Arriva in Europa la moto elettrica “tuttofare” UBCO 2×2. Nata in Nuova Zelanda nel 2014, aggiornata fino all’attuale quinta generazione, l’originalissima due ruote kiwi ha già conquistato l’America e oggi approda nel Vecchio continente. La sede europea è a Vilnius, in Lituania, ma una piccola rete di concessionari è già presente in Spagna, Svizzera, Paesi Bassi e Regno Unito. In Italia può essere ordinata on line, con circa 2 mesi d’attesa. Il prezzo non è popolare (parte da 6.999 dollari) ma il prodotto”spacca”. E ora arriva la sorellina minore, una e-bike da trial che raggiunge gli 80 km/h.
UBCO, nata per le grandi tenute agricole
Con i motori nei mozzi di entrambe le ruote e un corpo leggero progettato per trasportare e alimentare un mucchio di attrezzi, è una macchina unica e affascinante. Non poteva nascere che in un ambiente selvaggio come la Nuova Zelanda, dove un po’ tutti sono, nello stesso tempo, cittadini contemporanei e avventurieri. Quindi devono muoversi un giorno in città, il giorno dopo su impervi sentieri di montagna.
Lanciando la gamma 2020, UBCO ha presentato due nuove versioni della sua 2×2: una “da lavoro” denominata WK, l’altra, denominata 2×2 ADV, dotata di tutti i dispositivi necessari per l’omologazione su strada negli Stati Uniti e in Europa.
UBCO 2×2 è spinta da due motori, ciascuno da 1 kW (1,3 cavalli) collocati sui due mozzi e alimentati da una batteria da 2,4 kWh inserita centralmente nel telaio. La batteria si può rimuovere sollevando la sella e svitando un bullone, così da essere ricaricata anche in casa o da poter alimentare altri dispositivi. Nei progetti dell’azienda c’è infatti anche un quattro ruote fuoristrada che utilizzerà una mezza dozzina delle stesse batterie, montate in serie e intercambiabili con la due ruote. L’autonomia della 2×2 è di circa 120 km, alla velocità massima di 48 km/h. E’ dotata di connettività GPS e GSM sempre on line da remoto con la casa madre. Questo per consentire aggiornamento on the air.
La sorellina minore FRX1 tutta grinta
Ulteriore novità è la Freeride FRX1 Trial Bike. E’ una e-bike che si colloca a metà fra una mountain e-bike e una dirtbike elettrica. E’ riservata esclusivamente a un utilizzo fuoristrada. Il motore a trazione centrale da 15 kW (20 cavalli), 280 Nm e il peso di soli 52 kg consente prestazioni assurde sia in velocità massima (80 km/h) sia in accelerazione. Ma la batteria da 2,2 kWh garantisce un’autonomia massima di meno di 100 km. Ancora meno nell’uso estremo per cui il veicolo è concepito. Può essere guidata sia con il semplice acceleratore, oppure in modalità pedalata assistita. La FRX1 al momento può essere prenotata dal sito. La produzione inizierà a fine mese.
Dal 2×2 al 4×4, con le stesse batterie modulari
La società UBCO ha già chiuso un round di raccolta fondi Serie A e quest’anno sta cercando un round Serie B. Nel 2019, UBCO ha raccolto 2,25 milioni di dollari sul mercato e altri 3,26 milioni da un fondo, portando il capitale totale raccolto a oltre 5,6 milioni.
UBCO ha così accelerato i suoi piani di crescita con il progetto del 4 x 4 e il nuovo FRX1 Freeride Bike. Per garantire che la società sia ben finanziata per l’esecuzione di questi piani accelerati, il consiglio di amministrazione di UBCO ha deciso di raccogliere ulteriori 2 milioni.
Il concetto alla base di UBCO risale all’inizio del 2014 quando i due fondatori Daryl Neal e Anthony Clyde hanno visto lo spazio per una nuova categoria di prodotti: veicoli elettrici essenziali, leggeri e da lavoro per il presidio delle estese fattorie neozelandesi. Hanno così unito le loro competenze maturate in 10 anni di lavoro nel settore delle bici elettriche per creato un prototipo non a caso presentato nel 2015 nella più grande fiera agricola dell’emisfero meridionale, The National Agricultural Fieldays.
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Un paio di Rover 2×2 verranno collaudati dalle forze dell’ordine bretoni https://www.cleanrider.com/actus/des-scooters-electriques-deux-roues-motrices-pour-la-gendarmerie/
Entrambi i modelli mi sembrano piuttosto “cool” ma perché la 2×2 ha 2 kW totali a disposizione mentre la Trail Bike ne ha 15 ? Penso che sarebbe stato meglio il contrario..