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Tutti contro Musk (e Tesla?) dopo l’affare Twitter

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Elon Musk e Alyssa Milano: la pop star per protesta ha restituito la sua Tesla.
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Tutti contro Musk dopo l’affare Twitter. E  questa ondata di risentimento potrebbe colpire anche Tesla, secondo quanto riferiscono i media inglesi.

Tutti contro Musk
Lo scrittore di best seller Stephen King e il premio Nobel Paul Krugman.

Tutti contro Musk, da Stephen King al Nobel Krugman

Elon Musk è nel mirino per la tracotanza con cui ha condotto l’acquisizione di Twitter, liquidando senza tanti complimenti parte del personale. Oltre che per le posizioni politiche più volte espresse in favore di un ex presidente americano discusso come Donald Trump. E così, da personaggio controverso ma comunque ammirato per le sue capacità, Musk è diventato prigioniero di un’immagine di miliardario arrogante. Per nulla rispettoso dei diritti di chi lavora con lui. “Penso che Musk sia un visionario. Quasi da solo ha cambiato il modo in cui gli americani pensano alle auto. Ho una Tesla e la adoro. Detto questo, è stato un pessimo investimento per Twitter. Sembra che stia improvvisando mentre procede a gestirlo“, ha scritto proprio su Twitter uno scrittore di enorme successo come Stephen King.  Ancora più duro il Nobel per l’Economia Paul Krugman, che parla di un’involuzione che colpisce i maghi della tecnologia all’arrivo della mezza età. Accusando Musk di simpatie per un presidente vicino ai suprematisti bianchi.

Tutti contro Musk: Alyssa Milano vende la sua Tesla

È un colpo d’immagine di cui soffrirà anche Tesla? Finora la Casa americana si è molto giovata per i suoi successi del prestigio personale del suo n.1. Anche se proprio in questi giorni c’è chi ricorda che non è stato Musk a fondare Tesla, ma bensì la coppia formata da Marc Tarpenning e Martin Eberhard. A cui si è aggiunto successivamente Musk. Ora Musk può diventare un peso, invece dell’enorme valore aggiunto garantito finora? Il colpo più duro in questo senso l’ha sferrato la pop star Alyssa Milano, scrivendo (sempre su Twitter) di avere venduto la sua Tesla per comprarsi una Volkswagen elettrica. Il motivo? Nel mirino le idee politiche, vere o presunte che siano, di Musk: “Non capisco come gli inserzionisti pubblicitari possano acquistare spazi su Twitter. I prodotti delle società quotate in borsa che vengono spinti in linea con l’odio e la supremazia bianca non sembrano essere un modello di business vincente“.

tutti contro Musk
Il titolo dell’articolo uscito on-line sul sito di The Guardian.

Inchiesta del Guardian tra i Tesla owners: si sentono nel mirino?

E qui veniamo ai riverberi sull’immagine di Tesla e dei suoi clienti. Per la verità quello delle auto di Elon Musk è sempre stato un marchio divisivo: o lo ami o lo odi. Da una parte i fans dei Tesla Club e Owners, adoranti dell’immagine a tinte forti del Capo. Dall’altra gli haters, gli odiatori, attivi non solo sui social network, ma anche in episodi di vandalismo con il danneggiamento delle auto. Ora in un lungo articolo del Guardian si ipotizza una recrudescenza di episodi aggressivi nei confronti di chi guida Tesla. Soprattutto da parte dei camionisti, la categoria che sembra avversare con più durezza l’auto elettrica e la marca che maggiormente la simboleggia. La cosa bizzarra è che secondo Marc Geller, portavoce dell’Electric Vehicle Association americana, questa insofferenza nei confronti di Tesla in genere arriva proprio da persone di estrema destra. Estremisti che detestano gli ambientalisti e l’auto elettrica, vista come simbolo del mondo liberal.

tutti contro Musk
Fioccano le puntualizzazioni su Tesla: non fu Musk a fondarla, ma il duo Tarpenning-Eberhard…

SECONDO NOI. Nessun dubbio sul fatto che, con Twitter, Elon Musk si sia mosso in modo maldestro, senza rispetto per chi lavorava nel social network. E sul fatto che le sue prese di posizioni politiche, spesso dettate da atteggiamenti umorali, siano censurabili. Un uomo nella sua posizione dovrebbe fare più attenzione. Questo non toglie che Tesla sia una storia di straordinario successo, in cui Musk ha dimostrato enormi capacità. Ed è del tutto marginale che non sia stato lui il fondatore. Come ammette lo stesso Stephen King ricordando il caso De Lorean, non basta creare un marchio e un paio di bei modelli per avere successo. È il lavoro che viene dopo che conta, il più difficile. E di questo va dato merito a Musk e a chi gli è stato a fianco.

