Costo dell’energia, l’Europa dovrebbe ringraziare Donald Trump: le trattative per la “pace” promosse dal presidente Usa hanno fatto crollare il prezzo del gas. Le quotazioni sono scese del 15% in pochi giorni. Per paradosso, non ne sono contenti i produttori di Gnl americano. Diventati i primi fornitori della Ue dopo il taglio delle importazioni dalla Russia
Dopo l’invasione dell’Ucraina, le compagnie di shale gas gas statunitense hanno fatto affari d’oro. Secondo le quotazioni dell’indice Harry Hub, il punto di scambio più importante degli Stati Uniti, la compravendita di gas naturale – al di là dell’Atlantico – avviene in un range tra 12 e 15 dollari al megawattora. Quando in Europa arriva a essere 3-4 volte più costoso. Metteteci anche i costi di trasporto, ma i vantaggi dei produttori americano appaiono evidente.
Trump ha minacciato dazi ancora più pesanti nei confronti dei prodotti europei se la Ue non comprerà il gas americano
Il che vale doppio per gli americani. Perché da un lato incassano il vantaggio competitivo del prezzo. Ma dall’altra possono contare anche sull’aumento della quota di mercato a loro favore dopo l’invasione della Russia. La politica aggressiva di Vladimir Putin ha provocato la reazione dell’Unione Europea. I paesi Ue hanno azzerato in due anni le forniture che negli ultimi 20 anni erano state garantite “copiosamente” da Gazprom.
Il colosso energetico di Stato controllato dal Cremlino era arrivato a garantire prima della guerra oltre il 40% del fabbisogno di gas europeo. Ora la quota si è ridotta a meno del 10%. Coperta solo dalle partite di Gnl, il gas liquefatto trasportato via nave. Mentre dalla fine dell’anno scorso, il gas non arriva più attraverso i tubi che collegano i giacimenti siberiani con l’Europa dell’est. E da qui al resto del continente.
E se Gazprom tornasse a vendere gas alla Ue?
Ma negli ultimi dieci giorni, il vantaggio economico per gli esportatori americani si è ridotto notevolmente. Il prezzo del gas, sull’indice Tff alla Borsa di Amsterdam, era arrivato a ridosso dei 58 euro al megawattora. Ma da quando Trump si è proposto come mediatore (pur tagliando fuori l’Ucraina), la corsa al rialzo del prezzo del gas ha fermato la sua corsa. E ora quota attorno ai 50 euro. Con una previsione di 45 euro per il prossimo inverno.
Più che al prezzo del gas, che si muove anche in base alla domanda in arrivo dai colossi economici dell’Asia, Trump vorrà e dovrà evitare il ritorno di Gazprom sul mercato europeo. Lo ha ben sottolineato una lunga analisti del quotidiano conservatore inglese Telegraph. Il governo guidato da Volodymyr Zelenskjy, escluso nella prima fase dai colloqui diretti tra Trump e Putin è al centro della rete di gasdotti europea. Non a caso il tubo che passa sotto il suo territorio è stato l’ultimo a essere stato chiuso il 31 dicembre scorso.

Gli operatori delle rinnovabili negli Stati repubblicani contrari alle politiche contro la green economy
“Se solo metà di questo gas siberiano tornasse in Europa – scrive il Telegraph – sostituirebbe il GNL importato dal Texas. Il prezzo crollerebbe e farebbe infuriare Trump“. Lo ha affermato Thierry Bros, professore alla Paris Science Po ed ex pianificatore energetico del governo francese, citato dal quotidiano londinese. Ma perché non dovrebbe tornare, visto che Trump ha messo nell’angolo i principali paesi europei escludendoli dai colloqui. E ricordando che Bruxelles non ha mai messo al bando le forniture di gas russo. Come invece ha fatto con il petrolio degli Urali?
L’alternativa potrebbe essere quella di giocare su due tavoli. Comprare una quota dei 400 miliardi di metri cubi all’anno di forniture che i Russi garantivano prima della guerra in Ucraina. E continuare a comprare gas americano per eliminare definitivamente il carbone. Ma non sarebbe una strada utile a raggiungere gli obiettivi di limiti di emissioni che si è data la Ue. Perché nel suo intero ciclo, dall’estrazione negli Usa alle centrali in Europa, il Gnl emette anche più CO2 del carbone secondo uno studio universitario americano.
