“La nuova Commissione svilupperà un piano per l’auto, concentrato sull’elettrico. Ma occorre una industria delle batterie europee e che le auto elettriche costino meno“. Così il Commissario uscente Nicolas Schmit in un evento che si è tenuto a Monza, confermando che Bruxelles non cambia strategia sull’automotive. E non intende rallentare il passaggio all’elettrico, nonostante i tentativi dei partiti della destra di rallentare la transizione.
Nicolas Schmit è un esponente del Partito socialista operaio del Lussemburgo. Ed è commissario uscente al Lavoro e ai Diritti sociali. E’ intervenuto all’autodromo di Monza durante l’evento che segna il passaggio di consegne, alla presidenza dell’Alliance Regions Automotive, tra la Navarra e Lombardia.
Anche se uscente, Schmit è ben informato sul dibattito che riguarda il futuro dell’auto o Europa. Che vuole dire centinaia di migliaia di posti di lavoro. Le sue parole sono ancora più significative, perché arrivano a 24 ore dal Consiglio Ue sulla competitività. Dove l’Italia guida un gruppo di Paesi membri che ha chiesto alla presidente Ursula von der Leyen di anticipare la revisione del piano he prevede lo stop alla produzione di auto a benzina e diesel al 2035.
Una richiesta che, in realtà, nasconde il tentativo di prolungare la vita ai modelli con motore endotermico. E, di conseguenza, favorire le lobby dei combustibili fossili, con la scusa della salvaguardia dell’attuale filiera automotive. Lo ha ben capito Ursula von der Leyen, presidente della Commissione riconfermata: nel suo discorso davanti al Parlamento di Strasburgo ha fatto sapere che del tema si vuole occupare lei direttamente.
La Ue conferma la sue scelte sull’auto elettrica: “I nostri concorrenti non aspettano”
Schmit ha fatto capire che non c’è tempo da perdere. “Dobbiamo ancora investire di più. Non possiamo semplicemente aspettare, perché i nostri concorrenti non aspettano“. E gli obiettivi non cambiano e si concentrano sull’auto elettrica: “Dobbiamo investire nelle batterie: la Commissione Ue ha incoraggiato molto il settore, con miliardi di fondi, per costruire un’industria europea delle batterie”.
Poi ha aggiunto che nessuno resterà indietro: “Conosciamo le competenze di cui abbiamo bisogno ora per un nuovo tipo di auto, per l’auto elettrica. O eventualmente per altri tipi di auto, ma ora ci concentriamo principalmente sulle auto elettriche. Dobbiamo formare e sviluppare le competenze dei lavoratori. E penso che ciò di cui abbiamo bisogno ora è un messaggio positivo e ottimista per i milioni di lavoratori, che non li lasciamo soli e che questa industria ha un grande futuro“.
Ma questo non basta. Occorre anche smontare la narrazione dell’auto elettrica in crisi perché costa troppo. Ma la soluzione – a suo dire – non è guardarsi indietro. “Dobbiamo assicurarci che le persone possano permettersi le auto. Se non c’è domanda, l’industria non può funzionare. Quindi dobbiamo essere competitivi tecnologicamente, ma dobbiamo anche assicurarci che le persone possano permettersi le auto elettriche. E’ una delle condizioni per mantenere e sviluppare ulteriormente una forte industria automobilistica in Europa“.
Del resto, la proposta italiana di riaprire il dibattito sulla scadenza al 2035 ha raccolto un gruppo di Paesi, ma non i “pesi massimi” dell’Europa. La Germania continua a perseguire una sua politica, la Spagna è contraria e la Francia ha ben altri problemi al momento. E nel nord Europa, in generale, le auto elettriche sono ormai una realtà.
l’europa sarà sempre e solo una coalizione di stati, ognuno coi propri interessi e problemi: pensare che marcino uniti verso una meta è mera utopia da gonzi.
perché i nordici “stati più ricchi ed evoluti” non ci finanziano? sarebbe cosa buona e giusta, visto l’impellente necessità climatica..
perché i qui presenti (con tesla, 2° e 3° casa) che pontificano delle vite altrui, non regalano una dacia spring a famiglie monoreddito visto l’avvicinarsi del “non ritorno” climatico?
eppure sarebbe da persone progredite e progressiste.. ma quando non è per PROPRIO TORNACONTO gli “ideali” svaniscono e le braccine si accorciano.
lo sport preferito in tutto il mondo è IL LAMENTO: ma quando lo giocano i “non poveracci” è fastidioso.