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24 COMMENTI

  1. La cosa che più diverte sono le risposte date ad Alyssa Milano, a Stephen King e Paul Krugman non dà Elon Musk stesso,ma da migliaia altri followers. Li hanno fatti neri con risposte che hanno sottolineato l’ipocrisia e la stupidità di tutti e 3 facendo uscire Elon Musk per quello che è, un genio, un imprenditore, un idealista, un liberale ed un indiscusso leader. L’afroamericano di maggior successo della storia americana ha saputo coniugare genio e buon senso, oltre una spudorata leggerezza nell’affondare il political correct usando le proprie contraddizioni

  2. Diciamo che di cose fuori dal coro ne ha sempre fatte, a mio avviso da lavoro a migliaia di dipendenti, i tagli purtroppo vanno fatti per preservare il posto dei molti, mi sembra che si sia sempre fatto anche qui da noi, anzi qui da noi chiudono e se ne vanno e da quel che mi risulta nessuno ha mai fatto niente per mantenere l’azienda in Italia, e quelle rare volte che hanno elargito €€ è senza garanzia e alla fine se ne sono andati comunque.

    Quindi prima di lanciare la prima pietra, facciamo un esame di coscienza del nostro paese, poi potremmo dialogare.

  3. Che dire , tanto rumore poi alla fine vedremo come andrà a finire.
    Comunque a differenza di noi li i contratti sono tutti a tempo, e durano dalla settimana in su, quindi i licenziamenti li sono radi , di solito non rinnovano il contratto, poi come qualcuno mi ha detto in pandemia con chiusura delle aziende, è un rischio d’impresa, io rispondo come gli risposi a lui quando gli arrivò la lettera di fine rapporto, rischio di esser dipende, purtroppo sei capitato nel azienda che non ha avuto la forza del rischio d’impresa.

  4. A mio parere elon musk ha dovuto necessariamente prendersi un periodo di vacanze altrimenti anche lui potrebbe scoppiare, ed allora ne ha approfittato per comperarsi con 4 soldi il suo giochino twitter e durante le sue ferie lo sta sistemando e lo sta trasformando nel più potente media informativo a livello globale. In pratica fa capire che se tu vuoi pubblicare che il tuo gatto ha la diarrea il media adatto è FB, ma se tu vuoi pubblicare contenuti importanti e significativi il media adatto è Twitter. Forse i giornali di tutto il mondo dovranno alzare e di molto le loro antenne perchè sta arrivando un concorrente molto temibile.
    Poi siccome elon musk rispetto ai comuni mortali ha più del disumano che dell’umano, si interessa anche del futuro di tesla, di riempire le fabbriche di mezzo mondo coi suoi robot, di traforare le città coi tunnel, di spedire gente e chissà cosa nell’universo, di far diventare starlink il primo fornitore di internet a livello globale, di neuralink, ma qui è meglio attendere prima di esprimersi.
    Insomma il ragazzo ne ha di cosucce da sbrigare, ma per ora lasciamo che si goda le sue ferie in pace!

  5. Musk mi sembra un detestabile bambino viziato, ma evidentemente “ci fa” perché il tipo è comunque intelligente.

    Detto questo, le accuse di suprematismo/razzismo fanno ridere e sono basate su denunce discutibili tipo “un rapporto su inclusione e uguaglianza pubblicato da Tesla nel dicembre 2020 ha mostrato che i dipendenti che si identificano come neri e afroamericani rappresentano il 10% della sua forza lavoro negli Stati Uniti, però, solo il 4% di questi ricopre la posizione di direttore.
    I dipendenti identificati come ispanici e latini costituiscono il 22% della forza lavoro totale ma – anche in questo caso – rappresentano solo il 4% dei dipendenti in posizioni elevate”. Nessuna considerazione sul titolo di studio ed il livello di preparazione e nessuna comparazione con gli analoghi livelli di impiego/istruzioni nel resto della California: capre matematiche.

    Ed altri che dicono che alcuni dipendenti hanno scritto suo muri esterni dello stabilimento di Tesla parole offensive verso i neri e “svastiche” senza che i supervisori riuscissero a fermarli. Caspita: qcchio, io sono stato perseguitato per un anno intero dalla prof. di scienze perché pensava che avessi scritto oscenità su di lei a caratteri cubitali sul muro del liceo. Sono lì lì con Musk….

    Attenzione, perché siamo in area eccesso di Metoo e non in area giuridica.

    Il discorso della libertà di espressione anche per i “cattivi” è invece molto più complesso e la cultura giuridica anglosassone ha sempre fatto prevalere la libertà di parola rispetto ad ogni altro diritto. E’ il sale della cultura liberale (non liberal) che io sposo sinceramente.