Il Gnl, nel suo ciclo di vita, emette più Co2 del carbone
Trump dovrebbe così riconsiderare le sue mosse, visto che pare non tenere mai conto delle ricadute in un mondo sempre più complesso. Rischia di ridurre i margini di guadagno dei produttori Usa di shale gas. Così come sta già provocando la reazione negativa dei gestori di rinnovabili negli Stati controllati dai Repubblicani. Sono contrariati dalla sua decisione di ostacolare le politiche green dell’amministrazione Biden.
Per non dire che l’Asia potrebbe non aver bisogno del Gnl americano per sostenere la sua fame di energia. Cina e India sono leader nella crescita delle rinnovabili e piuttosto puntano sul carbone. Pechino, nel 2024, ha toccato un nuovo record di nuove centrali a carbone entrate in servizio. L‘India punta al nucleare per accompagnare il boom delle rinnovabili. E anche il Giappone – dopo l’Australia – vuole salire ai primi posti del fotovoltaico grazie alla tecnologia dei pannelli ultrasottili.
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Crollo del gas???? Magari, è sempre li vicino ai 0,50€/Smc che per chi paga le bollette significa pagarlo 1€/Smc con oneri e tasse varie.
Al momento non ringrazio proprio nessuno, anzi….
Quando tornerà sotto i 0,30€/Smc allora potremmo parlarne.
Io invece ringrazio la mia natura prudente ed aver messo anni fa il fotovoltaico sul tetto (pensando che più avanti mi sarebbe servito) ed aver messo split PdC… così ho iniziato a risparmiare potendo scaldare anche solo la/le stanze che mi servono in inverno (e risparmio qualche k€).
Ludovico… cerca subito una C.E.R. e scaldati in elettrico…il gas non tornerà più molto economico (te lo dice uno che ha vissuto la crisi petrolifera del ’73…la benzina non tornò mai a 10lire/litro…rimase a 100 ed oltre).
Quello USA di prezzo è troppo basso ,
a noi ce lo vendono caro perchè deve essere liquefatto caricato su una nave
attraversare l’oceano , passare Gibilterra e poi attaccare sulle nostre coste
e poi c’è chi dice che fare batterie gravitazionali, compressione di CO2 , a Flusso ,chimiche è troppo costoso
-_-
Ringraziamo gli amici ucraini che hanno fatto saltare il gasdotto nordstream.
Oppure sono stati gli americani sapendo che saremmo andati da loro a comprare?
Facciamoci amico Putin che è meglio.
E elettrifichiamoci il più possibile, con fotovoltaico ovunque.
Trump con la sua finta politica di pace sta mettendo le basi per altre guerre e quindi in prospettiva altri aumenti dei prezzi dell’energia. I paesi, i privati e le aziende che installano rinnovabili fanno la cosa più saggia che si possa fare. Sono come le formiche di Esopo.
infatti, e aggiungo che il gas è aumentato da 40 a 50e MWh proprio prima per le elezioni americane
perchè c’erano voci che se Trump vinceva avrebbe fatto scompigli usando il gas come ricatto ( cosa che ha poi fatto), e gli speculatori hanno iniziato a rialzare il prezzo.. quando si darà una calmata probabilmente il prezzi del gas scenderà
il “guaio” è che se anche si acquieterà Trump… ma soprattutto i conflitti in corso…la probabile ripresa dell’ economia e degli scambi commerciali intercontinentali porterà ad una maggiore richiesta di energia per la produzione industriale…e.quindi ai prezzi in crescita…(un po’ com’è successo nel post-covid)
Il Gas deve essere eliminato, la strada che dobbiamo prendere è eliminarlo in primis dall’utilizzo domestico (almeno una volta l’anno c’è un appartamento che esplode per fughe di Gas) e poi ridurlo in fretta nella generazione di energia elettrica.
Trump può fare tutte le pressioni che vuole, ma il GAS non ha vita lunga e sarà inutile aumentare le estrazioni in un mondo che va (e dovrebbe accelerare) verso la sua dismissione. Se continua ad estrarne sempre di più il prezzo inevitabilmente scenderà.
