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Tu quoque Giletti, contro l’elettrico…

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Massimo Giletti conduce su Raitre "Lo stato delle cose", ogni lunedì.

Tu quoque Giletti, contro l’auto elettrica… Un lettore segnala un servizio andato in onda lunedì 9 su Raitre nella trasmissione “Lo Stato delle cose”. Vaielettrico

punto interrogativoTu quoque Giletti: il solito servizio sull’Italia senza ricariche, perché in tv…?

“Vi seguo sul canale YouTube da moltissimo tempo. Lunedì ho guardato su Rai 3 “Lo Stato delle Cose“. Hanno parlato della crisi del settore auto in Italia ed Europa, ma anche delle difficoltà legate alla mobilità elettrica.

In particolare, hanno mostrato un servizio in cui una donna con una citycar elettrica cercava di ricaricare, ma faticava a trovare colonnine disponibili. O doveva aspettare ore per la ricarica. Grazie ai vostri contenuti so bene che con le auto elettriche è importante ricaricare nei tempi morti. E non aspettare l’accensione della spia di riserva, come si fa con i distributori di carburante. Purtroppo, nel servizio questo aspetto non è stato affrontato.

Vi consiglio di dare un’occhiata al filmato. E magari realizzare un video dedica su questo tema, per contrastare disinformazione e demonizzazione delle auto elettriche sulla TV pubblica. Non possiedo ancora un’elettrica, non perché non mi piaccia (tutt’altro, mi piacciono molto). Ma per il momento non ho la possibilità economica di acquistare né un’auto elettrica né una endotermica. Daniele Falasca

tu quoque gilettiLe colonnine ci sono, sono solo troppo care…

Risposta. Siamo alle solite: si continua ad attaccare l’auto elettrica dicendo che non ci sono le ricariche, quando i numeri dicono tutt’altro. Le colonnine ci sono, erano già più di 60 mila a fine settembre, secondo le rilevazioni trimestrali di Motus-e. Il problema è che troppo spesso restano inutilizzate, per due motivi legati uno all’altro. Il primo è che di auto elettriche in Italia ce ne sono poche, perché costano ancora troppo, e quindi mancano i clienti.

Il secondo è che anche le ricariche sono troppo care, tra le più care d’Europa, togliendo la convenienza a viaggiare in elettrico che invece c’è in Paesi come Francia e Spagna. Ma in tv, non solo da Giletti, si continua con la tiritera delle ricariche che mancano, senza mai intervistare uno dei tanti italiani che in elettrico viaggiano già da anni. Anche se la Rai, va detto, non raggiunge i livelli di acrimonia di certe ‘inchieste’ viste su Mediaset.

  • Le vostre auto usate in vendita raccontate sul nostro canale YouTube da Edoardo. Ma potete essere voi a illustrarle mandando un breve video a info@vaielettrico.it
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90 COMMENTI

  1. Il fatto è molto chiaro, in Italia quelli che hanno un auto elettrica sono entusiasti, perché sono tra i pochi che hanno la condizione di averla, per tutti gli altri è solo un ennesimo inganno in quanto ci sono enormi difficoltà nell’apprezzarla.

  2. So bene che questo è un sito dedicato alla mobilità elettrica, per cui mi scuso se vado un po’ fuori tema, ma va sempre ricordato, a mio modesto parere, che il confronto andrebbe fatto tra diversi modelli di mobilità, non tra elettrico e combustione interna.

    Ovviamente in tutti i casi bisogna anche considerare le diverse necessità di fasce diverse della popolazione. A me – caso penso piuttosto raro – nelle condizioni attuali non converrebbe comprare elettrico, né a livello economico, né a livello ambientale. Percorro infatti troppi pochi km all’anno perché sia una scelta efficiente. Preferisco una piccolissima auto a benzina acquistata, nuova, 5 anni fa.

    Ma a quanti si potrebbe applicare lo stesso ragionamneto se, per esempio nelle tante città italiane in grado di farlo, venisse applicato un modello di trasporto pubblico/privato che permettesse di evitare a molti (non a tutti, certamente) l’uso ed anche il possesso di un veicolo privato?

    p.s. per i petrolhead difensori appassionati della “libertà” di acquistare veicoli 5000cc che fanno 300 km/h e occupano 2 parcheggi: ho scritto “permettesse di evitare”, non “vietare”.

    • Giusto per chiarire: a me di cosa dice questo Giletti, che so vagamente chi sia visto che vivo da decenni all’estero e non guardo la TV, me ne frega meno di zero, per inciso. 🙂

    • Massimo Giletti è un giornalista, conduttore televisivo, conduttore radiofonico e autore televisivo. C’è una pagina Wikipedia su di lui, se vuoi saperne di più puoi consultarla.

      • Per dirla alla Oscar Wilde: “Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste e nulla più”

      • Grazie Alex, ma… sono campato benissimo senza Giletti, e ho la ferma intenzione di continuare così. 😊

  3. Nella risposta però non vedo riferimenti a 2 situazioni ben evidenti:
    le auto elettriche è importante ricaricare nei tempi morti. E non aspettare l’accensione della spia di riserva –> certamente mica dobbiamo noi essere a servizio della macchina.

    Ma per il momento non ho la possibilità economica. –> come la stragrande maggioranza degli italiani

    • mi dispiace che non abbia questa possibilità al momento….

      lotti insieme a chi ce l’ha … e riuscirà ad ottenerlo pure lei

      (con le nuove tecnologie succede sempre così.. all’inizio per pochi, poi per molti, quindi per tutti… E’ successo con i Videoregistratori, DVD, Cellulari – che costi al minuto + scatto risposta anni fa !! – TV piatte, PC che quando iniziai a metterci le mani sopra costavano quanto una buona utilitaria).

      ps tenga presente che molte cose che non funzionano sono a causa di precise scelte … a difesa di vecchie e potenti lobbies

  4. Giletti lo capisco pure ha un azienda e deve campare con gli introiti che fa quindi avrà uno staf che gli dice come parlare per avere più spettatori possibili, come tanti altri suoi colleghi.
    ma ieri pomeriggio c’era il Ministro Urso a sky tg economia dove ha parlato praticamente solo dicendo cose contro ogni logica le più eclatante quella sulle auto a idrogeno è stato il massimo ma Urso è il ministro di Tutti gli Italiani e se un auto a idrogeno a parità di energia fa quasi un terzo di una elettrica non può dire che è un alternativa altrimenti dove sta il risparmio di energia…..