PS: ma com’è che una nazione progredita come la norvegia, paladina dell’ambiente, oltre ad estrarre ancora il mefitico petrolio continua pure nella caccia alle balene? chiedo per greenpeace e wwf
Perché andare lontano? Ti sembra che in Italia sia diverso? Magari prima guardiamo in casa nostra e facciamo un po’ di autocritica.
macchè scherzi?
è l’essenza dei troll sovranisti, psicologicamente alienati dalla realtà, pieni di problemi caratteriali che esternano attribuendoli con odio agli altri, narcisisti mammoni e benestanti, che fanno le vittime e i finti poveri per continuare a non pagare le tasse e in generale fregare il prossimo, come nei film di Alberto Sordi
ma noi siamo un popolo/governo brutto e buzzurro, non facciamo testo. non subiamo il richiamo delle meraviglie altrui.. e poi non pretendiamo di comandare in tutta europa.
non siamo come i meravigliosi nordici tanto invidiati dagli EVisti..
l’olanda vuole solo la sua m…a per fare il biogas (ODDIO lo stesso biogas che qui è il DEMONIO) ma va tutto bene, loro sono del nord.. progrediti.
i loro rifiuti “nordici”, nei termovalorizzatori non producono co2..
il petrolio e gas estratti in quelle lande non inquina e non brucia..
quanta ipocrisia..
se quell’erba così verde vi attira, basta trasferirsi.
avrete città profumate, zero rumore, elettricità gratuita e ogni ben di dio.
eppure siete ancora tutti qui, a voler costringere anche chi non vuole/puole a piegarsi ai vostri dogmi come lgbtqrr# qualsiasi, ma senza pagare.. comodo.
mi sembra il discorso, che sento da una vita, di alcune città e/o regioni “LO STATO CI DEVE DARE”: lo stato deve a tutti indiscriminatamente.
a sentirvi basta passare a un’ev per risolvere tutti i problemi di qualsiasi nazione: sanità, scuola, lavoro, guerre..
PS: se fosse per voi, altro che grecia con la troika ne usciremmo..
Buongiorno Kendrics, Cristiano, Botta amuro, etc,
la facciamo questa terapia psicologica o no?
almeno prendere un cane o un gatto?
PS: gli stati nordici ci hanno appena dato 400 miliardi di euro, metà a gratis e metà a prestito agevolato, e noi, specie il governicchio attuale, li stiamo buttando e qualche genio come te con la testa piena di slogan sovranisti e retorica dell’odio gli morde pure la mano
In linea di principio il discorso tiene, la realtà su cui però spesso si dibatte è il come. Quando si dice investire, chi dovrebbe mettere i soldi e chi controlla come sono usati. L’esempio Britishvolt e recentemente Northvolt, restituiscono uno scenario dove 1. Non sappiamo produrre le batterie 2. I soldi spesi sono finiti in investimenti farlocchi che hanno pagato principalmente stipendi faraonici (Britishvolt). Quindi tutta la filiera dovrebbe essere sovvenzionata e controllata per anni. Però ancora non si è capito chi paga e quando inizierà a farlo, perché il tutto avrebbe dovuto iniziare con il ban alle temiche. Invece volevamo risolvere tutto con qualche incentivo. PS: mai però guardare a chi queste strategia l’ha pianificata ed efficacemente attuata, loro sono i cattivi o forse… più bravi
” “Dobbiamo assicurarci che le persone possano permettersi le auto. Se non c’è domanda, l’industria non può funzionare. Quindi dobbiamo essere competitivi tecnologicamente, ma dobbiamo anche assicurarci che le persone possano permettersi le auto elettriche”: peccato che non indichi gli strumenti previsti per assicurare che le persone possano permettersi le BEV. Forse, essendo lussemburghese, paese con il più alto reddito pro-capite nella UE, fa fatica a immedesimarsi nella situazione economica di una famiglia italiana, ma anche spagnola o greca
Il discorso riguarda tutte le auto, non solo le BEV, adeguate alle normative sempre piú ampie.
