Tyrrhenian Link: via al cavo che unirà Sicilia, Sardegna e penisola

Tyrrhenian Link


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Avanti tutta con il  Tyrrhenian Link, il cavo sottomarino di Terna che collegherà Sardegna, Sicilia e penisola.  Più fatti concreti sono emersi negli ultimi giorni: il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso del Comune di Selargius contro il progetto.  Le Capitanerie di Porto di Cagliari  e Palermo hanno emesso due ordinanze con una serie di divieti per permettere le prime attività. Infine la nave Normand Pacific per la posa di cavi sottomarini è approdata al porto di Cagliari. Nonostante tutte le fake news, via libera al progetto. 

L’obiettivo della Tyrrhenian Link: ottimizzare la produzione da rinnovabili

Parliamo di un’infrastruttura strategica affidata da Terna alla società Prysmian. Il progetto prevede la realizzazione di un doppio cavo sottomarino in corrente continua che collegherà Sicilia, Sardegna e Campania, per un totale di circa 970 km e una potenza di 1000  MW. Un’opera fondamentale per la transizione energetica e l’integrazione delle fonti rinnovabili che permetterà di bilanciare e ottimizzare la produzione non costante da eolico e fotovoltaico attraverso lo scambio energetico tra diverse regioni italiane.

Le tratte e i collegamenti del progetto

Tratta EST: collega Fiumetorto (Termini Imerese, Sicilia) a Torre Tuscia Magazzeno (Battipaglia, Campania). È il collegamento sottomarino più lungo mai realizzato da Terna: circa 490 km a una profondità massima di 1.560 metri.
Tratta OVEST: collega Fiumetorto a Terra Mala (Quartu, Sardegna). Lunga circa 480 km, raggiungerà una profondità record di 2.150 metri, mai toccata prima da un cavo ad alta tensione.

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso, via libera a Terna

Il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica, presentato dal Comune di Selargius  è stato respinto dal Consiglio di Stato. L’opposizione nasceva  nel 2021 con l’obiettivo di fermare il Tyrrhenian Link.

L’area a terra in Sardegna interessata dal progetto Tyrrhenian Link

Nel 2023  si costituisce  il comitato “No Tyrrhenian Link” che denuncia l’impatto del progetto «sull’identità agricola del territorio», la battaglia è aspra e diversi attivisti vengono denunciati. Il 3 agosto il ricorso è stato ritenuto infondato e rigettato.

Le ordinanza delle Capitanerie di Porto di Cagliari  e Palermo per l’avvio dei lavori preliminari

Sia la capitaneria di porto di Cagliari sia quella di Palermo hanno emesso, poco prima di ferragosto,  le ordinanze con una serie di divieti per garantire l’avvio dei lavori preliminari.  In sintesi  nel tratto di mare interessato dai lavori del Tyrrhenian Link è vietato navigare, ancorare o sostare con qualsiasi imbarcazione non appartenente alla ditta esecutrice, effettuare immersioni subacquee, praticare qualsiasi tipo di pesca sia professionale che sportiva, svolgere attività nautiche con unità a remi, vela o motore.

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Le due ordinanze sono valide fino al 30 novembre 2025.  La società “ACSM” effettuerà attività di verifica e pulizia del tracciato di posa dei cavi sottomarini «nonché la posa dei materassi su fondale che sarà successivamente interessato dalla presenza dei cavi sottomarini. Le attività verranno svolte con l’impiego delle navi “ARTABRO” e “NAUTILUS”». Sono le prime attività concrete del progetto.

Le opposizioni, le critiche e le fake news

C’è opposizione al progetto, ma la mobilitazione sembra circoscritta. Tra i più critici c’è  l’ex presidente della Regione Sardegna e giornalista Mauro Pili, che in un post su Facebook ha scritto: «La nave Normand Pacific ha appena ormeggiato nel porto di via Roma, in bella vista è arrivata in Sardegna per iniziare il lavoro al servizio della Prysmian incarica da Terna per la posa di cavi sottomarini del Tyrrhenian Link. La nave per mettere il guinzaglio di Terna alla Sardegna».

Manifestazione contro il progetto Tyrrhenian Link

 

Il politico nei mesi scorsi si è reso protagonista di una fake new enorme, smentita in una intervista a Vaielettrico dal docente universitario Emilio Ghiani:  è falso che il Tyrrhenian link sprechi in mare il 56% dell’energia (leggi). Restano le posizioni dei comitati contrari al  progetto, ma al momento non si registra un grande seguito.

Ulivi tagliati ma poi ripiantati, il trapianto della posidonia

Le accuse di disboscamento dei comitati non tengono conto delle misure di compensazione ambientale già avviate da Terna:

• A Selargius (CA), sono stati espiantati e ripiantati circa 230 ulivi, seguendo criteri agronomici rigorosi: potatura per stimolare la crescita, mantenimento dell’orientamento solare, irrigazione e concimazione. È previsto un monitoraggio biennale delle piante.

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• A Terra Mala, le rotte dei cavi sono state progettate per minimizzare l’impatto sulla Posidonia oceanica, pianta fondamentale per la protezione costiera. Terna realizzerà un trapianto compensativo in collaborazione con il ministero dell’energia e Ispra, seguendo gli standard europei del progetto Life Seposso. Le talee saranno monitorate per almeno cinque anni.
Terna ha già svolto attività simili nel Golfo di Follonica, dove ha trapiantato 53.000 talee di Posidonia su un’area di oltre 1.650 metri quadri.

Insomma tanta teatralità, le criticità paesaggistiche non si possono negare ma sono ben compensate da bonifiche e opere di mitigazione.

  • LEGGI anche Sardegna, festival di bufale contro le rinnovabili: dal virus bovino agli incendi e guarda il VIDEO

 

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