    • la fesseria più grossa è pensare di trovare una stazione di rifornimento H2 con la stessa frequenza di un attuale distributore di carburanti; è quasi impossibile visto i costi enormi per creare impianti in sicurezza (già abbiamo avuto un esempio dei rischi che corriamo con raffinerie, serbatoi, autocisterne da riempire e svuotare in ogni distributore stradale 😢.. che tra l’altro per funzionare h24 consumano enormi quantità di corrente ! mentre installare una serie di piccole colonnine “lente” (anche AC) consentirebbe a tanti di ricaricare quanto serve (io oggi ho collegato l’auto a WB – prima di pranzo <3kW – per 40 minuti ed ho ricaricato tutto quanto mi serve per un intero giorno; la media italiana ed europea non supera 60km/giorno.
      Andrebbero incentivati i posti di lavoro a dotarsi di punti di ricarica lenta ed economica…. gran parte dei problemi sarebbero risolti per tutti…. e di HPC in giro adesso cominciamo a trovarne parecchie ..

      • A mio parere la realtà non è così bianconero. Ci sono pro e contro sia per l’elettrico che per l’H2.

        L’idrogeno può essere generato in situ per esempio per bilanciare la rete elettrica, soprattutto quando e dove si ha (o se accadrà in futuro) un surplus di generazione da impianti fotovoltaici o eolici, la cui produzione non è controllabile.

        Preciso di non essere un “fan” dell’H2. Affatto. Ma non si tratta di “fesserie”. 8 L di acqua possono essere convertiti in 1 kg di H2. L’efficienza è del 70-80%. Ed 1 kg di H2 accumula un’energia di 40 kWh circa. Ovvero con 2 kg di H2 è possibile ottenere la stessa energia di una batteria media di un veicolo elettrico, salvando tantissimo in peso e quindi incrementando drammaticamente il range. Ovviamente con tutti i problemi aggiuntivi che questo richiederebbe, ma che in parte sono risolvibili e sono stati risolti da chi usa questo sistema per accumulare energia.

        Ripeto: non sono un fan dell’H2, e ci sono tanti altri aspetti da considerare, ma anche l’H2 ha pro e contro, anche se, come spesso avviene quando è il mercato a decidere, la direzione presa è quella delle batterie, almeno per adesso.

        • Piccolo particolare: produrre un kWh di idrogeno verde (con elettrolisi dall’acqua) richiede 3 kWh di energia rinnovabile. Dove sarebbe l’efficienza del 70-80?

          • Per esempio da qui: https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2452223624000531 dove si menzionano tecnologie in via di sviluppo con efficienze ancora più elevate.

            Naturalmente questo fattore non include l’efficienza del pannello fotovoltaico, visto che quella va applicata in ogni caso, sia se usata attraverso batterie al litio che attraverso elettrolisi.

            Ma ripeto, il punto è che IMHO è sempre sbagliato pensare in bianconero sulle questioni complesse. Ci sono sempre pro e contro, il problema è quanto i vari fattori pesano nella realtà, anche locale e per una specifica applicazione. Alle Faroer – è solo un esempio, beninteso – l’accumulo di energia per elettrolisi ha consentito di convertire ad elettrico il trasporto via ferry.

          • Dobbiamo intenderci sul concetto di efficienza. Quando noi abbiamo già prodotto energia elettrica da fonti rinnovabili, la soluzione più efficiente è utilizzarla direttamente (esempio, il trasporto su strada leggero e presto quello pesante, la climatizzazione delle abitazioni, gran parte dei processi industriali). Dove non è possibile (trasporto aereo, produzioni industriali che necessitano di calore, navigazione a lungo raggio) ed è necessario convertirla in carburante a zero emissioni, può essere accettabile l’idrogeno. Che però richiede un sovra dimensionamento degli impianti da fonte rinnovabile.

          • Esatto.

            Un’altra situazione in cui potrebbe risultare conveniente (enfasi su “potrebbe”) l’uso dell’H2, è quando c’è un surplus di produzione in certi momenti da immagazzinare per lunghi periodi. In tal caso potrebbe esserer conveniente utilizzare direttamente l’H2 invece di riconvertirlo in energia elettrica da immagazzinare in una batteria. Sia per la rapidità del trasferimento di energia che per il migliore fattore potenza/peso.

        • Io lo escludo assolutamente solo per uso autoveicoli ad uso privato (per costi enormi e, ripeto, impossibilità di replicare una rete distribuzione H² come i carburanti). Lo ritengo possibile a livello flotte autotrasporti (con propri mezzi e punti di ricarica…ma abbiamo già visto i rischi che comportano certi depositi 😥) e per flotte navali.

          Tutto il resto è una presa in giro per prendere tempo.

          • Attenzione Damiano, perché argomenti del tipo “impossibilità di creare una rete di distribuzione” sono gli stessi usati da coloro che sono contrari alla conversione ad elettrico.

            Il e punto che potrebbe non essere necessario, come discuto nel mio post precedente, vista la variabilità intrinseca della produzione di energia elettrica sostenibile. Un giorno, per garantire un 100% di sostenibile tutto l’anno, ne avremo un surplus in certi periodi o momenti della giornata. Il problema è quale sia il metodo più efficiente di immagazzinare questo surplus. Batterie al Litio? Allo stato solido? Elettrolisi dell’acqua? Flow-batteries? Siccome nessuno di noi è Nostradamus potrebbe darsi che l’uso integrato di tecnologie diverse sia la soluzione migliore.

          • Concordo sull’ultima ipotesi: pluralità di sistemi di accumulo ed anche varietà di F.E.R. (poi ..se Confindustria vuole fare i suoi SMR…che non vada dal governo col “cappello in mano” (sennò lo mettono in conto a tutti noi in tasse e bollette)

          • aggiungo anche (da “ANSA/Scienze/Energia” ):

            “Uno degli obiettivi, ad esempio, è sviluppare forme più adatte per l’uso dell’idrogeno, una tipologia di combustibile che garantisce molti vantaggi ma su cui ci sono ancora molte sfide aperte da superare. L’idrogeno è infatti difficile da trasportare e gestire, ad esempio per alimentare gli aerei, ma una possibile soluzione potrebbe essere l’introduzione di ammoniaca come ‘alleato’ dell’idrogeno. Tuttavia, comprendere le reazioni chimiche in questi casi è ancora una sfida, in particolare per ridurre la produzione di inquinanti indesiderati, come gli ossidi di azoto.”

            ribadisco che i costi e le sfide tecnologiche da affrontare sono grandi…. per il normale traffico veicolare con semplici prese nei luoghi di lunga permanenza bastano dispositivi economici e basse potenze… fattibilissimo già adesso, basta volerlo (e non impedirlo a chi in autonomia vorrebbe investire).