Ma non so se anche voi lo avete notato, quanto ho riso leggendo che aderisce al PARTITO SOCIALISTA OPERAIO DEL LUSSEMBURGO !!
Che accelerino pure, in fondo al tunnel c’è un muro che li attende. A queste condizioni io e la stragrande maggioranza degli italiani l’auto elettrica (ma anche termica) non ce la potremo mai permettere
…guarda che il problema non è non permettersi l’auto elettrica,
il problema è non potersi permettere l’affitto e la spesa al supermercato…
magari il Governo potrebbe cominciare ad affrontare la questione degli stipendi, non farebbe schifo, hanno i numeri per fare cosa gli pare, come mai dopo due anni siamo ancora all’inflazione reale che corre molto di più dell’aumento di stipendio e di reddito?
Perchè non volendo far pagare le tasse ai ricchi non restano che i poveri.
L’inflazione questo è.
Prima vanno tutelati gli evasori che diamine, poi , ma proprio proprio poi magari… D’altronde la gran parte degli italiani li hanno votati…
Sono parole al vento, attualmente la poltrona della VDL e garantita dal voto delle destre, se ci tiene ( e lei ha dimostrato di tenerci tantissimo) scenderà a compromessi, tra questi rivedrà le sanzioni sul CO2 e farà slittare il 2035, comunque come al solito chi vivrà vedrà.
@marco
“la poltrona della VDL è garantita dal costo delle destre”
https://www.europarl.europa.eu/about-parliament/it/organisation-and-rules/organisation/political-groups
si sì sì credici 🙂
Perdonami sig. Mario ma mi pare tu faccia troppa affidamento su semplici numeri. In politica, lo sanno tutti, 2+2 non sempre fa 4.
Intanto ti invito a leggere il “paper” che il EPP ha preparato. Lo trovi riassunto in un articolo del Financial Times di ieri sera. Forse se cerchi lo trovi in italiano.
@franky
2+2 non fa sempre 4 nemmeno per il PPE e nemmeno per la VDL.
poi, per carità, il masochismo della sinistra italiana raggiunge vette sempre nuove piene di fantasia.
ma qui parliamo di europa, di industrie, di investimenti avviati, di gente seria che vuol fare soldi seri, di gente seria e preparata che vuol vedere un futuro geopolitico per l’europa.
insomma, non gli scappati da casa nostrani, che infatti fanno i camaleonti non potendo fare quel che non sono, cioè le persone preparate e serie.
ora, in questo contesto,
sul serio ritieni che sarà possibile fare marcia indietro?
sul serio?
non nei tuoi auspici, ma da un punto di vista geopolitico,
con alluvioni e disastri ambientali in corso
e appelli sempre più rumorosi della scienza,
che qui da noi non conta nulla
ma basta scavalcare le Alpi…
e sul serio pensi che gli industriali europei non italiani non capiscano che se la Cina vende il 50% di auto in modalità BEV
il mondo è completamente cambiato e il mondo di prima è fottuto?
e che sempre la Cina sta facendo la corsa a razzo verso il cambiamento radicale del proprio approvvigionamento energetico, e sono in anticipo di 5 anni,
sul serio pensi che gli industriali europei non lo sappiano?
non farti confondere dai nostrani, estimatori del “piccolo è bello”, delle tradizioni locali, del “che bello è l’artigianato industriale”
lascia perdere, questi non vedono più in là del loro comune:
i nostri industriali sono quelli che si inventarono CAI, e 10 anni dopo Alitalia viene venduta ai tedeschi lo stesso perchè non sono riusciti a tenerla dritta: i tedeschi saranno così fessi da comprare una sola?
appena scavalchi le Alpi
trovi ben altro rispetto alla nostra Confindustria,
non è tutto rose e fiori, per carità,
ma il confronto è tra declamare la Divina Commedia e recitare l’Ave Maria a rutti…
quindi:
non farei troppo affidamento sul 2+2 che non fa 4.
e men che meno mi baserei sui contesto italiano per estrapolarlo al piano europeo. non abbiamo, come Paese, nessuna significatività, facciamo tanto PIL con produttività imbarazzante, siamo i periti-manovali d’Europa, la “fabbrichetta” d’Europa.
ritieni che sarà possibile fare marcia indietro?
sul serio?
