto Sartori

    Hai detto che hai l’impianto fotovoltaico a casa, ma hai anche le batterie per accumulare l’energia prodotta di giorno mentre sei in giro per lavoro?

    1. Conviene di più non averla, ed utilizzare lo SSP (scambio sul posto), che ti porta a pagare la corrente circa 0,07€ a kWh.

    2. No, per il momento costano troppo. I estate produco circa 18/20 kWh, servirebbero 8000 € di investimento…..

    1. Stefano Mammoli

      Vetture dalla scarsa qualità… Tra 2 anni sarà un rottame…. Attenzione alla guida autonoma…… Pericolo di morte.. Hahaha…

      1. Si si lei pensi ai dinosauri con la sua stufa tesla è avanti anni luce, infatti lo dica a chi ha una model s dal 2012 o model x leggermente più tardi. Non a caso la guida autonoma ha salvato diverse persone da avere danni seri. Per il resto non vorrei fare il moderatore/admin ma mi chiedo perchè a voi troll/disturbatori vi fanno ancora scrivere. Se non le piace tanto vada a scrivere altrove!

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