  5. Faccio un appello alla redazione, perché volete continuare a pubblicare questi commenti di troll pieni di rabbia e rancore verso chi ha scelto di muoversi in elettrico; commenti che spesso sono basati su pregiudizi e su falsità create ad hoc solo per screditare, insultare, mistificare e rallentare un processo di transizione verso una mobilità più sostenibile ed un mondo più vivibile per tutti.

    A volte mi sembra di stare su un sito che sta diventando pian piano una valvola di sfogo per frustati che non danno nessun contributo alla società e tanto meno a chi cerca informazioni o certezze per passare in maniera consapevole alla mobilità in elettrico, questi individui fanno solo danni è ora di dire basta e non dare loro visibilità perché questo è il loro scopo!

    Anche scrivere commenti sui social, forum, blog ecc. equivale, allo stesso modo dei media come la tv o i giornali, a creare un clima di avversione verso tutti noi.

    • però danno l’opportunità di smontare pezzo pezzo le tesi farlocche …

      a me interessa poco rispondere al troll frustrato…. mi interessa far capire a chi cerca di districarsi nel marasma informativo (visto che spesso le tesi “fake” si appoggiano su parziali verità).

      Se dà fastidio leggerli… basta saltarli… tanto non si perde nulla..

    • La questione della diffusione dei punti di ricarica a mio modestissimo avviso è un “dipende”.
      Nelle grandi città o nelle zone in cui si è deciso di investire tanto sulle infrastrutture, ce ne sono ad oggi fin troppe. Tante altre zone sono invece poco servite o servite male.
      Ritengo le HPC fondamentali per garantire soste relativamente brevi su tratte ad alto scorrimento anche extra autostradali perché diciamocelo: Se si deve andare da A a B è meglio farlo nel minor tempo possibile.
      Questo esulando dal tipo di informazione veicolata da Giletti che non rientra esattamente tra le mie corde, per utilizzare un eufemismo…

      • Se si comincia a dotare di punti di ricarica (+/- lenta, magari con FV+BESS):

        1) le case / condomini dotate di posti auto (almeno 2kW a presa)
        2) le aziende, uffici, palestre, negozi e centri commerciali con parcheggio (e magari pensiline.. con FV come hanno legiferato in Francia)
        3) le stazioni di rifornimento sufficientemente ampie con almeno 2 HPC >50kW (nb nel medio periodo la mancanza di nuovi modelli a Metano potrebbe rendere poco conveniente mantenere in funzione l’impianto per sotto-utilizzo)
        4) gli hotel, B&B e Agriturismo, cinema, ristoranti e McDon*** , gli stabilimenti balneari ed i parcheggi delle stazioni di risalita in montagna (almeno 2kW a presa)
        5) i consorsi di Comuni / Province con propri impianti CER per le flotte di veicoli + magari ricarica dei dipendenti ed eventualmente anche visitatori.
        6) ospedali e case di cura & RSA (e centri diagnostici con parcheggio proprio)

        credo sarebbe molto, molto difficile avere problemi di autonomia viste le doti delle attuali batterie e di quelle in arrivo nei prossimi 2/3 anni.

        In fondo ci sono delle WB che costano poco ma entrerebbero velocemente nel circuito dei punti di ricarica segnalati dalle App e dagli utenti stessi…. facendo incrementare pure il giro d’affari ed l’ammortamento del costo d’impianto..

        Secondo me in Italia abbiamo proprio perso la visione… il senso del marketing “spicciolo”…

    • Sono d’accordo con te. Ne abbiamo pieno le scatole di quelli che vengono su questo sito solo per criticare se non bestemmiare contro noi i felici proprietari di BEV. Basta con questa gente ignorante o magari lo fanno semplice a posto per un gioco e noi dobbiamo leggere queste idiozie.
      Grazie redazione se riuscite ad iniziare a toglierli o bloccarli.

  6. Personalmente io mi informo ma penso sempre con la mia testa. Prendo i dati e li confronto con diverse fonti. Alla fine purtroppo per i nowatt i numeri restano numeri e gli danno torto marcio.

    Ne do uno io REALE con tanto di bollette. Confronto Giu-Ott 24 con Giu-Ott 23. Nel 2023 contratto da 3,3KW, piano cottura a gas e due auto diesel.
    Nel 2024 contratto da 6,6KW, piano induzione e auto elettrica (3300Km).

    La differenza è stata 111€. In compenso io pagavo 14€/mese di bolletta del gas ergo 70€ in 5 mesi…

    Ricapitoliamo con 41€ in piú 3300 Km, vero ho rinunciato ad una 15ina di € di rimborso GSE.

    Altro che addiesel, a metano, a noncielodicono!?!?

    Dimenticavo 6,90 di ricarica HPC in autostrada. Facciamo 60€ tondi per 3300Km e non se ne parli piú.

    • infatti Ilario… rifornire a casa (anche senza FV) abbatte i costi in modo sostanziale vista l’efficienza dei motori elettrici, tanto che col risparmio ci rientrano pure i costi di eventuali abbonamenti per scontare tariffe HPC.

      A me dispiace soltanto che chi Non ha la possibilità di ricaricare a casa se la prenda con chi ce l’ha… senza ottenere nulla per se stesso.

      Se invece fosse solidale e “lottasse” per avere energia meno cara (e quindi prodotti meno cari), riscaldamento meno caro ed anche -perché no- più colonnine in giro (che prima o poi potrebbero servire pure a lui) sarebbe meglio per tutti.