Qui purtroppo da quel che si vede non è che “viogliano” fare una marcia indietro ma più probabilmente “debbano” fare una marcia indietro.
Se tu vuoi vendere qualcosa che il mercato non vuole/può compare non è che tu puoi imporlo o perlomeno ci puoi provare ma se quelli continuano a tenersi la loro “vecchia” auto o comperarsi delle usate (in Italia siamo a 4 su 5 di quelle vendute) se non vuoi chiudere il “passo indietro” lo fai eccome e la stessa commissione UE se vuole sopravvivere e magari sperare di esser rieletta fra 5 anni si deve adattare a quello che i cittadini chiedono e/o possono acquistare.
Stesso dicasi delle case green … il sangue dalle rape ad oggi ancora nessuno è riuscito a estrarlo.
Antonio
“Se tu vuoi vendere qualcosa che il mercato non vuole/può compare non è che tu puoi imporlo” continuate a non leggere i numeri globali.
Primo paese al mondo per abitanti, l’India: 18% di BEV
Secondo paese al mondo per abitanti, la Cina: 50% di BEV (incluse le Plug-in, che però da loro hanno batterie da 20kWh e sono usate da privati e non da aziende che le comprano per rientrare nei parametri ESG come da noi)
Terzo paese al mondo per abitanti, USA: ci si aspetta il 10% nel 2024, ma si è aggiunto il fattore Musk al governo (devo aggiungere altro?)
Non vuoi fare elettriche? Benissimo, ti perdi un quarto di mercato mondiale di botto (vedi Toyota).
Non si può tornare indietro, la Cina ha deciso e siamo stati noi a dargli i soldi, la tecnologia e il potere di farlo. O ci riprendiamo la supremazia tecnologica e industriale (ma bisogna investire e CREDERCI) o ci teniamo le loro auto (Cinesi) dal design discutibile ma dal prezzo inarrivabile e dell’Europa rimarranno solo le Supercar per i non comuni mortali.
Rispondo a Mario. Dico che, pur non essendo un pro BEV, non credo che si possa tornare indietro. Ma si può e si deve correggere la rotta o cambiare il timoniere. E ti assicuro è nell’interesse di tutti. E’ naturale e giusto che si vada verso il superamento dei combustibili fossili. Come giusto sia porre in essere tutte le politiche possibili rivolte al miglioramento climatico. Ma ciò non può essere fatto in maniera ideologica ed impositiva come sta accadendo. Ed è questo approccio che allontana e aliena quella classe media senza la quale nessuna riforma è possibile. Quella classe media riflessiva di destra e sinistra che storicamente forma l’argine contro ogni tipo di estremismo politico.
L’articolo del Financial Times che ho citato ieri sulla posizione del PPE è interessante non tanto per il suo contenuto ma per i commenti dei lettori a piè di pagina. Ho la fortuna di essere bilingue e scorrendo i commenti all’articolo molti erano rivolti al danno che ha fatto la vera e propria imposizione delle BEV e il ban 2035. E potete dire quel che volete sul fatto che NON è un imposizione ma come tale viene percepita e come tale è. Vedete, il FT è un giornale della borghesia finanziaria lo sappiamo, ma i commenti dei lettori, vi assicuro, erano quasi tutti a favore di una revisione delle politiche UE in tema di mobilità. Filo rosso dei commenti era di lasciare al mercato la scelta dei combustibili a zero emissioni o quasi zero emissioni, e non imporre le solo BEV. So che adesso qualcuno dirà – “ma a net zero ci sono le BEV – altri combustibili non lo sono”. Bene dico. Ma nelle more di una totale transizione verso l’abolizione dei combustibili fossili non sarebbe un bene comune adottare tutti i tipi di alimentazione che riducono l’inquinamento? Le immense risorse destinate alla transizione potevano essere utilizzate per eliminare tutte gli euro 0,1,2,3 e 4 che ancora circolano. Magari passando a metano, GPL o che so. Invece si è proseguito con la strada puramente ideologica (non lo dico io) del BEV o niente. E la classe media, il mercato e una fetta maggioritaria della politica ha detto no.
