Bruxelles si prepara a introdurre nuove regole per ridurre le emissioni delle flotte aziendali. La Commissione europea presenterà a dicembre una proposta che, già anticipata in estate, potrebbe ora imporre quote minime di veicoli elettrici già dal 2027. Svolta green, ma c’è preoccupazione.
Secondo il quotidiano tedesco Automobilwoche, la Commissione europea intende presentare il 16 dicembre un pacchetto di nuove norme CO₂ per le flotte aziendali. L’obiettivo è allineare la politica dei veicoli aziendali al percorso di neutralità climatica al 2035, quando potranno essere immatricolate solo auto a emissioni zero. Per ora Bruxelles non ha confermato una data precisa, ma ha ammesso di essere “nelle fasi finali della redazione del testo”.
Si tratta di una nuova svolta che, se confermata, avrebbe un impatto importante sul mercato europeo e italiano. La stessa Commissione ha già parlato di un piano per vietare, a partire dal 2030, alle società di noleggio e alle “flotte” delle grandi aziende di acquistare veicoli a combustione interna.

Flotte: il motore del mercato auto europeo
Le anticipazioni parlano di una quota obbligatoria di auto elettriche per le flotte aziendali, da applicare in due fasi: almeno il 50% entro il 2027 e fino al 90% nel 2030.
Numeri non ancora ufficiali, ma ritenuti “credibili” dagli analisti di settore.
La misura andrebbe a incidere su una parte enorme del mercato: in Germania, ad esempio, due terzi delle nuove immatricolazioni sono intestate a imprese, società di noleggio o concessionarie. Lo stesso vale, in misura minore, per Italia, Francia e Spagna, dove le flotte rappresentano il motore del mercato dell’auto nuova.
Accelerare la transizione dove l’acquisto è più razionale
Dietro la proposta c’è un principio semplice: spingere la mobilità elettrica dove le decisioni d’acquisto sono più razionali e pianificate, cioè nelle flotte aziendali. Le imprese, infatti, sostituiscono regolarmente i veicoli e dispongono di infrastrutture e capacità di investimento superiori rispetto ai privati.
Per la Commissione, introdurre un obiettivo vincolante sulle flotte significa anticipare la transizione elettrica di cinque anni, accelerando la riduzione delle emissioni del comparto trasporti, il più lento finora nel percorso verso la neutralità climatica.

Settore in allarme: è il bando anticipato all’auto termica
Le associazioni dell’automotive, però, parlano di “bando del motore termico anticipato”.
La richiesta di Bruxelles arriverebbe infatti in una fase delicata, con vendite EV in rallentamento e un mercato ancora dipendente dagli incentivi.
Inoltre, la definizione di “flotta” adottata dall’UE includerebbe non solo le aziende tradizionali, ma anche le immatricolazioni tattiche dei costruttori e i noleggi a breve termine.
Per questo motico, un’applicazione rigida della norma, temono gli operatori, potrebbe sconvolgere la logistica e i costi del settore.
Proposta vincolante già nel 2027?
La proposta dovrebbe essere presentata entro la fine del 2025, discussa nel corso del 2026 e, se approvata, diventare vincolante dal 2027. Un calendario che lascia poco margine di manovra ai costruttori, che però si affaccerebbero a una prateria di mercato garantito.
Non si esclude, tuttavia, che la Commissione introduca meccanismi di flessibilità o una fase transitoria per i Paesi con minor infrastruttura di ricarica o mercati più piccoli. Non è chiaro se fra questi potrebbe esserci anche l’Italia, dove le flotte aziendali rappresentano circa il 40% delle immatricolazioni e la rete di ricarica, pur adeguata al circolante elettrico attuale, è ancora concentrata nei grandi centri urbani.
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sembrerebbe un obiettivo sfidante se si riferisce alla quota nel parco totale delle flotte aziendali, e non solo alle percentuali negli aquisti delle auto nuove per le flotte
chiedo, non è che c’è il trucco? cioè che con “elettriche” intendono anche le ibride? perchè in tal caso l’obiettivo passerebbe da molto sfidante (troppo in italia?) ad all’opposto per niente sfidante