      Comunque penso che certe polemiche anti-BEV abbiano le ore contate…. il 17 p.v. Stellantis presenterà il piano industriale per l’Italia; dovrebbero confermare le NEV per i vari stabilimenti e la conseguente occupazione… sarebbe controproducente continuare a “sparare” contro le BEV (anche se gran parte degli italiani per parecchio tempo dovranno continuare a comprare modelli ibridi prodotti all’estero in fabbriche coi costi più bassi). Ma già 2/3 anni fa J.P. Imparato chiedeva al governo più colonnine di ricarica piuttosto che incentivi…

      • Abito in un comune rurale, in un raggio di 5 km (tutti comuni rurali) ci sono 3 distributori di carburante e circa 40 colonnine di ricarica; presso il mio datore di lavoro (una multinazionale importante) già da 4 anni sono presenti 8 colonnine di ricarica distanti 800 metri dal parcheggio per gli operai e riservate esclusivamente ai manager visitatori (e tra di loro ho visto solo un possessore di una BEV BMW. Sulla statale che unisce 3 capoluoghi di provincia, da gennaio 2024 ho visto circolare – su un campione di mille auto – 1 BEV (taxista su una Ioniq targata MI), 50 full hybrid, 0 plug-in, 600 SUV termici, 100 city car termiche, 0 e-scooter, 249 mild-hybrid. Solo una volta in città ho visto una BEV in ricarica su una colonnina gratis (corrente offerta dalla Provincia). Ma tutto questo è causato dal Governo che con Ecobonus ha offerto un buon gruzzoletto per acquisto di nuove auto TERMICHE (fondi tuttora esistenti) e poco nulla per le BEV ovviamente spinto dalle potentissime lobby.
        Da come vanno oggi le cose, penso che fino al 2030 noi europei ci terremo la nostra vecchia auto termica Euro 0-1-2-3-4 soprattutto perchè le BEV cinesi (ottima autonomia, ottima tecnologia) alla portata di noi lavoratori sono state bloccate con i dazi e, come letto sul web, dal 2025 Cina importerà in EEUU solo auto Hybrid (esenti di dazi) a prezzi low cost e a stile EEUU. Finalmente dal 2025 qualche regione italiana toglierà l’esenzione dal bollo per le Hybrid, evviva! Ma questa è solo una piccola goccia nell’oceano.

        • Ciao @mauryc64
          Ottima dimostrazione di come le cose (volendo) potrebbero andare meglio: le colonnine ci sono ma sono riservate alla classe dirigente..che magari usa mega SUV a gasolio…) un po’ come nell’ ultimo gruppo ove ho lavorato… decine di colonnine (concessionarie con tanti marchi . pure cinesi e coreani) ma le NEV aziendali sono benefit per dirigenza e venditori.

          Basterebbe cambiare le politiche di sviluppo del paese; adesso che è chiaro a tutti (persino ai NS politici) che le auto fin’ora prodotte in Italia non si vendono (ai voglia ad incentivare i termici ed i mildhybrid ) sarà il caso di virare verso lo sviluppo delle tecnologie mainstream che sono apprezzate nel mondo…e dare una “spinta” alle aziende che potrebbero dotare i posti auto aziendali di punti di ricarica, come ha fatto la Francia.
          Stando alla legge di bilancio in discussione, premiare chi re-investe in azienda l’ 80% degli utili potrebbe portare ad avere molta autoproduzione di energia F E R (aumentando resilienza e competitività) .

          Per fortuna vedo che BMW e Mercedes (e Bosch) stanno procedendo bene con lo sviluppo di nuovi prodotti che spero necessitino di componenti made in Italy come negli ultimi anni…ed alzare la competitività almeno nell’ Alta gamma (forti del blasone) anche sui mercati internazionali… Dazi permettendo…

  7. Buongiorno a tutti.
    Ad oggi chi vive in città, faticherebbe a caricare una BEV andando in giro a cercare colonnine libere… è vero.
    Fortunatamente i veicoli a misura di box stanno aumentando di numero . Vedi grande panda/c3/T03/208/R5/corsa…. Quindi chi ha la fortuna di avere un box e potrà installare un punto di ricarica privato sarà avvantaggiato… ovvio dovrà la sera mettere la macchina in box invece che lasciarla in strada. La vedo dura per i punti di carica condivisa, ma la vedo dura per l’ignoranza diffusa tra noi umani… non certo per le difficoltà tecniche
    Allo stesso tempo la carica plug&charge si sta affermando tra i produttori…sulle HPC
    Un passo alla volta stiamo entrando nella mobilità elettrica, speriamo che l’amministrazione torni ad accorgersene e non permetta prezzi al Kwh da rapina a mano armata…
    Sentivo proprio in radio stamane che in italia il numero di auto ogni 1000 abitanti è il più alto d’Europa… e quindi piano piano questo numero dovrà scendere… e in città si libereranno anche un po’ di spazi…

    Ricordo che spesso e volentieri chi ha BEV/Fotovoltatico/wallbox…. Ha investito capitali e ha fatto scelte di vita, magari andando a vivere in zone rurali… percorsi che durano anni e fatti di grandi sacrifici economici.

    • Se hai un box piccolo, per una macchina piccola, che usi per la vita di tutti i giorni, non ti serve strettamente la wallbox: fai certificare la spina Schuko per 16A da un elettricista serio e usala a 5A (~1200W), o 10A (~2400W): in una notte carichi 50-150 km.

      Un microonde assorbe 900 W.

      La lavatrice assorbe 2000 W.

      Un asciugacapelli assorbe 1800-2200 W.

      Gli amministratori delle città e delle aziende dovrebbero indirizzarsi su punti di ricarica a bassa potenza, ma molto diffusi e capillari, perché le automobili stanno, per la maggior parte di noi, più tempo ferme che in movimento.

      • Si. Ma personalmente preferisco far dimensionare i cavi per una portata abbondante. Personalmente carico da una presa industriale e da wallbox le due BEV. Passano centinaia di KWh ogni mese… meglio dormire sonni tranquilli. ☺️

        • Fai bene! La sicurezza, in tutti i campi, è un problema in Italia.

          Per fortuna, in casa nostra, possiamo fare le cose in coscienza.

          Una Schuko certificata per 16A comunque è sicura. L’unico problema è l’usura meccanica dei contatti elettrici. Preferibilmente il carichino andrebbe attaccato una volta e staccato mai. Quasi quasi converrebbe chiedere all’elettricista di “cablarlo” usando una scatola sigillata al posto della presa Schuko.