Si arriverà, grazie a Dio, per forza storica alle BEV, alle macchine ad idrogeno o altro propellente pulito con la completa eliminazione dei combustibili fossili. Come si arriverà al teletrasporto o alla colonizzazione di Marte. Ma noi non credo lo vedremo, non la nostra generazione e nemmeno quella prossima. Nel frattempo prendiamo quel poco bene che c’è non sognare quel che non può essere.
E vi assicuro giocare la carta del catastrofismo, delle alluvioni colpa del pandino (esagero) e del “ricordati che devi morire” del grande Troisi non funziona.
Guido, qui si sta parlando di Europa, pensare che le industrie automobilistiche europee possano fare concorrenza a cinesi o indiani in casa loro è una barzelletta, come pure in USA con i prossimi dazi di Trump sarà mission impossible. In europa la situazione è questa che ci piaccia o meno, se poi venderanno solo luxury car dovremo farcene una ragione e continuare con le nostre “vecchie carrette” o acquistare ancor più di ora auto usate.
Antonio
La questione è che se il resto del mondo fuori dall’Europa vuole una percentuale (crescente) di auto elettriche e tu hai pochi modelli e fuori mercato, tu fallisci anche in Europa. Solo se ti chiami Ferrari o Maybach o Bentley te ne puoi fregare. Se ti chiami VW o anche Audi e persino Mercedes non puoi perché non riesci a compensare le mancate vendite.
E da player mondiale diventi di nicchia, se alla fine costi decisamente più degli altri.
La BMW M3 su 10 giri di pista rispetto ad una Model 3 Performance vince di 20 secondi, regala emozioni diverse ed è finita infinitamente meglio: ma costa più del doppio e paga migliaia di euro di bollo. La BMW se la possono permettere in veramente pochi, la Tesla performance in non molti, questa è la grossa differenza.
Xiaomi e BYD te li fai andare bene nel momento in cui costano la metà anche se non ti piacciono.
Notizia di oggi… vogliono congelare le multe sulla CO2…a quanto pare un po’ ne capisco…
@Redazione, ci siete o ci fate? voi stesso scrivete che a dire queste cose è il commissario uscente socialista. E quindi cosa contano le sue parole? Ridicoli.
Conteranno quanto le parole di un Salvini, Ministro dei Trasporti, sulla fusione Unicredit -BPM (competenza Tesoro), piuttosto che sulle centrali nucleari (competenza Energia), piuttosto che sull’immigrazione (competenza Interni), piuttosto che sulla rimodulazione aliquote Irpef (competenza Economia).
O magari anche di più, la Von Der Layern è il suo capo e lui (Schmidt) è un commissario europeo, può essere che sia minimamente informato delle intenzioni e parli, almeno lui, con cognizione di causa?
cosa non le è chiaro delle parole commissario uscente socialista? I commissari entrandi sono tutti del centro destra e il parlamento è fortemente contrastato. Titolare destre respinte non solo è giornalisticamente fuori strada, ma è anche indicativo di quanto ci abbiano capito finora di dove sta andando il mercato delle elettriche la maggior parte di quelli che scrivono e commentano su questo blog. Compreso lei.
Ue, Ribera respinge le destre: “Meno fossili e stop alle auto a benzina nel 2035”Il commissario all’Ambiente entrante è Teresa Ribera, socialista, con idee non dissimili da quella di Schmit. Posso confermarle che la redazione è molto sensibile ai problemi ambientali, e questa è casa nostra. L’unico fuori posto è lei.
Solo parole di circostanza per tranquillizzare la propria base , la poltrona della VDL e appesa ai voti di DX, in Germania tra poco si vota e spira un vento di DX in Francia Barnier e tenuto per le palle dalla Le Pen , appena la VDL si sentirà in pericolo darà il benservito alla Ribera.