Citofona “Re Giorgio” in piazza Colonna e chiedi se ha cambiato idea, o se vuole continuare a dissanguare il popolo, mentre lo abbindola raccontando che “il governo sta affrontando il problema bollette” (ah, ah, ah!).
https://www.ansa.it/ansa2030/notizie/energia_energie/2025/02/18/la-francia-e-il-piu-grande-importatore-europeo-di-gnl-russo_9d497d11-4744-42ec-951d-081b2236f4a6.html
noi europei siamo bravissimi a farci male da soli… ci hanno pure aiutato (pare ! ) agenti ucraini a “staccarci” dal gas russo facendo esplodere il gasdotto Nord Stream .. altrimenti avremmo continuato a fare la faccia feroce e urlare sanzioni alla madre Russia pur restando attaccati per il cordone ombelicale.
e chissà quanto ci vorrà a staccarci dalla manina del babbo arabico che ci allatta a petrolio…. (e dire che laggiù spendono cifre immense per passare alle F.E.R. ! )
Tecnicamente le sanzioni europee non hanno mai riguardato il gas russo, potremmo ricominciare a comprarlo domani.
Ma la strada è renderci indipendenti, per l’energia così come la difesa comune e altre questioni. E’ ora che l’Europa non sia solo una moneta comune ma anche una vera federazione di Nazioni, come De Gasperi, Schuman e Adenauer l’avevano pensata agli inizi del dopoguerra. Altrimenti saremo sempre in balia del despota di turno, sia esso russo o americano.
Il divertente, Luca, è che ci sono milioni di italiani (e di europei) che inneggiano alla grande forza economica e politica di Trump e Putin o Xi… Omettendo di considerare che sono capi (quasi assoluti) di grandi stati (anche federali e democratici..per ora .come gli USA) ma comunque grandi…molto grandi .. però gli stessi elettori poi in Europa ed Italia votano per essere indipendenti ed isolati al massimo… Addirittura reclamando autonomie regionali !
Condannarsi da soli all’ irrilevanza e subordinazione…
Mia nonna diceva “chi pecora 🐑 si fa’…il lupo 🐺 se la mangia”… in po’ sgrammaticato ma il senso è chiaro no?
Bastano pochi numeri, se la gente oltre a leggerli potesse anche capirli. Prendiamo il PIL (https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_PIL_(nominale) ), con tutti i limiti di misurazione che ha pensando al discorso di Bob Kennedy, questi sono i Paesi maggiori al mondo:
Stati Uniti 30.337.162 (milioni di USD)
Cina 19.534.894
Germania 4.921.563
Giappone 4.389.326
India 4.271.922
Regno Unito 3.730.261
Francia 3.283.429
Italia 2.459.597
Russia 2.195.708
MA! Se sommiamo anche solo le 10 maggiori economie della EU, otteniamo 17.155.163, praticamente come la Cina. Con tutti i 27 credo ce la giochiamo, se poi si ri-aggiungesse il Regno Unito…
Tradotto, da soli siamo cacchine, ma uniti possiamo dire la nostra. Ma chi comanda preferisce curare il suo orto per interessi personali, mentre il popolo bue pensa che ci salviamo meglio da soli.
Hai pienamente ragione…e purtroppo non credo che aumenterà molto la consapevolezza…per quanto se ne parli o scriva..
Non è successo prima.. adesso, nell’ era dell’ informazione distorta, delle fake news, dei troll onnipresenti… è impossibile 😞
Mi è già capitato in ambito lavorativo..ma pure qui sui blog .. troppi non sanno fare conti o ragionamenti “basic”…
Il vecchio proverbio ” l’ unione fa’ la forza”..lo capiscono solo nel calcio ⚽… Salvo poi pretendere troppo da 1 solo super giocatore iper pagato…
Togli pure il “pare”.
(si …lo so… ma bisogna sempre considerare che al giorno d’oggi le fonti di notizie sono poco attendibili)
Siamo a 50€/megawattora, a questo prezzo la UE è furi gioco per i costi energetici. E lo sarebbe anche a 40. Per fine settimana danno una perturbazione fredda… magari tiene il prezzo ancora o sale un pochino.
Cioè il destino di un continente affidato al caso se fa freddo o se fa caldo, se si raggiunge la pace in Ucraina… e se poi non si raggiunge? Stiamo al freddo o chiudiamo le aziende e sesertifichiamo un continente.
Io vedo solo un nonsense assoluto che si consuma ormai da anni. Nel 2021, casomai servisse, è arrivata la chiara dimostrazione che i combustibili fossili sono una iattura per l’UE. Centinaia di miliardi di euro buttati per pagare una follia un bene NON necessario, sostituibile per buona parte con FER e auto elettriche.
Cosa deve succede ancora per ammettere che siamo in un cul de sac?