          Chi vuole portare il “carichino” con sé a bordo del veicolo, sarebbe meglio ne comperasse un secondo. Tanto ormai si trovano i monofase da 150 euro in su.

      • costa pochino il “carichino portatile” da 2.3kW da attaccare alle Schuko (meglio presa industriale però se si necessita di cariche lunghe e quotidiane)

        Almeno per tagliare i costi anche gli enti pubblici (i Comuni in primis) dovrebbero fare contratti CONSIP per veicoli BEV da ricaricare con impianti FV comunali, sui tetti degli edifici o su eventuali pensiline…
        quei gruppi di comuni che gestiscono discariche dovrebbero “attrezzarle” per usare il gas emesso per produrre elettricità (la soc. “Scapigliato” del livornese che gestisce discariche di vari comuni ha diverse colonnine HPC sul territorio.. ne ho viste diverse passando da quelle parti).

        Se poi si attrezzeranno pure le aziende…. (oltre a tutti i supermercati), con i distributori sulle grandi vie di comunicazione siamo a posto 😉

  8. @Carlo Petrucci
    E non finisce qui, caro Carlo.
    I nostri amici della Redazione, non contenti di supportare in modo acefalo lo SFASCIO della mobilità elettrica, si battono fieramente affinché immani distese di pannelli fotovoltaici e innumerevoli torri eoliche devastino il paesaggio delle nostre campagne e delle nostre colline.
    Tanto, a loro, che gli frega?
    I soldi per comprare 40/50.000 euro di BEV e cambiarla ogni 3/4 anni ce li hanno di certo.
    E poi, con i risparmi che mettono via accaparrandosi (senza averne bisogno) soldi PUBBLICI sotto forma di incentivi per l’acquisto delle loro auto, mancato pagamento di bolli e pedaggi, agevolazioni per fotovoltaico e compagnia cantante, camperanno 200 anni a spese di noi altri.
    Si può dire: CHE VERGOGNA?!?!

    • Ti ricordo che lo stato, quindi tutti noi, ha garantito sussidi per 13,7 miliardi di euro al comparto petrolio e gas, nel periodo 2016/2021.
      Quindi?

    • Prima di dire “CHE VERGOGNA” rifletta un secondo (e’ gratis) e risponda alle seguenti domande:
      1) “immani distese di pannelli fotovoltaici e innumerevoli torri eoliche devastino il paesaggio delle nostre campagne e delle nostre colline.”
      Preferisce lo smog (quasi invisibile) e i PM10 (che sono invisibili ai nostri occhi ma non ai nostri polmoni)?
      2) Gliel’ha ordinato il dottore di cambiare l’auto ogni 3/4 anni?
      3) Lei non ha mai fatto una ristrutturazione edilizia usufruendo del bonus al 50% a “spese di noi altri”?

    • E quindi? la sua proposta? avanti tutta petrolio per sempre? Non se ne uscirà con la filastrocca delle alternative che non esistono tipo biocarburanti, idrogeno, befana e babbo natale.

    • Abate, non sono d’accordo con te. Tu in questo momento acquistando carburanti derivati dal petrolio e metano stai facendo arricchire una fascia risicata di popolazione e paghi caro questi prodotti.
      Se tutti noi riuscissimo ad installare anche solo 2 kWp di fotovoltaico a famiglia (che enel ti installa a 4.000€) oltre a ridurre la dipendenza dall’estero avremo un abbassamento del costo dell’energia che porterebbe a prezzi più bassi in ogni ambito economico o per lo meno più stabili. In più non faremo arricchire proprio quella piccola fetta di persone che oggi campano sulla vendita del metano e dei carburanti derivati dal petrolio ma che soprattutto fanno il bello e cattivo tempo fissando il costo dell’energia che ahi noi paghiamo bella salata. Ma questo sembra sfuggirti.

    • seguite allora Abate Mario:

      1) tutti i soldi nel nucleare … che forse nel 2040 sarà finito il primo SMR … ma i costi per sostenerlo saranno a carico di tutti da subito… e pazienza se nel frattempo le piccole imprese falliscono e le grandi dislocano all’esterno (ove le F.E.R. le hanno … vedi fabbrica batterie per Stellantis a Saragozza anziché Termoli

      2) tantissimi soldi ancora per gli idrocarburi … e pazienza se ogni tanto esplode qualche impianto, muore qualche lavoratore… tanto si muore ugualmente per le emissioni incontrollate… in Italia solo 60000 morti direttamente imputabili… e siamo PRIMI in Europa, davanti alla Germania (una volta tanto siamo i primi ! )

      3) tantissimi soldi ancora per devastare 280 km di gasdotto attraverso la Sardegna… e per non farsi mancare proprio nulla continuiamo ad importare a caro prezzo il gas GNL via nave (che ovviamente inquinano ..sono a rischio incidente… o naufragio.. ma tanto si sa…. le pale eoliche ed il fotovoltaico son brutti brutti….). Ovviamente rifornirsi di gas via nave ci costa il doppio … ma tanto noi italiani siamo riccchi.. in Sardegna poi, ci vanno pure gli Sheicchi…..

      Abate , scendi dal pulpito…

      e magari torna a “vergare” le incendiarie invettive da novello Savonarola con carta pergamena e calamaio… che usi troppa corrente con PC/CELL di costruzione cinese.

    • si vergogni lei .mi risulta che ci siano incentivi anche per le endotermiche . mi risulta la sovvenzione di € 63.000.000.000 per le lobby del petrolio erogati tra il 2021 e 2023 , soldi anche suoi si informi . e se oggi puo pagare ( anche se ancora uno sproposito in confronto ad altri paesi ) la bolletta luce 0.30 e’ perche qualcuno ( terna ) ha pensato bene di coltivare pannelli fotovoltaici e pale eoliche . https://www.ilpost.it/2023/12/01/sussiti-combustibili-fossili-cop28/

    • Preferisco le distese di pannelli fotovoltaici e le torri eoliche alle “ecologiche” raffinerie che ogni tanto esplodono e fanno morti sul lavoro. Si vergogni per quello che scrive, che tra l’altro sono tutte ca..te…

  9. Acquistare un’auto elettrica, significa sacrificare una quantità incredibile di libertà.

    Addio alla rivendibilità immediata: Vuoi rivendere la tua auto dopo appena un anno? Scordatelo senza mettere in conto una perdita significativa: dovrai accettare una svalutazione che può arrivare al 10-20% del valore iniziale. Una scelta che ti lega al veicolo ben oltre quanto potresti desiderare.

