Per cultura, clima, caratteristiche dei centri urbani e tradizioni l’Italia potrebbe essere la culla europea della mobilità elettrica a due ruote. Lo dice TÜV Italia, consociata italiana della multinazionale della certificazione, testing e collaudo TUV SUD. E analizzando i dati di un mercato ancora di nicchia, ne mette però in luce le grandi potenzialità.
Nel 2017 l’incidenza dell’alimentazione elettrica sul totale delle due ruote era dell’1%, rispetto allo 0,1% dell’incidenza dei veicoli elettrici sul totale delle quattro ruote. Il trend positivo si è rafforzato l’anno scorso e nei primi mesi di quest’anno. Lo si può vedere, sostiene sempre l’analisi di TUV Italia, anche dall’offerta di scooter, ciclomotori, motocicli, e-bikes e moto elettriche proposte da una ventina di produttori italiani. E dall’affacciarsi sul mercato di numerose strat up.
Bici elettriche star dell’e-commerce
Un altro report del sito specializzato nella comparazione on line Trovaprezzi.it segnala poi che le bici elettriche stanno diventando vere e proprie star dell’ e-commerce. Nei primi mesi di quest’anno il sito ha registrato 116 mila richieste di consultazione (+55%), sulle 540 mila riguardanti le bici in generale (+10%). L’81% degli interessati sono di sesso maschile, con una prevalenza (26 mila) nella classe d’età over 45. Le aree più interessate alle bici elettriche sono: Milano con 58 ricerche ogni 10 mila abitanti, Bologna con 42 ricerche, Roma con 37, Udine con 23 e Savona con 22. I modelli più gettonati sono stati la city bike di ATALA E-RUN FS 300 LADY (da 1.050 Euro), la bicicletta con pedalata assistita X1 36V white della Nilox (a partire da 600 Euro) e la mountain bike elettrica K8 della Xtreme (da 900 Euro).
La mobilità elettrica a due ruote è una scelta sostenibile e razionale per le brevi e medie percorrenze urbane e per il pendolarismo, nota TUV Italia, e viene incoraggiata dalle amministrazioni locali. Soprattutto quelle delle grandi città affiancate da provider privati, attraverso le proposte di intermodalità e di servizi di sharing per scooter, monopattini ed e-bikes.
Lo sharing mette il turbo a bici e scooter
ANCMA, l’Associazione confindustriale che riunisce le aziende italiane costruttrici di veicoli a due e tre ruote, ha recentemente presentato il terzo rapporto dell’Osservatorio Focus 2R promosso insieme a Legambiente, un focus su tendenze, caratteristiche, fattori critici, interventi necessari e prospettive della mobilità elettrica a due ruote nel nostro Paese. «Oltre ai numeri delle vendite _ sintetizza Andrea dell’Orto, presidente di ANCMA _ la nostra ricerca conferma la crescita di questa soluzione di mobilità soprattutto nei contesti urbani. Nel 2017 sono infatti cresciuti dell’11% le possibilità di noleggio, e in questo mercato oltre il 68% delle flotte è rappresentato proprio da veicoli elettrici».
La porta d’ingresso al mondo elettrico
Milano è all’avanguardia, avendo messo a punto una serie di interventi per favorire la mobilità elettrica a due ruote in sharing anche in risposta agli interventi di limitazione del traffico con l’istituzione delle aree C e B. L’architetto Valentino Sevino, Mobility Planning dell’ Agenzia per la Mobilità del Comune di Milano, sostiene che lo sharing elettrico a due ruote ha «l’ effetto positivo di ridurre il parco veicolare individuale oltre che rappresentare una vera e propria porta di ingresso alla mobilità elettrica, facendo superare agli utenti quelle diffidenze che spesso si riscontrano su temi come autonomia e tempi di ricarica».
Sicurezza elettrica nel mirino
L’ingegner Pietro Vergani, responsabile per i prodotti di consumo di TÜV Italia conclude: «I recenti aggiornamenti legislativi Euro4 ed i prossimi Euro5 da gennaio 2020 per le omologazioni dei nuovi modelli, stanno sempre più prendendo in forte considerazione la mobilità elettrica. Oltre alla valutazione del consumo energetico e dell’autonomia elettrica con un ciclo di prova dedicato, abbiamo per la prima volta l’introduzione delle verifiche di sicurezza elettrica al fine di garantire standard sempre più elevati. Siamo sempre più orientati verso nuove soluzioni tecniche per garantire l’accesso al mercato di veicoli tecnicamente all’avanguardia».