    In Italia, dove liberali non ne abbiamo quasi mai avuti, abbiamo tutt’altro sistema e trattiamo gli “ismi” del ‘900 in modo assai differente dal punto di vista della legge, quasi che entrambi non avessero fatto stragi, ma, nel contempo, già dal primo dopoguerra, i diretti eredi di tali “ismi” sedettero in Parlamento con camuffamenti vari, sicché non è forse nemmeno il caso di proseguire la disamina. Ma questo è il motivo per cui ci sembra giusto censurare le opinioni dissenzienti.

    Ora, io vedo internet ed in particolare i social, che non frequento, esattamente come una piazza nella quale tutti dovrebbero avere libertà di espressione, fatta salva la sola violazione di leggi.

    Mettetela come volete, ma la motivazione dell’esclusione dei “discorsi d’odio” viene fatta ad personam e non in modo democratico e nella cultura woke e nella cancel culture c’è, di fondo, una completa ignoranza della storia ed una supponenza stucchevole. La verità è diversa e semplice: dalla Grecia classica in poi, la democrazia è nata dal confronto di opinioni, non dalla censura. Il vaccino rispetto alle frottole è la verità, non la censura delle frottole e del contraddittorio (che poi è tipica anche degli “ismi” sopra citati).

  6. Un grande sticaxxi per la vicenda Twitter, un social che usano solo politici attori cantanti sportivi autoreferenziati.

  7. Non so se sono più patetici quelli che vendono Tesla perché Musk è brutto e cattivo o quelli che l ‘avevano comprata perché prima era un genio..
    La storia del politically correct ha stancato, siamo tutti consumatori e compriamo ciò che soddisfa i nostri bisogni, cercare una giustificazione etica è pia illusione.
    I personaggi che ora si scandalizzano delle mosse di Musk sono ridicoli, lui è lì ( come prima) per fare soldi e usarlo per andare su Marte, l’ha dichiarato un sacco di volte.

      • Ma infatti… Se so che l’azienda X produce sfruttando lo schiavismo (dico in generale, non sto parlando di Musk) non compro da quella azienda. Ho provato un boicottaggio, negli anni, ma alla fine mi son dovuto arrendere perché praticamente tutti i marchi che volevo boicottare erano finanziatori dello stato che volevo boicottare (si il riferimento è chiaro ed è esattamente quello che state pensando tutti)

  8. Dubito che il marchio Tesla possa avere perdite significative per le posizioni socio/politiche di Musk o perché ha licenziato il personale di Twitter, sono solo situazioni passeggere legate al clamore del momento poi dopo un pò la gente dimentica tutto, abbiamo la memoria troppo corta su tantissime cose anche più importanti.

  9. Meno male che non mi posso permettere una Tesla perchè mi darebbe un pò fastidio acquistare un prodotto, benchè di alto livello, collegato a questioni riprovevoli e note.
    Così come evito il più possibile di acquistare quei prodotti a marchio “sputtanato” da sfruttamenti e deforestazioni varie. Finirò per andare a piedi e poi morire di fame.
    Comunque Musk si deve ridimensionare e spero che la vita gli dia presto un’opportunità

  10. L’uomo più ricco del mondo che vuole colonizzare Marte con la sua flotta di vettori e spadroneggia come vuole sui mercati finanziari, al di sopra delle regole, e supporta il primato della razza….siamo dentro un film di 007?

  11. Ma come non era un incredibile visionario? Come si evidenzia da questa vicenda, bisogna essere cauti nell’osannare qualcuno…i conti si fanno sempre alla fine e molto spesso non mentono.
    Buona vita fanboy

  12. Ciao Alyssa non vuoi anche tu lasciare l’Italia dopo la vittoria della Meloni? Via la Tesla del cattivo e Musk e via dall’Italia….mi ci abituerò…

  13. Vendere una Tesla per fare dispetto a Musk o per presunta coerenza ma continuare ad usare qualsiasi prodotto costruito in una nazione con il presidente non democraticamente eletto (la Cina, per chi non avesse colto) è da ipocriti incoerenti.

    Fatta questa premessa, concordo al 100% col Nobel Krugman, l’uomo Elon Musk è un sociopatico e le sue “simpatie” in area suprematismo bianco sono rivoltanti.
    Avesse investito 44 miliardi in R&D Tesla o SpaceX o Neuralink era meglio, molto meglio per l’umanità.
    Senza Twitter si vivrà benissimo ugualmente.

    • “Fatta questa premessa, concordo al 100% col Nobel Krugman, l’uomo Elon Musk è un sociopatico e le sue “simpatie” in area suprematismo bianco sono rivoltanti.” COncordo. Pensi che i clienti tesla lo hanno pure finanziato.

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