    Libertà di movimento? Un lontano ricordo: Dimentica l’idea di partire per un viaggio spontaneamente. Non potrai semplicemente metterti in strada; ogni tragitto si trasforma in un calvario di pianificazione maniacale. Devi consultare mappe, calcolare distanze, trovare colonnine di ricarica e pianificare ogni sosta con precisione quasi ossessiva. Non è più un viaggio, è una corsa a ostacoli contro l’autonomia.

    L’ansia sostituisce il piacere di guida: guidare rilassati sulle lunghe distanze? Dimenticalo. Passerai il tempo a fissare l’indicatore della batteria, pregando che regga fino alla prossima stazione. E quando finalmente arrivi alla colonnina, potresti scoprire che è occupata o, peggio ancora, fuori servizio!

    Costi imprevisti da incubo: Hai idea di quanto costi una batteria danneggiata? Basta una cunetta o un ostacolo imprevisto per provocare un danno non coperto dalla garanzia. E qui arriva la mazzata: la sostituzione può costarti almeno 20.000 euro, una cifra che può mandare in fumo qualsiasi risparmio sul carburante.

    Sì, un’auto elettrica promette innovazione, ma il prezzo da pagare in termini di libertà, comodità e tranquillità è altissimo.

    • Continui pure con la sua auto a benzina Intanto io ho sostituito la mia vecchia auto base con un auto con navigatore che mi dice dove fermarmi a caricare è assolutamente non perdo tempo e non ho mai rotto per una buca e per quanto riguarda il prezzo potrebbero anche farmelo pagare €3 al kilowatt tanto al 99% ricarico a casa e intanto voi continuate a spendere in benzina Beati voi

    • Mai sentite tante bugie tutte messe assieme sull’auto elettrica. Io ne ho 2 in casa , da 3 anni, nulla di quello che scrive lei è vero.

    • Lei guida/ha guidato un auto elettrica? sa di cosa sta parlando o e’ come se parlasse di come si costruisce un modulo lunare?
      Sta elencando scenari che il sottoscritto non ha sperimentato in 3 anni di BEV:
      1) “Rivendibilita’ immediata”: il problema e’ questo? siamo bambini che quando ci stanchiamo di un gioco lo vogliamo cambiare? Con le ICE “la svalutazione che puo’ arrivare al 10-20% del valore iniziale” non accade?
      2) Limitata “liberta’ di movimento”: non so di cosa stia parlando…….
      3) “Ansia e non piacere di guida”, “calvario di pianificazione maniacale”: non so di cosa stia parlando…….

      Infine: la liberta’ di fare quello che si vuole non e’ un diritto in continua espansione e da secoli viene limitato per ragioni di convenienza, convivenza e logica (Voltaire: la mia liberta’ finisce dove comincia quella degli altri….)

    • ma lei ha mai provato a rivendere una qualsiasi auto endotermica ? le offrono per caso caviale ,champagne e le offrono piu’ di quello che ha speso ? ha provato a sostituire un turbocompressore o un cambio automatico o una pompa iniezione ?

  10. Sono d’accordo con la accurata informazione che viene fatta nelle televisioni.
    Italiani, mi raccomando comprate solo auto a benzina!
    Nel frattempo, io non pago il bollo né le accise e non faccio nessuna coda alle colonnine.

  11. Non tutti hanno un posto di ricarica privata. Per chi non ce l’ha che significato assume la frase “si ricarica nei tempi morti”? La verità è che si è voluto imporre un prodotto che non era pronto e questi sono i risultati. Il fatto che ovunque si vada, tranne qui, l’auto elettrica prenda torte in faccia dovrebbe aiutare anche voi a riflettere ma vedo che si continua con al solita tiritera del brutto e cattivo, che ce l’ha con l’auto elettrica e con le compagnie che vendono il petrolio che fanno campagna contro. Per inciso le compagnie petrolifere sono, come ogni compagnia privata, delle società a scopo di lucro e se lo possono fare con il business dell’elettrico lo fanno senza tanti problemi. Il problema è l’imposizione ideologica dell’auto elettrica che non è solamente il ban al 2035 ma sono i divieti di circolazione nelle ztl ed oltre, nelle multe per gli sforamenti di co2 , nel rispetto dei parametri di omologazione… volete che continuo? Gli operai , gli impiegati i cosiddetti appartenenti al ceto medio non riescono più a comprare una utilitaria nuova visto che i prezzi sono alle stelle e le vostre amate elettriche sfiorano i 40000 euro. Le auto di segmento A sono sparite e la normativa euro 7, per fortuna congelata, avrebbe fatto aumentare i prezzi di listino di altri 7/8000 euro( e c’era chi esultava su questo sito per questo ulteriore aumento dei listini). Avete distrutto un settore trainante per l’Italia e l’Europa potete esserne fieri ma a voi non basta volete anche il plauso per averlo fatto?

    • ma vahh, quante banalità e sentito dire, ragionate con la vostra testa e non con quella degli altri e poi poi non viene mai presa inconsiderazione una cosa: l’nquinamento che in pinura padana ci fa ammalare tutti (asme etc a gogo’), vedi i reportt sull’inquinamento in italia e sul contributo del traffico veicolare, altro che ininfluente.

    • Solita lista di luoghi comuni, balle trite e ritrite… stiamo parlando di aziende che festeggiavano utili record fino a sei mesi fa e, come al solito, vogliono privatizzare i guadagni e scaricare sulla collettività le perdite. VW è in crisi perchè ha un debito mostruoso, accumulato ben prima delle più recenti normative europee… per anni hanno vissuto sugli utili fatti in Cina, ma adesso i cinesi si comprano le loro di macchine. Stellantis subisce il crollo delle vendite in nord America (-38%), e la produzione in Italia è in calo dal 1992. Cinesi ed Americani non comprano le macchine a causa delle norme europee? Ma per piacere…..