@marco
allora
se il commissario uscente dice delle cose sono parole di circostanza,
invece se i commissari entranti dicono delle cose son tutte cose vere perché la maggioranza (51%) è in mano alla dx.
va bene.
continua pure a raccontare e raccontarti queste cose.
come quelle che leggevamo qui nei commenti a marzo aprile e maggio circa la destra che avrebbe sbancato le elezioni. poi è andata diversamente, la destra è cresciuta ma la commissione, spostata sul PPE, ha già detto che si prosegue con il ban 2035. ma questo non piace quindi non è vero.
va bene.
la poltrona di VDL è appesa ai voti della dx? i numeri del parlamento europeo li conosci?
perché se la dx tiene per le palle VDL…boh, dei socialisti che han più voti cosa bisogna dire?
semmai: VDL è in una pessima posizione, in Europa non sono italiani e i Depretis non sono graditi di solito…
“è anche indicativo di quanto ci abbiano capito finora di dove sta andando il mercato delle elettriche la maggior parte di quelli che scrivono e commentano su questo blog. Compreso lei.”
… e intanto il mercato BEV cresce… molto meno di quello che si pensava, ma cresce. Quello ICE, cala. Meno di quello che si pensava, ma cala.
L’Inghilterra vende il 20% di BEV e non è UE. La Cina vende il 50% di BEV e non è UE e da sola rappresenta un terzo dell’intero mercato mondiale di autoveicoli. Complessivamente nel mondo (che include l’Africa, l’India, il Brasile etc.) si vende più del 20% di BEV, 1 auto ogni 5. Però rocco prati ha capito dove va il mercato a differenza nostra.
Chissà se invecchierà peggio il mio commento o il suo, ci ritroviamo qui nel 2030?
Guido, io temo che se quelli che comandano in Europa non si danno veramente una svegliata la situazione non sarà così rosea. I produttori per loro tenderebbero a continuare a vendere ICE, hanno già tutto fatto ed alti margini di guadagno. Inoltre i loro service continuerebbero a fare tagliandi a cari prezzi. Gli automobilisti vogliono spendere poco, a leggere anche queste pagine si parla sempre troppo di quanto si risparmia e troppo poco del discorso ambiente. E con i prezzi improponibili delle bev attuali lo spendere poco non esiste. Le bev nuove, a meno di prendere un quadriciclo hanno prezzi inarrivabili per persone normali che vivono con lo stipendio. Mettiamoci anche i prezzi gonfiati delle colonnine e stiamo a posto. I petrolieri faranno di tutto per osteggiare le bev, ovvio. Le auto che potevano creare più rapidamente un mercato, le cinesi, le abbiamo coperte di dazi. Il mercato cresce ma con numeri ridicoli, invece le destre in Europa sono cresciute molto e faranno di tutto per accontentare chi gli porta voti, ovvero tutto il possibile per non osteggiare le ICE. La VDL si dovrà adeguare. Si continuerà a vendere benissimo l’usato termico recente perché comunque chi ha bisogno di un’auto in qualche modo deve fare. Se continueremo come adesso il mercato elettrico non sarà mai predominante, neppure nel 2050
@guido
game, set, match
Ilario
“la situazione non sarà così rosea” ma io non penso affatto che sarà rosea. Penso che INELUTTABILMENTE l’Italia e l’Europa subiranno quello che succede nel mondo.
I tedeschi potevano primeggiare, hanno scelto di fare cassa hic et nunc e quindi subiranno il cambiamento e il prezzo lo pagherà tutto l’indotto.
La Cina ha una direzione chiarissima ed è un terzo del mercato mondiale. Gli USA con il nuovo presidente Musk e il suo consigliere Trump direi che non ostacoleranno più di tanto le BEV. L’India, che è il primo paese del mondo per popolazione, a giugno 2024 era al 19% di vendite BEV, ben oltre l’EU: è il primo paese al mondo per numero di abitanti… io direi che guardare l’italietta (che è letteralmente un paese di vecchi) e trarne conclusioni globali sia un bell’errore. Così come guardare i contrasti in Europa: è ineluttabile che il vento sia cambiato (e non è una locuzione, è climate change).
Per noi italiani sarà PESSIMO. Persino l’APE Car….
