Nonostante una dilazione temporale causata dal COVID-19, TUC.technology ha finalmente svelato in anteprima mondiale (rigorosamente in streaming) la versione preindustrializzata della propria piattaforma. Si tratta di un’evoluzione rispetto al prototipo presentato due anni fa, poiché l’infrastruttura è implementata sull’innovativo chassis Volkswagen MEB. Ed è pronta a ridisegnare le gerarchie nel mondo a quattro ruote, proponendosi come “lo smartphone delle auto”. Anche grazie alle sinergie industriali con aziende di riferimento del Sistema Italia.
Una riflessione sociale profonda
La società fondata da Ludovico Campana e Sergio Pininfarina si è posta un obiettivo molto ambizioso: “rivoluzionare, migliorare e reinventare il concetto di veicolo per la nuova società”. Per questo motivo i giovani designer hanno deciso di puntare sul concetto di semplicità e di progresso, attraverso digitalizzazione, personalizzazione e modularità. Ciò ha comportato lo sviluppo di un’automobile “liquida”, pronta ad adattarsi a utenti, esigenze e situazioni che mutano nel tempo. Così, al posto di una visione tradizionale della macchina come puro strumento di mobilità, è nata un’architettura dinamica, da abitare.
La peculiarità della piattaforma è costituita da una tecnologia brevettata che combina in un sistema integrato hardware e software diversi elementi hi-tech. In particolare, il connettore “TUC.plug®” funziona come una normale chiave USB. Consente di ancorare con un singolo gesto diversi componenti al telaio, permettendo allo stesso tempo che siano alimentati e connessi al cloud “Tuc.brain®” (il cervello pensante del sistema) e alla rete in fibra ottica ““TUC.network®”, generando un sistema altamente digitalizzato.
La modalità d’aggancio plug&play risulta inoltre flessibile e vantaggiosa a livello produttivo ed economico. Si può infatti inserire in fase progettuale o di restyling nel telaio dei principali mezzi di trasporto, riducendo drasticamente costi e tempi di assemblaggio, ma rispettando elevati standard di sicurezza. Non solo è compatibile con le piattaforme di veicoli esistenti, ma rappresenta una valida alternativa all’attuale metodo di realizzazione dei veicoli.
La Progettazione Universale come manifesto
“Una tecnologia è grande se migliora la vita di tutti”, spiega Ludovico Campana Co-fondatore, Amministratore ed inventore di TUC. “È sempre stato un mio sogno dare vita ad un progetto volto a trasformare l’utilizzo e il significato del veicolo. Oggi, grazie alla tecnologia TUC, il veicolo diventa un foglio bianco su cui tutti possono disegnare la propria esperienza e il concetto di veicolo sia a livello di abitacolo che di esperienza utente”. TUC.technology declina l’ideale di Progettazione Universale mediante l’eterogeneità degli accessori, pensati e sviluppati insieme a importanti aziende partner, secondo una logica d’inclusione e di facilità di fruizione del prodotto.
Ad esempio Sabelt ha realizzato sedili in monoscocca che integrano impianto audio, luci d’atmosfera e smartphone station mentre Adient ha creato una seduta derivata dalla produzione di serie e completa di tutte le funzionalità di movimento (a controllo elettrico). La sensibilità dei progettisti ha rivolto però l’attenzione anche ad utenti che hanno particolari necessità. Lo confermano il seggiolino Chicco con sistema di sicurezza BeBeCare e intrattenimento vocale Chicco per i più piccoli, così come la poltroncina girevole Guidosimplex concepita per le persone disabili. Per l’infotainment sono invece disponibili un display LCD da 12″ della Bosch, ma anche servizi d’informazione e d’intrattenimento sviluppati rispettivamente da La Stampa ed Rds (integrabili nel sistema Tuc-Os). Non manca infine la macchina del caffè Lavazza, già inserita nel prototipo TUC 1.0 lanciato due anni fa.
Il Sistema Italia per l’automobile
“La presentazione di oggi rappresenta il raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo prefissati”, aggiunge Sergio Pininfarina Co-fondatore, Amministratore e Business Director di TUC. “Siamo pronti finalmente a poter vendere le licenze di questo brevetto rivoluzionario ai costruttori di veicoli e di componenti”. L’interesse nei confronti dell’iniziativa continua a essere elevato. Nel 2019 TUC.technology ha esposto al CES di Las Vegas nel padiglione Italia su invito del Ministero dello Sviluppo Economico ed è stata selezionata da Wired tra le 10 startup italiane più promettenti nel settore della mobilità.
Pertanto la prospettiva di uno sbarco sul mercato rende la società ancora più appetibile. D’altronde, tra i fornitori del progetto, compaiono già realtà industriali come Italdesign, Intel, Tim, Cisco e Amet. E c’è stato anche un aumento di capitale, con il conseguente ingresso di nuovi soci. Tra cui spicca un nome noto del settore automotive, Amedeo Felisa (Ingegnere ed ex CEO di FERRARI S.p.A). Insomma, TUC.technology, sotto la Mole Antonelliana, potrebbe dar vita a una nuova fase per l’automobile made in Italy. Il prossimo appuntamento è previsto per il 10 settembre al MAUTO, con la prima esposizione aperta al pubblico della piattaforma 2.0.
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