    • Io non ho la possibilità di ricaricare a casa e per me tempo morto è quando vado a fare la spesa. E ve ne saranno tanti altri per chiunque!
      Detto questo non è l’auto elettrica che ha ucciso l’industria automobilistica in Italia, e non deve credere a me, ma ai dati inconfutabili! E’ il potere di acquisto in Italia che è basso a prescindere, è la burocrazia che drena tanti soldi in tasse. E’ uno stato inneficinete a cui nessuno ci mette mano (come mai?). E poi ci metto la mancanza di innovazione che porta ad acquistare una Panda di vent’anni fa. E’ questo a cui Lei aspira? E se provasse a informarsi con dati certi e incontrovertibili? Se provasse a studiare? Senza ascoltare certi giornali? Senza usare le solite frasi fatte? Provi per una volta a spegnere la TV. Mi creda, è molto salutare

    • penso ai costi sociali ,ecologici e per la salute che abbiamo estraendo petrolio e smaltendolo nell’atmosfera ,mi basta,e questo e’ un dato di fatto e anche appurato ,o la crisi climatica e’ una balla ? lei pensa che la UE voglia fare dispetto ai cittadini programmando lo stop delle termiche ? ma e’ serio ? se se permette la frase non tutti hanno un posto di ricarca a casa si riferisce al suo enturage ? in italia abbiamo 20.000.000 di pertineze private accatastate come rimessa ,quindi il suo discorso cade . nelle ztl non ci fanno entrare a ragione visto la qualita’ dell’aria . per quanto riguarda la sua disamina nei confronti della crisi dei posti di lavoro io la rivedrei informandomi meglio sulle reali cause .sono anni che in italia non si producono piu’ di qualche centinaia di migliaia di autoveicoli contro i 2 milioni di autoveicoli che si producevano fino a diciamo un decennio fa ‘ .in italia quindi la crisi auto c’e’ gia’ da un pezzo e non e’ imputabile all’auto elettrica , anzi facciamo almeno quelle nei pochi siti fiat rimasti. euro 7 non apporta ulteriori miglioramenti alla salubrita’ delle emissioni per cui e’ affossato . buona giornata .

    • C’è ancora gente come Lei che purtroppo ragiona con i paraocchi, chi è causa del suo mal pianga se stesso.
      Le auguro comunque una buona giornata

    • Mi scusi Sig. Carlo, ma “Avete distrutto un settore trainante per l’Italia e l’Europa potete esserne fieri ma a voi non basta volete anche il plauso per averlo fatto?” non mi pare che ce lo meritiamo.
      Al di là delle opinioni personali, il fatto che l’industria mondiale stia andando verso la produzione ed adozione delle autovetture elettriche non credo dipenda da noi che ne abbiamo comprato una (sono poche miglialia di mezzi).
      In realtà mi pare sia più un sentimento luddita analogo a quello contro l’introduzione di macchine nell’industria, alla illuminazione elettrica nelle strade, alla diffusione delle autovetture che si sono visti nei secoli scorsi.
      Chi ha distrutto il mercato sono gli industriali che non hanno saputo leggere il futuro, come spesso accade. Speriamo che ci sia una presa di coscienza da parte dei nostri governanti (e di quelli europei) per sostenere efficacemente questa industria, come in realtà dovevano fare anni fa e non hanno fatto, e che si possa rimediare a questa situazione.

    • I dati sulle vendite supportano chi, come Carlo, sostiene una posizione equilibrata, piuttosto che gli estremisti dell’elettrico. Questi ultimi, spesso dotati di un box e di un sistema di ricarica domestico, sembrano ignorare le difficoltàdi chi adeso si trova ora in difficoltà a seguito dell’eliminazione dei abbonamenti di ricarica, e sono costretti a pagare fino a 0,70 euro per kWh (circa 42 euro per 200 km) e affrontano notevoli perdite economiche nel rivendere l’auto, spesso dovendo coprire una differenza di almeno 15.000 euro per chiudere il finanziamento.

      • Lo sapete che l’automobile non è da considerare un investimento ma di un bene da usare per un servizio? Oppure siete tra quelli che rivendono lavastoviglie e lavatrice (un esempio di macchina da utilitá) ogni 3 anni perchè “altrimenti si svaluta troppo”? E poi come facciamo se la prossima lavastoviglie non va a gasolio?

      • 42 euro a 0.7 euro/kWh significano 60 kWh quindi quindi 30 kWh/100km….. Credo che neanche quel “mostro” del CyberTruck abbia un consumo simile…… Io mi attesto a 14 kWh/100km (quindi la meta’…) con la M3 e a 11 kWh/km (quindi quasi un terzo….) con la Spring.
        Se per caricare alle colonnine “si e’ costretti a pagare 0.70 euro/kWh” e’ colpa dell’auto elettrica o di qualcun altro che fa il furbetto tenendo conto che, sempre in Italia, nei SUC Tesla paghi il 30% in meno?
        La domanda allora e’ questa: nelle scrivere queste cose “ci fa o ci e'”?

      • @Claudiu Lungu

        i dati sulle vendite (attuali.. e prevalentemente riferite al mercato italiano) evidenziano solo l’arrivo di un nuovo prodotto sul mercato (l’auto elettrica, che è stata anche indicata tra le soluzioni al disastro dei cambiamenti climatici ).

        Lei si dovrebbe preoccupare del fatto che non viene fatto nulla per ridurre le emissioni nocive… non viene fatto nulla per abbassare i costi energetici per le famiglie … non viene fatto nulla per abbattere i costi produttivi di qualunque bene in Italia … non viene fatto nulla per sfruttare la ricchezza di cui siamo dotati (sole, vento, maree, geotermia) ma spendiamo miliardi all’estero per importare veleni.

        Se ha necessità di cambiare l’auto in questo periodo può anche provare i servizi di Noleggio Lungo Termine per privati, così si toglie qualunque incertezza e rischio deprezzamento, visto che tra 36 o 48 mesi potrà optare per un’altra vettura senza preoccuparsi del valore residuo e dei crescenti costi di mantenimento.

        Quando avrà nelle sue zone un numero sufficiente di colonnine di rifornimento a prezzi accettabili, se vorrà, potrà provare anche lei a viaggiare su una delle prossime vetture elettriche che dovrebbero avere costi inferiori – rate mensili basse – e autonomie molto migliori delle attuali – se le sembrano insufficienti quelle attuali.

        Però … se qualcosa non funziona per tutti ed ovunque… bisogna battersi perché lo sia… non per impedire a chi vuol farlo da ora di provarci (a spese proprie).