Prima o poi si venderanno solo bev!!! vero….
Chissà magari un giorno lo stato democratico XYZ dirà …noi siamo stati il primo stato della storia a non vendere più nessuna sigaretta!!! Siamo o migliori del mondo ed anche i più ecologici perché non inquiniamo più com i nostri filtrini…..
E tutto dal 1 gennaio 2035 grazie al divieto della vendita delle sigarette!!!…….Ecco con le auto è uguale! Poi però molti dicono che non viene imposto niente dall’Europa….
Direi che osservando l’operato dei CEO settore automotive, produttori europei, degli ultimi 20 anni, la loro visione del futuro prossimo sia stata di un miopo sconcertante. Ci vuole un rappresentante uscente per ribadire l’importanza strategica nella produzione di batterie allo stato dell’arte!! Ma anche un bambino avrebbe capito l’importanza strategica della combinazione energie rinnovabili/sistemi di accumulo in paesi sprovvisti di petrolio! E già almeno 20 anni fa quando la tecnologia fece uno step importante, e in Tesla aprirono gli occhi….
Già vent’anni fa un ometto che veniva dal Libano scommetteva una barca di soldi per far sviluppare e proporre un’intera gamma elettrica accessibile a tutti (non solo ai ricchissimi californiani a cui si rivolgeva Tesla).
Lui è stato abbattuto dai giapponesi, la Renault si è tenuta in concessionaria la maggior parte delle sue speranze di aprire un nuovo mercato – tu hai comprato una francese elettrica quindici anni fa?
In linea generale, l’affermazione “Se non c’è domanda, l’industria non può funzionare.” non fa una piega.
Ma c’è un “ma”, cioè il presupposto che tutte le parti giochino pulito.
Che nello specifico caso significa, per esempio, che l’industria metta lo stesso impegno nello stimolare l’interesse verso le auto elettriche, nonché nel promuoverle addestrando prontamente concessionari, venditori e officine a proporre e riparare anche le nuove auto elettriche, così come sta continuando a fare per le auto termiche.
All’ormai ex commissario non è venuto il sospetto che invece le case automobilistiche europee da vent’anni ciurlino nel manico mantenendo nel tempo e da un modello all’altro sempre e costantemente quella differenza di prezzo di 8-10.000€ tra la versione termica e quella termica?
E questo nonostante i tanti modelli in cui le due versioni hanno l’80% e oltre di parti in comune?
E nonostante si riciclino per anni e anni e attraverso modelli su modelli le stesse immutabili piattaforme?
Senza mai investire veramente e convintamente in ricerca e sviluppo per esaltare al meglio le peculiarità delle auto elettriche, preferendo invece fare acquisti fuori?
Senza introdurre alcuna innovazione di processo industriale per cercare di ridurre i costi produttivi, ed anzi snobbando innovazioni ormai celebri tipo il gigacasting )vedi https://www.motorisumotori.it/stellantis-no-al-gigacasting-di-tesla-per-tagliare-costi-di-produzione/158877)?
E che tutto quanto sopra sia stato messo in atto da almeno 4 decenni per lucrare sugli incentivi, continuamente pietiti come indispensabili?
E nel contempo aumentando del 50% il costo delle versioni termiche al di là di ogni ragionevole motivo (vedi https://www.ilsole24ore.com/art/prezzi-auto-come-sono-aumentati-20-anni-e-pandemia-una-utilitaria-servono-quasi-8-stipendi-AFPo7IM)?
Spero solo che il nuovo commissario sia un po’ più sveglio.
“…quella differenza di prezzo di 8-10.000€ tra la versione termica e quella termica?”
Intendevo ovviamente scrivere “tra la versione termica e quella elettrica”.
Mio figlio (che porta il tuo stesso nome) ha lavorato per un’azienda che si occupa di automazione (portoni, serrande, presse, ecc.) e ha girato per gli stabilimenti di produzione ex-Fiat da Torino a Taranto. Quello che mi ha detto mi ha lasciato un po’ sconcertato, secondo lui questi stabilimenti avevano molti spazi in disuso, con montagne di “rifiuti” e di rottami, davano un’idea di abbandonato, spazi ormai lasciati andare a se stessi… Anche io anni fa lavoravo in officine di riparazione di locomotori e vagoni delle Ferrovie dello Stato e quando il lavoro veniva esternalizzato (altre officine del gruppo o a fornitori privati), accadeva lo stesso in quegli spazi oramai abbandonati… Non sono bei segni.
toh, il fatto che fina a quando le auto elettriche non costeranno meno e la gente non potrà permettersele non saranno diffuse sono anni che lo scrivo. Allora potevo fare pure io il commissario europeo. Ed aggiungo, sarebbe auspicabile che anche il costo della ricarica fosse molto più vantaggioso se vogliamo veramente che le persone mollino sto maledetto diesel che impesta l’aria dei centri urbani. Facciamo le fabbriche di batterie? ottimo, così possiamo reimpiegare un sacco di operai che attualmente sono in esubero. Oggi al tg dicevano che a mirafiori, che produce ormai solo la 500e saranno di nuovo fermi perchè non si vende : ah non si vende ? e come mai ? forse perchè gli operai sono tirchi e si ostinano a non volere tirare fuori 35.000 € per una 500?
è un non problema in Italia ..
per molti italiani l’auto nuova è l’ultima delle spese
dato che la quota di usato venduto è aumentata enormemente in italia
da 3 auto usate su quattro vendute
oggi siamo a 4 usate su 5 ..
se continua così ..
c’è Cuba come modello di sviluppo
carbone per l’elettricità e auto a petrolio grezzo
La frase che più dovrebbe restare impressa è che l’industria deve guardare al futuro e attrezzarsi, perché i concorrenti stanno spingendo forte (sull’elettrico). Si può ragionare di aiuti e tempi, ma mettere in discussione il fit for 55 Ora sarebbe una follia
Bravo Schmit, hai centrato il punto: “Dobbiamo ancora investire di più, Non possiamo semplicemente aspettare, perché i nostri concorrenti non aspettano”.
Se diamo ascolto alle lobby che vogliono ritardare l’uscita dal mercato delle auto endotermiche non faremo altro che favorire i concorrenti esteri, che avranno la strada spianata perchè l’Europa resterà parecchio indietro e difficilmente riuscirà poi a recuperare il gap tecnologico.
dobbiamo investire….chi? l’Europa? le nazioni europee? le industrie? o come spesso accade devono “investire” i cittadini colsi di che “non” hanno?
Non li hanno per le auto elettriche, per le case green, per il fotovoltaico e purtroppo spesso manco per curarsi e per mangiare sano e non junk food, per ora gli investimenti mi sebanmo indirizzati soprattutto agli armamenti….sanità, istruzione, welfare …. e ambiente sono li a fare da comparse biuto che la nuova commissione UE li trasformi in “protagonisti”
@antonio gobbo
beh, mi sembra ovvio che i soldi vadano presi dove sono,
e sono sempre in due posti:
pochi, in tante tasche,
oppure tanti, in poche tasche.
mi sembra evidente che le destre populiste europee li stiano prendendo in tante tasche, e senza nemmeno nascondersi,
sia in Italia, vedi quanto fanno festa in ENI, o per gli appalti PNRR, o per il ponte sullo Stretto, ecc ecc,
sia per dire in Francia, dove Le Pen propone di trasformare il servizio sanitario in servizio sanitario d’urgenza, e il resto te lo paghi.
ma va detto che sono stati bravissimi, va riconosciuto,
a raccontare bene la storia e ad alimentare le paure.
poi a un certo punto la gente si accorge della mungitura, e son dolori.
storicamente, con modalità diverse, accade sempre.
è solo questione di aspettare.
peccato che i tempi dell’attesa della presa di coscienza de tanti non coincidano con quelli dati dalla UE per case e auto e soprattutto che l’UE sia un coacervo di stati totalmente diversi fra di loro per cui pensare che i “tempi” e problemi in Olanda o in Germania siano gli stessi che in Italia o in Ungheria o in Polonia è una utopia che solo un politico di Bruxelles può immaginare.
Comunque dato quanto accaduto sin’ora prevedo un flop colossale, spero di sbagliarmi… vedremo.