        Pensi piuttosto a chi continua ad emettere gas tossici coi SUV diesel davanti a lei e famiglia….

    • Ma basta con “il prodotto non era pronto”.
      La verità è che lei e tanti come lei non sarete mai pronti.
      Amen.
      Andrete a benza finchè potrete e poi a piedi o in taxi.
      Esistono una marea di prodotti e servizi che non mi posso permettere… sopravvivo lo stesso.

    • Le televisioni commerciali si sa che vanno dove raccolgono audience. Attualmente parlare male dell’auto elettrica è lo sport nazionale. Attira sia chi non ce l’ha sia chi ce l’ha. Il primo non ha capito bene ancora cosa sia e teme per il nuovo, il secondo ne ha compreso appieno i vantaggi e le migliorie e rimane sconcertato da quelli che la demonizzano.

    • Petrucci … è da fine anni ’70 che sapevamo il disastro ambientale cui avremmo dovuto fronteggiare… e ci siamo arrivati… è già pericoloso e costoso cosi.. più avanti sarà ancora più doloroso….
      Non stiamo facendo quasi nulla per frenarlo (sforato l’obiettivo di +1.5° medi) e stiamo dandando verso l’incognita di altri disastri previsti e calcolati (ma a ritmo più veloce del previsto).

      nb: la scelta di eliminare molte vetture segmento A è stato fatta 20 anni fa (in era pre-elettrica) perché ritenute troppo poco redditizie dalle case produttrici; poi abbiamo voluto pure seguire (scelleratamente ) la moda americana dei SUV che comportano costi produttivi maggiori e ovviamente consumi (carburante, pneumatici e freni) molto maggiori .
      Le emissioni dei veicoli ICE le paghiamo tutti (anche chi non li usa), costretti a vivere in atmosfere malsane..
      Si rallegri che almeno lo 0.4% del mercato non inquina dove circola.. (quota tra le più basse in Europa).

      • Sono parzialmente d’accordo con lei. Una buona dose di responsabilità ce l’hanno le case costruttrici ed è vero che la produzione in Italia era in crisi da molto prima della transizione verso l’elettrico, ma, aver annunciato lo stop all’auto endotermica con 15 anni di anticipo è stato un clamoroso autogol. Queste cose si fanno non si annunciano con 15 anni di anticipo, questo ha dato modo alle case costruttrici di lucrare ed amplificare a dismisura i prezzi di listino, complici anche le normative euro restrittive. Quello che vedo è un enorme problema sociale derivante dall’aumento ingiustificato dei prezzi di listino delle auto che diventeranno in futuro appannaggio delle classi sociali benestanti facendo diventare l’auto un prodotto di lusso. Un bene che è fondamentale per lo spostamento e per il lavoro non può essere trattato con superficialità come si legge spesso (se non te lo puoi permettere andrai a piedi o con il taxi). Compito dell’UE era anche quello di vigilare su queste strategie delle case costruttrici, anche demandandolo ai singoli stati ma si è preferito chiudere tutti e due gli occhi ed assistere inermi alla macelleria sociale in atto e che porterà, come legge del contrappasso, a fallire anche coloro che l’hanno promossa.

        • Le case produttrici (tramite i loro azionariati) hanno spinto per lucrare al massimo dalle varie situazioni; le politiche di scelta modelli da produrre ed a quali prezzi proporli sui vari mercati è da sempre stata orientata a quello, investendo q.b. a contrastare le case concorrenti; è successo anche coi motori Diesel (che ho personalmente seguito dagli anni ’90 ..inizialmente criticati come “da trattori o camion); l’approccio di alcune case tedesche è stato invasivo sul mercato USA approfittando dei consumi molto più elevati dei loro modelli pesanti ed a benzina (gasolina) salvo poi farsi scoprire che baravano pesantemente sulle reali emissioni di quella generazione di motori TDI (ma anche case europee han seguito quel brutto esempio.. e l’ho visto pure su 2 mie autovetture NON tedesche .. ora marchi Stellantis). Avrebbero dovuto anche seguire subito il “filone” BEV anche facendo JV per entrare nelle specifiche competenze; in parte è stato fatto ma solo per accontentare le richieste dei mercati locali (come VW in Cina) ma non hanno investito nulla sui nostri mercati; solo quando oramai era tardi per divario tecnologico e sulla spinta della Commissione EU (non per questioni industriali ma solo per cercar di centrare gli obiettivi climatici , visto che i valori di “Parigi” erano già fuori traiettoria). Sicuramente non è stato modulato correttamente… Forse la tanto richiesta “Neutralità tecnologica” poteva essere accettata MA con rigorosi controlli sulle norme anti-emissioni (se un veicolo viene proposto a 100gr CO2 DEVE emettere quei 100gr CO2 nel normale traffico.. I biocarburanti e e-fuels però son ben lontani da essere pienamente disponibili a prezzi accettabili, e lo saranno per molti altri anni. Quanto al problema sociale in Italia parte da molto lontano, c’erano ancora Gianni Agnelli & Romiti … sarebbe troppo lungo qui discutere dei motivi e delle scelte (supportate da vari governi) che hanno portato a mantenere basso il livello di costo (quindi di guadagno) di tutti i lavoratori dipendenti italiani….

        • ogni volta daccapo.. a far presente che le auto termiche sono diventate ogni decade più grandi, costose, rifinite in modo barocco, e che con la crisi covid – logistica merci – gas russo, abbiamo avuto prima scarsità di prodotti e poi un’impennata di inflazione e speculazione, anche sulle auto europee

          anche i cibi al supermercato o i materiali edili sono aumentati a causa dei questi anni turbolenti, però ripete che sarebbe causato dall’annuncio del ban del 2035, peraltro ratificato nel 2022,

          che cosa posso dirle? forse che vive in modo acritico dentro la propaganda degli slogan dei politici sovranisti e pubblicitari fossili?

          faccia caso che mancano sempre dati e analisi precise nelle propagande, solo slogan a sentimento

        • “aver annunciato lo stop all’auto endotermica con 15 anni di anticipo è stato un clamoroso autogol”
          Ehh….. considerando la trasformazione epocale necessaria dirlo un po’ in anticipo e’ indispensabile. E’ come se a una persona in affitto gli comunicassero che domani deve liberare l’appartamento.
          L’autogol e’ nel non avere strumenti per impedire le speculazioni che sono seguite al BAN

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